Non può che essere amarissimo il gusto di un gol subito al 95', che fa sfumare una vittoria meritata: l'Aquila Montevarchi accetta comunque con serenità il verdetto del campo e rientra alla base con un punto dalla trasferta di Trestina, servita ai rossoblù soprattutto per voltare pagina dopo la prestazione un po' deludente del sabato precedente, e proporne una di squadra e di spessore. Non potrebbe iniziare meglio il match dei valdarnesi, che dopo appena un minuto dal via si ritrovano in vantaggio grazie alla perfetta esecuzione di un calcio piazzato da parte di Spahiu. Il Trestina non è squadra da mollare la presa subito, e infatti si toglie di dosso la falsa partenza iniziando a dar battaglia a un'Aquila tonica e motivata in ogni zona del campo; le chance migliori dei primi 45' sono per gli ospiti, ma il raddoppio non arriva. Nel secondo tempo il match propone ancora l'andamento della prima parte e al 70' le ostilità potrebbero chiudersi virtualmente in anticipo, ma la parata di Migliorati sull'inzuccata di Myrtaj sugli sviluppi di un corner è semplicemente provvidenziale nel tenere in corsa gli umbri. Negli ultimi 10' il Trestina inizia a forzare il ritmo, spedendo tanti palloni in avanti nel tentativo di scavalcare il centrocampo; l'Aquila non si fa sorprendere, ma al 95' ecco che l'arbitro inverte (probabilmente) la valutazione di una rimessa dal fondo con un corner per i rossoblù in favore dei locali. Il tiro dalla bandierina origina una situazione di grande pericolo in area valdarnese, e Bergoglio fa valere la sua stazza nel depositare in rete il pesante pallone dell'uno a uno. Poco dopo il triplice fischio; l'Aquila mastica amaro, ma si proietta già a sabato prossimo, quando renderà visita alla Sangiovannese nel derby tanto atteso. Calciatoripiù: Cocci, Fabbrini, Tommasini (Aquila Montevarchi).
Ancora una volta l'Orvietana impone al suo avversario un pari senza gol; si segna con difficoltà in Umbria, lo scopre la Sangio che si deve accontentare di uno 0-0 che ai punti avrebbe fruttato qualcosa in più di un punticino soltanto. Il primo tempo è combattuto e vive di un equilibrio instabile e dinamico; la gara non decolla davvero, ma si fa apprezzare e la sensazione che, fino al 45', una delle due squadre possa proporre la mossa vincente e portarsi in vantaggio. L'Orvietana attende che siano gli ospiti a fare la partita, tenendo Amegnaglo unico riferimento offensivo, spesso sotto-palla rispetto allo sviluppo della manovra; quando il 9 conquista palla cerca poi di far salire tutti i compagni, ma non arrivano particolari pericoli per i valdarnesi, anche se Rosadi si deve superare sulla punizione di Petritaj che avrebbe potuto sancire l'uno a zero. Sul fronte opposto la Sangio gioca e crea un maggior numero di azioni, inclusa una, travolgente, da parte di Orselli che strappa palla ad un avversario, dialoga con Iacomoni sulla sinistra e poi affonda sulla fascia, crossando infine per l'accorrente Raffaelli che irrompe coi tempi giusti ma senza riuscire a proporre una conclusione vincente, da posizione comunque assai complicata. Al rientro in campo dopo l'intervallo il match muta un po' la propria fisionomia; gli ospiti sono meno brillanti, l'Orvietana cresce e si rende pericolosa con la proiezione offensiva di Giulivi, in occasione di un corner; spazio poi per alcuni aggiustamenti operati da Conti, che restituiscono subito alla squadra equilibrio e brio. Nella parte finale di match, allora, le due chance migliori sono per la Sangio, vicinissima al gol soprattutto con l'accelerata di Bigordi che poi centra verso Raffaelli, appostato sul secondo palo, il suo tiro a botta sicura però non sortisce l'effetto sperato. Archiviate un paio di conclusioni di Iacomoni dalla media distanza senza esito, si segnala l'espulsione di Irimia, che ferma irregolarmente l'avanzata di Luzzi verso la porta locale. Nel tempo che resta la Sangio prova a sfruttare l'uomo in più e riesce a rinchiudere nella sua metà campo l'Orvietana; gli umbri soffrono ma stringono i denti e chiudono la gara, ancora una volta, a reti inviolate. Calciatoripiù: Orselli, Piantini, Rosadi (Sangiovannese).
