Grazie, in specie, a una roboante prima frazione, l'Atletica Castello del tandem Gallerini-Bernabei si impone tra le mura domestiche ai danni della Folgor Calenzano con un tennistico aggregato di 6-2. Dopo pochi minuti la gara si mette già in discesa per i padroni di casa, che si portano in vantaggio con un Rinieri abile a trarre profitto dall'assist di Nencetti. Il Calenzano, tuttavia, non ci sta e risponde con una velenosa punizione di Sall che Quercia respinge attentamente. Sul capovolgimento di fronte, invece, il Castello indovina finanche il pertugio vincente per il raddoppio con il solito bomber Lorenzo Rindi che, sfruttando il suggerimento di Luciani, infila il pallone direttamente sotto l'incrocio dei pali. Giunti a questo punto, i biancoverdi ci prendono gusto e nell'arco di una manciata di secondi Luciani, svestitosi dei panni di assist-man, sugli sviluppi di un corner di Fioretti corregge oltre la fatidica linea bianca la spizzata di Nencetti. Incassati i duri colpi, ad ogni modo, il roster di mister Palmisano reagisce e al 10', in contropiede, accorcia le distanze con Sall. I padroni di casa comunque, dal canto proprio, non si lasciano tradire dalla pressione e, dopo un tentativo a vuoto di Lorenzo Rindi, al crepuscolo della prima frazione è Fioretti ad allungare ancora le distanze con una conclusione di pregevole fattura sopraggiunta in occasione di un calcio da fermo di Pugliese. Il leit-motiv del confronto non accenna minimamente a mutare nel corso dei 20' centrali: dopo 2', infatti, Cipriani raccoglie il servizio di Bouda e cala il pokerissimo locale; successivamente, dopo un colpo di reni di Greco su Sall, l'Atletica Castello colpisce finanche per la sesta volta grazie a Luciani che, dopo un'incursione di Bouda, mette a referto la propria doppietta personale. Per quanto i biancoverdi restino padroni del campo, il Calenzano ha un'impennata d'orgoglio e al 38' conferisce di fatto l'assetto definitivo al risultato con una percussione del solito e implacabile Sall. Dopo una grande parata di Quercia e un palo centrato in pieno da Bonini nel terzo tempo, cala infine il sipario al Pontormo con un triplice fischio che sancisce ufficialmente la larga vittoria da parte dei locali.
Una Floria rivelatasi fredda e cinica nelle battute conclusive di ciascuno dei tre parziali in cui il confronto si è dipanato dà scacco matto, con un sonoro poker a domicilio, a una pur coriacea e ben disposta in campo Impruneta, sì abile nel rendere complicata la vita ai propri avversari ma finita contestualmente per crollare proprio sul più bello in tutte le riprese andate in scena al Nesi . E', infatti, anzitutto Volpe a stappare la partita a un passo dalla sirena del primo intervallo, portando così in vantaggio i ragazzi di mister Cecconi che, seguendo esattamente il medesimo copione, concedono il bis al crepuscolo dei 20' centrali con il decisivo squillo di Melani. Si arriva perciò agli ultimi scampoli di contesa ove, con una stanchezza cominciata a farsi sempre più sentire tra le gambe dei diciotto protagonisti, Baroncelli mette al 57' una volta per tutte in ghiaccio il successo dei propri colori, anticipando di soli tre giri di lancette il metaforico punto esclamativo sul match che viene posto da un Volpe bravo così, allo stesso tempo, a siglare anche la propria doppietta personale.
Al termine di un confronto sostanzialmente equilibrato e che ha visto i due collettivi protagonisti darsi battaglia sino al calar del sipario, non facendo perciò certamente rimpiangere agli astanti sugli spalti il prezzo del biglietto, è l'Albereta San Salvi a portare a casa l'intera posta in palio sul terreno della Sancat mandando al tappeto i gialloviola con il risultato aggregato di 3-2. Se l'ago della bilancia -nel corso dei primi 20'- pende maggiormente dalla parte dei biancoverdi, abili perciò a portarsi meritatamente in vantaggio grazie a Salvo, la Sancat tenta di alzare i giri del proprio motore al rientro in campo aumentando la pressione ai danni dei propri avversari che, tuttavia, sul fronte opposto riescono comunque a colpire ancora traendo profitto da una sfortunata autorete casalinga propiziata dall'ottimo lavoro in pressione di Mbengue. I locali, ciononostante, non demordono e, tornati a farsi sotto allo scopo di rimettersi in carreggiata, accorciano le distanze prima del 40' sugli sviluppi di un invitante traversone. Durante l'ultimo parziale i due roster protraggono imperterriti il proprio duello con un'Albereta che, apparsa più nel vivo del gioco sotto il profilo dello sviluppo delle proprie trame, perviene nell'arco di una manciata di minuti al tris con Osias che, ricevuto il suggerimento di Calcagnini in ripartenza, si aggiusta a dovere il pallone prima di spedirlo là dove l'estremo gialloviola non può arrivare. I padroni di casa, ad ogni modo, hanno pur sempre il grande merito di non gettare la spugna e i relativi sforzi per, quantomeno, rendere un po' meno amaro il proprio insuccesso giungono infine a ricompensa poco prima del triplice fischio con la rete che fissa il risultato sul definitivo 2-3.
Basta un cinico secondo parziale, all'Isolotto di mister Berti, per mandare internamente al tappeto con il risultato di 2-0 un San Donato Tavarnelle che, dal canto proprio, al netto della sconfitta non ha comunque lesinato sul sacrificio e sulla dedizione per dare del filo da torcere ai propri avversari. Dopo, a questo proposito, lo 0-0 dei primi 20' che ha visto le due formazioni studiarsi a lungo senza però che ciascuna riuscisse a pungere decisivamente l'altra, al 23' Campolmi rompe il ghiaccio facendo sì che i biancorossi mettano la testa avanti nel punteggio con una conclusione dalla distanza che non viene trattenuta dall'estremo difensore ospite. Viaggiando sulle ali dell'entusiasmo, arrivati a questo punto i padroni di casa continuano a macinare il proprio gioco fino a trovare il raddoppio con Paoletti, abile a saltare il proprio marcatore per poi entrare in area e infilare chirurgicamente il pallone all'angolino, conferendo al contempo al risultato un assetto che non avrà più modo di mutare sino alla definitiva chiusura delle ostilità.
