Nel primo degli anticipi carnevaleschi, un Foiano compatto, coeso, convinto e convincente batte nel Clasico della Valdichiana una Sinalunghese troppo brutta per essere vera, parsa spenta e rassegnata sin dai primi minuti alla sconfitta, al termine di una gara molto depotenziata e per larghi tratti senza il sacro fuoco che ha sempre caratterizzato gli incroci tra amaranto e rossoblù; i ragazzi di Santoni hanno quantomeno affrontato la gara con il giusto piglio, mettendo sul terreno di gioco tutta la rabbia accumulata in queste difficili settimane ed uscendo dalla contesa con tre punti d'oro in tasca, nonché tra gli scroscianti applausi dei propri sostenitori. Come detto al contrario i rossoblù di Andrea Benedetti hanno fatto un deciso passo indietro rispetto alle ultime incoraggianti prove fornite, senza la necessaria cazzimma e con un gioco involuto che non è mai riuscito a portare pericolose iniziative verso la porta dei Lombardini, malgrado l'importanza della posta in palio. Passando alla cronaca mister Marco Santoni per gli amaranto schiera un coraggioso 4-3-3, con Lombardini tra i pali, Nannoni, De Pellegrin, Lombardi e Papa a formare la retroguardia da destra a sinistra, Verdelli, Cacioppini e capitan Tenti in mediana, con Baroni, Ferretti e Del Gaudio in avanti, mentre l'ex tecnico amaranto Andrea Benedetti per la Sinalunghese dispone sul terreno di gioco in 4-3-1-2 sulla carta molto propositivo, con capitan Marini in porta, Ferrante, Corsetti, Elias Celli e Meoni in difesa, Salvestroni, Palacio Almiron, e Landi a centrocampo con Bucaletti alle spalle del duo offensivo formato da Stefanazzi e Dieme. Partenza abbastanza di studio, con i locali che fanno la partita e la Sinalunghese più attenta a non prenderle che a provare una benché minima manovra offensiva, con la prima emozione che arriva al 2' su un cross di Tenti da sinistra, in mezzo all'area colpisce di testa Diego Baroni, palla fuori di poco; al 25 Del Gaudio lavora un buon pallone sull'out di sinistra e serve Verdelli, il quale supera Elias Celli e fa partire un destro debole bloccato da Marini in due tempi. Al 32' il Foiano passa a condurre, quando su insistita azione di Baroni, Ferretti conquista palla e viene toccato da Elias Celli, con l'arbitro che concede il sacrosanto rigore e con Verdelli che trasforma con freddezza per l'1-0. Passano cinque minuti ed è lo stesso 9 amaranto a scambiare con l'autore del gol, presentandosi a tu per tu con Marini, ma stavolta il tiro del classe 2005 foianese risulta debole ed il portiere ospite blocca con sicurezza. Al 44' si vede in avanti la compagine ospite, quando su rimessa lunga di Meoni, Bucaletti stoppa bene in area, si gira con rapidità e prova un sinistro ad incrociare, con la palla che termina non lontano dal montante opposto e così la prima frazione termina con il minimo vantaggio, seppur meritato, dei padroni di casa; nella ripresa il Foiano torna in campo con la voglia di chiudere definitivamente la gara ed al 47' Nannoni imbuca per Ferretti, finta e contro finta su Ferrante, destro respinto da Marini d'istinto, con la difesa ospite che libera non senza patemi. Al 60' arriva il raddoppio locale che di fatto chiude il match, quando Marini su retropassaggio di Elias Celli serve inopinatamente Baroni, il quale è bravo a girarsi con rapidità e far partire un pallonetto mancino che supera il numero uno rossoblù, firmando il 2-0 definitivo. A questo punto la gara scende di tono, innervosendosi sempre più, con Ferrante e Tenti che ne fanno le spese, finendo anzitempo sotto la doccia alla 66'. Da lì in avanti la Sinalunghese prova senza troppa convinzione e costrutto a riaprire la contesa ed il Foiano che però è bravo a controllare le avanzate avversarie, chiudendo tutti gli spazi e ripartendo qualora possibile in campo aperto, ma senza occasioni di rilievo né dall'una né dall'altra parte, con il triplice fischio che tinge di amaranto il Clasico della Valdichiana. Con questa vittoria il Foiano stacca la compagine rossoblù e si avvicina alle squadre che la precedono, seppur con una partita in più, ma è chiaro che è a livello morale che gli amaranto hanno fatto un deciso step in avanti, mentre la Sinalunghese rimane ferma a 18 punti con il rischio di venire superata dalla Fortis Juventus e di riaccomodarsi in ultima posizione dopo le gare domenicali.
