• Allievi RegionaliD
  • 02/04/2023 10.30.00
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  • Sporting Arno
  • 2 - 0 02/04/2023 10.30.00
  • Limite E capraia
    Osasumwen
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Commento


RETI: Osasumwen, Osasumwen
SPORTING ARNO: Batisti, Fabbricini, Filocamo (78' Krasniqi), Maiorana, Pierattini, Nikaj, Cerrini, Del Gaudio (85' J. Pasqui), Osasumwen, Siano (86' Meucci), Giuliani (95' Rexhaj). A disp.: Buzzi, Misso, Ficai, Guidotti, Medina. All.: Alessandro Poggiolini.
LIMITE E CAPRAIA: C. Masini, Pitrone (76' Blè), Ferrari (82' Gagliardi), Gueye (66' G. Masini), Celoni (89' Cucè), Fokou, Iorio (53' Calvi), Mazzoni, Carlesi, Mancini, Robi (53' Mucaj). A disp.: D'Antonio, Riccomi, Paradiso. All.: Emanuele Marconcini.
ARBITRO: Rontani di Firenze
RETI: 63', 75' Osasumwen.
NOTE: ammoniti Celoni, Gueye, Mazzoni e Krasniqi. Angoli: 3-8. Recupero: 1'+7'.



Da un secolo si cerca di scoprire quale sia il mistero del calcio, e da un secolo si sbatte sull'unica verità possibile: vince chi ha il portiere più forte, il mediano più forte e il centravanti più forte. Lo Sporting Arno ce li ha fortissimi: non c'è bisogno d'analisi spinte per capire come mai abbia battuto 2-0 il Limite e Capraia ed escludendolo definitivamente dalla corsa alle prime due posizioni (per l'élite anche il secondo posto potrebbe bastare, tra la probabile promozione dell'Arezzo e la situazione complicata dello Zambra) sia rimasto agganciato al Calenzano con cui il giorno dopo Pasqua darà vita a una sfida favolosa. Le analisi spinte che potrebbero spiegare come mai il Limite e Capraia sia uscito sconfitto da una gara in cui sottoporta ha sbagliato di tutto e che per quasi due terzi l'ha visto schiacciare gli avversari alla ricerca della rete le sostituisce un terno secco: Batisti-Maiorana-Osasumwen, i perni cui lo Sporting Arno s'appiglia per uscire indenne da una serie di situazioni complicate e poi per avvicinarsi a un solo passo, o al massimo due, dal ritorno nella nobiltà toscana. Anche altrove lo Sporting Arno è andato bene: più che dietro, ove fino al vantaggio ha ballato, davanti, ove funziona l'intuizione di Poggiolini che spesso chiama Siano (partita preziosa, al netto di un'ingenuità pesante sottoporta; le lacrime cui s'abbandona felice e stremato dopo la sostituzione sono il simbolo concreto dell'attaccamento al rosa e al nero) a scambiarsi di posto con Osasumwen e che affida a Cerrini il ruolo di fantasista decentrato; è da qui che arriva l'assist sontuoso per il raddoppio. Ma fino al vantaggio lo Sporting Arno dietro ha ballato; ci sta quando s'affronta una squadra che abbina rapidità e fisico a una discreta dose di talento: basterebbero Mazzoni e Iorio per far raddoppiare all'istante il tasso tecnico di metà organici d'élite. Prima che chiunque se ne possa accorgere passa però una decina minuti in cui lo Sporting Arno sembra legittimare agevolmente i punti di vantaggio: già al 3' sulla punizione di Filocamo da sinistra (partita complicata in fase difensiva; ma difficilmente il suo mancino lascia partire palloni prevedibili) è necessaria la diagonale di Celoni per impedire che la spizzata di Osasumwen si trasformi in un assist vincente sul secondo palo. Lo Sporting Arno ci riprova cento secondi più tardi: Cerrini innesca dietro la difesa Osasumwen che, perso il tempo per la conclusione, da dentro l'area gioca di sponda al limite per Siano contenuto in angolo dalla scivolata di Fokou; da Siano, il cui filtrante premia il taglio di Giuliani timido però nella conclusione da sinistra, nasce anche la successiva azione per lo Sporting Arno, imprevedibilmente l'ultima del primo quarto di gara. Dopo dieci minuti d'affanno infatti il Limite e Capraia comincia ad attaccare, e da subito lo fa pericolosissimamente: Robi alimenta in solitudine una ripartenza sulla destra e nonostante la pressione di Nikaj riesce ad affondare fino a giungere al vertice dell'area di porta; da qui calcia col destro, d'una spanna dalla parte sbagliata del palo più lontano sul quale Carlesi non riesce a stringere (13'). Due minuti più tardi la mira del Limite e Capraia è migliore, ma neppure stavolta l'esecuzione va a segno: Batisti inaugura una mattinata perfetta prolungando in angolo il mancino che Iorio aveva esploso dal limite sinistro dopo un dribbling a rientrare su Fabbricini. Lo Sporting Arno fatica a uscire dalla propria trequarti ma a metà esatta del primo tempo, dopo aver di nuovo rischiato lo svantaggio sulla punizione di Mazzoni corretta di testa da Mancini e allontanata dallo specchio da Pierattini, in contropiede sfiora il vantaggio con l'occasione più nitida della prima ora di gioco: lasciato, unico, a presidio del cerchio mediano, sul rilancio affannoso della difesa avversaria Pitrone si concede un rimbalzo che da inutile diventa dannoso; Cerrini (calciatore favoloso) gli sgraffigna infatti la merenda e la trasforma in un filtrante per Siano che punta l'area ma, solo davanti a Christian Masini, opta per un improbabile esterno destro ampio sul fondo. Messi da parte l'errore e la paura, il Limite e Capraia torna a farsi pericolosissimo: solo la copertura di Maiorana impedisce a Iorio di calciare a colpo sicuro e sfruttare il