Il San Felice non gioca e il Sarripoli non sbaglia. L'1-0 della seconda della classe è risultato risicato ma importantissimo per mantenere il ritmo, prezioso soprattutto in relazione alla partita che è stata quella contro il Montale. Gli uomini di Mangialardi danno filo da torcere ai più quotati avversari, plasmando un match tiratissimo e molto combattuto. Il Sarripoli però c'è e si vede fin da subito. Centoventi secondi e i locali sfiorano il repentino vantaggio: Geri e Zerini scambiano bene, con quest'ultimo che impegna severamente il portiere. Dopo un brutto infortunio rimediato da Fedi (uscito in ambulanza; a lui i più sinceri auguri di una pronta guarigione) gli animi si scaldano e i duelli si fanno più crudi. Al 29' Monfardini calcia fuori di poco, al 32' Boccia e al 41' Marini, entrambi su calcio piazzato, non riescono a dare angolo in mezzo all'area ai propri tiri. Sugli scudi Giomi, sempre attento tra i pali. Il Montale davanti è non pervenuto, ma nella ripresa la prima chance capita proprio agli ospiti. Bravo Saraniti Mattia a rispondere presente su un tiro a botta sicura di Rrukaj. Nella porzione centrale del secondo tempo il Sarripoli prova a sfondare il solido muro eretto dai montalesi, sempre pronti per contro a lanciarsi in ripartenza. L'epilogo arriva all'85' e sa di catarsi; sugli sviluppi di una rimessa laterale, Nardi vince con caparbietà un rimpallo prima di sparare una fucilata alle spalle dell'incolpevole Giomi. Al triplice fischio gli sforzi del Sarripoli vengono dunque ripagati con la moneta più preziosa, quella della vittoria, nonostante un paio di rigori dubbi a proprio favore non rilevati dal direttore di gara. Ma onore al merito anche al Montale.
Come si dice: minimo sforzo, massimo risultato. Questa la massima della partita tra San Piero e Hitachi, coi locali capaci di imporsi per 2-0 all'interno di un match ermetico. Bastano infatti due mezzi tiri in porta per segnare due reti a un'Hitachi manovriera, produttiva ma sprecona. Si contano infatti ben quattro chance nitide per gli ospiti, e altrettanto meno nitide ma comunque buone: tutto gettato al vento. Pronti, via e al 2' una sfortunata autorete di Belli sugli sviluppi di un corner indirizza la partita. L'Hitachi assorbe il colpo, inizia a macinare il proprio gioco e crea varie trame pericolose, ma due buoni interventi di Mati negano la rete del pareggio. Anche nel secondo tempo gli ospiti ci provano con forza, dominando il gioco ma peccando di lucidità nel momento conclusivo. Il San Piero così ringrazia e, ancora una volta, punisce su angolo. Un'azione sporca viene conclusa al meglio da Bonacchi, che da pochi passi non sbaglia ipotecando la gara. Con orgoglio, la truppa di Esterasi prova il tutto per tutto fino alla fine ma senza successo: la giornata no degli arancioni termina solo in concomitanza del triplice fischio del signor Marchetti di Pistoia.
Due tra le squadre meno in forma del campionato regalano alla storia una partita tutt'altro che emozionante ma comunque valida per risollevare il morale. A fare il pieno di fiducia e di punti è l'Olimpia Pistoiese, corsara tra le proprie mura amiche grazie a un risicato ma prezioso 1-0. La firma che porta in dote ai padroni di casa la sesta vittoria in stagione è di Benedetti, bravo a indirizzare il match in favore dei suoi castigano un Prato Nord in caduta libera. Dopo una prima parte di campionato gagliarda, la giovanissima truppa di Gianni Rauseo sta pagando oltremodo la mancanza d'esperienza inanellando un risultato negativo dopo l'altro. Tradotto in termini di classifica: penultimo posto davanti solo alla Liga Cutiglianese. Complice lo stop causa maltempo del Cerbaia e il pareggio del Casini, l'Olimpia Pistoiese risale così la classifica portandosi al quintultimo posto a quota 22 punti. Ora, per entrambe, non resta che fare il massimo per chiudere al meglio una stagione non propriamente esaltante ma sicuramente utile per il futuro.