Sul terreno dei Ponti di Bagno a Ripoli Antella e Affrico finiscono per impattare, al termine di una sfida nella quale non sono mancati momenti di bel gioco e discreti contenuti tecnici, sebbene alternati a sprazzi di improvviso nervosismo che il signor Fatticcioni, un po' impreciso a dirigere il gioco nella prima metà di gara, ha avuto difficoltà a sopire. Nervosismo perfettamente comprensibile in casa Antella dal momento che, malgrado i numerosi innesti, la squadra ristagna ancora nei bassifondi della graduatoria. Il pareggio di oggi, pur non premiando alcuna delle due squadre, procura tuttavia una buona iniezione di fiducia proprio ai padroni di casa, che riescono a riagguantare una partita che si era messa malissimo dopo appena novanta secondi: sulla più inoffensiva delle azioni da rete, una rimessa laterale battuta da Benvenuti dall'out di sinistra, la difesa schierata dell'Antella, oggi in completo rosso, lascia infatti colpevolmente filtrare il pallone in area senza intervenire, permettendo così a Papini di colpire a mezza altezza con l'esterno destro, addirittura al limite dell'area piccola; la posizione è troppo ravvicinata perché Brunelli, che pur ci prova, possa deviarla, e il pallone si insacca così inesorabilmente. Lo shock dello svantaggio non impedisce agli antellesi di cercare di riprendersi al più presto, ma la buona vena di Frezza, terminale unico di ogni azione offensiva dei suoi, viene costantemente frustrata dalla marcatura asfissiante, a tratti persino brutale, a lui riservata dal terzetto difensivo ospite. L'Affrico continua quindi a provarci di più, sebbene sul taccuino finiscano solo due tentativi dal limite di Banchelli, al 6' e al 43', e uno del solito Papini al 42', tutti neutralizzati da Brunelli o imprecisi di poco. E' invece la ripresa a regalare molte più emozioni su ambo i fronti, per quanto la prima sia alquanto funesta: al 56' infatti, dopo un fortuito scontro con Bertelli, Amoddio è costretto a lasciare il campo in barella, gravemente infortunato. Intorno al quarto d'ora la pressione dell'Antella comincia a farsi sentire, e al 62' arriva la prima vera occasione della gara: su una lunga rimessa laterale di Fratini verso il fondo, Del Sante mette in mezzo al volo un pallone che Papalini, a pochi metri dalla porta e al volo anche lui, manda alto di pochissimo. Un'azione che spinge i biancocelesti ad attaccare con più vigore, e di conseguenza anche a scoprirsi a vantaggio degli ospiti; su azione di rimessa al 66', infatti, Bianchi pesca all'altezza della lunetta Bertelli che scaglia un bolide potentissimo all'incrocio dei pali, neutralizzato da un sensazionale volo di Brunelli che con la mano di richiamo manda in corner: lunghi applausi del pubblico per i due protagonisti dell'azione. Brunelli si ripete ancora al 75', con una parata altrettanto plastica, anche se meno difficile, su una conclusione acrobatica dal limite dell'area di Rocchini. Ma a decidere le sorti della gara sarà il fisiologico calo di tensione della difesa ospite, che nell'ultimo quarto d'ora di gara allenterà la pressione su Frezza permettendogli prima, al 78', di ricevere la spizzata di Del Sante e di portarsi a tu per tu con Burzagli, bravissimo a chiudergli lo spazio in uscita spericolata; poi, all'83', di concretizzare l'azione del pareggio: iniziata da un ottimo break di Tosolini a centrocampo e proseguita con l'intelligente manovra sulla destra di Pecchioli, trova il finalizzatore ideale nel centravanti friulano che, ricevuta spalle alla porta la sfera in area, la scaraventa di sinistro sotto la traversa insieme a tutta la rabbia accumulata durante questa difficile partita.
