RETI: Ippolito
AUDACE LEGNAIA: Luconi, Pratesi, Ballini (84' Lopez), Leao, Formigli (46' Baravelli), Longosci (63' Catolfi), Spinella (79' Rotondi), Solvi, Bini (55' De Carlo), Enea, Silvestri. A disp.: Fattovich, Bruno, Konate, Cristiani. All.: Cristian Mangano.SPORTING ARNO: Giusti, Checcucci, Ippolito, Ferretti, Cerrato, Innocenti (66' Cecconi Alessio), Migliarese, Manzatu (88' Maiorana), Poggiolini, Calvani, Vannini. A disp.: Cecconi Edoardo, Bruni, Manetti, Paita. All.: Gianluca Allegri.
ARBITRO: Venuti di Valdarno.
RETE: 70' Ippolito.
Con un ko per 1-0 -trattavasi allora del match di cartello, contro la Dinamo Florentia, valevole per l'ultima d'andata del campionato di seconda categoria- era iniziato il 2024 dell'Audace Legnaia che, quasi un anno solare dopo, al termine di un ottovolante di emozioni fra gli alti della passata stagione e i molti bassi dei più recenti mesi, lo chiude nello stesso identico modo, cadendo per la terza volta di fila a fronte del risultato perpetrato nei relativi confronti a domicilio da parte di uno Sporting Arno in piena emergenza, presentatosi al Bacci con soltanto sei riserve e molte giovanissime leve. Ciononostante, la metà iniziale dei primi 45' è di fatto appannaggio dei padroni di casa che, dal canto proprio, tentano di aprire crepe nel muro difensivo rosanero sfruttando in specie la lunga gittata di Leao sulle touches: se, tuttavia, dopo appena 60 la girata di Longosci si perde sopra la sbarra, al 25' non incontra miglior fortuna Silvestri che -coordinatosi in acrobazia sulla sfera rimasta vagante- impegna a terra Giusti sulla sua sinistra. Sull'immediato capovolgimento di fronte si vede per la prima volta in avanti anche lo Sporting con Manzatu che, ricevuto l'appoggio di Innocenti, ci prova con una velenosa rasoiata dai venticinque metri che termina però la propria corsa di un soffio al lato. Arrivati a questo punto, gli uomini di Gianluca Allegri prendono ancor più coraggio ma, al 29', ci pensa un attentissimo Luconi a respingere provvidenzialmente la soluzione da posizione defilata di Poggiolini prima che l'azione sfumi. Sugli sviluppi di quest'ultima, peraltro, Spinella serve in verticale Bini all'interno dei sedici metri rosanero: il numero 9 audacino elude prontamente in dribbling l'uscita di Giusti finendo a terra in virtù di un presunto contatto con l'estremo avversario ma, al netto delle vibranti proteste innalzatesi sulla sponda gialloblù, il direttore di gara non ravvisa i presupposti del penalty facendo capire come il gioco possa regolarmente riprendere con una rimessa dal fondo. Il medesimo Spinella, successivamente svestitosi dei panni di assist-man, al 39' raccoglie una corta respinta difensiva in occasione dell'ennesimo insidioso fallo laterale di Leao ma la mira della relativa battuta al volo dal limite è eccessivamente alta e scaturisce in un nulla di fatto per i locali. Approdate dunque le due formazioni protagoniste all'intervallo con il punteggio ancora a reti inviolate, in vista della ripresa mister Mangano lascia negli spogliatoi l'acciaccato Formigli per fare spazio a Baravelli al centro del proprio pacchetto arretrato. Rispetto alla prima frazione, tuttavia, i successivi 45' si rivelano ancor più contratti e, protraendosi ancor più all'insegna dell'equilibrio, presentano un ritmo che stenta assai a decollare: si arriva infatti, dopo la rituale girandola di cambi, direttamente all'episodio-chiave del match, registratosi al 70'. Lo Sporting Arno, a questo proposito, conquista un interessante calcio di punizione dalla trequarti, con il pallone leggermente spostato sulla destra: sul punto di battuta capitan Calvani lo tocca corto all'indirizzo di Ippolito che, con un preciso mancino, sorprende Luconi sul primo palo portando avanti i propri colori. La reazione dei locali è sostanzialmente sterile, complice l'elevato livello di concentrazione dimostrato al riguardo da parte della linea arretrata rosanero che, non a caso, dà ampiamente del filo da torcere ai propri avversari chiudendone ogni spazio dalla cintola in su e lasciando loro la possibilità di provarci unicamente con una velleitaria conclusione di Enea all'88' neutralizzata facilmente da Giusti. Al calar del sipario, di conseguenza, dopo le ultime settimane in caduta libera dai piani alti l'undici di Badia a Settimo può adesso respirare ossigeno puro e rilanciarsi un po' in classifica; notte fonda, invece, per un'Audace Legnaia costretta per l'ottava volta in quindici partite a masticare amaro: stante, peraltro, la vittoria del Piandiscò contro il Porta Romana, i gialloblù approdano così al giro di boa finanche da fanalino di coda, ex aequo a quota 11 proprio con gli aretini e il San Clemente.