In un finale certamente non adatto ai deboli di cuore l'Audace Legnaia, trascinata dal doppio sigillo dell'implacabile ex di turno Alessandro Enea, agguanta il terzo pari -nonché quarto risultato utile- consecutivo riuscendo, con orgoglio e determinazione, a raddrizzare un risultato che dopo soltanto otto giri di lancette vedeva il Porta Romana avanti di addirittura due reti e, di conseguenza, a evitare un ko che, per quanto visto sul sintetico del Bozzi in termini di inerzia e iniziativa, sarebbe stato tutt'altro che meritato per l'undici di mister Mangano. Le battute iniziali, come lasciato intendere, si rivelano a dir poco da incubo per l'équipe di via Dosio che, già al 5', si trova costretta a fare i conti con il ritorno di quei fantasmi delle prime giornate capaci, a questo proposito, di farla puntualmente capitolare alla minima disattenzione: il vantaggio locale, infatti, viene direttamente impacchettato e recapitato agli arancioneri da parte dei loro avversari quando, sugli sviluppi di un fallo laterale scaturito da una leggerezza audacina in impostazione, un non molto ortodosso colpo di testa di Pratesi coglie in controtempo Fattovich finendo per varcare beffardamente la fatidica linea bianca gialloblù. Passano soltanto centottanta secondi e Marangon, liberato al limite dal suggerimento di Vastola, fa rimbalzare il pallone prima di lasciar partire una staffilata che Formigli intercetta fortuitamente con il braccio un po' troppo largo all'interno della propria area: il signor Norci, di conseguenza, accorda ai padroni di casa un sacrosanto penalty che Tumminaro trasforma spiazzando il portiere e permettendo così ai propri colori di pervenire all'immediato raddoppio. Arrivati a questo punto, tuttavia, inizia a prendere corpo un'altra partita che, dal canto proprio, offre agli astanti sugli spalti un roster ospite saldamente in possesso delle redini del gioco a caccia del pertugio vincente per rimettersi in carreggiata e un Porta Romana dedito invece prevalentemente a un lavoro di copertura che non lesina però a tradursi in velenose ripartenze affidate all'estro, all'esperienza e alla qualità del proprio tridente come quella che, al 21', porta Vastola a staccare in completa solitudine di testa sul traversone al bacio di Marangon con l'11 arancionero che incontra tuttavia il provvidenziale riflesso di Fattovich sulla propria strada, determinante nell'evitare il tris locale. Sul fronte opposto, per il momento, a non premiare gli sforzi dell'Audace sono però non solo l'imprecisione e la scarsa propensione al tiro negli ultimi metri ma, senz'altro, anche una dea bendata che, tra le altre, manda a stamparsi direttamente sul palo a portiere battuto al 26' un fendente dalla distanza di Baravelli, abile qualche attimo prima a intercettare un sanguinoso pallone sulla trequarti. Il leit-motiv in questione, al netto del cambio di modulo operato da parte dei fratelli Sarappa, si protrae imperterrito anche durante la ripresa ove, per un Legnaia che recupera un abbondante numero di palloni nella metà campo avversaria cercando al contempo di insistere in manovra, un Porta Romana che dall'altro lato tenta di insinuarsi negli spazi lasciatigli liberi dagli ospiti sfiora al 56' il possibile colpo del ko anticipato con Tumminaro che, indisturbato davanti a Fattovich sugli sviluppi di un tracciante dalla trequarti di Marangon, centra tuttavia incredibilmente la traversa fallendo una più che nitida chance per mettere in ghiaccio i tre punti. Le occasioni sprecate dagli arancioneri per colpire decisivamente gli audacini iniziano a farsi sempre più apprezzabili a livello quantitativo e, di conseguenza, finiscono per cedere il passo alla legge non scritta per eccellenza di questo sport che, per l'ennesima volta, trova applicazione al 65' -minuto in cui Solvi conquista un'interessante punizione dal limite che Enea, con uno splendido arcobaleno, indirizza proprio sotto la traversa disegnando una parabola che lascia di stucco Fenderico. Nel muro difensivo arancionero inizia perciò a intravedersi -forse anche a livello emotivo- qualche crepa che il Legnaia, costretti i propri avversari a una prevalente azione di rimessa, tenta di sfruttare alla disperata ricerca del pari: se, però, tra il 73' e l'84' Leao e il medesimo Enea non mettono a fuoco il bersaglio, in piena zona Cesarini il neo-entrato Bini, protagonista di un guizzo da posizione defilata, viene steso dal proprio diretto avversario nei sedici metri arancioneri. Per il direttore di gara non ci sono dubbi e, con il cronometro giunto al 93', è nuovamente Enea a presentarsi dal dischetto incaricandosi della battuta di un rigore pesante come un macigno: Fenderico ne intuisce la direzione tuffandosi sulla propria destra, ma la soluzione del numero 10 gialloblù è esiziale e si insacca comunque alle sue spalle, fissando il punteggio sul definitivo 2-2 e prolungando dunque la striscia di risultati positivi del collettivo di mister Mangano.