Pronto riscatto, dopo il pesante ko incassato al Viola Park sette giorni prima contro la Fiorentina, per l'Audace Legnaia di Gabriele e Lorenzo Landi che, tornata a figurare tra le mura amiche, torna anche a sorridere conquistando con pieno merito l'intera posta in palio grazie al 5-2 rifilato nei confronti di una pur coriacea e ben disposta in campo Rondinella. Sono, in realtà, proprio gli ospiti a stappare la partita al 4' quando Pratolini, sugli sviluppi di una punizione ribattuta da Ioannucci, ne approfitta prontamente correggendo il pallone in rete. L'Audace, però, dal canto proprio non ci sta e dopo soli 60 , in occasione di un calcio d'angolo, Ciccone sale in area avversaria sin dalla difesa e stacca imperiosamente con la testa non centrando tuttavia lo specchio della porta per una questione di centimetri. Lo stesso Ciccone, peraltro, in maniera pressoché identica rispetto a quanto appena messo in evidenza va ancora a tanto così qualche minuto più tardi da un pareggio che, comunque, si registra infine al 13' quando Lenuzza ristabilisce le sorti dell'incontro sull'assist di Giaquinto. Sulle ali dell'entusiasmo, i gialloblù si approcciano col piglio giusto alla frazione centrale ribaltando il risultato dopo un solo minuto con Calderone che, al termine di uno slalom, si porta in area per poi indovinare il pertugio vincente per il momentaneo 2-1. A quanto pare non ancora sazio, il numero 11 casalingo si ripete dopo altri due giri di lancette, non fallendo davanti al portiere la chance della doppietta personale una volta innescato in contropiede da Di Stefano. Anche la Rondinella, tuttavia, si muove con una più che apprezzabile intensità poiché, al netto del micidiale uno-due subìto, gli ospiti rialzano immediatamente la testa e tornano in partita al 26' con Chiti, bravo a sfruttare lestamente un'incertezza difensiva avversaria. Sul fronte opposto, invece, al 29' succede di tutto: dapprima, infatti, il terzo colpo di testa rilevante di giornata di Ciccone -sugli sviluppi di un corner di Vella- si stampa in pieno sul palo, dopodiché né un lob dalla distanza né una staffilata dal limite di Giaquinto su cui l'estremo biancorosso si oppone strepitosamente permettono per il momento al collettivo di via Dosio di calare il poker. La rete, ad ogni modo, resta nell'aria per i locali che, al 31', tornano sul +2 in virtù di una sfortunata deviazione difensiva sopraggiunta su un cross di Lenuzza. Se nel terzo parziale, sulle prime, sembra che le due squadre siano quasi sul punto di accontentarsi del risultato, al 52' Giaquinto aggancia sull'out mancino un'apertura col contagiri di Calderone e, una volta scodellato il pallone al centro, è Vella a raccoglierne l'invito con uno splendido destro al volo che finisce al di là della fatidica linea bianca chiudendo alla perfezione una splendida azione corale dei gialloblù. Al crepuscolo della contesa la Rondinella prova a farsi ancora sotto per accorciare le distanze ma il portiere casalingo Cinelli ha ben altre intenzioni e risponde presente su una ben calibrata conclusione biancorossa impedendo perciò al punteggio di mutare ulteriormente sino al calar del sipario.
Roboante vittoria e contestuale mantenimento del clean sheet per l'Empoli di Alessandro Limone che, imponendosi in ciascuno dei quattro parziali in cui il confronto si è dipanato, manda al tappeto con un perentorio e sonoro 14-0 la malcapitata Lastrigiana che, dal canto proprio, ha tenuto ben più che alta la testa innanzi al cospetto dei più quotati avversari nel corso della prima metà di gara salvo poi, tuttavia, crollare inesorabilmente nel corso dei successivi 40'. Se, infatti, al secondo intervallo gli azzurri si trovano sul momentaneo poker, al rientro in campo i ragazzi di mister Limone si muovono ancor più a trazione anteriore siglando finanche altre dieci reti e conferendo perciò al risultato l'assetto definitivo trascinati, in specie, da un Caciagli -capace di metterne a referto ben sei- in autentico stato di grazia. Parimenti da evidenziare, inoltre, tanto la prestazione di Xeka, autore di un hat-trick, quanto quelle di Caporicci e Di Nuzzo, abili a timbrare ciascuno per due volte il cartellino. Di Lemmi, realizzata nello specifico a un passo dal gong della terza frazione, la restante rete empolese.
La Florence di mister Sabatini vince e convince contro il Santa Maria: il fortino del Bianchi si conferma infatti, ancora una volta, difficile da espugnare grazie anche alla presenza dei numerosi tifosi che seguono il cammino degli esordienti grigiorossi con un sostegno corretto e caloroso. La partita si sblocca al primo minuto con un gol del solito Ghini ma, non demordendo, il Santa Maria trova subito il pari con Giannini. La Florence, però, esprime un gioco convincente e prende il controllo della partita finché, sulla fascia sinistra, Romanelli non va a conquistare un pallone che sembrava perso e confeziona un assist per Ghini che sigla così la momentanea doppietta personale. Poco dopo arriva anche il 3-1: Candela recupera un pallone vagante e fa partire un siluro dalla distanza che si insacca alle spalle del portiere. Non cambia la musica nella seconda frazione: la Florence controlla il gioco con un buon giro palla e il Santa Maria, pur combattendo, non riesce a trovare la via del gol grazie anche ad un Lapucci in giornata di grazia che tiene d'occhio molto bene Giannini. La strada per la rete sembra invece ben tracciata davanti a Ghini, che in altre due circostanze va a referto centrando così un pregevole poker personale. Il terzo tempo, infine, vede un maggiore equilibrio in campo, con il Santa Maria meno aggressivo e la Florence forse un po' già in anticipo soddisfatta dell'ampiamente favorevole punteggio: quando, però, l'ultimo spicchio di gara sembrava concludersi a reti inviolate ecco che Bianchini, con un'iniziativa personale, segna il sesto gol grigiorosso che conferisce così l'assetto definitivo al risultato. Calciatorepiù : Ghini (Florence).
Vince e convince la Fiorentina che, mantenendo ancora una volta il clean sheet, si impone con un sonoro e perentorio 9-0 su un Real Chianti che comunque, dal canto proprio, non ha certamente lesinato sull'impegno e sulla dedizione nel tentativo di dare del filo da torcere ai molto più quotati avversari. I gigliati, dopo aver concluso il primo tempo sul momentaneo 0-2 in virtù delle reti di Domenichelli e Giorgetti, continuano a giocare sul velluto anche dopo l'intervallo allungando le distanze grazie alle reti di Coltrioli, Fucile e Camillucci a cui si aggiunge la doppietta personale del medesimo Giorgetti. Non cambia, infine, il leit-motiv dell'incontro nel corso dello spicchio conclusivo, al cui interno Domenichelli sale in cattedra perfezionando la propria tripletta personale e contribuendo perciò fortemente a conferire l'assetto definitivo al risultato assieme al guizzo di Mancini.
E', soprattutto, un terzo e ultimo parziale all'insegna del botta e risposta e dei capovolgimenti di fronte a contribuire a fissare sul pirotecnico 7-4 il risultato della sfida tra Cattolica Virtus e Cerbaia, che ha visto i padroni di casa tenere saldamente in mano il comando delle operazioni per larghi tratti del match ma, pur creando molto, dall'altro lato anche rivelarsi spesso imprecisi e non perfetti sotto il punto di vista tecnico e della costruzione, lasciando così la possibilità al collettivo di mister Zahouani di colpire velocemente in ripartenza attraverso un gioco in verticale al servizio dei propri attaccanti. Al netto del ko subìto, sin dalla battute iniziali i biancoblù hanno saputo pur sempre rivelarsi un cliente scomodo per la Cattolica, sfruttando la propria fisicità e la propria grinta per fiondarsi in pressing su ogni pallone e fermando così i relativi avversari sul momentaneo 1-1 al primo intervallo, a cui le due formazioni approdano dopo le reti di Scarlini e Mazzorana. I ragazzi di mister Di Francesco, tuttavia, proseguono nel proprio piano partita volto al costante palleggio allo scopo di attirare su di loro i rivali per poi prenderli alle spalle in superiorità e, grazie ancora a uno Scarlini ispirato al punto tale da mettere a referto un hat-trick, si portano al gong del secondo parziale avanti di due. Negli ultimi 20' di contesa, infine, succede veramente di tutto: se, da un lato, il Cerbaia colpisce per altre tre volte traendo profitto dal sigillo di Hoxha e dal doppio squillo di Tanganelli, sul fronte opposto la Cattolica non si lascia tradire dalla pressione al netto degli spazi in più concessi agli ospiti -aggiudicandosi perciò i tre punti al calar del sipario una volta raggiunta quota 7 grazie alla doppietta di Vangelisti e alle zampate vincenti di Lamce e Bertoldi.