Vittoria di carattere per la Virtus Bottegone, che nonostante il campo allentato offre una buona prestazione sotto il punto di vista del gioco. Partono subito forte i padroni di casa mettendo alle corde la compagine montanina, la quale cerca di resistere con coraggio. Ma la tenuta stagna dura un battito di ciglia, giusto pochi minuti. Menichini semina il panico in area, arriva sul fondo e scarica a rimorchio per Barontini M., il quale non deve far altro che appoggiare la sfera in fondo al sacco. Ottenuto il vantaggio, i biancoverdi non accennano a diminuire il ritmo mettendo ripetutamente di fronte al portiere i vari Mazzei, Verdi e Barontini M., ma il risultato rimane invariato. Il raddoppio però è nell'aria e arriva grazie a Menichini, abile nel capitalizzare al massimo una sponda di testa di Capecchi. Gli ospiti cercano di reagire ma le velleità vengono spente dal direttore di gara, che al 30' mostra il rosso diretto a Petrolini. Prima dell'intervallo grande paura in area di rigore della Ligacutiglianese: Rosati cade male e picchia violentemente la testa per terra. Il capitano ospite è costretto al cambio ma per fortuna non è niente di grave. La ripresa segue lo stesso canovaccio della prima frazione, con gli uomini di casa che cercano di gestire il margine di vantaggio sul tabellino e numerico, non disdegnando comunque vari tentativi per incrementare il punteggio. Sugli sviluppi di un'azione offensiva, Mazzei viene spinto in area di rigore e l'arbitro decreta il penalty. Sul dischetto si presenta Lunghi Leonardo che segna il 3-0. Il resto è ordinaria amministrazione fino al fischio finale, con il risultato che viene arrotondato dal sigillo di Donati, nonostante prima di lui avessero cercato la via del gol sia Barontini E. che il subentrato Bongi.
Bicchiere mezzo pieno e bicchiere mezzo vuoto per entrambe, perché alla fine della fiera nessuno può dirsi scontento ma nessuno può comunque essere soddisfatto. È un 1-1 che lascia dietro sé una leggera scia di rimpianti quello plasmato da Casini e Olmi, con gli ospiti bravi a rimanere in partita nonostante l'inferiorità numerica e coi locali sfortunati nel finale con due grosse chance fallite. L'abbrivio e la prima mezzora di gara si declina in favore dei padroni di casa, più manovrieri e decisi in fase propositiva. E il rigore trasformato da Mugnaini (nell'azione del penalty gli Olmi rimangono in dieci per un rosso sventolato a un difensore) suggella le belle impressioni lanciate. Il gol però finisce presto per cullare i locali, che subiscono il pareggio a un passo dal duplice fischio per mezzo di capitan Bartolacci. L'inerzia si sposta così in favore della truppa di Baroncelli, che rientra in campo nella ripresa molto più affamata rispetto agli avversari. Il dominio degli Olmi è netto (a referto anche una traversa colpita) ma il bastione del Casini in qualche modo regge, senza crollare. Mezzora di costante forcing non conduce tuttavia a niente e negli ultimi quindici minuti mister Midili riporta in carreggiata la squadra adoperando i cambi giusti. Sul finale, poi, ecco le due chance che per poco non spostano gli equilibri. Prima Gisinti spara in bocca al portiere da posizione favorevole e poi Rispoli, allo scadere, incrocia bene il tiro trovando però sulla propria storia il palo.
San Santini e ci si abbraccia. Basta un gol al 10' del proprio numero 9 al Capostrada Belvedere per aggiudicarsi il big match contro il Ramini, tornando così con forza nella corsa a un piazzamento playoff. Seppur difficile, perché lassù davanti nessuno sbaglia un colpo, la truppa di Cesare Massaro sogna ora più che mai un finale di stagione dolce. E il successo di cuore, di grinta e di misura incamerato contro uno squadrone come il Ramini non può che alimentare desideri ardenti. Ci mette poco, troppo poco dalla sua la compagine di Matteo Niccolai, sorniona ai limiti della negligenza all'interno di un primo tempo dominato dai padroni di casa. E se i locali avessero scosso la rete un altro paio di volte, nessuno avrebbe avuto da recriminare nulla. Il succo della gara si concentra in un episodio, prematuro ma fondamentale. Siamo al 10' quando Santini decide anzitempo la sfida ribadendo in fondo al sacco un pallone respinto in precedenza da Baldesi. Poi è ancora tanto Capostrada: Santini, Pieraccioli e Del Vecchio flirtano più volte col raddoppio senza tuttavia trovarlo, lasciando così il Ramini stordito ma ancora vivo. E gli ospiti dimostrano di essere ancora in partita all'inizio del secondo tempo, quando con coraggio provano a scardinare la difesa avversaria. Tutto vano però: gli uomini di Massaro, pur in inferiorità numerica dal 60' circa in poi, piazzano il coltello tra i denti e respingono con bravura -e un pizzico di sana fortuna- ogni folata offensiva ospite. Un finale al cardiopalma non intacca il corso degli eventi: al triplice fischio a esultare è il Capostrada. Calciatorepiù: Santini (Capostrada Belvedere).