Oltrera-Cattolica Virtus 0-0
OLTRERA: Bullari, Landi, Sostegni, Franchi, Kamal, Clemente, Scarnicci, Cecchi, Paffi, Pangallo, Pratelli. A disp.: Faggioli, Matteoli, Chick, Cappagli, Campana, Celestre, Tani, Varamo, Asmodeo. All.: Del Vita Matteo
CATTOLICA VIRTUS: Bracci, De Sa, Peccini, Mugnaini, Zangarelli, Chirinos, Zini, Cullhaj, Andres, Fossi I., Crini. A disp.: Dallai, Dona, Lazzerini C., Lazzerini M., Morozzi, Narduzzi, Pagnotta, Torres Perez, Veltre. All.: Fraccone Marco
ARBITRO: Tommaso Stelo di Siena
Partenza falsa, quantomeno in parte. Alla Cattolica Virtus, che mostra già una buona manovra, va stretto lo 0-0 con cui viene via dal Nuovo Marconcini. Del punto, ottenuto contro una delle big del campionato, l'Oltrera può essere soddisfatta: l'attacco dev'essere affinato, ma la fase difensiva mostra di funzionare già. Per la prima occasione occorre attende il 14', minuti in cui Sostegni stende Fossi sulla trequarti: sugli sviluppi della punizione che segue Zini si avventa sul pallone e calcia a botta sicura trovano l'opposizione di Bullari. Nove minuti più tardi l'Oltrera torna a tremare: Zini prende il tempo alla difesa avversaria sul lungo lancio di Chirinos Calderon, poi finisce a terra sull'intervento duro di Sostegni ritenuto regolare da Stelo. Poi per una ventina di minuti il ritmo rallenta; la Cattolica torna ad accelerare al 40', quando Zini serve Andres, che salta in velocità Landi e Kamal e lascia partire un tiro ottimo: Bullari gli nega il vantaggio con una paratona. Nel primo tempo i sostenitori della Cattolica rabbrividiscono un una sola circostanza: dopo aver controllato un retropassaggio, per far ripartire l'azione Bracci affronta Pratelli e lo dribbla. Allo scadere si registra un'altra situazione dubbia: protagonista stavolta è Andres, atterrato dall'intervento di Sostegni sul lancio profondo di Andres; per l'arbitro è tutto regolare, 0-0 dunque il parziale alla pausa. Al riavvio il mood non cambia: la Cattolica riparte forte, Peccini salta Scarnicci e Landi, poi calcia da posizione defilata trovando l'opposizione di Bullari. L'Oltrera replica con un calcio da fermo scodellato in area: Tani, uno dei cambi chiamati da Del Vita, sfiora il palo alla destra di Bracci. Dietro però l'Oltrera rischia: Torres Perez intercetta un corto retropassaggio di Sostegni e scarta Bullari, ma poi non riesce a calciare nello specchio per l'opposizione di Clemente. È l'ultimo pericolo creato dalla Cattolica Virtus, che all'89' rischia di uscire sconfitta: Asmodeo serve Tani che, ben scattato sul filo del fuorigioco, sbatte sull'uscita favolosa di Bracci. È l'ultima occasione, 0-0 il punteggio; nonostante l'occasione mancata nel finale, all'Oltrera il pari calza benissimo.
Seravezza-Sporting Cecina 3-0
SERAVEZZA: Mazzantini, Rosini, Gatti, Mingazzini, Bertoni, Privitera, D Andrea, Giannini, D Antonio, Intaschi, Casolare. A disp.: Azzi, Launari, Carli, Beltrano, Neri, Balestracci, Ottaviano, El Fallah, Sgado. All.: Trifoni Pierfederico
SPORTING CECINA: Sommani S., Meatu, Benedetti, De Santis, Mazzantini, Bettini, Ceccarini, Cominale, Magozzi, Castellano, Pistoia. A disp.: Melis, Cucchiara, Bernini, Cacace, Creatini, Lombardi, Bertaccini, Moretti, Bartolini. All.: Dal Bo Manolo
ARBITRO: Mohamad Kassab di Lucca
RETI: 14' Intaschi, 49' D Antonio, 75' Launari
Il crash test è andato, ed è andato benissimo. Tanti (dieci: Michael Mazzantini, Gatti, Privitera, Giannini, Intaschi, Casolare, Launari, Beltrano, Sgadò e Lorenzo Neri) l'élite l'avevano già assaggiata, ma per la squadra 2009 del Seravezza era la prima volta, legittimi i timori: li spazza via una prestazione concretissima, buona per piegare (3-0 il finale) lo Sporting Cecina e costringerlo a un esordio brutto, brutto fin da subito. Trifoni la partita l'ha preparata benissimo, e benissimo inizia il Seravezza, al quale alla fine del primo quarto il vantaggio di misura va addirittura stretto: segna Intaschi con uno splendido mancino volante sul traversone di D'Andrea da destra; e poi Simone Sommani, che nel secondo tempo sarà costretto a uscire e a lasciare i pali a Melis, il dodicesimo classe 2010, s'esalta due volte su D'Antonio, lasciato libero di calciare da distanza ravvicinata. Per capire come contenere la pressione avversaria lo Sporting Cecina impiega venticinque minuti, alla fine dei quali inizia finalmente a contrattaccare per cercare di rimediare una partita complicata sì, ma ancora non compromessa: segue una serie d'attacchi che però non sfociano mai in una conclusione a rete. Per un po' comunque l'inerzia complessiva sembra cambiata, e neppure la pausa dà