E' lo Scandicci di mister Pignatelli ad aggiudicarsi, di misura, un match piacevole ed equilibrato ai danni della Sestese, con il risultato finale di 2-1 che premia di fatto chi ha saputo sfruttare meglio le poche occasioni avute. Il primo tempo è molto combattuto e le due squadre si equivalgono sul piano del ritmo e del gioco. E' la Sestese a tirare per prima in porta, ma è lo Scandicci a passare in vantaggio quando, in ripartenza, Larrea a tu per tu con il portiere viene steso in area: il rigore però, tirato dallo stesso Larrea, viene respinto da un ottimo Taddei prima che ad ogni modo Giunta, lestamente, insacchi sulla ribattuta da due passi l'1-0. Al rientro in campo dopo il primo intervallo la partita si svolge tra continui duelli in mediana regalando agli astanti sugli spalti poche azioni degne di nota salvo poi, tuttavia, accendersi all'improvviso: Santucci, approfittando di un po' di spazio concessogli sulla fascia, trova con un preciso traversone Andreucci che al volo nell'area piccola mette dentro il 2-0, capitalizzando con un gran gol un altrettanto grande assist. Nello spicchio conclusivo di contesa, infine, l'equilibrio non si sposta mai con decisione da una parte o dall'altra: si vive infatti di momenti e, su un improvviso ribaltamento di fronte, Macaluso trova un gran gol da fuori area dopo una buona azione personale fissando il risultato sul definitivo 2-1. Calciatoripiù : per quanto, stavolta, Larrea non abbia segnato sbagliando finanche un penalty, il bomber dei blues si è rivelato nuovamente il migliore in campo. Insieme a lui Santucci , Andreucci e Giunta mentre, tra i più positivi per la Sestese, Taddei , Macaluso e Maffucci .
Partita pressoché a senso unico quella andata in scena in terra empolese tra il malcapitato Avane e uno straripante Fucecchio che, al di fuori del secondo parziale, muovendosi a trazione anteriore per amplissimi sprazzi conquista l'intera posta in palio espugnando il fortino giallonero con un roboante 14-1 in proprio favore. Il primo spicchio di gara arride ai ragazzi di mister Ronca, abili a portarsi all'intervallo sul momentaneo poker grazie a Bertini, Catarsi, Conforti e Sordi. Se, successivamente, la retroguardia casalinga riesce a trovare una maggiore compattezza nell'arginare le scorribande avversarie, facendo perciò sì che il secondo parziale si concluda con il risultato a reti inviolate, al rientro in campo il Fucecchio torna a macinare il proprio gioco a elevata intensità e ha così modo di rimpinguare ulteriormente il proprio bottino con i centri di Aposti e Basa e l'hat-trick dello scatenato Tammone. Non cambia, infine, il leit-motiv dell'incontro neppure all'interno dell'ultima frazione: vero è che l'Avane si rende pur sempre protagonista di un'impennata d'orgoglio che porta Gennai L. a siglare la rete della bandiera per i propri colori ma, sul fronte opposto, un implacabile Fucecchio non intende smettere di fermarsi e conferisce dunque il definitivo assetto al punteggio con le sopravvenute doppiette di Aposti, Basa e Bertini a cui si aggiungono le reti di Dridi e Scardigli.
Riuscendo, nello specifico, a imporsi in ciascuno dei tre parziali in cui il confronto si è dipanato, un San Piero a Sieve in versione turbo finisce, trascinato in particolar modo da cinque reti del solito e implacabile bomber Augusto Giannerini, per dare scacco matto alla malcapitata Laurenziana con un sonoro 8-0 che lascia assai ben poco spazio a discussioni. Il cannoniere mugellano decide, a questo proposito, di salire immediatamente in cattedra certificando un'inerzia maggiormente pendente dal lato dei relativi colori con un triplo sigillo di pregevole fattura che permette loro di approdare con una certa tranquillità all'intervallo. Non ancora sazio, è ancora Giannerini ad allungare le distanze fra le due formazioni al rientro in campo prima del momentaneo 0-5 firmato Ugolini che porta con una certa serietà gli ospiti a mettere un'ipoteca sui tre punti. Infine, nel corso dell'ultimo parziale, il Giannerini-show porta il numero 10 sanpierino al quinto sigillo personale lasciando in seguito a Monastra e Ghazal la possibilità di mettere il punto esclamativo sul match e fissare il risultato sul definitivo 0-8 in favore del roster di Fabrizio Renai.
Partita sostanzialmente senza storia quella che, andata in scena sul terreno dell'Affrico, metteva di fronte i padroni di casa di mister Bacci e la Settignanese di Maurizio Romei: riuscendo, infatti, a dettare il proprio ritmo all'incontro per tutto l'arco dei sessanta e più minuti disputati, i biancoblù portano a casa ciascuno dei tre parziali in cui il confronto si è dipanato e, di conseguenza, l'intera posta in palio con un perentorio e roboante 11-0 peraltro impreziosito dal mantenimento del clean sheet sino al calar del sipario. A trascinare i locali verso il successo sono, senza ombra di dubbio, soprattutto Mugnaini e Balatri, principali contributori al successo dei leoni con ben quattro centri messi a referto da ciascuno a cui, inoltre, si aggiungono anche gli squilli di Benamati, Castracane e Timoumi nell'ottica del conferimento del definitivo assetto al risultato.
Al termine di un'autentica pioggia di reti e di emozioni, è la Fortis Juventus di mister De Bonis a far propria l'intera posta in palio imponendosi, trascinata in specie dalle ispirate prestazioni di Peraj e Mazzitelli, con un pirotecnico 7-3 interno ai danni della Virtus Rifredi. Sono, in realtà, proprio gli ospiti ad avere la meglio nel primo parziale, portandosi in vantaggio grazie alla sfortunata autorete di Bassi per poi piazzare immediatamente anche il colpo del micidiale uno-due con Tozzi al 7'. Al netto della partenza horror, tuttavia, i biancoverdi si riorganizzano pian piano per la controffensiva fino a riportarsi in partita al 17' con Giovannetti, autore di una rete che galvanizza non poco i locali che infatti, in avvio di secondo parziale, perfezionano -tra il 23' e il 29'- rimonta e sorpasso con ben due squilli di Peraj. Sulle prime, a onor del vero, il Rifredi dimostra di saper reagire con orgoglio, fissando il risultato sul momentaneo 3-3 ancora con Tozzi; la Fortis però, dal canto proprio, non si lascia parimenti tradire dalla pressione e, una volta prese definitivamente in mano le redini del gioco, mette con decisione la freccia in direzione dei tre punti grazie alla doppietta siglata in appena sessanta secondi da parte dell'implacabile Mazzitelli. Nel terzo e ultimo spicchio di contesa, infine, ai mugellani non resta altro che gestire il favorevole punteggio e, al contempo, arrotondarlo sino a dargli il definitivo assetto con l'hat-trick personale di Peraj al 51' e la rete di Chiarini al 55' che mette il punto esclamativo sul confronto.
