• Juniores RegionaliElite
  • 14/09/2024 16.00.00
  • LASTRIGIANA
    Pezzano
    Cavicchi L.
  • 2 - 2 14/09/2024 16.00.00
  • AFFRICO
    Termini
    Guerra

Commento


LASTRIGIANA: Chiarello, Corrado, Mancini, Vignolini, Bonaiuti, De Pascalis, Pezzano, Massaro, Cavicchi L., Oliveri, Fontani. A disp.: Glielmi, Finelli, Pagliuca, Bravo, Martini, Baldini, Mari M., Recordi, Fenza. All.: Guasti Davide
AFFRICO: Lami, Bartalini, Shehade, Vignozzi, Guerrini, Casati, Petrini, Bartoletti, Guerra, Termini, Tellini. A disp.: Dos Santos, Andrei, Mosconi, Casoni, Conti, Benci, Donigaglia, Giannoni, Russo. All.: Berchielli Marco
ARBITRO: Carlo Bigongiari di Lucca
RETI: Pezzano, Cavicchi L., Termini, Guerra
LASTRIGIANA: Chiarello, Corrado (62' Fenza), Mancini, Vignolini (52' Baldini), Bonaiuti, De Pascalis, Pezzano, Massaro, Cavicchi (84' Martini), Oliveri, Fontani (76' M. Mari). A disp.: Glielmi, Finelli, Pagliuca, Bravo, Recordi. All.: Davide Guasti.
AFFRICO: Lami, Bartalini, Shehade, Vignozzi, Guerrini, Casati, Petrini, Bartoletti (76' Benci), Guerra (58' Russo), Termini (44' Donigaglia), Tellini (67' Giannoni). A disp.: Dos Santos, Andrei, Mosconi, Casoni, Conti. All.: Marco Berchielli.
ARBITRO: Bigongiari di Lucca
RETI: 11' Guerra rig., 15' Cavicchi, 20' Termini, 64' Pezzano.
NOTE: ammonito Vignozzi. Angoli: 1-4. Recupero: 0'+2. Spettatori 160 mal contati.