l'impressione d'averla di nuovo invertita; ma alla prima sortita della ripresa, quarantanove i minuti sul cronometro, la difesa dello Sporting Cecina resta troppo passiva sulla punizione di Gatti da sinistra, e di testa D'Antonio devia in porta il pallone del raddoppio. Per lo Sporting Cecina ora le reti da rimontare salgono a due, e già di per sé l'impresa sarebbe notevole; diventa impossibile nel momento in cui i primi acciacchi stagionali costringono Dal Bo a rivoluzionare la difesa (fuori Meatu, fuori Bettini), già in partenza priva di Lombardi. Dunque il contesto si fa facile per il Seravezza, che non si prende neppure mezzo rischio e a un quarto d'ora dalla fine porta a tre le reti di vantaggio: la terza la segna Launari, che finalizza la ripartenza alimentata da Ottaviano sugli sviluppi d'un angolo mal gestito dagli avversari. È la chiusura d'una domenica perfetta tra i cui protagonisti trova spazio anche Michael Mazzantini, favoloso nella parata con la quale alza sopra la traversa il tiro di Magozzi. La porta resta inviolata, tre i punti in classifica: nello spogliatoio del Seravezza sarebbe sbagliato considerare l'esordio soltanto come un test.
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Calciatoripiù : dopo un quarto d'ora
Intaschi sblocca il punteggio e indirizza a favore del Seravezza una partita che la prestazione sovrumana di
Mingazzini a centrocampo contribuisce a rendere mai davvero contendibile.
esseti
Aquila Montevarchi-Settignanese 0-1
AQUILA MONTEVARCHI: Ghelli, Sira, Pericoli, Manenti, Palazzini, Bigozzi, Pratesi, Pranteddu, Cannoni, Kodra, BORRI. A disp.: Tommasi, Tani, Cioncolini, El Hanif, Maccioni, Ensoli, Berti, Miniati, Presenti. All.: Peri Francesco
SETTIGNANESE: Fontani, Galli, Preka, Tozzi, Djoni, Molinati, Milli, Grassi, Montaperto, Villetet, Echchihab. A disp.: De Fazio, Giappichini, Pratesi, Sisti, Malica, Marfisi, Ragusa, Vultaggio, Burrini. All.: Fani Filippo
ARBITRO: Tommaso Guerrieri di Arezzo
RETI: 46' Villetet
C'è una cosa sola migliore di vincere la partita d'esordio d'un campionato che non si disputava da dieci anni: è farlo in trasferta, sul campo d'una big. A lungo la Settignanese, che da buona neopromossa sta cercando d'identificare le squadre da mettersi dietro per salvare la categoria, si ricorderà di quella domenica mattina di falso autunno (si gocciola anche in tribuna, figurarsi sul terreno di gioco) nella quale espugnò l'antistadio con una rete di Villetet. Insieme alla vittoria del Venturina al Torrini e al capitombolo dello Scandicci al Grazzini, lo 0-1 di Montevarchi è uno dei risultati inattesi della prima di campionato; ed è tanto più inatteso se si considera l'andamento del primo quarto, segnato da un predominio totale dell'Aquila pericolosa già in avvio con due punizioni (palo per Pranteddu, da posizione laterale; fenomenale Fontani su Borri) e dal colpo che subisce Montaperto, costretto a uscire quasi subito. Anziché mantenere le tre punte Fani decide di sostituirlo con Sisti, un centrocampista, per rinforzare la mediana: Echchihab e Villetet, è l'idea, hanno talento in abbondanza per essere pericolosi anche da soli. L'intuizione è corretta: sono loro a costruire la prima occasione per la Settignanese, non finalizzata da Preka murato dalla difesa a pochi passi dalla porta (30'). È l'unico rischio che l'Aquila Montevarchi corre in tutto il primo tempo; se a questo dato s'aggiunge il numero di calci d'angolo ottenuti, ben nove, si spiegano bene frustrazione e rammarico per lo 0-0 all'intervallo. Eppure visto all'indietro non era un risultato così disprezzabile: al riavvio Echchihab ripulisce uno spiovente trasformandolo in una sponda per Villetet, sul cui diagonale di prima Ghelli si muove con un istante decisivo di ritardo. Dunque d'improvviso, dopo aver governato quasi tutto il primo tempo, il Montevarchi si ritrova in svantaggio; e ci resta nonostante l'ottima reazione, che passa da una volée di Miniati (ottima la coordinazione, dolce l'esecuzione: Fontani neutralizza), da un pallonetto di Pranteddu, che s'era ben liberato di Preka e che manca la porta d'una spanna scarsa, e dalla troppa fretta di Pratesi, che calcia a lato quando aveva spazio per avanzare ancora di qualche metro. Resta dunque intatta la rete di vantaggio della Settignanese, che si chiude a protezione della propria area di rigore fino all'ultimo, ritardatissimo, fischio di Guerrieri. Il segnale di chiusura è una liberazione: in attesa di capire quali squadre finiranno coinvolte nella lotta per salvarsi e su quali forze potranno contare, battere una delle big vale molto più dei tre punti canonici.
