Casalguidi, Olimpia Quarrata e Aglianese le uniche big a giocare in questo anomalo weekend fermato più dalla paura che dal pericolo vero e proprio, con Pistoia Nord, Pescia e Borgo a Buggiano rimaste ai box come da ordinanze comunali. Due delle tre grandi in attività si incontrano e si scontrano al Barontini di Agliana, ma in realtà a fare bella figura è solo una compagine: il Casalguidi. Dimostra di esser fatta d'altra pasta la truppa di Marco Iori, protagonista di una prova eccellente sotto tutti i punti di vista. Dominante a tratti, visto che alla pur forte Aglianese solo un tiro è stato concesso in tutta la partita, per altro a metà ripresa. Con un gol nel primo tempo e uno nel secondo gli ospiti trovano così l'ennesimo successo di una stagione stellare. Apre le danze Bolognini in prematura battuta: all'8' il centrocampista numero 8 impatta bene al limite dell'area beffando difesa -troppo statica- e portiere con un tiro preciso. 0-1. Il vantaggio fa subito ascendere il Casalguidi in una posizione di predominio, e il resto del primo tempo scorre sotto controllo. Anzi, un palo di Querci su angolo e un altro legno di Colligiani avrebbero potuto incrementare ulteriormente il bottino. Nella ripresa i ragazzi di Caramelli provano a entrare con piglio più deciso nel match e il massimo sforzo produce il risultato più limpido intorno alla mezzora, quando una triangolazione chiusa da un cross di Gori per poco non porta al pareggio. Sul pallone spedito in area Salvini gira bene a rete ma è sfortunato nello scheggiare l'incrocio dei pali. Passato il pericolo, il Casalguidi torna padrone del campo infilando il definitivo 0-2 nei minuti di recupero. Bellissimo il gol di Muraca, una bordata da fuori che termina la propria corsa sotto la traversa sancendo il meritato successo dei suoi.
Un paio di tiri di Pierozzi e nient'altro. Fa poco, troppo poco il Montalbano Cecina alla ripresa dei giochi contro l'Olimpia Quarrata di mister Sermi, troppo forte al cospetto di una compagine, quella di Zappia, sì falcidiata dalle assenze ma davvero inconsistente di fronte ai giallorossi. Il 4-0 delinea i contorni di una gara senza storia, iniziata e terminata nel segno dei padroni di casa. Subito Lamola su corner prende la traversa facendo capire l'aria che tirerà, e al 15' sempre su angolo Muratore trova il meritato vantaggio anticipando tutti sul primo palo. L'inerzia rimane favorevole all'Olimpia, che cinque minuti più tardi raddoppia. Un altro tiro dalla bandierina è fatale per gli ospiti: in mezzo all'area Iannì tira, Capalbi risponde e Palaj è lesto nel ribadire in fondo al sacco la sfera. Il 2-0 col quale si chiude la prima frazione di gioco dona ai ragazzi di mister Sermi ulteriore carica e tranquillità nel secondo tempo, segmento ancora dominato da una sola squadra. Il 3-0 è una vera e propria perla di Bruschi: dribbling e botta all'incrocio dei pali. Applausi. Con orgoglio il Montalbano prova ad attaccare senza remore nell'ultima tranche di gara ma davanti raccoglie poco o nulla, mentre dietro affonda ancora. Il poker finale arriva al termine di un veloce capovolgimento di fronte, con Pretelli che imbuca bene per Esposito, freddo davanti al portiere nel gonfiare il sacco un'ultima volta ancora. Troppa Olimpia e poco Montalbano: indicazioni e sentimenti diversi segnano questo finale di stagione.