Non è la domenica del Grassina, decisamente no. I rossoverdi, dopo la soddisfazione per il successo all'ultimo minuto col Foiano maturato la scorsa settimana, stavolta trovano solo amarezze nei minuti finali. Che sorridono invece all'Asta di mister Bartoli, capace di imporsi 2-1 in pieno recupero con un calcio di rigore di Discepolo che orienta i tre punti verso la terra senese. Ma che lascia molto, molto spazio alle polemiche in casa rossoverde perché viene assegnato mentre in campo ci sono due palloni. Indietro veloce. Asta-Grassina è sfida di quelle col cerchietto rosso intorno per raccogliere punti salvezza, ed entrambe cercano di presentarsi col vestito migliore: gli arancioblé di casa con Discepolo, Jrad e Cianciolo a cercare di scatenare il loro estro offensivo, i rossoverdi, pur privi dei lungodegenti e di Caschetto, con Simoni a suggerire trame interessanti a Parrini e Dini. E che sia una gara divertente lo dicono i primi sette minuti, perché arrivano subito due gol. Il primo lo segna l'Asta: pallone filtrante dalle retrovie a imbeccare la sgroppata di Cianciolo che lascia secco il diretto avversario, Giannelli, e suggerisce dentro per Jrad che in tap-in sblocca. Immediata reazione del Grassina: fa tutto Simoni che controlla al limite, finta col destro e col sinistro calcia con maestria, infilando nell'angolino una soluzione che mescola potenza e precisione. All'andata sbagliò un rigore, stavolta segna un gol fra i migliori in un anno e mezzo con la maglia del Grassina. Si intuisce che si possa offrire spettacolo da una parte e dall'altra: Alfarano e Meucci caricano la conclusione, ma senza successo. Per i senesi al 24' ci prova Falugiani, ma Bartoli blocca centralmente. Nel finale di tempo Parrini viene murato dalla difesa avversaria. Intervallo, 1-1. E nella ripresa il Grassina pare alzare i giri nel motore in modo convincente: Parrini tenta l'acrobazia da ottima posizione, ma non dà forza al suo tiro, poi Dini sbatte su Cefariello. L'occasione che può far girare definitivamente la partita è quella di Alfarano al 57': il play rossoverde irrompe sul corner-schema di Simoni col destro, palo interno. Sulla respinta segna Mazzanti, ma in fuorigioco. La domenica del Grassina sostanzialmente gira tutta intorno a questo episodio. E a quello che accade verso il 90'. Palla inattiva per l'Asta, la sfera spiove in area di rigore ospite ma viene risputata fuori. E qua improvvisamente l'arbitro si accorge in campo ci sono due palloni. A dire il vero, il secondo intruso era presente già da prima che si battesse il calcio piazzato: se ne accorgono tutti, fra campo e tribuna. Il guardalinee non reputa l'episodio degno di una chiamata al collega, mentre, al momento del cross, Betti commette una scorrettezza nei confronti di Manganelli. Dunque, il primo assistente non richiama Baldasseroni per il pallone che va allontanato prima della punizione; ma il secondo collaboratore, dall'altra, attira la sua attenzione subito dopo per il contatto su Manganelli. Ne nasce un folto conciliabolo e la decisione di espellere Betti insieme al calcio di rigore assegnato all'Asta. Che Discepolo trasforma, spedendo il pallone (che magicamente è di nuovo uno e uno solo) sotto l'incrocio. Il Grassina protesta furiosamente e tenta l'assalto almeno per il pari nei sette minuti di recupero, ma non accade più nulla. Vince l'Asta, fra le polemiche.