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Calciatoripiù: Fontani, Djoni e
Molinati (Settignanese).
esseti
Capezzano Pianore-Lastrigiana 1-3
CAPEZZANO PIANORE: Forno, Satini, Navari, Neri, Quilici, Lamperi, Fialdini, Mattioli, Cardillo, Lenzi, Boraschi. A disp.: Santucci, Trinchera, Bellandi, Cioffi, Coluccini, Moggia, Bianchi, Mbaye, Giorgi. All.: Maffei Marco
LASTRIGIANA: Pozzi, Benelli, Gibbino, Mangani, Cappiardi, Del Giudice, Gueye, Tarantino, Brusciano, Nencini, Taoufik. A disp.: Capasso, Palmini, Pietrosanti, Baggiani, Straccali, Campinoti, Desideri, Spanu, Labardi. All.: Zuccaro Fabio
ARBITRO: Valerio Schettini di Pisa
RETI: 10' Gibbino, 25' Taoufik, 53' Fialdini, 68' Baggiani
È dolce la strada di ritorno da una delle trasferte più lunghe in assoluto, dolce l'esordio di Zuccaro sulla panchina della Lastrigiana: colpito due volte nel primo tempo e una nella ripresa dopo che Fialdini aveva ridotto lo scarto, il Capezzano esce sconfitto 1-3. È un risultato legittimo, indirizzato già dopo una decina di minuti dal fallo ingenuo di Lamperi su Nencini, che anche se non segna (prenderà però un palo) ha già fatto capire che nelle prossime ventinove giornate i difensori delle altre avversarie, compresi quelli delle big, non dovranno concedergli neppure mezza spanna: Gibbino converte il rigore concesso da Schettini, e quasi a freddo la Lastrigiana si porta in vantaggio. Dunque si complica subito la partita del Capezzano, che un quarto d'ora più tardi rischia di doverla dare già per persa: sul traversone di Benelli, alla prima ufficiale con la Lastrigiana dopo un triennio all'Affrico, nessuno salta per ostacolare la sponda aerea di Brusciano, sul cui servizio arretrato al limite dell'area Taoufik scarica di controbalzo il pallone all'angolo. È lo 0-2, al quale potrebbe quasi subito seguire la terza rete: solo il palo la nega a Nencini. Su quest'episodio la partita potrebbe girare, perché il Capezzano si scuote e comincia a creare qualche occasione per accorciare: alla rete vanno vicini Cardillo, Boraschi e Fialdini, ben contenuti però da Pozzi e dalla retroguardia avversaria. Per l'1-2 occorre entrare nella ripresa e assistere alla prima vera incertezza della Lastrigiana, che sulla punizione di Boraschi perde la marcatura di Fialdini: il suo colpo di testa vincente dà l'impressione di poter rimettere in discussione il punteggio. È un'illusione: lo scarto minimo regge giusto un quarto d'ora, poi Baggiani scioglie una mischia che s'era creata nell'area di rigore del Capezzano e riporta a +2 la Lastrigiana, che il doppio scarto non lo molla più. È uno scarto dolce, dolce come l'esordio, dolce come la strada di ritorno.