A Pontelungo, sotto una pioggia costante, si è giocata Ramini-Chiesina Uzzanese, gara che non ha avuto sostanzialmente storia. La partita è sempre in mano agli ospiti, che hanno imperato in lungo e in largo per tutti e 92' i minuti di gioco. Al Ramini, rimaneggiatissimo come al solito, l'onore per aver lottato col coltello tra i denti soprattutto nel primo tempo, cercando di limitare i danni. Missione riuscita sola in parte visto lo 0-2 firmato da Gjini e Manzi sul quale le squadre vanno al riposo. La ripresa inizia con una doppietta di Manzi, mattatore assoluto dell'incontro grazie alla sua scintillante tripletta. Con il passare dei minuti, poi, il divario si allarga ancora di più in virtù delle reti siglate da Bagni a da Guidi. Ad alleggerire l'ampio passivo ecco il classico gol della bandiera siglato da Bardini, buono solo per le statistiche e nulla più. Al triplice fischio vince così con merito il Chiesina, imponente grazie a un 1-6 senza storia. Calciatorepiù: Manzi (Chiesina Uzzanese).
Potevano vincere tutte e due ma alla fine il pareggio non scontenta nessuno. Montale Antares e Hitachi si annullano a vicenda e non si fanno del male, spartendosi equamente l'intera posta in palio dopo un match tirato, combattuto e anche emozionante nel secondo tempo. Il primo parziale si conclude infatti con pochissime chance da registrare. L'Hitachi comanda il gioco, ma ciò che riesce a mettere sul piatto è niente più di uno sterile possesso palla. L'occasione più ghiotta per gli ospiti è infatti di produzione locale, paradossalmente; un quasi-autogol il brivido più grande per il Montale. Fronte opposto, Biagini si sporca i guanti solo in una circostanza bloccando bene a terra un diagonale di Harusha. Nella ripresa le squadre si allungano e la partita si vivacizza un po' di più. La truppa di mister Pipia colleziona tre occasioni rilevanti: un tiro di Decaria da posizione favorevole non trova fortuna, così come non trova fortuna Carrara, che fa tutto bene salvo impantanarsi in una pozza di fango al momento del tiro. Poi Casseri va vicino al gol vedendosi respingere il proprio tiro giusto sulla linea di porta. Anche i ragazzi di mister Guarducci vanno vicini al gol tre volte. Ancora Harusha in prima battuta ci prova da fuori senza successo, mentre Luconi poco dopo viene anticipato in extremis sul dischetto del rigore da un tempestivo intervento di un difensore. Al 92', poi, l'occasionissima: Rocca recupera palla e suggerisce per Luconi che, a tu per tu col portiere, si vede murare il potenziale colpo gobbo da un grandissimo intervento in uscita di Biagini. Al triplice fischio è dunque 0-0.
Rotondo, pingue e meritato: sono questi i connotati assunti dallo 0-3 rifilato all'Olimpia Pistoiese dallo Sporting Casini, squadra quest'ultima capace di mettere sul piatto qualità e atletismo nonostante un terreno di gioco piuttosto infido. L'Olimpia Pistoiese parte bene ma si sgonfia subito, e nella prima chance racimolata all'8' non riesce a punire la distratta difesa quarratina. La sbandata passa indenne per i ragazzi di mister Bargellini, bravi a rimettersi subito in carreggiata e a iniziare a macinare gioco e occasioni. In sequenza ne arrivano tante, ma tante, di cui diverse nitide. Dopo due errori di Bechini e due di Acciarito la partita viene sbloccata al 29' proprio da Bechini, ma con l'evidente complicità del portiere. Un tiro innocuo del numero 9 sfugge letteralmente di mano a Cera, troppo morbido nell'intervento. Ed è 1-0. Tempo quattro minuti e Ukwuani fissa il raddoppio della sicurezza: su cross di Tazioli, prima l'attaccante ci prova trovando la ribattuta di un difensore e poi, in seconda battuta , è lesto a gonfiare la rete insaccando il tap-in. Una seconda mezza chance creata dai padroni di casa sul finire di frazione non inficia il tabellino, con le squadre che vanno al riposo sul punteggio di 0-2. Nella ripresa lo Sporting Casini scavalla la soglia della stanchezza imperando in lungo e in largo, dando sfoggio di una tenuta fisica davvero invidiabile. E le occasioni si sprecano, così come vengono però sprecate. Al 77' arriva comunque l'epilogo: fa tutto da solo e tutto bene Orassi, bravo a superare il portiere con un diagonale preciso dopo una cavalcata poderosa. Al triplice fischio è festa per la truppa di Bargellini, protagonista di una prova eccezionale sotto tutti i punti di vista.