corridoio apertogli dall'intuizione di Robi (25'). È qui che lo Sporting Arno s'appiglia a due dei perni più solidi per uscire indenne da una situazione complicata: di Maiorana s'è detto; Batisti lo affianca di lì a poco deviando in tuffo la punizione di Mazzoni che, leggermente decentrato a sinistra intorno ai venti metri, aveva fatto scendere il pallone dietro la barriera (28'). Il duello si replica due corner più tardi: dopo averlo mosso per Robi, Mazzoni calcia verso la porta il pallone di ritorno che Batisti tocca sulla base del palo; dallo specchio va più lontano Robi che, poco l'angolo a disposizione, scarica la ribattuta sull'esterno della rete. Fino alla pausa lo Sporting Arno non riesce a uscire dalla propria metà campo; la pressione del Limite e Capraia gli impedisce di ragionare e lo mette di nuovo in pericolo al 42', quando il traversone di Mazzoni sul servizio di Iorio libera ai dieci metri Robi sul cui destro a colpo sicuro si sacrifica Pierattini. Poggiolini però ha visto del buono nell'architettura della propria squadra e nella ripresa replica intatti gli undici; diversamente decide invece Marconcini che al 53' prova a sparigliare inserendo Calvi e Mucaj per Iorio e Robi. I primi segnali sembrano dargli ragione: a quattro minuti dall'ingresso è proprio Calvi a recuperare il pallone in mediana e a cederlo a Mancini la cui apertura consente a Ferrari di sfondare a sinistra e sprintare fino al vertice dell'area di porta; complicato dal ripiegamento di Fabbricini, il suo diagonale mancino a mezz'altezza esce però a lato di mezza spanna. Sembra il segnale che il Limite e Capraia è finalmente pronto ad assaggiare il vantaggio e il tamponamento in classifica, e invece è l'anticipazione d'una svolta a sorpresa: la costruisce Giuliani che chiuso al limite dell'area avversaria cambia gioco a sinistra; lì c'è Filocamo che crossa pericolosamente vicino al secondo palo; prolungato da Christian Masini, il pallone arriva nella zona di Osasumwen che, fortunato nel trovarsi nella posizione perfetta e meraviglioso nell'esecuzione, in acrobazia riesce a colpirlo con l'interno destro, a farlo passare nell'unica corsia possibile e a spedirlo dall'altro lato della porta. D'un tratto costretto a rincorrere, Marconcini interviene di nuovo sullo scacchiere rinunciando a Gueye e inserendo Gabriel Masini per trasformare il 3-5-2 in un offensivissimo 3-3-4 nel quale Ferrari cambia fascia per vestirsi da ala destra, posizione simmetrica a quella di Mucaj; insieme a Celoni e Fokou, a presidio dell'area resta Pitrone che, sgravato dai compiti offensivi, scala in posizione di centrale di destra. Ma per reagire il Limite e Capraia impiega qualche minuto in più del preventivato: sono quelli dei quali Cerrini tenta di approfittare con un mancino al volo (lancio stratosferico di Maiorana, a convertire in un pallone velenosissimo una punizione anonima dalla trequarti) allungato in angolo da Christian Masini (70'). Poi però il Limite e Capraia sfrutta il nuovo assetto per portarsi a cinque metri dal pari: servito sottoporta da Mazzoni, Ferrari non li colma a causa dell'uscita di Batisti di nuovo fenomenale. Ma ora il Limite e Capraia è troppo sbilanciato in avanti: ne approfitta Osasumwen che, liberato dietro la difesa dalla giocata di Cerrini, sprinta per quindici metri fino al limite dell'area e nonostante il mezzo fallo di Pitrone incrocia in porta col destro il rasoterra del raddoppio (75'). Ma la gara potrebbe riaprirsi, e il campionato dello Sporting Arno complicarsi, cinque minuti dopo quando dalla mediana Mancini apre a sinistra per Mucaj che, scattato in posizione sospetta, affonda in area e crossa sul secondo palo: memore di quanto accaduto una manciata d'azioni prima, stavolta Ferrari arma subito il mancino per calciare di prima; anche stavolta però l'esito è il medesimo, esce trionfante Batisti che con una parata che è insieme istinto e tecnica si ripete sulla ribattuta e merita di vedersi salvare dalla traversa sul tentativo di Gabriel Masini a colpo sicuro. Avrebbe potuto giocare altri tre giorni: contro un portiere così (e a partita finita fa bene ad andare a prendersi i complimenti delle ragazze in tribuna: mattinata perfetta) il Limite e Capraia non avrebbe segnato mai. Se nell'elenco degli avversari s'aggiunge un centravanti fortissimo come Osasumwen (quattro palloni toccati e due reti: per la media non serve una laurea in matematica) si capisce come mai abbia perso.
Calciatoripiù
: mezzala sinistra con l'autorizzazione d'allargarsi, stringere e affondare, per i cinquantatré minuti in cui resta sul terreno di gioco Iorio fa costantemente preoccupare la difesa avversaria, messa in apprensione dalle geometrie di Mazzoni e di Mancini (Limite e Capraia). Ma nel calcio non c'è niente di misterioso: bastano un portiere forte (e Batisti è fortissimo), un mediano forte (e Maiorana è fortissimo) e un centravanti forte (e Osasumwen è fortissimo) per avere buone chance d'uscire vincitori. Se ci s'aggiunge la fantasia non ingabbiabile di Cerrini (Sporting Arno), condensata in un assist che è insieme il massimo del talento e il massimo dell'efficacia, si capisce come mai questa partita finirebbe allo stesso modo in qualsiasi eventuale ripetizione.