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Calciatoripiù : nel quarto d'ora che segue la rete di
Fialdini il Capezzano prova ad attaccare soprattutto a sinistra dove opera
Navari , attento in fase difensiva e prezioso in sovrapposizione; è difficile però sfondare nella zona presidiata da
Benelli , che avviando l'azione del raddoppio lascia il proprio marchio già sulla prima partita disputata con la casacca della Lastrigiana.
esseti
Floria-Scandicci 3-0
FLORIA: Servi, Fibbi, Carrai, Lafsahi, Santoro, Sordini, Gensini, Panichi, Batelli, Guarducci, Landi. A disp.: Mari, Bautista, Ricci, Nuti, Piccini, Bitossi, Macaluso, Rotondi, Martini. All.: Alessi Dimitri
SCANDICCI: Izzo, Torracchi, Salvadori, Galletti, Baroncelli Lancisi, Morosino, Borchi, Forletti, Nocentini, Lodovisi, Drago. A disp.: Pesci, Catarzi, Brandani, Focardi, Prelashaj, Gelli, Kurti, Bagala, Brahimaj. All.: Bernocchi Lorenzo
ARBITRO: Tommaso Bertocci di Arezzo
RETI: 17' Fibbi, 31' Landi, 90' Martini
Fino a domenica suonava strano, poco chiara l'attinenza con l'araldica o i colori. C'è voluto l'esordio in campionato per spiegare perché per tutta l'estate la dirigenza della Floria s'è riferita alla squadra come a un branco di leoni: c'è voluto, ed è bastato. Lo Scandicci, che tanto punta su questa categoria dopo aver sfiorato il titolo nella scorsa stagione e che s'è concesso un mercato e un precampionato da big, capitombola al Grazzini; e capitombola per tre ragioni: ha sbagliato tantissimo sottoporta (almeno tre le occasioni nitide sprecate da Nocentini, che da ex Affrico ha vissuto - e perso - una sorta di derby), dov'è più volte sbattuta su Servi formato magnum; ha difeso male nei momenti chiave; e soprattutto troppe volte è arrivato secondo sui palloni contesi, quelli dei quali la Floria s'è impadronita grazie a una prova sontuosa in difesa, superlativa in mediana (Lafsahi n'è già sovrano), cinica in attacco. Questa partita Alessi, che ha mantenuto la difesa a tre anche nel momento in cui ha dovuto rinunciare a Santoro, il perno (libero diventa Sordini, il grande ex; Carrai rinuncia alle scorrerie sulla corsia mancina, e s'adatta - bene, benissimo - come terzo centrale), l'aveva preparata alla perfezione; e alla perfezione gli undici titolari che ha schierato e i sei sostituti (ma anche, sia lecito pensarlo, i tre rimasti in panchina) l'hanno interpretata. Di sicuro, anche se eccessivo nelle dimensioni (la terza rete, al 90', è un regalo d'Izzo a Martini), il 3-0 ridimensiona almeno per un po' le ambizioni dello Scandicci, che se come l'anno scorso vuole cucirsi addosso l'abito dell'antiTau (ricca la concorrenza) deve aggiustare tutto ciò che non è andato, e dunque lavorare fino a straziarsi e seguire alla lettera ogni indicazione di Bernocchi, così rammaricato per la prova dei suoi da lasciare il Grazzini furibondo. La sua amarezza è comprensibile, soprattutto una volta finita la rilettura degli appunti: se si fa eccezione per il mancino di Borchi (il pallone gli era giunto sull'affondo di Lodovisi, sul quale era ben uscito Santoro: il contrasto aveva prolungato la traiettoria verso il limite dell'area di rigore) neutralizzato in due tempi da Servi, dodici i minuti dall'avvio, per costruire un'azione d'attacco lo Scandicci ha avuto bisogno d'intaccare la mezz'ora. Già di per sé non sarebbe un dettaglio; diventa una colpa non perdonabile se si considera ciò che era accaduto nel frattempo. Dopo aver preso le misure all'avversario, tenuto sempre ben distante da Servi, la Floria infatti comincia ad attaccare; e non appena attacca a creare pericoli: il primo nasce da una rimessa laterale di Gensini allontanata male dalla difesa dello Scandicci verso il limite dell'area di rigore, sul fronte sinistro dell'attacco avversario; qua il pallone lo raccoglie Lafsahi sul cui traversone morbido Panichi alza d'un metro il colpo di testa a botta sicura (15'). Anziché leggerlo come un segnale d'allarme, lo Scandicci sottovaluta il pericolo; e sul secondo attacco si ritrova in svantaggio. La rete nasce da un angolo (il primo e, dato singolarissimo, l'unico battuto dalla Floria contro i dieci degli avversari: ma, come dice Marco Malvaldi, anche se nel calcio tutti i numeri sono interessanti, solo un numero conta davvero), che da destra Panichi calcia col destro a uscire: murando Carrai sottoporta, la difesa dello Scandicci fa schizzare il pallone al limite dell'area di rigore, di nuovo sul fronte sinistro dell'attacco avversario; qua Fibbi arma il destro e calciando di prima a mezz'altezza inquadra lo spicchio buono accanto al palo lontano. Festeggiatissimo sul terreno di gioco, in panchina e sugli spalti, l'1-0 della Floria fa sbandare lo Scandicci, che non riesce più a gestire le distanze tra i reparti: Lodovisi, che fin lì aveva ben galleggiato tra le linee, finisce chiuso nella trappola che orchestrano Lafsahi e a turno uno tra Fibbi, Santoro e Sordini; in mediana Borchi e Galletti, che alla Floria ha giocato per gli ultimi tre anni e che la partita la sente tantissimo, si fanno sovrastare da Panichi e Guarducci; e a Forletti, in teoria il