Al termine di un confronto che non ha certamente fatto rimpiangere agli astanti sugli spalti il prezzo del biglietto, è il Castelfiorentino di Giacomo Scali a far propria l'intera posta in palio sbancando il fortino rosanero di Badia a Settimo con un 2-1 che ha visto però dall'altro lato uno Sporting Arno che, sotto di ben due reti, non ha voluto affatto saperne di gettare la spugna portandosi infine a un soffio da una rimonta che forse, per quanto visto in campo, non sarebbe poi stata così demeritata. Inizialmente, però, i ragazzi di mister Ramalli fanno un po' di fatica a ingranare la marcia e, così, un Castelfiorentino approcciatosi dal canto proprio molto bene al match indovina il pertugio vincente per stappare la partita con una strepitosa punizione di Siragusa che non lascia scampo all'estremo di casa per poi, nel corso dei 20' centrali, raddoppiare con un pregevolissimo lob disegnato da Arcara. Da ciò galvanizzati, i gialloviola continuano a premere per mettere in ghiaccio i tre punti ma è Gaggioli, sulla sponda rosanero, a immolarsi sulla linea della propria porta salvando una rete che sembrava praticamente già fatta sugli sviluppi di un contropiede avversario da manuale. Nel terzo parziale, scampato l'ulteriore pericolo, iniziano perciò a venir fuori con sempre più decisione il cuore e l'orgoglio rosanero: dapprima Trotta, dopo aver ottimamente condotto un'azione personale, scodella al centro un pallone che Romano, accorso di gran carriera, spedisce tuttavia fuori di un niente, dopodiché è Bergamo a risolvere decisivamente una mischia accesasi in piena area ospite piazzando la zampata vincente per rimettere i suoi in carreggiata. Il Castelfiorentino sente ancor più la pressione ma lo Sporting -guadagnata una punizione che Gaggioli indirizza velenosamente in mezzo all'area- non trova la via del pari per una questione di millimetri con la deviazione di Dainelli per poi, successivamente, continuare -sia pur senza successo- a seminare ancora il panico dalle parti del portiere avversario con Gaggioli e Bergamo. Per una manovra rosanero non fino in fondo fruttuosa al netto delle intenzioni locali di raddrizzare il risultato, terminato il momento di sofferenza l'équipe di mister Scali riprende infine fiducia e spazi per provare a chiudere una volta per tutte i conti ma, al crepuscolo del match, è un prodigioso salvataggio di Borri sul tentativo a botta sicura di Mori a impedire al Castelfiorentino di tornare sul +2, per quanto comunque siano i gialloviola a festeggiare al triplice fischio per la conquista del successo. Calciatoripiù : sul fronte locale a distinguersi in particolare sono stati un Bergamo autore di ottimi spunti oltre che dell'unico sigillo dei relativi colori, Dainelli -protagonista di un'ottima prestazione in retroguardia- e un infaticabile Gaggioli , che ha lottato senza sosta in mezzo al campo sino al calar del sipario; per quanto concerne il Castelfiorentino, invece, unitamente alle due reti decisive Siragusa e Arcara sono stati i calciatori ospiti in gradi di mettersi maggiormente in evidenza rivelandosi in generale clienti a dir poco ostici per il pacchetto arretrato avversario.
Sfoderando una strepitosa prestazione corale a fronte della quale è stata soltanto un'eccessiva dose di imprecisione in avanti a impedire ai ragazzi di mister Pascarella di fare rientro a casa con un bottino ancor più pingue, la Virtus Montaione Gambassi espugna il fortino del Castelfiorentino rivelandosi corsara sul terreno gialloviola grazie a due reti siglate in apertura di contesa. Nonostante la più che apprezzabile ampiezza del rettangolo verde e una rigida temperatura che ha condizionato il ritmo del confronto per tutto l'arco dei sessanta e più minuti disputati, gli ospiti partono infatti al fulmicotone e aprono le danze in ripartenza grazie alla zampata vincente piazzata da Dejvi Ibrahimi. Il Castelfiorentino non riesce ad abbozzare una reazione e, nell'arco di una manciata di minuti, si trova perciò costretto a capitolare nuovamente volta quando Fasanella, una volta addomesticata un'apertura sull'out mancino, rientra sul proprio piede forte convergendo verso il centro prima di lasciar partire una conclusione che non lascia scampo all'estremo difensore avversario e varca la fatidica linea bianca per il definitivo 0-2. Nei restanti minuti, infatti, la Virtus continua a rimanere saldamente al comando delle operazioni, ben arginando la controffensiva gialloviola da un lato e cestinando tuttavia dall'altro una serie di rilevanti occasioni per apportare ulteriori modifiche al punteggio in proprio favore.
Si conclude senza vincitori né vinti, in quel di Sesto Fiorentino, l'avvincente e combattuto incontro tra i padroni di casa di mister Ravanelli e la Fortis Juventus a fronte di un 1-1 interamente maturato durante i 20' centrali che ha però forse visto gli ospiti, volendo prendere in prestito l'espressione dal pugilato, integrare gli estremi di una metaforica vittoria ai punti stante il maggior numero di palle gol da loro create. Sin dal fischio d'avvio i due collettivi protagonisti non mancano tanto di studiarsi a dovere quanto di iniziare a duellare a viso aperto finché, in avvio di secondo parziale, Lulashi non porta in vantaggio i biancoverdi indovinando il pertugio vincente per il momentaneo 0-1. La Sestese -però- dal canto proprio non ci sta e si ribella all'inerzia del match piazzando al 35' con Izza il punto di un pareggio che, di fatto, si rivelerà definitivo: nonostante, infatti, il forcing finale mugellano, la retroguardia casalinga tiene bene botta difendendosi con ordine e impedendo perciò al punteggio di mutare ulteriormente sino al triplice fischio, sancente perciò un'equa spartizione della posta in palio.
Perfezionando, grazie anche all'ausilio della dea bendata, un'incredibile rimonta nei pressi dello scadere del tempo regolamentare, la Lanciotto del tandem Montemurro-Sardaro presidia al meglio il fortino casalingo imponendosi con il risultato di 2-1 su una pur coriacea e ben disposta in campo Zenith Prato. La strada, tuttavia, sembra farsi in discesa immediatamente proprio per quest'ultima che, dopo un solo giro di lancette, stappa la partita grazie alla zampata di Cungi. I rossoblù, però, dal canto loro non si perdono d'animo e, al termine di una seconda frazione conclusasi sul parziale di 0-0, tornano prepotentemente alla carica durante l'ultimo spicchio di contesa: così, dopo la rete di Tarducci che pareggia momentaneamente i conti, alle porte dell'extra-time è una sfortunata autorete a beffare il roster pratese permettendo al contempo all'intera posta in palio di indirizzarsi sui binari campigiani.