ASTA
CEFARIELLO: 6 dice grazie al palo sul piazzato di Alfarano. Per il resto non si sporca i guantoni con interventi di rilievo.
BATONI: 6 pensa soprattutto a preservare l'out di competenza.
TOGNETTI: 5.5 Non particolarmente vivo dalla sua parte, soffre le incursioni di Simoni e soprattutto Meucci.
HOXHAJ: 6 dirige il traffico in mezzo senza demeritare, ma finisce ko per un problema fisico che lo condiziona (41' Di Leo: 5.5 Non si vede granché: nel secondo tempo i suoi perdono qualcosa in mezzo)
PARRICCHI: 6 meglio quando deve usare l'anticipo che quando deve scappare per rincorrere Dini.
MANGANELLI: 6.5 si aiuta con le cattive, se necessario, ma nel complesso tiene.
CIANCIOLO: 7.5 Accelera a destra lasciando sul posto Giannelli e riuscendo poi a servire nel modo ideale Jrad per l'1-0. Svaria a più riprese su tutto il fronte d'attacco e ogni volta sa come creare superiorità numerica.
FALUGIANI: 5.5 Messo spesso nel mezzo fra Alfarano e Simoni, gira a vuoto.
BANDINI: 5 Tomberli e Chiti lo ingabbiano, lui si fa vedere da fuori area ma rischia di spararla direttamente in fallo laterale (67' Mugnai: 5.5 Non troppo propositivo).
DISCEPOLO: 7 si accende a sprazzi, ma quando lo fa è una minaccia. Voto logicamente aumentato dal rigore che nel finale risolve la questione.
JRAD: 7 inserimento preciso e puntuale per il vantaggio dei suoi, poi tanto lavoro generoso sulla fascia (82' Rossini: sv).
GRASSINA
BARTOLI: 6 Non può molto sul tap-in di Jrad lasciato solo a tre metri dalla porta. Spiazzato sul rigore all'ultimo minuto.
MEAZZINI: 5.5 Jrad è un cliente difficile, lui accetta volentieri la sfida ma non vive una domenica da incorniciare.
GIANNELLI: 5 Pesa sulla sua valutazione la sgasata di Cianciolo che lo brucia completamente in occasione dell'1-0 senese. Prova a rifarsi aggiungendo un'opzione a sinistra, ma non arriva praticamente mai al cross.
ALFARANO: 6.5 Il leader del centrocampo rossoverde è lui senza discussioni. Il pallone transita sistematicamente dai suoi piedi, gli girano tutti intorno e detta i tempi con la solita attenzione. Potrebbe metterci più cattiveria in fase di ripiegamento, però: in questo aspetto forse perde mezzo punto.
TOMBERLI: 6.5 Buona la guardia su Bandini che non riesce mai a trovare luce per andare in porta: usa i muscoli con attenzione limitando gli eccessi di foga.
CHITI: 6 Va al sodo, senza fronzoli: preferisce i lanci lunghi all'impostazione arretrata e non ha tutti i torti.
MEUCCI: 6.5 Dinamismo apprezzabile sul centro-destra: ha fatto l'esterno per anni e non è un mistero che cerchi la linea laterale, per lui una vecchia amica. Quando apre la falcata per sgroppare può rappresentare un pericolo.
MAZZANTI: 5.5 Ci mette generosità, ma dalla sua parte l'Asta trova più di un varco. Fatica a dare un raddoppio concreto a Giannelli (65' Lebrun: 5.5 T occa un pugno di palloni, troppo poco).
PARRINI: 5.5 Tanto lavoro sporco per la squadra, come sempre. Ma in area di rigore tocca sempre il pallone una volta in più del dovuto. E una mezza rovesciata a inizio ripresa si poteva preparare meglio, considerando la distanza ravvicinata. (80' Baccini: sv).