fulcro della manovra dello Scandicci, non restano né linee di passaggio né tempo per respirare. Si capisce perché per undici minuti d'occasioni non se ne registrano, e perché quella successiva vede di nuovo la Floria protagonista: stavolta lo sviluppo è verticale grazie allo sprint di Lapo Landi, che avvicinatosi da cinquanta a venti metri dalla porta preferisce giocare in orizzontale anziché premiare il taglio di Gensini nel corridoio che s'era aperto sulla destra; segue il destro di Guarducci, bloccato in due tempi da Izzo. In due tempi para anche Servi, sollecitato dal mancino di Drago dopo una rimessa laterale di Torracchi; non è abbastanza per pareggiare, motivo di rammarico per lo Scandicci che due minuti più tardi ne aggiunge un altro, dolorosissimo: è perfetto il break imbastito da Batelli, che sulla trequarti aveva rubato il pallone a Forletti, e rifinito da Lapo Landi, che entrando in area aggira Baroncelli Lancisi e incrocia il mancino vincente sul palo lontano, lo stesso di prima. È il 31', e lo Scandicci va a fondo. In realtà la superficie potrebbe subito tornare un po' più vicina; ma dal vertice sinistro dell'area di porta Nocentini, pescato dietro la difesa dal filtrante perfetto di Drago sulla verticalizzazione di Morosino, rimbalza sull'uscita di Servi, che sulla ribattuta da posizione defilata ringrazia la diagonale stratosferica di Carrai. Di qui alla pausa lo Scandicci ci riprova altre quattro volte: di due è protagonista Torracchi, uno dei migliori (come Nocentini, anche lui è un ex dell'Affrico; ma anziché sentirne il peso dal ricordo del derby si fa galvanizzare), al tiro prima col destro sull'appoggio laterale di Forletti (Servi blocca, 37'), poi di testa sulla punizione di Drago, solo sfiorata (39'); seguono l'errore sottoporta di Borchi, che in anticipo sulla difesa calcia piano sul rasoterra di Lodovisi dal fondo (45'); e la seconda (o la terza, se le prime due si considerano distinte) occasione fallita da Nocentini, che scatta in posizione sospetta sul filtrante di Drago (ottimo il recupero del possesso sulla trequarti offensiva, insolitamente distratta la difesa avversaria) e anticipando l'uscita di Servi apre troppo l'esterno destro (47' pt). Nell'esecuzione lo infastidisce la scivolata generosissima di Santoro, che nella circostanza rimane acciaccato: al riavvio Alessi lo sostituisce con Bautista Berrocal (Carrai, s'anticipava, scala in posizione di centrale di sinistra), che impiega un quarto d'ora buono per capire come contenere Drago. Da questo duello nasce, puntuale, la prima occasione della ripresa: al vertice c'è di nuovo Nocentini, che si libera al tiro con una giravolta completa e poi scarica un destro potentissimo sotto il primo incrocio ben protetto di nuovo da Servi. L'angolo lo calcia Kurti, che nella pausa aveva rilevato Galletti e che chiama lo schema per Drago: senza una deviazione minima e decisiva, il suo tiro sarebbe finito al di qua invece che al di là del palo lontano (47'). Invece la Floria si salva, e si salva di nuovo sul destro di Kurti, che in corsa calcia alto (51') sulla sponda di Nocentini, e sul milionesimo angolo che lo Scandicci fa spiovere in mezzo all'area di rigore: stavolta, a rientrare da destra, se n'incarica Drago, sul cui traversone teso Torracchi riesce soltanto a deviare piano verso Servi (54'). Dunque la Floria resta sul doppio vantaggio, del quale però non s'accontenta: si spiega così, e col timore - comprensibile - per la forza dello Scandicci, che dà l'impressione di poter riaprire la partita in ogni istante, l'intensità delle proteste per un possibile fallo commesso da Baroncelli Lancisi su Bitossi (aveva appena rilevato Lapo Landi, sommerso dagli applausi) dopo lo scambio nello stretto con Guarducci: in effetti la maglia s'allunga, Bertocci (cattiva direzione) fa cenno d'aver visto, e probabilmente ha visto male. Digerito senza conseguenze l'episodio, lo Scandicci torna ad attaccare; e attacca con ancora più effettivi nel momento in cui Bernocchi rinuncia a un difensore per ridisegnare la difesa (alla fine saranno Prelashaj e Gelli ad affiancare Morosino) e soprattutto sganciare Torracchi dai compiti di copertura. L'intuizione è fondata, lo dimostra il fatto che da cinque metri sia lui a sferrare il tiro che sul rasoterra di Salvadori prolungato da Focardi (fuori Lodovisi) avrebbe potuto riportare lo Scandicci in partita; e lo avrebbe fatto se la parata di Servi, d'istinto col piede destro, non avesse mantenuto inviolata la porta della Floria. È uno dei due episodi sui cui gira il finale; l'altro vede protagonisti Izzo, uscito sulla trequarti per velocizzare una nuova azione d'attacco e impreciso nell'appoggio orizzontale per Morosino, e Martini, che chiusa la linea di passaggio ottiene il possesso e calciando da lontano col destro rasoterra spedisce il pallone nella porta incustodita. È l'emblema della mattinata dello Scandicci, cui un po' per colpa propria e un po' per sfortuna è andato tutto male, e della domenica memorabile della Floria, il cui ruggito che all'ora di pranzo riecheggia per Campo di Marte spiega molte cose. .