Termina senza vincitori né vinti il confronto tra Rinascita Doccia e Spartaco Banti Barberino che, pur avendo dato vita a sessanta e più minuti ricchi di emozioni, finiscono per spartirsi equamente la posta in palio con il risultato di 0-0. In un tardo pomeriggio freddo e umido che ha visto le due compagini scendere in campo con la voglia di ripagare gli astanti sugli spalti della fiducia data loro, al 5' sono i padroni di casa con Meini a rendersi protagonisti del primo squillo sul quale però Banchi non si fa sorprendere. All'11' risponde il Barberino con Nencini, il cui tiro è ben parato da un Neri che poco più tardi si ripete senza difficoltà sul tentativo di Gianassi. Difesosi con ordine, il Doccia torna successivamente alla carica e, dopo una soluzione senza successo da fuori di Geniali al 13', al quarto d'ora è Meini che si libera del diretto avversario e lascia partire un bolide dalla distanza che tuttavia Banchi neutralizza senza affanno. Un minuto più tardi non incontra miglior fortuna, sulla sponda del medesimo Meini, ancora Geniali mentre, al termine della momentanea supremazia locale, sul fronte opposto i mugellani rispondono con Cecala che, involatosi sulla fascia, crossa al centro per un Gianassi che però, a propria volta, conclude debolmente tra le braccia di Neri. Sulla scia della coda della prima frazione, al rientro in campo la Spartaco Banti si proietta con più frequenza in avanti anche se i molteplici tentativi esperiti da parte dei ragazzi di mister Nuti non riescono a impensierire più di tanto il numero uno locale. Con lo scorrere delle lancette torna ad ogni modo ad alzare i giri del proprio motore anche il Doccia: al 35' Guarducci anticipa il diretto avversario e va alla battuta, ma la sfera lambisce il palo alla destra di Banchi. Graziato dalla dea bendata, al 38' l'estremo ospite è invece assoluto protagonista quando Rotolo conquista l'ennesimo pallone a centrocampo e si invola verso la porta avversaria lasciando partire un gran tiro che solo una prodezza del medesimo Banchi toglie dall'incrocio dei pali. La fetta conclusiva di contesa riparte sulla falsariga della precedente e al 43', a seguito di un contropiede ben condotto dalla squadra ospite, Neri neutralizza con sicurezza l'insidioso tentativo di Agresti. Due minuti più tardi, però, dopo aver lasciato partire un tiro-cross spentosi di poco sul fondo, capitan Rotolo rimedia un infortunio che lo costringe a lasciare il campo in lacrime in braccio allo staff medico intervenuto per prestargli soccorso: al capitano casalingo vanno dunque i nostri migliori auguri di pronta guarigione. Nei minuti immediatamente successivi è ancora il Doccia a tentare di mettere a punto soluzioni che possano pungere decisivamente la retroguardia avversaria, ma né Pugi né Meini riescono a indovinare il pertugio vincente per il vantaggio dei relativi colori. Stesso discorso, ribaltando il fronte, per quel che riguarda un Barberino trascinato soprattutto da Cecala che, dopo una velenosa soluzione finita fuori di un soffio al 52', al 54' si vede invece chiuso lo specchio della porta dall'ottimo riflesso di Neri, abile nell'arco di sessanta secondi a dire di no anche a Landi. Dopo, dunque, un ultimo tentativo per parte firmato da Pugi (serpentina con bordata terminata a millimetri dal palo) sul fronte locale e da Cecala per la Spartaco Banti, cala il sipario su un match che va perciò in archivio col risultato a reti inviolate.
Sfruttando, in particolar modo, un roboante e cinico secondo parziale che ha visto i ragazzi di mister Arone punire ripetutamente il Casellina a fronte delle relative leggerezze in retroguardia, i blues si aggiudicano senza possibilità di appello il derby scandiccese portando a casa l'intera posta in palio con un sonoro e perentorio 9-1 in proprio favore. Il primo spicchio di contesa però, a onor del vero, si rivela tutto sommato equilibrato per quanto veda comunque gli ospiti passare in vantaggio con Scopetani, abile a trarre profitto da un'indecisione difensiva biancorossa. Nei 20' centrali, tuttavia, Taiti decide di salire in cattedra e sposta nettamente l'ago della bilancia dalla parte dei propri colori segnando ben quattro reti e contribuendo, unitamente al sigillo di Iuorio, a far prendere il largo a uno Scandicci abile così a mettere una seria ipoteca sui tre punti. Giunti infine allo spicchio conclusivo di gara, la stanchezza inizia a farsi sentire con sempre più insistenza tra le gambe dei diciotto protagonisti e il ritmo si abbassa fino a tornare un po' più equilibrato: se per lo Scandicci si ripete Iuorio, con Padure e Listo che permettono allo stesso tempo al bottino dei blues di vedersi ulteriormente rimpinguato, dall'altro lato è invece Tarchi a rendere leggermente meno amaro l'insuccesso del Casellina con un bell'inserimento centrale sugli sviluppi di un cross basso di Modugno.
Al termine di un'autentica pioggia di reti e di emozioni, Floria e Pontassieve si spartiscono equamente la posta in palio dando vita a un pirotecnico e rocambolesco 3-3 che ha visto ciascuna delle due formazioni riuscire a imporsi in uno dei quattro parziali e, allo stesso tempo, impattare sul risultato di parità tanto nei primi 20' quanto nello spicchio conclusivo di contesa. Dopo un primo tempo terminato col risultato ancora a reti bianche, sono i ragazzi del tandem Bettarelli-Sbolci a prendere con più decisione in mano il comando delle operazioni al rientro in campo, portandosi così sul momentaneo doppio vantaggio grazie a Salvadori e Simiani. Il Pontassieve, tuttavia, non accetta affatto la piega presa dall'inerzia del match e si rende protagonista di una rabbiosa reazione che, nel terzo parziale, gli permette di ristabilire le sorti dell'incontro con la doppietta dell'ispirato Vaggelli. Con il punteggio tornato di nuovo perfettamente in equilibrio, le due formazioni protagoniste non lesinano il darsi battaglia senza esclusione di colpi neppure negli ultimi scampoli di partita, siglando una rete per parte che vede Cafiero sul fronte casalingo e Massai sulla sponda del Pontassieve aggiustare perciò il risultato sul definitivo 3-3.
Al termine di una partita equilibrata e combattuta fino al calar del sipario, la Sales si aggiudica l'intera posta in palio rivelandosi corsara in quel di Borgo San Lorenzo grazie, in specie, a un cinico primo tempo. In avvio di gara parte forte la squadra di casa, sfoderando una grande aggressività ma non riuscendo comunque a impensierire più di tanto una difesa gialloblù che, dal canto proprio, contrasta e riparte con ordine. Sul finire di frazione, in seguito, gli ospiti trovano prima il vantaggio con una punizione dalla lunga distanza di Nunziati che beffa il portiere avversario, poi il raddoppio con un tocco ravvicinato di El Ouljia a un passo dal gong. Il secondo tempo è ancor più all'insegna dell'equilibrio, con tanti duelli a centrocampo ma poche occasioni per entrambi gli attacchi. Nel terzo tempo passa ancora la Sales con un'altra punizione di Nunziati, che questa volta batte di potenza dal limite dell'area siglando la propria doppietta personale. A pochi minuti dal termine arriva infine il gol del definitivo 1-3 di Rugi in mischia, che sancisce la fine dell'incontro e la vittoria per i ragazzi di mister Prece.
Dopo aver fatto a dir poco la voce grossa in trasferta meno di ventiquattro ore prima, il Fucecchio si ripete anche all'interno del fortino casalingo aggiudicandosi perciò entrambi gli scontri che nel fine settimana appena andato in archivio mettevano i bianconeri faccia a faccia con l'Avane. Per quanto, infatti, i ragazzi di mister Bindi guadagnino a pieno merito l'onore delle armi per aver cercato di rendere il più possibile la vita complicata ai padroni di casa, il maggior cinismo sfoderato da questi ultimi nell'arco dell'intera contesa finisce per premiarli con un tris decisivo nell'ottica del successo peraltro impreziosito dal contestuale mantenimento del clean sheet sino al calar del sipario. Sono, nello specifico, Pellegrini e un ispirato Di Mattia, andato infatti a referto con una doppietta, a rivelarsi i principali contributori del successo dei relativi colori.
Nonostante una prova di cuore e carattere, che ha visto a questo proposito i ragazzi di mister Moccia giocarsela con gli ospiti a viso aperto, colpendo a questo proposito ben tre legni, la Sales è costretta a cedere il passo tra le mura amiche alla Molinense capitolando a fronte del poker perpetratole da parte dei ragazzi di Giorgio Bencini, abili dal canto proprio ad aggiudicarsi ciascuno dei tre parziali in cui il confronto si è dipanato. A portare in vantaggio il collettivo di Molino del Piano è anzitutto Crapa che, bravo a risolvere lestamente una furibonda mischia accesasi in occasione di un corner, porta in vantaggio i propri colori con un preciso rasoterra per poi ripetersi qualche attimo più tardi, sempre sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, con un'incornata che capitalizza perfettamente il traversone di Cardona. Nei 20' centrali la Molinense, da ciò galvanizzata, allunga le distanze con l'esiziale zampata di un Elqabda puntuale nello scaraventare oltre la fatidica linea bianca un cross di Rexha, mentre l'ultima rete ospite porta la firma, nello spicchio conclusivo di contesa, di Bonacina che, da distanza siderale, si inventa un meraviglioso lob che dà un bacio alla faccia interna della traversa prima di insaccarsi alle spalle dell'estremo avversario.
