SESTESE: Bardazzi, Grisolini, Cecchi, Bonta, Martinelli, Fici, Taddei, Borrelli, Monterisi, Cetani, Scura. A disp.: Bellocci, Ricchi, Puggelli, Shera, Bandini, Nistri, Cassiolato, Andreano, Tarchiani. All.: Boscherini Alessio
AFFRICO: Sarti, Sommazzi, Cangero Moretti, Cetarini, Merkaj, Rigacci, Nesi, Nencini, Paoletti, Nacci, Saleh. A disp.: De Fazio, Orrea, Castellano, Laugaa, Lunghini, Marangio, Gueye, Badii, Poggiali. All.: Gola Matteo
RETI: Andreano, Cetani
SESTESE: Bardazzi, Grisolini, Cecchi, Bontà, Martinelli, Fici, Taddei (68' Nistri), Borrelli, Monterisi (74' Cassiolato), Cetani (66' Andreano), Scura (58' Tarchiani). A disp.: Bellocci, Ricchi, Puggelli, Shera, Bandini. All.: Alessio Boscherini.
AFFRICO: Sarti, Sommazzi, Cangero Moretti (75' De Fazio), Cetarini (54' Laugaa), Merkaj, Rigacci, Nesi (67' Lunghini), Nencini (62' Marangio), Paoletti (57' Gueye), Nacci (46' Badii), Saleh (54' Poggiali). A disp.: Castellano, Orrea. All.: Andrea Bertini (squalificato, in panchina Giacomo Lombardo).
ARBITRO: Campi di Firenze
RETI: 10' Cetani, 79' Andreano.
NOTE: espulso Sarti (75'). Ammoniti Cangero Moretti, Taddei e Rigacci. Angoli: 7-2. Recupero: 0'+9'.
Gli scacchisti bravi studiano le partite del passato, e le fanno uguali; gli scacchisti eccezionali le fanno uguali per istinto. È difficile sapere quanta confidenza Cetani e Andreano abbiano con torri, alfieri e cavalli; e difficile sapere se siano appassionati di calcio del passato: per due ragazzi così giovani in questa categoria stanno le immagini cui (inconsapevolmente?) s'ispirano per segnare due reti pesantissime, quelle di cui la Sestese si serve per battere l'Affrico dell'ex Bertini e mantenere il punto di vantaggio sul Tau Altopascio. Le immagini stanno in questa categoria perché il primo spezzone risale al 2015, quando i due erano bambini; il secondo addirittura al 2010, quando s'erano da poco affacciati al mondo o stavano per farlo; eppure un occhio attento non può non accorgersi della somiglianza sorprendente tra Cetani e Salah in Juventus-Fiorentina di Coppa Italia, e tra Andreano e Jovetic in Napoli-Fiorentina di Serie A. A nient'altro si può pensare dopo una rete nata da un contropiede solitario su un angolo a sfavore; né a nient'altro quando il pallone entra nella porta che il portiere ha lasciato incustodita per andare a saltare, e a pregare, sull'ultimo pallone buono per l'ipotetico pareggio. Sestese-Affrico, partita dalle mille suggestioni, è incastonata in questi due episodi: in mezzo ci stanno l'intervallo, un prima in un modo, un dopo in un altro, una direzione scadente (le due penne smarrite sul terreno di gioco, con annessa doppia interruzione prolungata, ne sono soltanto il lato comico; suggerimento per le prossime: a questi livelli servono arbitri maturi), l'espulsione d'un portiere, un'intensità rara quando dei quindicenni giocano su un terreno così ampio. È Sestese-Affrico, e non ci si deve sorprendere: non è mai un caso se si sta stabilmente tra le big. Dunque non deve sorprendere neppure l'avvio aggressivo dell'Affrico, che al 10' conquista il primo angolo della partita (ne batterà soltanto un altro) e sull'esecuzione di Nencini crea la prima occasione da rete: il pallone infatti corre direttamente verso lo specchio, che Bardazzi copre con affanno. Lo salva la difesa rinviando verso il limite dell'area, dove l'attimo d'esitazione è fatale a Cetarini: non tanto perché l'azione offensiva sfuma, ché tanto ne sfumano a decine; quanto perché in zona c'è Cetani, che senza saperlo decide di fare come Salah a Torino: e sullo scatto di settanta