Dopo il netto 3-0 esterno rifilato sette giorni prima al Vaggio Piandiscò, l'Audace Legnaia centra il proprio secondo successo consecutivo aggiudicandosi con punteggio tennistico, stavolta ai danni di una Dinamo Florentia che ha pagato a caro prezzo la sopraggiunta e duplice inferiorità numerica, un altro delicatissimo scontro diretto in ottica salvezza e portandosi, complice l'1-1 tra Castelnuovese e Sporting Arno, così a tre sole lunghezze di distanza dalla zona in grado di garantire la permanenza in categoria senza dover passare dai play-out. La strada, a questo proposito, si fa pressoché subito in discesa per i locali che, al 4', stappano già la partita quando Caldararu, ricevuta un'apertura di Enea, converge dalla sinistra verso il centro e lascia partire una conclusione sul primo palo che si insacca anche a fronte del non molto ortodosso intervento di Sincic. Per quanto colpita a freddo, la Dinamo tenta di abbozzare una reazione ma, al 21', finisce per trovarsi anche sotto di un uomo a causa del rosso diretto rimediato da Caruso, reo di aver rivolto qualche parola di troppo al direttore di gara. Forte, dunque, su ben due fronti l'Audace torna con prepotenza alla carica e, dopo un palo centrato da Silvestri al 34' a cui fa eco un autentico colpo di reni perfezionato da Sincic 4' più tardi sulla poderosa incornata dal dischetto del rigore di Leao, perviene infine al punto del raddoppio al 44' con Enea che, sistematosi a dovere sul piede forte il corto servizio del medesimo Leao, da posizione centrale si prodiga in una splendida soluzione a giro che termina la propria corsa direttamente oltre la fatidica linea bianca. Nonostante un fato tutt'altro che arridente, all'intervallo gli ospiti si leccano le ferite e, ripresentatisi ai nastri di partenza della ripresa con l'ex di turno Bassi e Cecchi al posto, rispettivamente, di Cossari e Coli, traggono (anche) da questi accorgimenti quella nuova linfa che permette loro di accorciare le distanze: al 54', infatti, sulla traiettoria telecomandata dello specialista De Gori, incaricatosi della battuta di un calcio da fermo dalla trequarti mancina, Verdi interviene con perfetto tempismo anticipando di testa l'uscita di Fattovich e rimettendo l'esito finale del tutto in discussione. Proprio sul più bello, tuttavia, nell'arco di appena 120 anche Ciabani si trova costretto a fare i conti, per motivi identici rispetto a quelli costati il rosso a Caruso nei primi 45', con un'espulsione diretta che, di conseguenza, rinvigorisce i padroni di casa spianando sostanzialmente loro la strada per mettere in cassaforte i tre punti. Così, se all'ora di gioco Solvi riporta i suoi sul +2 con un lesto tap-in sugli sviluppi di un traversone di Caldararu non trattenuto da Sincic, al 71' è invece la volta di Cristiani che, schierato per l'occasione da mister Mangano in posizione avanzata, dopo appena tre giri di lancette dal proprio ingresso in campo risolve un batti e ribatti in area avversaria centrando così il proprio primo e tanto agognato sigillo in maglia gialloblù dopo l'approdo in via Dosio nell'estate del 2023. Arrivati a questo punto, per quanto nei limiti del possibile i biancoazzurri cerchino di fare quadrato per coprire i propri spazi nonostante i due uomini in meno, la Dinamo continua a restare ancora completamente in balìa dei locali che, al 73', calano anche il pokerissimo con Caldararu, abile a centrare la propria doppietta personale con una soluzione a incrociare propiziata da un sagace scarico di Marzi. Agli uomini di mister Pagano va pur sempre il merito, dal canto loro, di non darsi sino in fondo per vinti: per quanto, infatti, sui tre punti audacini non ci siano ormai più dubbi, la Dinamo ha al 77' un'impennata d'orgoglio che la porta a indovinare il pertugio vincente per la propria seconda rete con Bassi, bravo a correggere in fondo al sacco, al limite dell'area piccola, un pallone non trattenuto da Fattovich su un cross di Matteini. Sul fronte opposto, comunque sia, l'Audace non intende abbassare i giri del proprio motore e, dopo aver fallito almeno altre tre nitide opportunità per rimpinguare ancora il proprio bottino, conferisce a un passo dal gong il definitivo assetto al risultato con Solvi che, trovatosi indisturbato innanzi al cospetto di Sincic sull'imbucata di Spinella, lo perfora sul secondo palo facendo calare a tutti gli effetti il sipario sulla contesa.