Da un lato, per il Signa di mister Montesarchio, c'è grande rammarico per l'essersi portato a tanto così da un'autentica impresa, che avrebbe consentito ai canarini di mietere una vittima che non ha certo bisogno di presentazioni: nonostante, però, il momentaneo doppio vantaggio cestinato dai locali che, peraltro, sul risultato di 3-2 hanno finanche gettato alle ortiche in contropiede il punto del verosimile ko, i gialloblù dall'altro lato non possono che essere contenti per una campagna nella fase autunnale di campionato che, dopo ben nove partite, li vede ancora imbattuti grazie alla qualità e all'unità di un gruppo sapientemente guidato dal proprio tecnico e che gioca all'esclusiva insegna del divertimento ottenendo il risultato positivo quasi come una naturale conseguenza. Passando adesso alla cronaca dell'incontro che ha visto Signa e Prato spartirsi equamente la posta in palio con un rocambolesco 3-3, la prima frazione si rivela sostanzialmente equilibrata e vede registrarsi occasioni su entrambi i fronti prima che, quasi a un passo dall'intervallo, i canarini si portino in vantaggio con la zampata di Giulio Martelli. Non c'è, però, neppure il tempo di gioire -per i locali- per l'1-0 che il Prato, risistemato il pallone a centrocampo, con pochi tocchi coglie di sorpresa la retroguardia avversaria ristabilendo immediatamente le sorti dell'incontro grazie a Kola. Da ciò galvanizzati, i lanieri alzano ancor più i ritmi nelle prime battute del secondo parziale costringendo il Signa a soffrire con un arrembante gioco ma, dall'altro lato, i ragazzi di mister Montesarchio si difendono con ordine e anzi, ritrovato il necessario coraggio per farsi ancora sotto, tornano a mettere la testa avanti nel punteggio con una punizione dalla trequarti di Lotti che scavalca il portiere avversario. Nell'arco di qualche minuto arriva finanche il tris locale con una splendida azione di Edoardo Martelli che, partito dalla linea mediana, salta ben due avversari prima di lasciar partire un bolide dai venticinque metri che finisce direttamente sotto la traversa. Nel terzo parziale, infine, continuano a piovere emozioni sulle due sponde finché non è Risi, per il Prato, a permettere ai propri colori di accorciare le distanze con una perfetta incursione in area a cui fa eco un chirurgico mancino. Arrivati a questo punto, il Signa non si scompone e, anzi, a una manciata di secondi dal gong avrebbe addirittura la possibilità di mettere in ghiaccio i tre punti quando Giulio Martelli, in contropiede, si presenta indisturbato innanzi al cospetto del numero uno avversario salvo poi, tuttavia, lasciar partire una velleitaria battuta sulla quale quest'ultimo si oppone con il corpo. Così, ancora una volta, trova il modo di applicarsi la legge non scritta per eccellenza di questo sport poiché sull'immediato ribaltamento di fronte un difensore casalingo intercetta con il braccio il pallone all'interno della propria area, inducendo perciò il direttore di gara alla concessione di un sacrosanto penalty per il Prato che Kola trasforma con maestria siglando la propria doppietta personale a tempo pressoché scaduto e fissando così il punteggio sul definitivo 3-3. Calciatoripiù : Martelli Edoardo (Signa); Kola (Prato).
In una giornata caratterizzata da un grande freddo, con le colline dell'Olmo imbiancate, il match tra Fiesole e Firenze Sud ha regalato emozioni e spunti interessanti sul piano del gioco pur terminando, al calar del sipario, con il risultato a reti inviolate. La prima frazione si svolge all'insegna dell'equilibrio con il Fiesole, padrone di casa, che mostra una maggiore propensione offensiva rispetto agli avversari, costruendo buone trame di gioco ma concretizzando poco in termini di occasioni. I due unici tiri in porta, firmati da De Donato e Desii, non impensieriscono più di tanto il portiere del Firenze Sud. Nel secondo tempo, invece, l'ingresso di Tasselli permette ai rossoblù di cambiare marcia: il neo-entrato, infatti, si rende protagonista -con grande energia- di dribbling incisivi, dando vivacità al gioco offensivo dei suoi nonché creando spazi e occasioni per compagni. Gli ospiti, così, riescono più volte a impegnare il portiere del Fiesole Landi che però, rispondendo con parate di alto livello, si conferma un autentico pilastro della squadra. Nel terzo e ultimo tempo, il Fiesole rivoluziona la formazione per sperimentare nuove soluzioni e ciò permette al Firenze Sud di prendere il controllo della gara per larghi tratti dello spicchio residuo, andando vicino al gol con due conclusioni pericolose. La difesa del Fiesole, però, si dimostra solida: Ignesti, impeccabile come ultimo uomo, sventa infatti un paio di occasioni critiche supportato da Valle, che neutralizza con sicurezza l'attaccante avversario più pericoloso, e da un'altra serie di ottimi interventi di Landi che lasciano perciò il punteggio bloccato sullo 0-0 di partenza. Nonostante il terreno insidioso e le condizioni climatiche avverse, dunque, entrambe le squadre hanno dato prova di determinazione e buon gioco, offrendo una partita intensa e ben giocata. Il risultato finale premia le difese e sottolinea l'importanza di portieri e difensori in una gara equilibrata.
Riuscendo, nello specifico, a imporsi nei 40' conclusivi ai danni di una Certaldese che ha pagato, dal canto proprio, qualche errore di troppo sotto il punto di vista tecnico, il Montelupo presidia il fortino casalingo come meglio non avrebbe potuto superando i biancoviola con un pirotecnico 5-3. Sono, in realtà, proprio i ragazzi di mister Mazzocchielli a stappare la partita al 5', con un diagonale da destra di Batistoni rivelatosi a posteriori unica rete di una prima frazione di fatto equilibrata. Nei 20' centrali il Montelupo è invece a dir poco arrembante e, dopo una traversa di Anedda e una bella parata di Idrizi su punizione calciata da Tuka, trova dapprima il pareggio con Anedda per poi riuscire finanche a ribaltare momentaneamente il risultato con il medesimo e implacabile numero 9. La Certaldese, però, dal canto proprio non ci sta e al 39' agguanta il pari con Baglioni. I ribaltamenti di fronte, peraltro, si protraggono imperterriti anche nella fetta conclusiva di contesa dove, a tal proposito, gli ospiti rimettono ancora la testa avanti nel punteggio grazie allo squillo di Alfani: il Montelupo, ad ogni modo, rimane pienamente nel vivo del gioco e, incassati i duri colpi, trova pur sempre il modo di riorganizzarsi per una roboante e orgogliosa controffensiva che vede andare a referto anzitutto Arrighi al 50'. A questo punto gli amaranto viaggiano sulle ali dell'entusiasmo e, una volta acciuffato anche il poker con Bettarini, chiudono definitivamente il match al relativo crepuscolo con Lucariello.
Calciatoripiù : Anedda (Montelupo B); Agostini e Migliorini (Certaldese B).