SIMONI: 7.5 il migliore in campo per distacco. Che sia ammonito fa quasi ridere, considerando che nel primo tempo una gestione arbitrale un minimo più attenta avrebbe notato almeno due falli da giallo nei suoi confronti. Porta a spasso mezza squadra dell'Asta fra centrocampo e difesa, segna un gol da categoria superiore, si carica il Grassina sulle spalle e quando viene raddoppiato accetta la sfida, aumentando persino i giri nel motore. Da far vedere nelle scuole calcio: il numero 10, in barba ai presunti filosofi del nuovo pallone, esiste ancora.
DINI: 6 Tanto volume di gioco, il consueto ampio passo ad allargarsi per creare superiorità numerica e provare anche il cross. Quando il calcia, va così così: una sola conclusione, preparata con fatica, respinta da Cefariello. (65' Betti: 4.5 Il peggior ingresso possibile: il colpo proibito a Manganelli costa a lui l'espulsione e soprattutto ai suoi la sconfitta)
ARBITRO
BALDASSERONI di PISTOIA: 4.5 Fa sorridere che il primo a finire sul taccuino degli ammoniti sia Simoni. Ovvero colui che nel primo tempo procura quasi tutte le punizioni del Grassina nella metà campo dell'Asta, costringendo al fallo da ammonizione (non ravvisata, però) almeno due avversari. Quello che accade nel finale è un pasticcio da matita rossa da condividere coi guardalinee: viene richiamato per il fallo di Betti su Manganelli, ma non sul secondo pallone presente in campo e visibile da qualsiasi angolazione. Giornata terrificante.
Una Lastrigiana compatta e concreta ai limiti del cinismo, espugna il campo del Lanciotto con un gol per tempo, proseguendo la serie positiva iniziata nel girone di ritorno. La squadra di Gambadori con tre vittorie e quattro pareggi è di fatto seconda (nella classifica parziale) alle spalle di uno Scandicci stellare, sempre vittorioso. Non ci stancheremo mai di sottolineare come questo campionato sia ancora indecifrabile sia in zona play off che in zona play out. E, se la Lastrigiana è adesso ad un solo punto dalla quinta, il Lanciotto (dodicesimo) vede allungare le squadre davanti e avvicinarsi alcune di quelle dietro. Il Lanciotto non è mancato sul piano dell'impegno, ma in una situazione si emergenza, per le assenze dello squalificato Verdi e degli infortunati Afelba e Cecchi, ha ruminato un gioco lento e prevedibile, senza trovare quasi mai sbocchi in avanti; veramente poche le occasioni create dai padroni di casa che hanno impegnato Marziano solo con innocui tiri dalla distanza. La squadra di Secci conferma un rendimento più incerto in casa, quando si trova ad affrontare squadre con un atteggiamento attendista, come dimostrano i soli nove punti conquistati contro i sedici in trasferta. La Lastrigiana ha meritato pienamente la vittoria, grazie ad una difesa attenta, ad un centrocampo duttile nelle due fasi e ad un attacco concreto, con Romei arrivato all'ottavo centro e con il primo gol di un ritrovato Sarti, rientrato dopo un lungo stop per un infortunio ad inizio della stagione. Lanciotto in maglia verde e Lastrigiana in completo bianco scendono in campo sotto un cielo nuvoloso, ma senza reale minaccia di pioggia. Detto delle assenze nel Lanciotto, il 4-3-3 dei padroni di casa vede un inedito tridente offensivo formato da Princiotta, Tanini (ex Firenze Ovest) e Moretti (ex Zenith Prato). Nella Latrigiana Lazzeri gioca al posto dello squalificato Nencini, mentre gli altri sono gli stessi scesi in campo dall'inizio nel derby contro il Signa e con lo stesso schieramento tattico. L'avvio è piuttosto soft: per vedere una conclusione degna di questo nome bisogna arrivare al 10', quando Moretti scaglia un tiro dal limite piuttosto centrale, che non impensierisce il portiere Marziano. Fraseggia con più continuità la squadra di casa, ma i tempi di gioco sono lenti e spesso il pallone viene giocato indietro a causa della mancanza di linee di passaggio libere in avanti. Il fatto è che per rivedere