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Calciatoripiù : per evitare la sconfitta non bastano due interpreti ottimi e un buon ingresso, e dunque lo Scandicci perde nonostante l'abnegazione di Torracchi e di Drago (sensazione pesante: quest'anno segnerà tanto) e gli inserimenti di Kurti , subentrato nell'intervallo; non bastano perché la Floria è favolosa in tutti i reparti, perché Fibbi sblocca la partita con un destro da mezzala, perché Lafsahi è già stato incoronato sovrano della mediana, perché Lapo Landi segna all'esordio, perché Gensini sfonda il contachilometri da quanto corre sulla destra, e soprattutto perché Servi si candida a essere il miglior portiere della Toscana.
Samuele Tofani
San Miniato-Tau Calcio 0-12
SAN MINIATO: Bizzoco, Leoni, Inglesi, Ciurlia, Ibrahimi, Annunziata, Ismailaj, Migliorini, Pacciani, Priore, Aceto. A disp.: Perniconi, Castrigato, Cultrera, , . All.: Lovaglio Federico
TAU CALCIO: Ricci, Romanelli, Serafini, Bracaloni, Marzano, Giovannini, Gabbrielli, Moschini, Pellegrini, Sarnataro, Bonelli. A disp.: Mariotti, Scarselli, Guidi A., Tancredi, Quiriconi, MAtteucci, Niccolai J., . All.: Paoletti Luca
ARBITRO: Lorenzo Mellini di Firenze
RETI: Sarnataro, Bracaloni, Pierucci, Pierucci, Pellegrini, Guidi, Niccolai J., Gabbrielli, Bonelli, Romanelli, Pellegrini, Pierucci
Non può certo esser questo il calibro con cui misurare la potenza del Tau Altopascio: un calendario spietato gli ha proposto subito la squadra che più ha sofferto nel corso dell'estate, e che ancora non ha tolto le transenne a protezione del cantiere; dunque lo 0-12 ottenuto sul campo del San Miniato (in panchina, con soli tre cambi disponibili, stavolta va Antonio Raffaele Tozzi, l'allenatore degli Juniores; s'attendono aggiornamenti a breve) niente aggiunge al pronostico della vigilia, e rimanda d'una settimana almeno ogni valutazione sul futuro. Anche l'anno scorso il Tau dei record esordì a Siena, e per vincere ebbe bisogno dei minuti finali e della prima rete stagionale di Bonelli, che lì inauguro la serie che si sarebbe chiusa solo una volta raggiunta quota trenta; stavolta invece l'indirizzo è chiaro già in avvio, sul tiro di Sarnataro finito in porta dopo il flipper tra il palo e la schiena di Bizzoco. Allo 0-1 seguono quasi immediati lo 0-2 (segna al volo Gabbrielli, che calciando sul secondo palo capitalizza un'azione sviluppatasi a sinistra dove domina Serafini) e nel giro di poco altre tre reti: entro la mezz'ora Pellegrini, Romanelli e Bonelli fanno capire che il Tau può già cominciare a pianificare l'esordio interno di domenica prossima, ospite l'Oltrera. Si va alla pausa sullo 0-5, e però c'è da giocare un tempo ancora: il Tau non rallenta, un po' perché è giusto così e un po' perché chi entra dalla panchina ha voglia di mettersi in mostra; e ne ha voglia anche chi Paoletti aveva scelto dall'inizio: ne ha voglia Bracaloni (0-6 con un rasoterra secco da fuori area) e ne ha voglia Pellegrini, che aggiungendo due reti a quella del primo tempo impiega meno di un'ora per bagnare la nuova maglia con una tripletta. Nel mezzo, per il provvisorio 0-8, aveva segnato anche Guidi, che di testa aveva corretto un calcio d'angolo; poi per la doppia cifra intervengono due volte Pierucci, prima su punizione e poi calciando di prima un pallone servitogli dal fondo a rimorchio, e infine Jacopo Niccolai, che ribadisce che ha fatto bene la dirigenza del Tau a puntare su di lui dopo le tredici reti realizzare nella complicatissima stagione del Margine Coperta. Quest'anno lo aspetta un campionato diverso, di vertice: anche senza guardare il risultato dell'esordio si sa che il Tau riparte davanti a tutti.