Con un rigore al 90', il Gambassi acciuffa il pareggio nel finale dopo una gara di sofferenza e piena di rischi. Carattere, più che gioco, quello che la squadra di Tramacere schiera in campo contro il quotato Incisa, che arriva al Comunale con velleità di altissima classifica. E infatti la squadra ospite parte forte con Cassigoli che al 6' tenta il numero in area ma viene murato dalla difesa. Poco dopo è Merola a spaventare Bellomo, che anticipa il numero 10 di un soffio dopo una ribattuta. La gara però si incattivisce, dopo un episodio non ravvisato dal direttore di gara: Tortoriello colpisce D'Urso a palla lontana e da quel momento il match prende una piega diversa. Il Gambassi prova a scuotersi con il destro debole di Buscè al 26', ma il forcing dell'Incisa produce prima una spaccata di Massa che sbaglia da posizione invitante, poi la rete del vantaggio al 36' con il taglio di Cassigoli, che scavalca Buscè e insacca con un tocco morbido sul palo lontano. Il Gambassi traballa, e anche a inizio ripresa le occasioni sono tutte della squadra di Martelloni. Merola sterza, rientra sul sinistro e centra il palo al 51', poi Tortoriello manda di poco alto sulla punizione dalla sinistra di Giusti. Ci prova anche Mazzeschi, ma per due volte non trova lo specchio della porta e al 69' ancora Merola spreca da posizione centrale con il destro. Il Gambassi resta a galla e i cambi danno i frutti sperati: altro ritmo, maggiore convinzione. E all'89' Rosi sguscia dietro a Tortoriello, che non lo vede arrivare, e lo atterra: è calcio di rigore che lo stesso Rosi trasforma nonostante Pagliai intuisca il suo destro. Nel finale Gueye ha addirittura la palla del 2-1, sulla palla lunga di Angioli che Rosi addomestica e mette in mezzo, traversa dell'esterno e punteggio che rimane invariato.
Al campo sportivo di San Clemente va in scena quella che sembra essere l'ultima carta in chiave salvezza per San Clemente e Vaggio Piandiscò. Rispettivamente ultima e penultima del girone. I padroni di casa cercano il disperato tentativo di riagguantare un playout che potrebbe avere il sapore dell'impresa, visto i risultati degli incontri dell'inizio anno. Mentre gli amaranto devono vendicare la sconfitta interna patita nel girone di andata proprio col San Clemente. Dopo i primissimi tentativi ad opera di Nety, Monti e Andreini, al 16' ecco la palla perfetta di Parivir per Landini che serve un cioccolatino a centro area per Monini, l'impatto con la palla è senza forza e Chiti respinge senza alcuna difficoltà. Due minuti dopo, cambio di fronte con l'assist di Nety per Ciullini che però non trova il tempo di girarsi. Al 19', invece, occasione per il San Clemente con Moracci, ma la palla esce fuori di un soffio. Il ritmo aumenta e la gara pian piano entra nel vivo, prima arriva il gol di Nety al 28' annullato per fuorigioco, poi la chiusura di Penco sulla mancata uscita di Fabiani e infine i tentativi di Ciullini e Andreini - entrambi di testa - che escono a lato, fuori misura. Sono gli squilli che chiudono la prima frazione sul parziale di 0-0. Leggero dominio territoriale del San Clemente, che sul finale è parso rifiatare un po' lasciando qualche ripartenza al Piandiscò. La ripresa è un tumulto di occasioni: ci prova Ciullini di testa al 53' chiamando Fabiani al primo miracolo, poi tocca a Paggetti trovando il no di Fabiani che di piede salva il risultato. Risponde il Piandiscò al 60', Lepri gira a Parivir che col destro al volo mandando la sfera oltre i pali. Due minuti dopo, di nuovo Paggetti, lanciato a rete in solitaria, si mangia il gol del vantaggio sull'uscita disperata di Fabiani. Così, al 72', si decide la gara: Lepri tiene in gioco una palla destinata sul fondo e, dopo una serie di giochi di prestigio, addomestica la sfera servendo Landini sul filo del fuorigioco, Chiti cerca l'anticipo in uscita ma non può arrivare sul pallone e Landini può involarsi da solo verso la porta per segnare l'1-0. Per i padroni di casa è una dura batosta. Al 76', ancora Fabiani e la dea bendata aiutano i ragazzi ospiti, Nety vince forse l'unico contrasto di forza con Dolfi e calcia forte sul primo palo di Fabiani che devia con l'aiuto del legno stesso in angolo. Poi all'80' ancora Fabiani è decisivo in uscita su Paggetti che, saltato Fantoni, si lascia ipnotizzare ancora una volta; all'87' ci riprova Landini senza fortuna e infine Fabiani, nel recupero, para di nuovo su punizione deviando in angolo un colpo di testa. Al triplice fischio inizia la festa amaranto che, con la seconda vittoria esterna, raccoglie tre punti di grande peso specifico, maturati forse nell'occasione meno meritata, ma che compensano in parte i tanti punti persi a fronte di un gioco altre volte più brillante. Padroni di casa che invece devono rammaricarsi per i tantissimi errori in fase di conclusione, costati la sconfitta.