un tiro si deve arrivare al 18' ed è ancora Maretti da sinistra, a calciare a giro, ma senza angolare il pallone. Dopo una ventina di minuti arriva il primo cartellino giallo della gara ai danni di Rossi e lo stesso giocatore viene sostituito, al 24', da Bigazzi. Al 30' c'è una prima seria occasione per gli ospiti sugli sviluppi di un corner, con respinta di Roselli. E' il preludio del gol dei biancorossi, che arriva al 32': cross di Mosti Falconi da sinistra e Romei arriva di giustezza a deviare il pallone nell'angolino basso, alla sinistra del portiere. Un lampo! Il Lanciotto reagisce con rabbia e si levano proteste per un presunto fallo di mano in area ospite: l'azione prosegue e Gonfiantini impegna Marziano in una non difficile parata a terra. Si va alla conclusione del primo tempo senza ulteriori sussulti. Al ritorno delle squadre in campo il Lanciotto si presenta con Bigozzi al posto di Amerighi e assume uno schieramento ancor più offensivo. E, in effetti, i padroni di casa si insediano stabilmente nella metà campo avversaria, anche se la manovra continua ad essere lenta e ripetitiva. Sugli sviluppi di un calcio di punizione va al tiro Fedi: Marziano para senza difficoltà. Al 56' Princiotta si inserisce di forza per vie centrali e va alla conclusione dal limite: il pallone è facile preda del portiere. Ancora un tiro ampiamente a lato di Moretti, che almeno ci prova a cercare fortuna da fuori area. Ma la pressione costante dei padroni di casa li porta inevitabilmente a rischiare ogni volta che gli ospiti, riconquistato il pallone, riescono a ripartire. Accade al 59', quando Romei porta avanti il pallone e poi pesca Mosti Falconi libero al limite dell'area: botta a colpo sicuro, ma Roselli compie un grande intervento respingendo il tiro. Ancora Romei in versione assist man, con un pregevole taglio per Innocenti che incrocia con il sinistro, trovando Roselli pronto alla parata a terra. A metà del secondo tempo esce Palaj ed entra Tomeo; due minuti dopo lascia il campo anche Romei sostituto da Crini (71'). Il Lanciotto, monotono nella sua manovra, prova ancora la soluzione del tiro dalla distanza, sempre con Moretti, ma la fiondata del giovanissimo numero 11 è ancora centrale. Al 75' Secci gioca la carta Ascolese, che subentra a Tanini. Su calcio d'angolo da sinistra per il Lanciotto, tra le torri avversarie spunta la testa di Bambi, che però non inquadra lo specchio della porta. Al 78' esce un intraprendente Mosti Falconi e riassaggia il campo l'attaccante Sarti, a lungo fermo per infortunio. Si va avanti con il gioco frequentemente interrotto dagli interventi arbitrali, per uno stillicidio di falli. Di fatto si gioca poco, ma la partita non è chiusa. Il tema tattico non varia e quando (anche con l'attacco nuovo di zecca) la Lastrigiana attacca fa sempre male. All'88' Sarti apparecchia per Innocenti che, dal limite, conclude alto. Ma un minuto dopo la gara si chiude. Ripartenza veloce degli ospiti con Crini, che trova Sarti smarcato sul vertice sinistro dell'area avversaria: destro pulito del numero 20 e pallone che si insacca, imprendibile, sotto la traversa, alla sinistra di Brunelli. Comprensibile l'esultanza del giovane attaccante, che si sfila la maglia e la rotea in segno di trionfo: l'arbitro aspetta il rientro del giocatore a centro del campo e, da regolamento, lo ammonisce. Nel recupero Gambadori spezza ulteriormente il gioco con due cambi e la gara finisce con la festa della Lastrigiana, risalita dai bassifondi della classifica ad un passo dai play off. Amarezza tra i padroni di casa chiamati ora al riscatto nella non facile trasferta a Taverne d'Arbia, ma conforta il fatto che il Lanciotto ha (come detto) costruito la sua classifica racimolando più punti fuori dalle mura amiche. Impegno casalingo per i biancorossi di Lastra a Signa contro la Baldaccio Bruni: continuare a sognare si può, sulla riva sinistra dell'Arno.