A forza di discutere di Gramsci e di come la destra stia tentando di appropriarsene ci siamo scordati di quanto l'egemonia sia legata al mondo concretissimo: fu per l'egemonia in Germania, non per uno spicchio di terra, che nell'ottocentosessantasei la Prussia dichiarò guerra all'Austria, tedeschi contro altri tedeschi. Non per il titolo regionale - almeno: non adesso, non per adesso - ma per l'egemonia in Toscana l'Affrico voleva riuscire dove, fallendo quattro mesi fa, avviò la corsa della Lastrigiana verso lo scudetto: forte di un altro scudetto, avrebbe chiarito che anche negli Juniores d'élite il baricentro s'è spostato a Campo di Marte. Ma non ce l'ha fatta: pur avanti due volte (la prima con un rigore leggerino di Guerra; la seconda con un gioiello di Termini, un altro dopo la doppietta all'esordio), resta frustrato a bramare quel successo che anche se non uno spicchio di terra, o uno spareggio col Perignano, gli avrebbe consegnato l'egemonia in Toscana. Diversa, diversissima dalla squadra campione d'Italia (lo si vede soprattutto in mediana, dove Pezzano, Vignolini e Massaro hanno sostituito Ballerini, El Youssefi e Innocenti aumentando il potere d'interdizione a scapito della verticalità), la Lastrigiana infatti ha rimontato due volte; e, pur rinnovatissima, lascia già intravedere l'impronta evidente di Davide Guasti, che dalla panchina la trascina alla doppia rimonta e al 2-2 finale: i novanta(due) minuti replicano in scala l'andamento stagionale delle sue squadre, dall'avvio timido all'apoteosi finale, e in mezzo un gran lavoro. Ne serve in abbondanza, perché gli scambi iniziali suggeriscono che l'Affrico è salito alla Guardiana per raccogliere l'eredità, con o senza testamento; e, subito dimenticata la buona parata di Lami sul mancino forte di Fontani (ottima la verticalizzazione di Oliveri, 5'), il primo episodio sembra controfirmare la successione. Lo 0-1 ha quattro padri: Termini, che allargatosi a destra tiene vivo un pallone destinato a scivolare sul fondo e poi lo raccoglie dopo un primo traversone respinto; Mancini, tre volte ingenuo in marcatura (si fa saltare; poi per evitare l'angolo alimenta l'azione offensiva degli avversari; e poi opta per una trattenuta tanto leggera quanto palese); Bigongiari (cattiva direzione), che concede all'Affrico un rigore leggerino; e l'ex Guerra, che incrociando il destro rasoterra già all'11' sembra indirizzare la partita. La sensazione però svanisce dopo quattro minuti scarsi, già scaldati dall'intervento (duro, ma regolare; ma la tifoseria della Lastrigiana ha ancora sul gozzo il rigore leggerino) di Vignozzi su Fontani pescato da Massaro sul fronte sinistro dell'area di rigore; l'azione prosegue e il pallone torna lì, stessa zona ma diverso interprete: s'è infatti decentrato Cavicchi, che sfila in mezzo a Bartalini e Shehade e quasi dal fondo, nel punto in cui inizia l'area di porta, col destro schianta il pallone sotto la traversa (15'). Dall'Ottocento in un istante si piomba nel medioevo, in una battaglia in cui a magia risponde magia: balla ai limiti del sovrannaturale la traiettoria che il destro di Termini, avanzato senza ostacoli da trenta a quindici metri dalla porta, imprime al pallone schioccandolo sotto l'incrocio più lontano (20'). Solo a questo punto si riesce a mettere ordine negli appunti e capire come mai l'Affrico sia avanti 1-2: non è questione tattica (efficaci le contromosse di Guasti a tamponare le discese di Casati a sinistra; e, assillato dalle mezzali avversarie, davanti alla difesa Guerrini ha poco tempo per far girare la squadra) né fisica, entrambe le squadre corrono. È una questione tecnica in senso stretto: in alcune posizioni l'Affrico ha più qualità; e in una, quella di trequartista, ne ha forse in eccesso per la categoria: lo dimostrano l'episodio del rigore e soprattutto la rete del secondo vantaggio. Ma tra due squadre comunque così vicine potrebbe non bastare: lo dimostrano i rischi corsi sulle giocate di Oliveri, anticipato dall'uscita di Lami sul filtrante di Cavicchi (38'), e feroce nel recuperare il pallone sul retropassaggio di Bartoletti per servirlo a Fontani, troppo morbido però nel controllo e nel contrasto con Vignozzi (40'). Potrebbe non bastare perché in un ruolo sicuramente la Lastrigiana è migliorata rispetto alla rosa campione d'Italia, e vince anche il duello di giornata: respingendo in tuffo il colpo di testa di Guerra, che sull'angolo di Petrini a rientrare devia a botta sicura, Chiarello si conferma portiere d'eccellenza, intanto con la minuscola e poi si vedrà (43'); e potrebbe non bastare perché il dio del calcio o chi per lui di questa successione non è così sicuro, e d'un tratto Termini si ferma, e a cento secondi dall'intervallo è costretto a far posto a Donigaglia. Senza colui che può risolverla in un istante, la partita dell'Affrico cambia; e non la raddrizza neppure la decisione di togliere Guerra e d'inserire Russo, che all'attacco dà maggior peso. Considerate le premesse ultraterrene, che la Lastrigiana arrivi al pari è quasi scontato: meno scontato è che lo segni Pezzano, al primo centro con la nuova maglia, con una torsione splendida sulla punizione che Oliveri (la sua prova è condita da tante pause, ma il destro è incantevole) calcia in area dalla trequarti sinistra (64'). Ora la Lastrigiana prova a vincere, e per farlo si affida alla verticalizzazione immediata dopo il recupero del possesso: è sgombra la corsia sinistra, quella in cui Fontani fa correre Cavicchi fino a violare l'area di rigore; è buono il dribbling su Bartalini a rientrare sul destro, centrale però il tiro rasoterra che Lami blocca in due tempi (70'). Ma gli accorgimenti di Berchielli, che inserisce Benci in mediana (fuori Bartoletti) e Giannoni a destra sostituendo Tellini e trasformando il sistema di gioco in un 3-4-1-2 pulito, cambiano di nuovo l'inerzia della partita; e per tre volte portano l'Affrico vicino alla terza rete. Nella prima in pedana sale Casati, libero al limite sulla punizione di Petrini respinta dalla difesa: gli va male che anziché sul mancino il pallone gli capiti sul destro, con cui comunque manca il secondo palo per un dito scarso; delle altre due il protagonista è Russo, prima al tiro sottoporta (lo mura Mancini che così riscatta l'avvio in affanno, 85') e poi pivot sull'inserimento di Giannoni, al cui destro in corsa il tuffo di Chiarello nega la controfirma su un atto pesante. Per la successione imperiale c'è ancora da attendere. Calciatoripiù : forte di una corsia mancina solidissima (davanti a Vignozzi c'è Casati ), a Campo di Marte l'Affrico si porta un dubbio, come sarebbe finita se Termini, alla terza rete in una partita e mezza, avesse potuto giocare anche un pezzettino della ripresa. L'interrogativo resta senza risposta, perché dopo che con l'incantesimo di Cavicchi la Lastrigiana segna anche con Pezzano , che corona così una prova eccellente da mezzala destra, e sigilla il 2-2 con la parata di Chiarello , decisivo nel primo tempo su Guerra e strepitoso nel finale su Giannoni. È un promemoria efficace: a certi livelli i portieri contano come i fantasisti, o come i centravanti.