Chiaro che questo Pescia non è più il Pescia della prima parte di stagione. Sfumato l'obiettivo promozione già da diverse settimane, la truppa di mister Michelotti si è ritrovata poi a disputare un'ultima tranche di campionato tutt'altro che al top, sia sotto il profilo psicologico sia sotto il profilo puramente numerico. Tante le assenze che hanno contributo ad affossare i pesciatini nel momento clou, e la prova opaca disputata nel recupero contro il Tempio Chiazzano non è altro che specchio fedele di quanto sopra riportato. I locali non brillano e vengono puniti con due gol, uno nel primo e uno nel secondo tempo, su cui Lavorini non è esente da responsabilità. La truppa di Romiti invece, dopo la cocente sconfitta contro l'Olimpia Pistoiese, ritrova con caparbietà la propria quadra sfornando una prova ordinata e cinica. Prima Masi e poi Cecchi su punizione aprono e chiudono il match, regalando un turno di recupero dal doppio sapore: amaro per il Pescia, dolce per il Tempio.
Il Borgo a Buggiano ormai ha staccato la spina, mentre la Grifoni l'ha attaccata troppo tardi. È questa la storia agli antipodi dei due schieramenti, protagonisti di un finale di stagione opposto. La truppa di mister D'Isanto ha brillato nella prima parte di stagione salvo poi avere un'importante blackout che ha condizionato l'ambiente sopratutto sotto un punto di vista psicologico, e da lì il percorso è andato troppo a intermittenza. Perché i mezzi per fare molto meglio di così, il Borgo, li aveva e li ha ancora. E gli stessi mezzi ha scoperto di averli anche la compagine di Luca Bernabei, protagonista di un cammino troppo altalenante stabilizzatosi solo ora, nelle ultime settimane. E quanto dimostrato anche contro il Borgo racconta di una squadra valida, molto valida, dotata di mezzi tecnici e atletici di alto tenore. Vince 4-2, gioca bene e soprattutto si diverte la Grifoni, subito in vantaggio all'8' con un bel diagonale a incrociare dal limite di Maccioni Diego, mvp della gara insieme a Maccioni Tommaso. Al 27' è raddoppio, meritato: Ejlli taglia bene per Carotenuto, bravo ad anticipare il difensore e a girare la sfera sul secondo palo con una bella conclusione da fuori area. La doppia sberla sveglia il Borgo, che al 30' accorcia le distanze con Necciai, freddo dal dischetto a bucare Monti. Un palo di Maccioni Diego chiude un primo tempo di sostanziale marca Grifoni. Nella ripresa, dopo un'occasione sprecata da Cabras, gli ospiti trovano con orgoglio il pareggio sugli sviluppi di un calcio di punizione ribadito in fondo al sacco da Romoli, lesto a risolvere con una precisa zampata una situazione confusionaria in area di rigore. La Grifoni assorbe il colpo, non crolla e reagisce alla grande. Sale sugli scudi ancora Maccioni Diego, che con una serpentina clamorosa salta come birilli una manciata di avversari prima di spiazzare con una finta di corpo anche Pellegrino. Ed è 3-2. Il punto esclamativo sulla contesa lo pone infine Carotenuto, che di testa insacca un tap-in facile facile cristallizzando il punteggio finale su di un meritato 4-2. Calciatoripiù: Maccioni D., Maccioni T., Carotenuto (Grifoni S.A.).