LANCIOTTO CAMPI
ROSELLI: 6+ Incolpevole sui gol, ritarda il doppio svantaggio con un intervento da applausi a scena aperta su conclusione ravvicinata di Mosti Falconi.
CASTIELLO: 6- C'è abbastanza sofferenza da quella parte e lui non è sempre tempestivo ad arginare i tentativi avversari, anche se si impegna con abnegazione.
GONFIANTINI: 7 Per noi è il migliore in assoluto dei suoi: difende bene ed è inesauribile nel proporsi a sostegno sulla fascia sinistra, dalla quale fa partire cross invitanti non sfruttati.
FEDI: 6 Sufficienza piena: si applica bene in fase di costruzione anche se talvolta rallenta i tempi di gioco e rischia di farsi portare via il pallone, esponendo i suoi al contropiede avversario.
ROSSI: 6- Inizia con qualche buona chiusura difensiva, poi viene ammonito per un intervento in ritardo su un avversario; viene sostituito per motivi che non siamo riusciti a chiarire (24' Bigazzi: 6 Subentra a gara in corso disimpegnandosi in maniera positiva, senza particolari problemi).
BAMBI: 6+ Romei ha troppa libertà in occasione del primo gol, ma a parte questo, non ci sono altre grosse distrazioni ed è da rilevare il tentativo generoso di rendersi utile in avanti sulle palle inattive.
AMERIGHI: 5.5 Centrocampista di destra tenta qualche inserimento in avanti, ma sono tentativi isolati e alternati da momenti di confusione in fase di costruzione del gioco (46' Bigozzi: 6- Entra con brio, ma poi la sua verve si attenua e la sua presenza diventa sbiadita.
GALLI: 6- Il centrocampo della Lastrigiana è notoriamente un fior di reparto e lui incontra diversi problemi, ma non demorde e cerca di rendersi utile al massimo.
TANINI: 5.5 All'inizio mostra qualche buona iniziativa, ma poi la sua presenza diventa sempre più anonima (75' Ascolese: 5.5 Il buon Beppe questa volta non fa miracoli e non lascia tracce evidenti della sua breve presenza in campo).
PRINCIOTTA: 6- Svaria molto sul fronte d'attacco, ma raramente si avvicina all'area di rigore, in maniera da essere realmente pericoloso in fase d'attacco.
MORETTI: 6+ Classe 2005, è il più deciso nel cercare il tiro dalla distanza, vista la difficoltà a scalfire la muraglia difensiva degli avversari. Purtroppo le sue conclusioni mancano di potenza e precisione (88' Ciccone: sv).
LASTRIGIANA
MARZIANO: 6 Non è chiamato ad interventi difficili e se la cava sempre senza problemi. Spunta sul taccuino una nota che riguarda una sua uscita incerta ad inizio ripresa, ma è roba da niente.
PIERATTINI: 6.5 Sicuro in difesa, si sgancia con frequenza dalla sua posizione per appoggiare la manovra e creando un'interessante situazione tattica nella dinamica del gioco.
LAZZERI: 6 Sostituisce nel ruolo lo squalificato Nencini e lo fa in maniera decisamente positiva, senza concedere molto agli avanti avversari.
DEL COLLE: 6.5 Grande mestiere, lotta a centrocampo e si propone anche a sostegno della linea difensiva: utilissimo ai meccanismi della squadra. Rimane a lungo a terra nel finale, dopo un normale scontro di gioco, accendendo gli animi in tribuna (92' Mandolini: sv).
LUKA: 6.5 Fisicamente prestante, va a nozze sui palloni che viaggiano dalla trequarti al limite della sua area di rigore: li prende tutti lui. Muro invalicabile.
PICCIONE: 6 E' in diffida e rischia il cartellino soprattutto nei primi minuti di gara quando cintura un avversario in ripartenza. Nonostante tutto la sua prestazione è decisamente positiva.