Vince e convince il Pontassieve di Niccolò Raso che, presidiando nel migliore dei modi il fortino casalingo, stende il malcapitato Grassina con un netto 5-1 che ha visto i biancoblù tenere in mano il pallino del gioco per amplissimi sprazzi di contesa e confinare nella relativa metà campo i propri avversari, costretti a una prevalente azione di rimessa nonché in grado di rendersi poche volte pericolosi dalle parti del portiere casalingo. Il Pontassieve, nello specifico, riesce ad avere la meglio in ciascuno dei tre parziali in cui l'incontro si è dipanato trascinato, soprattutto, dal pregevole hat-trick di un implacabile Kazazi, ai cui centri si aggiungono peraltro anche quelli di Novelli e Alterini; sul fronte rossoverde, invece, è Soldi -andando a referto nei 20' centrali- a rendere appena meno amaro l'insuccesso per i propri colori, andati unitamente a ciò incontro -in questa direzione- anche, a onor del vero, a una certa dose di sfortuna complice la traversa su cui si è stampata la conclusione di Pietro Bianchi.
Tornate a sfidarsi a distanza di non molto tempo in virtù del verdetto del calendario, il Santa Maria e l'Empoli danno nuovamente vita a un confronto che vede spiccare la classe e la tecnica dei ragazzi di mister Limone che, abili a imporsi in ciascuno dei parziali disputati, si aggiudicano tanto il derby quanto l'intera posta in palio infliggendo ai gialloblù il pesantissimo passivo di 10-0. A trascinare verso il successo gli azzurri sono, in particolar modo, i bomber Lemmi e Caciagli che, andati a referto -rispettivamente- con un poker personale e una tripletta, si rivelano di fatto i principali contributori della larga affermazione ospite. Ci pensano, infine, Di Nuzzo e un parimenti ispirato Xeka, autore di una doppietta, a conferire l'assetto definitivo al risultato.
Al termine di una contesa certamente gradevole e che, di conseguenza, non ha fatto rimpiangere agli astanti sugli spalti il prezzo del biglietto, Audax Rufina e Sancat si spartiscono equamente la posta in palio in virtù del 2-2 maturato, a cavallo fra i tre parziali in cui il confronto si è dipanato, tra le mura del fortino bianconero. A passare in vantaggio sono, nel corso dei primi 20', i ragazzi agli ordini di mister De Stefano, abili a stappare la partita portandosi in vantaggio con Mocali. La Sancat, tuttavia, dal canto proprio trova la giusta quadra per la più opportuna controffensiva ma, una volta riuscita a pareggiare i conti con Leoni, si trova poco dopo costretta a capitolare nuovamente a fronte della doppietta personale dello scatenato Mocali. Nel finale, ad ogni modo, i gialloviola -fino ad allora rimasti comunque pienamente nel vivo del gioco- insistono ancora alla ricerca del segno x e, convogliando adeguatamente le proprie energie residue in tal direzione, pervengono dunque a qualche minuto dal calar del sipario al tanto agognato obiettivo traendo profitto dal sigillo di Billi.
Non sono certamente mancati emozioni e capovolgimenti di fronte in quel di Lastra a Signa fra i padroni di casa e il roster della Lanciotto che, dopo aver dato vita a un confronto che non ha certo fatto rimpiangere agli astanti sugli spalti il prezzo del biglietto, approdano al triplice fischio del direttore di gara sul pirotecnico risultato di 5-3 in favore dei biancorossi. A pesare, a posteriori, maggiormente nell'economia del successo locale è proprio il cinismo esizialmente dimostrato da parte dei ragazzi di mister Terrosi nei primi 20' che infatti, nonostante le buone trame di gioco rossoblù, hanno sul fronte opposto saputo invece colpire in maniera decisiva grazie alle reti di Degl'Innocenti e Guerrini. Il secondo parziale si rivela invece più all'insegna dell'equilibrio e avaro di tentativi salienti ed è prodromo di uno spicchio conclusivo di contesa in cui al contrario succede a dir poco di tutto: dapprima, infatti, la Lastrigiana si porta sul momentaneo 4-0 con la doppietta personale di Degl'Innocenti e la zampata di La Mantia, dopodiché la Lanciotto si rende protagonista di un'impennata d'orgoglio e nell'arco di una manciata di minuti si rimette in carreggiata con il doppio sigillo di Goretti. Carotenuto, tuttavia, permette poco dopo ai propri colori di pervenire al pokerissimo prima che, infine, sia Bacchetti a rendere leggermente meno amaro l'insuccesso rossoblù fissando, al crepuscolo del match, il punteggio sul definitivo 5-3.
Pronto riscatto per il Montespertoli di mister Moppi che, dopo il pesante ko incassato durante il precedente weekend al Velodromo delle Cascine, tirando fuori gli artigli nel momento di massima difficoltà riesce a reagire con orgoglio all'iniziale doppio svantaggio per poi ribaltare in toto il risultato a proprio favore e imporsi sul terreno del Ponzano con l'aggregato di 4-2. Sono, come lasciato intendere, in realtà però i padroni di casa a rendersi protagonisti di un approccio migliore al match, peraltro ben giocato da entrambi i collettivi nonostante un terreno molto pesante: ciò permette così ai ragazzi di mister Giotti, già fattisi vivi in un paio di circostanze dalle parti di Bomberini, di stappare la partita prima dell'intervallo con una rete in mischia di Hammouda. Più equilibrato, invece, il secondo parziale nonostante un'inerzia stavolta pendente maggiormente dalla parte dei gialloverdi che, peraltro, in avvio di terza frazione si trovano finanche costretti a capitolare di nuovo a fronte del chirurgico diagonale di Loisi. Arrivati tuttavia a questo punto, gli ospiti non ci stanno e tornano immediatamente in partita con una rasoiata da fuori di Cambi che il portiere empolese non trattiene prima che, nell'arco di una manciata di minuti, Posarelli indovini il pertugio vincente per un pareggio che lo vede insaccare a tu per tu con l'estremo casalingo il pallone all'angolino al termine di una ripartenza. Se, da un lato, i padroni di casa non riescono a mettere a punto una rilevante reazione, dall'altro un galvanizzato Montespertoli -viaggiando sulle ali dell'entusiasmo, cala anche il tris con Palmieri che, dopo essersi liberato del proprio marcatore, con uno splendido sinistro infila il pallone direttamente sotto la traversa. Nel quarto parziale, infine, lo scatenato Palmieri dimostra di non averne abbastanza e, dopo aver siglato la propria doppietta personale correggendo oltre la fatidica linea bianca una respinta del portiere, al crepuscolo del match si porta addirittura a tanto così da un hat-trick tuttavia negatogli dal palo.
Vince e convince la Resco Reggello di mister Piccioli che, brava a far proprio ciascuno dei tre parziali in cui il confronto si è dipanato, riuscendo peraltro a mantenere inviolata la propria porta ha ragione con un sonoro poker a domicilio della Settignanese. Il primo parziale si conclude con i biancoblù in vantaggio in virtù della rete di El Mottai che, sostanzialmente galvanizzando i propri colori, permette loro di giocare ancor più sul velluto durante lo spicchio centrale di contesa e allungare perciò le distanze in virtù dei sigilli di Luzzi e Drappello. Il medesimo Luzzi peraltro, a quanto pare non ancora sazio, decide finanche di ripetersi nel corso della terza frazione mettendo a referto la propria doppietta personale che, contestualmente, fissa il punteggio sul definitivo 0-4.