esseti
Sestese-Venturina 0-1
SESTESE: Giorgetti, Musa, Bassetti, Durgoni, Riboli, Dervishi, Materassi, Ceccherini, Pancella, Palmini, Notari. A disp.: Faggi, Breccia, Minniti, Sostegni, Stasi, Paci, Pacini, Bellini, Iuliucci. All.: Ferro Marco
VENTURINA: Kohler, Lenci, De Angeli, Da Frassini, Lolini, Casoli, Galbiati, Mezzetti, Vigano, Guazzini, Bologna. A disp.: Visconti, Guazzelli, Tognazzi, Panichi, Marinov, Messina, Vilcu, Caporali. All.: Bucciantini Fabio
ARBITRO: Edoardo Giuliani di Pistoia
RETI: 40' Casoli
Prendete una squadra rinnovatissima dopo una salvezza stentata, e datela a Fabio Bucciantini: ci sta che a Venturina riporti uno scalpo prezioso. Delle tre sorprese della prima giornata (le altre due sono il capitombolo dello Scandicci al Grazzini, l'exploit della Settignanese a Montevarchi) il risultato del Torrini è forse il più inatteso: si sa che la Sestese è una delle squadre più titolate per mettere in discussione il primato del Tau. Dunque fa rumore la sua sconfitta, soprattutto se maturata contro un avversario le cui ambizioni al momento restano inespresse, e che però è forte di tre certezze: il gran lavoro della dirigenza nell'ultima sessione di mercato; uno degli allenatori più preparati della Toscana; e tre punti in classifica dopo i primi novanta minuti, alla fine dei quali è sufficiente la rete di Casoli. L'intera domenica gira qui, sull'episodio del 40', fulcro d'una partita che s'era aperta con tre occasioni pulite per la Sestese e altrettante parate di Kohler, che dopo due anni a Cecina s'è trasferito di quaranta chilometri più a sud: sbattono su di lui sia Notari sia due volte Materassi, che trova opposizione sia su un rasoterra secco sia su un tiro morbido diretto verso il secondo palo. Dunque il punteggio resta sullo 0-0, e ci resta anche dopo la quarta occasione per la Sestese: su Pancella, che ai venti metri sgraffigna il pallone alla difesa ma poi calcia troppo presto e soprattutto troppo alto, non c'è neppure bisogno d'una parata; deve invece sfoderarla Giorgetti, che sulla lettura incerta di Dervishi (sbagliato il fuorigioco) s'esalta opponendosi al lob di Viganò. L'azione la ripulisce il rinvio di Riboli, che invece è sfortunatissimo nell'episodio che decide la partita: se anziché sulla traversa, da dove poi rimbalza dentro, il suo colpo di testa avesse spinto il pallone lontano, la Sestese avrebbe scavallato la pausa quantomeno sullo 0-0; invece nonostante questo tentativo disperatissimo la spizzata di Casoli sul traversone di Lolini, che aveva calamitato un primo tentativo allontanato di pugno da Giorgetti direzione trequarti, finisce in porta; e il Venturina si ritrova in vantaggio. Alla pausa mancano cinque minuti esatti: per la reazione della Sestese, che ora Ferro schiera con un 4-3-1-2 (Bucciantini gli risponde passando alla difesa a tre), occorre attendere l'avvio della ripresa e la punizione che Giuliani concede al limite dell'area di rigore del Venturina; Pancella la calcia sulla faccia esterna del palo, e stavolta Kohler può solo dire grazie. I ringraziamenti trovano un destinatario diverso nell'altra occasione limpida della ripresa, quella nata dal traversone di Breccia respinto corto in uscita alta: sulla linea c'è Lenci, lucidissimo nell'opporsi a Pacini che aveva calciato a colpo sicuro. Sullo stesso asse, Breccia a innescare a Pacini a concludere, stavolta di testa, la Sestese ci riprova anche cento secondi più tardi; e anche stavolta l'azione resta senza effetto: il pallone esce alto, come a metà tempo era uscito sul traversone mancino di Dervishi corretto da Minniti. Dopo aver dimostrato di saper difendere così bene un vantaggio preziosissimo, il Venturina torna a respirare e sale all'attacco: la partita si sarebbe chiusa con qualche minuto d'anticipo se Guazzelli avesse trasformato il rigore concesso per un fallo di Durgoni su Vilcu, o se Marinov avesse segnato sulla respinta; invece a entrambi s'oppone Giorgetti, che rinvia l'ufficialità della capitolazione. Non può esultare neppure Caporali, murato sulla linea della porta sguarnita quando il cronometro indica 94: per rammaricarsi il Venturina ha poco tempo, l'ultimo fischio di Giuliani saluta un esordio che era difficile immaginare migliore.