INNOCENTI: 6.5 E' un 2005, ma sta in campo con l'esperienza di un veterano. Bravo nei tempi di inserimento e intelligente nel cogliere i tempi dei compagni (91' El Youssefi: sv).
MARTINI: 6.5 Altro elemento molto vivace del centrocampo, agisce prevalente a sinistra ed è utilissimo sia in copertura che in costruzione.
PALAJ: 6 Si vede poco, ma si sente molto nel senso che ha un peso non indifferente nel far salire la squadra in avanti (68' Tomeo: 6 Porta un contributo utile nei minuti finali).
ROMEI: 7 Segna ancora lui: nell'occasione sembra calamitare il pallone per spedirlo dolcemente in rete. Bravo anche a costruire e, nel momento di maggior pressione degli avversari, lo troviamo anche a sacrificarsi in difesa (71' Crini: 6 Contribuisce a mantenere vivo il reparto offensivo).
MOSTI FALCONI: 7+ Padrone assoluto del centro-sinistra (inteso ovviamente come zona di campo e non area politica) è l'elemento che spacca la partita: avesse fatto anche gol.. (78' Sarti: 7 Gioca solo uno spezzone di gara, ma lo impreziosisce con un gioiello di gol, frutto di un colpo di autentica classe. Bentornato Christian!).
ARBITRO
ANDREA POGGIANTI DI LIVORNO: 6+ In una partita maschia l'unico ammonito della Lastrigiana è Sarti che si è tolto la maglia dopo il gol: qualcosa non quadra. Comunque è abbastanza omogeneo nelle valutazioni e non si vedono errori gravi.
Il Mazzola torna da Borgo San Lorenzo con un pareggio che, stando anche alle dichiarazioni di mister Ghizzani nel post partita, vale come una sconfitta. E pensare che la gara si era messa subito in discesa: già al settimo Rocchetti, lesto ad avventarsi su una corta respinta della difesa, scaraventa in porta la palla che sblocca il match. I biancocelesti non approfittano del momento di sbandamento dei fiorentini che, dal canto loro, faticano a costruire gioco. Al ventisettesimo contropiede Mazzola, Bouhamed cerca di servire Fiaschi che viene anticipato di un soffio da Gurioli. Da questo momento sono i biancoverdi a prendere in mano il pallino del gioco, alla mezz'ora doppia opportunità per Serotti ma la palla non inquadra la porta. In chiusura di frazione clamorosa opportunità per lo stesso capitano di casa, bravo e fortunato a ricevere un rimpallo sul dischetto del rigore, che spara a botta sicura trovando un miracoloso Fontanelli a dire no. È l'ultima emozione di un primo tempo molto equilibrato. La ripresa come spesso accade in queste categorie, è un gioco a chi rischia di perdere prima le staffe, pur restando sempre una gara molto corretta e ben diretta dal sogno Marongiu di Livorno. Il match si riaccende soltanto con la conclusione, al minuto settantadue, di Vecchiarelli che sorvola di poco la traversa. Due minuti dopo buona opportunità da calcio piazzato per gli ospiti Taflaj calcia debole tra le braccia di Aglietti. All'ottantunesimo, con un fulmine a ciel sereno, ecco il rocambolesco pareggio del Borgo: Cirasella praticamente sulla linea di fondo riesce a indirizzare la palla verso l'area di rigore, Campatelli interviene in modo goffo e con scarsa coordinazione infilando la palla nella sua stessa porta. Il Mazzola prova comunque a reagire con il colpo di testa impreciso di Geraci e con il bel diagonale, seppur spreciso di Rocchetti. Al minuto ottantacinque clamorosa occasione per il raddoppio senese, Borri addomestica un cross di Taflaj presentandosi a pochi metri dalla porta ma calciando addosso al portiere. L'ultima emozione sempre di marca ospite, è un ingannevole traversone di Gucci salvato all' ultimo secondo da Salvadori. Al triplice fischio il punteggio recita 1 a 1. Il Mazzola recupera così un punticino sul secondo posto, la Fortis aggancia la Sinalunghese a quota 18.