Roboante e convincente vittoria per il Figline che, tra le proprie mura, ha la meglio con un perentorio 7-2 sul malcapitato Bagno a Ripoli, mandato al tappeto grazie -in specie- a un primo tempo disputato dai locali in versione a dir poco turbo. Nei primi 20', infatti, i gialloblù di casa prendono immediatamente in mano il comando delle operazioni e, una volta messi all'angolo i propri avversari, costretti di conseguenza ad agire prevalentemente di rimessa, stappano la partita dopo appena sessanta secondi con Focardi per poi prendere il largo grazie a Gjishti e Secciani. Evidentemente non ancora sazia, la compagine ospitante colpisce per altre due volte prima dell'intervallo con Misso e un Gjishti abile così a siglare la propria doppietta personale. Ripresosi tuttavia dallo shock, nella seconda frazione il Bagno a Ripoli inizia anch'esso a ingranare la marcia e, vanificando perciò il secondo centro di giornata di Misso, riesce a portare a casa il parziale in virtù di un micidiale uno-due piazzato in appena 4' da Peruzzi e Gashi. Ad ogni modo, però, la retroguardia figlinese non si lascia tradire dalla pressione e, anzi, prima del triplice fischio i locali indovinano finanche il pertugio vincente per il definitivo 7-2 con Pinzauti.
Al termine di un confronto rivelatosi sostanzialmente equilibrato per tutto l'arco dei tre parziali in cui si è dipanato, Sandro Vignini e Dicomano si spartiscono equamente la posta in palio con un inedito, per la categoria, risultato di 0-0 maturato sul terreno di Vicchio che, di conseguenza, non vede nessuna delle due formazioni aggiudicarsi il derby mugellano di giornata messo in programma dal calendario. Forse, ai punti, i ragazzi di mister Bubici non avrebbero demeritato qualcosina in più per quanto creato ma, dal canto loro, i padroni di casa hanno pur sempre saputo difendersi con ordine di fronte alle scorribande avversarie contribuendo dunque a far sì che il punteggio non potesse subire alcun ritocco sino al calar del sipario.
Vince e convince l'Affrico di Niccolò Miniati che, siglando ben cinque reti a cavallo tra tutte e tre le frazioni andate in scena in quel di Cerbaia e riuscendo al contempo a mantenere inviolata la propria porta sino al calar del sipario, manda a domicilio al tappeto i ragazzi di mister Massimillo che comunque, dal canto proprio, escono dal fortino casalingo una volta guadagnato a pieno merito l'onore delle armi per aver cercato di tenere testa, nei limiti del possibile, ai più quotati avversari. Sono proprio i biancoblù ospiti a prendere in mano le redini dell'incontro sin dal fischio iniziale, costringendo il Cerbaia a una prevalente azione di rimessa per poi anzitutto approdare all'intervallo sul momentaneo 0-2 grazie alle reti di Caroassai e Livi Bacci. Da ciò galvanizzati, i leoni giocano sul velluto anche durante lo spicchio centrale di contesa e rimpinguano il proprio bottino traendo profitto dai sigilli di Troiani e Baldini. Lo stesso Troiani peraltro, evidentemente non ancora sazio, decide di ripetersi anche prima del triplice fischio con il punto valevole per la doppietta personale che mette, al contempo, la ciliegina sulla torta alla prestazione dei relativi colori e fissa il punteggio sul definitivo 0-5.
E' la sola rete di Mastrangelo, sopraggiunta a una manciata di minuti dal triplice fischio, a regalare il successo al Novoli permettendo ai ragazzi di mister Fugali di spuntarla di misura contro la Laurenziana al termine di un confronto particolarmente tirato, combattuto e con molteplici occasioni registratesi su entrambe le sponde. Sin dal fischio iniziale, infatti, le due formazioni si studiano reciprocamente dando vita a un prolungato duello finché, nel corso degli ultimi 20', non sono gli arancioblù a indovinare il pertugio vincente per indirizzare i tre punti sui propri binari quando Bardhi, abile a prolungare di testa il pallone in profondità, libera sagacemente lo spazio per la conclusione di Mastrangelo che, con un delizioso lob, scavalca l'estremo difensore avversario siglando l'unica e decisiva rete della partita.
Nonostante i tentativi amaranto di mettere i bastoni fra le ruote ai padroni di casa arginandone la manovra, è la Certaldese di mister Mazzocchielli a fare propria l'intera posta in palio con un netto 3-0 che vede la formazione biancoviola presidiare come meglio non avrebbe davvero potuto il fortino casalingo. Agli ospiti va comunque, a pieno merito, riconosciuto l'onore delle armi per aver cercato sino al triplice fischio di rimanere in partita e dare del filo da torcere a una Certaldese che, tuttavia, dal canto proprio ha saputo sfruttare con una maggiore dose di cinismo le opportunità che le sono capitate mettendo a questo proposito la freccia in direzione dei tre punti grazie alla rete di Randazzo e alla doppietta dell'ispirato Strazzella.
Grazie, in specie, a un primo parziale a trazione a dir poco anteriore, il Figline si impone anche sul campo del Grassina mandando al tappeto i ragazzi di mister Biagi con il risultato aggregato di 4-2. Al fischio iniziale, a questo proposito, gli ospiti prendono immediatamente in mano le redini del gioco e rendono sostanzialmente in toto di loro appannaggio i primi 20', andando a referto grazie a Venuti, Nencioni e Acefalo. Al rientro in campo dopo l'intervallo, peraltro, a quanto pare ancora non sazio il medesimo Acefalo mette a referto la propria doppietta personale mentre, al contempo, un Grassina svegliatosi dal torpore si rende protagonista di un'impennata d'orgoglio e si rimette in carreggiata con una magistrale punizione di Tatini. La fetta conclusiva di gara, invece, vede i rossoverdi lanciarsi all'arrembaggio allo scopo di raddrizzare ancor più lo sfavorevole risultato e riuscire soltanto a rendere un po' meno amaro il relativo insuccesso in virtù del sigillo di Khachaturyants. Calciatoripiù : D'Aquino , Cutuli e Passaponti (Grassina); Meli e Acefalo (Figline).
È la Rondinella, scesa in campo con la storica divisa biancorossa a righe e pantaloncini neri, ad avere la meglio sul temuto Limite e Capraia con il risultato di 3-1. Sono gli ospiti, in completo bianco, a rendersi pericolosi per primi con la traversa colpita da Bianconi ma, sul rovesciamento di fronte, al primo tiro in porta segna la Rondine con Boscherini, con un bel diagonale. Il raddoppio capita sui piedi di Tilli, ma spara alto da breve distanza: questione, tuttavia, di minuti e Boscherini mette a segno la propria doppietta con un colpo di testa ravvicinato valevole per il raddoppio dei suoi. Prima della chiusura del tempo, altra traversa per il Limite con capitan Giorgi. Nella ripresa, un sanguinoso retropassaggio manda Righini solo davanti al portiere e il numero 7 casalingo, dopo averlo evitato, deposita in rete con facilità il 3-0 per i biancorossi. Si rialzano gli ospiti con la rete di Lumachi con un tap-in dopo che Gobbi aveva ribattuto con la faccia un violento tiro. Per fortuna nessuna conseguenza per il portiere della Rondinella. Arrivano poi due limpide occasioni per i locali, grazie a due assist di Chiarugi che mette in condizione di segnare prima Righini (palo), e successivamente Rossi (traversa): la seconda frazione si chiude dunque sul punteggio totale di 3-1. Negli ultimi 20' il match si mantiene ancora vivo e interessante ma il risultato rimane invariato. Da segnalare comunque un altro palo di Rossi per la Rondine, dopo un'azione insistita, e un'altra traversa di Lumachi per gli ospiti, con un tiro dalla distanza.