metri, Scura a suggerire un eventuale passaggio in profondità del quale non ci sarà bisogno, Cangero Moretti non riesce a deviarlo verso l'esterno, e dunque a impedirgli d'accedere all'area di rigore dall'ingresso centrale. Segue l'unico esito possibile: sterzata a destra, destro tra il primo palo e la traversa, e Sestese in vantaggio (10'). Su questa giocata fantastica si rompe l'equilibrio; e l'Affrico, nel cui schieramento spicca l'impiego di Saleh mezzala destra (c'è da tamponare l'assenza di Sersif, squalificato dopo l'espulsione nel derby), è costretto a rimontare uno svantaggio fin lì inatteso. Ad accelerare prova subito Rigacci, che al 16' imbastisce un'azione d'attacco direttamente dalla propria trequarti: l'incertezza di Martinelli, l'unica in una partita altrimenti splendida, consente a Nacci d'insidiare Bardazzi attento in uscita. L'azione resta viva, e la Sestese si porta rapidamente nella metà campo avversaria dove la trama orizzontale tra Scura, Monterisi e Cetani fa scorrere il pallone da sinistra al centro lungo la linea che perimetra l'area di rigore: lo scarico che completa il cambio di fascia premia il taglio di Taddei, che col destro di prima calcia alto. Sette minuti più tardi ha la stessa traiettoria il colpo di testa di Monterisi, che aveva avviato l'azione con un passo di danza su Merkaj e da centravanti era andato a chiuderla sul traversone di Taddei (23'). Da quella parte, la propria sinistra, l'Affrico si fa bucare; e però da quella parte, la propria sinistra, l'Affrico riesce anche a sviluppare qualche azione interessante. La migliore nasce da un triangolo tra Saleh e Nencini, la cui apertura consente a Cangero Moretti d'affondare in area di rigore, fintare il traversone in corsa col mancino, rientrare sul destro e cercare Nesi sul secondo palo: centrale il colpo di testa con cui l'azione si chiude, facile la parata di Bardazzi (28'). Sull'altra fascia, quella che costeggia la tribuna centrale, si sviluppa la successiva azione d'attacco della Sestese vicinissima al raddoppio: di nuovo Monterisi, che aveva ben aggredito il primo palo in anticipo sulla difesa, manca lo specchio; stavolta colpisce con la punta del piede mancino, sul quale il rasoterra di Cetani (splendida la verticalizzazione di Cecchi) aveva appoggiato il pallone. È la terzultima annotazione del primo tempo: restano da registrare ancora la scelta di Boscherini, che inverte le fasce di competenza di Scura (era a sinistra, passa a destra) e di Taddei (era a destra, passa a sinistra); e le proteste dell'Affrico per un intervento dubbio di Fici su Nesi, che aveva cercato di prendere posizione al centro dell'area di rigore sul tentativo di triangolo chiamato da Nacci. Per evitare proteste Campi fischia la fine con sette secondi d'anticipo (è vietato, ma tanto l'unico cronometrista ufficiale è lui: farà pari col lungo recupero della ripresa); al rientro, anche se per le prime sostituzioni occorrerà attendere una decina di minuti, l'Affrico è trasformato: la mediana, che sembrava troppo fragile, improvvisamente riduce al minimo il numero di palloni lasciati filtrare; e dopo un primo tempo intermittente (tanti gli obblighi difensivi, da quella parte la Sestese aveva spinto molto) la luce di Cangero Moretti s'accende fissa. È lui, fermando Cetani con una scivolata al limite della propria area di rigore, ad avviare una ripartenza interessante alimentata centralmente da Nencini e poi da Saleh sulla destra; ma sul traversone di Nesi, che aveva costretto Cecchi a prendere nota di quanto il bianco del numero sia elegante a contrasto col blu della