Non è stata una partita, ma un romanzo. Con tanto di nebbia che non sembrava quella impalpabile e scialba evocata dal Pascoli nell'omonima poesia, ma una vera e propria coltre che ha reso quasi impossibile distinguere i contorni di quanto stava avvenendo in campo dal 65' in poi. Peraltro, la fase cruciale del match. L'Empoli si prende un'edizione del derby da cardiopalmo, spuntandolo al fotofinish per 3-2, dopo una serie di sorpassi e controsorpassi, con un gol decisivo che scatena le proteste viola. Successo pesantissimo nel big-match dell'interno girone di andata da parte degli azzurri, che ingaggiano una gara come da pronostico tiratissima e dall'alto contenuto tecnico con una Fiorentina motivata e reattiva, che onora al meglio questa splendida partita dal primo all'ultimo minuto. Si parte fortissimo: al 4' un lancio di Scarpelli premia la corsa di Nwagwu, che raggiunge il fondo e crossa per Pagliuso che impatta non bene all'altezza del primo palo. Il risultato si sblocca al 9', con il gol di Landi: lancio in profondità di Bruno, Landi anticipa Varesis e il portiere avversario e insacca nella porta sguarnita. Dopo appena un minuto la Fiorentina prova subito a rispondere con un passaggio lungo di Del Giudice per Pagliuso che insacca sull'uscita del portiere ma in fuorigioco, ravvisato prontamente dall'arbitro. AL 15' ancora Fiorentina con Tosti, che cerca i compagni in avanti; la difesa azzurra respinge, Del Giudice irrompe coi tempi giusti e conclude sul fondo. Al 22' altra chance per Isidori, che si libera bene dentro l'area viola e calcia di collo sul secondo palo, Pinzani con un bel tuffo devia in corner. Al 33' spazio per un'ottima azione di Orlandi, che conclude di sinistro sull'esterno della rete anzichè cercare al centro Landi, parso meglio appostato. Passano un paio di minuti e si segnalano le proteste degli azzurri per un contatto in area che coinvolge Orlandi, entrato in collisione con Pinzani in uscita. L'arbitro fa proseguire ed espelle due componenti della panchina locale, che protestavano indicando due giocatori locali a terra (Orlandi appunto e Landi nello specifico) nel corso di questa azione. Si va al riposo con i padroni di casa avanti di miusra, ma la ripresa si apre subito con un approccio migliore esibito dalla Fiorentina, che al 2' affonda sulla destra, con una triangolazione Nwagwu-Persico, chiusa in angolo dalla difesa di casa; sugli sviluppi del corner Scarpelli da solo impatta colpendo in pieno la traversa, sulla respinta Varesis, da un passo, non inquadra il bersaglio, disturbato anche da un avversario. La pressione viola non diminuisce e al 48' ecco il pari: dopo aver riconquistato palla, gli ospiti innescano Pagliuso sulla corsia mancina, poi il tramite ulteriore è Persico il cui cross è perfetto per il colpo di testa di Nwagwu, 1-1. L'Empoli accusa il colpo, la Fiorentina cavalca l'onda dell'entusiasmo e dopo pochi minuti raddoppia mettendo la freccia: sugli sviluppi di un'azione sulla fascia destra, in collaborazione fra Persico e Nwagwu, il pallone arriva a Ceccarini che è il più lesto di tutti nell'arpionare il pallone e spedirlo in rete, all'angolino, 1-2. È il momento più buio per gli azzurri, che però - mentre la nebbia rende quasi impossibile la prosecuzione del match - si scuotono e dopo averci provato con Murolo (conclusione alta) trovano il pari: al 74' Isidori subisce fallo in area ed è lui stesso incaricato di trasformare il successivo tiro dagli undici metri, punto di battuta indicato da Merlino: l'attaccante di casa resta glaciale e spiazza Pinzani, 2-2. In un finale giocato sui nervi, con le poche energie rimaste e con un raggio di visibilità ridotto a poche decine di metri, la gara vive il suo ultimo punto di svolta. Scocca l'81' quando Perillo, subentrato in campo al posto di Landi, si avventa su di un pallone che corre verso la porta di Pinzani, contrastato da un avversario brucia l'uscita del portiere e firma il 3-2. Gioia al settimo cielo per l'Empoli, protesta in modo vibrante la Fiorentina che chiede la non convalida del gol per un presunto fallo commesso dal giocatore azzurro. Neanche il triplice fischio placa del tutto le inevitabili polemiche di una gara che resta memorabile per le emozioni che ha saputo regalare.