Al Comunale di Piandiscò si incontrano due compagini invischiate entrambe nella lotta salvezza: i padroni di casa a secco di vittorie da tantissimo tempo, si presentano ampiamente rimaneggiati ma vogliosi di tornare a muovere in maniera importante la classifica per abbandonare l'ultima piazza che ad oggi significherebbe retrocessione diretta. Ospiti leggermente messi meglio in termini di punti, 12, che cercano di lasciarsi indietro più squadre possibili per evitare i playout. Padroni di casa in campo con un 4-4-1-1 che lascia davanti il solo Fantoni, con dietro Lepri. Centrocampo inedito a 4 per impegnare in larghezza tutto il fronte da sx e dx con capitan Spanu, il rientrante Francia, Andreini e Maggio. Con alle loro spalle la linea difensiva sempre a 4: Penco Sessana Pepi e infine Dolfi, oggi nelle vesti di terzino destro a cercare di arginare le scorribande del velocissimo Sidibe Salif Kader. Ospiti schierati con un 4-4-2 che si affida molto alle scorribande di Kader per scardinare la difesa. Al 3' primo corner per il Piandiscò: batte Lepri, Spanu calcia secco ma trova ben piazzato il portiere. Poi serie di rimesse laterali a destra dei padroni di casa, batti e ribatti la palla arriva sul mancino di Penco a seguito di un cross di Maggio e spara sul portiere sul primo palo. Prima occasione per gli ospiti: Sidibe guadagna un metro nel lato destro della difesa dei padroni di casa in uno scatto fino in fondo e suggerisce un passaggio arretrato per l'inserimento centrale di un compagno che, al momento della battuta, viene murato. Ancora l'ala ospite attacca puntando Dolfi in uno contro uno, ne esce un pallone deviato che Lanotte dalla distanza tenta di spedire in rete, ma il portiere blocca. Partita frammentata da tanti rilanci. Chianti aumenta la pressione e guadagna il suo secondo angolo. Altra occasione per Chianti da rimessa laterale palla che perviene a Valcareggi, ma non trova lo specchio della porta al minuto 37. Al 44' grande occasione per Maggio che al volo trova Pacini che smorza il tiro. Al 45' primo sussulto della partita: alleggerimento di Francia all'indietro per Fabiani che colpisce male la palla lasciandola nelle disponibilità del Chianti, con Merciai che deve solo appoggiare di piatto a porta vuota. Inizia il secondo tempo e Broetto entra per Dolfi, che esce per infortunio. Tiro di Andreini al 60' che dalla trequarti finisce fuori. Poi il Piandiscò aumenta la pressione nell'area del Chianti: tiro di Parivir da fuori murato dalla linea ospite, episodio che in serie a sarebbe da rivedere al var. In seguito un colpo di testa di Fantoni non trova la porta su punizione di Parivir. Ancora Piandiscò in avanti: palla che arriva su cross di Lepri a Broetto, che svirgola malamente. Poi Sidibe sbaglia davanti al portiere un contropiede che sarebbe valso il ko definitivo. Al 40' ancora un'occasione con Lepri in area che impegna tre difensori e poi scarica per Andreini che crossa, ma Parivir chiude alto. Al 42' miracolo di Fabiani su giocata di Merciai che si presenta solo in area piccola. Al Quarantatreesimo palla che arriva a Pepi, improvvisato punta, che si ritrova sul destro l'occasione per pareggiare, ma chiude debolmente. Percussione di Parivir sulla destra che crossa lungo per tutti ma non per Broetto, che pareggia il punteggio con un potente sinistro sul palo corto. Finale incandescente: il Piandiscò, raggiunto il meritato pareggio, non si ferma e insiste nella speranza di portarsi a casa l'intera posta in palio. Gli ospiti trovano una ripartenza che frutta un calcio di punizione, che risulterà decisivo. Pallone in area, rinvio corto, e filtrante per Calamandrei, che solo in area finalizza. Vibranti proteste dei padroni di casa per un più che probabile fuorigioco, ma il goal è convalidato comunque. Mezzo giro d'orologio e l'incontro finisce. Difficile digerire questa ennesima sconfitta dei padroni di casa, che con determinazione e volontà erano riusciti a recuperare l'errore del loro estremo difensore, ma nel finale un probabile errore arbitrale azzera tutto lo sforzo. Troppi assenti per i padroni di casa, che da settimane affrontano l'emergenza numerica cercando di buttare il cuore oltre l'ostacolo ma nemmeno la fortuna corre in soccorso. Gli ospiti tornano a casa col bottino pieno ben oltre i reali meriti, ma tanto basta per cogliere tre pesantissimi punti in classifica da questa trasferta. Calciatoripiù: Penco, Spanu, Lepri (Piandiscò); Sidibe, Merciai, Calamandrei (Chianti Nord).