maglia, nessuno è pronto a tagliare sul secondo palo (45'). È l'azione che apre un quarto d'ora frammentato (si susseguono i cambi), nel quale anche senza mai calciare nello specchio l'Affrico comincia a impaurire la Sestese; a rompere la pressione ci prova Cecchi, che recupera il proprio calcio d'angolo respinto dalla difesa e dal vertice destro dell'area di rigore crossa col mancino sul secondo palo: lì c'è Bontà che controlla e cerca l'appoggio facile per Monterisi, anticipato da una scivolata sontuosa di Rigacci (62'). È identica quella di Cangero Moretti allo scadere; e, sull'altro fronte, analoga per qualità la lettura con cui Martinelli impedisce a Poggiali d'affondare in area sulla verticalizzazione di Laugaa prolungata dal colpo di tacco di Marangio. Dunque protagonisti dell'azione sono tre dei sei calciatori che lo staff (Bertini è in tribuna, squalificato) aveva mandato dentro dalla panchina; ed è un bene che il settimo non sia ancora entrato. L'Affrico infatti ne ha bisogno per una sostituzione obbligatoria: già polemico dopo la segnalazione del recupero (troppo pochi in effetti i quattro minuti concessi in prima battuta), Sarti protesta con Campi che concede alla Sestese un calcio d'angolo dopo una scivolata di Cangero Moretti su Cassiolato (aveva rilevato Monterisi al centro dell'attacco) lanciato in profondità da Cecchi. Evidentemente le proteste sono eccessive, o considerate tali: espulsione, e Affrico in inferiorità numerica e senza portiere titolare nel tempo che resta da giocare. In teoria non è tantissimo, ma si prolunga comicamente: dopo aver già perso la matita d'ordinanza (suggerimento per la prossima: portarsene due, come gli orologi; e semmai rammendare o far rammendare i buchi nelle tasche), per cercare la quale aveva interrotto la partita per un paio di minuti, Campi perde anche la penna che s'era fatto dare dalle panchine. Dunque non può annotarsi l'espulsione (suggerimento per la prossima: mancava poco, tenerla a mente) né la sostituzione di Cangero Moretti con De Fazio, che quando la partita riprende dopo la volata dei dirigenti in segreteria decide di provare a lasciare un segno eterno andando a saltare sull'ultimo pallone buono per l'ipotetico pareggio. La Sestese infatti gestisce male il calcio d'angolo, commette fallo davanti alle panchine; e Gueye s'incarica di crossare la punizione direttamente in area. Per l'Affrico la condanna è il rimpallo con annesso rinvio dal limite dell'area: scattato dalla trequarti difensiva, Andreano conduce una ripartenza due contro zero (al suo fianco c'è Grisolini, unico a tenerne il passo: gli servirà per essere il primo a festeggiare il raddoppio), chiusa con l'affondo in area di rigore e il mancino scaricato in porta. Sull'esplosione della tifoseria della Sestese, che celebra un successo più tribolato di quanto il doppio vantaggio non racconti, la partita si chiude: altro che scacchi, altro che highlight (sigh) d'epoca. Calciatoripiù : se Monterisi non calcia mai verso lo specchio gran parte del merito è di Rigacci , fisico da stopper e classe da libero; le due reti arrivano quando gli schemi offensivi ne reclamano la presenza in attacco. L'Affrico infatti perde per due contropiedi, su un angolo e una punizione a favore: li trasformano nel successo l'assolo strepitoso di Cetani in apertura e la volata d'Andreano allo scadere. In mezzo la Sestese ha dovuto combattere molto, anche a costo di non andare troppo di fino: d'essere efficace s'incarica Martinelli , concentratissimo dopo l'incertezza in avvio e da lì in poi stratosferico in anticipo e in marcatura.