La mira infallibile dagli undici metri di Cirillo spezza l'equilibrio che probabilmente avrebbe regnato fino al termine delle ostilità fra Poggibonsi e Terranuova: come era prevedibile, le due squadre esprimono - pur con caratteristiche differenti - dei valori simili e il match si conclude con poco scarto e pochi gol. Poche anche le emozioni nel corso di una sfida che si è comunque fatta apprezzare per intensità e impegno profuse in campo dalle due formazioni. La cronaca propone tutte le sue emozioni in un avvio ad alta frequenza; dopo appena due minuti dal fischio iniziale Meminaj fa filtrare un ottimo pallone in favore di Cirillo che, posizionato davanti alla porta ospite, evita anche il portiere e poi scoordinato conclude sul fondo. Spazio poi per una bella giocata di Capezzuoli sulla destra, il numero 11 giallorosso penetra in area e viene atterrato da un difensore biancorosso. Sul dischetto si presenta Cirillo che non sbaglia, 1-0. La spinta dei locali prosegue fino attorno al 15', poi viene fuori il Terranuova, che avanza il baricentro, si scuote di dosso un approccio alla gara non dei migliori e prende in mano alcune fasi di gioco, specialmente mettendo forza ed energia sulla mediana. La chance migliore del match i valdarnesi ce l'hanno proprio nel primo tempo, ma il traversone che premia il movimento in piena area locale da parte di Cifrodelli non frutta poi al centravanti ospite la possibilità di firmare l'uno a uno. La spinta offensiva del Terranuova alla ricerca del pari si esaurisce un po' nel secondo tempo, una ripresa impostata su un ordinato contenimento e un'attenta gestione di energie e risultato da parte dei padroni di casa. Un paio di punizioni invitanti non sono sfruttate al meglio delle loro possibilità da parte degli ospiti, che alla fine devono arrendersi di misura a un Poggibonsi che prosegue nel suo buon campionato. Calciatoripiù: Guarino, Cicali (Poggibonsi).
Sconfitta inopinata e molto amara per il San Donato Tavarnelle, che non riesce a dare continuità alla splendida prestazione - condita da vittoria - del turno precedente, cadendo contro il redivivo Real Monterotondo, che disputa una gara cinica e concreta punendo i chiantigiani nel black-out che hanno avuto durante la ripresa. L'approccio dei gialloblù non è dei migliori, un pizzico di sufficienza consente al Monterotondo di vincere alcuni duelli importanti nei primi 15', ma senza incidere in avanti. Il San Donato entra progressivamente e prepotentemente in partita, guadagna metri di campo e, dopo aver protestato per un contatto dubbio in area ospite e mancato un'occasione con Ceccherini (a tu per tu con Andreani su di un cross dalla fascia mette a lato), passa all'apice della sua spinta offensiva. L'uno a zero arriva con un tiro di Forzieri che, deviato da un avversario, finisce in rete; dopo il vantaggio i padroni di casa continuano a spingere e vanno vicinissimi al raddoppio, ma senza trovarlo. Il secondo tempo si apre proponendo esattamente il copione della seconda parte della prima frazione, il San Donato Tavarnelle comanda il gioco e sfiora il 2-0 ancora, per due volte: prima Calonaci si incunea in area palla al piede ma, anziché servire un compagno meglio posizionato, cerca la conclusione senza trovare lo spunto vincente; poi spazio per il tiro da fuori area di Pazzagli, ma la porta difesa da Andreani non capitola. Si arriva così in fretta nei minuti compresi all'incirca fra il 60' e il 70', quando un improvviso calo dei gialloblù consente al Real Monterotondo di colpire due volte e portare via l'intera posta. Un rilancio in profondità vien sfruttato al meglio da Attaccalite, che ristabilisce la parità fra le proteste dei chiantigiani che lamentano una posizione di off-side dell'avversario. Si prosegue e poco dopo ecco il sorpasso degli ospiti: fatale ancora una volta un corner, stavolta è Massellucci ad andare a segno. Il San Donato, nel finale, si scuote e cerca di acciuffare il pari, producendo un forcing che mette sulla difensiva gli ospiti; anche un pizzico di sfortuna però impedisce ai ragazzi di Lacchi di pervenire il pari, come testimonia la clamorosa traversa colpita da Tronca con un poderoso colpo di testa ravvicinato.
Va tutto come da felice pronostico la gara del Siena contro il Flaminia: opposti a una formazione di caratura inferiore, i bianconeri non mancano l'appuntamento con la loro quarta vittoria stagionale imponendosi per 2-0, una vittoria griffata da Chechi. Il numero 11 senese timbra subito il cartellino a inizio ripresa e poi segna la rete della tranquillità per i ragazzi di Voria, che già nel primo tempo avrebbero potuto valicare l'opposizione di Conti e portarsi in vantaggio. I laziali invece tengono botta ma alla fine cedono il passo; con questi tre punti il Siena resta saldamente sul treno che può schiudere alla prospettiva dei play-off, accorciando in classifica sul Trestina e accompagnando l'ascesa verso l'alto del Poggibonsi, vittorioso a sua volta in questo turno.