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Calciatoripiù: Giorgetti, Ceccherini (Sestese),
Casoli e
Lenci (Venturina).
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Giov. Fucecchio-Pietrasanta 2-1
GIOV. FUCECCHIO: Buti, Ciampalini, Sica, Eulitte, Collura, Borghi, Sabato, Sardelli, Fogli, Orsucci, Lenzi. A disp.: Tacchi, Dainelli, BIONDI, Piazza, Romani, Masha, Battiloro, . All.: Citi Michele
PIETRASANTA: Dini, Remorini, Petacchi, Benassi, Angeli, Poltronieri, Tonini, Karafili, Di Bianco, Dezulian, Puccinelli. A disp.: Pennucci, Bacci, Bufalini, Laboti, Manati, Cresci, Raffaelli, Beqiri, Cianelli. All.: Lazzarini Alessandro
ARBITRO: Matteo Magrini di Pistoia
RETI: 67' Fogli, 78' Masha, 93' Cresci
Sognare è lecito. Domenica il Fucecchio, ospite della Cattolica Virtus, proverà a candidarsi ufficialmente a vestire i panni dell'antiTau; nel frattempo si gode la vittoria all'esordio contro il Pietrasanta neopromosso, battuto 2-1 2-1 grazie a un secondo tempo di qualità e carattere. Decisivo è Buti, autore di almeno quattro parate determinanti sullo 0-0: la prima si registra giò al 6', quando Di Bianco cerca la porta su azione d'angolo. Un minuto dopo è Karafili a sfiorare il vantaggio con un tiro alto da ottima posizione. Il Fucecchio risponde con Orsucci, che dal limite dell'area impegna Dini. Più pericoloso torna a farsi il Pietrasanta, di nuovo con Di Bianco che si porta al tiro dopo uno scambio con Petacchi: Buti sfodera un'altra parata splendida. La partita si è definitivamente accesa, il Fucecchio replica con una ripartenza rapida di Fogli che, lanciato da Collura dopo una chiusura ottima, si libera in dribbling e calcia fuori di poco. Altro squillo locale al 22': favorito da un rimpallo, Sardelli non riesce a trovare lo specchio. Poi il Pietrasanta torna ad attaccare: del finale di tempo protagonista è ancora Buti, decisivo sui tiri pericolosi di Petacchi (35') e Poltronieri (40'). 0-0 il parziale a metà partita. La ripresa si apre con ritmi alti e tanti duelli a centrocampo. Il primo episodio chiave si registra al 57': appena entrato, Biondi spazza il pallone dalla linea della propria porta. Nonostante l'occasione sfumata, il Pietrasanta mantiene una maggiore pressione offensiva; a colpire però è il Fucecchio: al 67' Fogli sfrutta un errore di Puccinelli, si fa respingere la prima conclusione ma insacca sulla ribattuta per l'1-0. Per mettere in sicurezza la partita Citi si gioca l'ingresso del Battiloro, che dà aumenta il peso della manovra offensiva: il Fucecchio inizia a gestire meglio il possesso; e dal miglioramento nasce il raddoppio. Dopo aver colpito la traversa con un gran tiro a giro fa posizione defilata (73'), da distanza ravvicinata segna Masha, che capitalizza la combinazione con Fogli. Sotto di due reti, il Pietrasanta non molla e nel recupero trova il 2-1 con il neoentrato Cresci, abile di testa a scavalcare Buti che sugli sviluppi d'una punizione dalla trequarti aveva appena compiuto l'ennesimo miracolo. Non basta a mettere in discussione il punteggio, il Fucecchio conquista tre punti importanti al termine di una partita intensa e combattuta: a un primo tempo difficile, Buti il protagonista, è seguita un'ottima ripresa, nella quale hanno inciso gli episodi e le sostituzioni. Il Pietrasanta gioca un'ottima partita, soprattutto prima della pausa, ma paga l'imprecisione sotto porta. .
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Calciatoripiù : autentico protagonista, Buti sfodera almeno quattro parate salvarisultato; Masha , traversa e rete, ha un impatto immediato sull'attacco, di cui cambia il volto, e sulla partita; Fogli (Fucecchio) segna l'1-0 e confeziona l'assist per il raddoppio; sempre presente in fase offensiva, Remorini prova a trascinare i compagni; Cresci entra e trova subito il 2-1; tra i più attivi nel primo tempo, Karafili (Pietrasanta) crea diverse situazioni pericolose.
Matteo Salvadori