RETI: 69' Bini
AUDACE LEGNAIA: Luconi, Pratesi (52' Spinella), Formigli (82' Catolfi), Leao (68' Silvestri), Longosci, Bruno, Enea, Marzi (62' Cristiani), Bini, Solvi, Caldararu (86' Ballini). A disp.: Anselmi, Torelli, Konate, Rotondi. All.: Cristian Mangano.PORTA ROMANA: Fenderico, Zeroni, Nencioni (73' Marangon), Bettazzi (81' Tinagli), Ermini, Leoni, Bizzeti (88' Melosi), Lomys (66' Ciuffi), Vastola, Anzalone (70' Ferri), Peltier. A disp.: Rovito, Giorgetti, Di Francesco, Mascherini. All.: Fabio Sarappa.
ARBITRO: Rosi di Lucca.
RETE: 69' Bini.
Basta una sola rete dell' airone Bini, peraltro già decisivo all'andata nel conquistarsi in piena zona Cesarini il penalty che consegnò ai gialloblù il punto del definitivo 2-2, per permettere all'Audace di imporsi nel terzo scontro diretto disputato nelle ultime quattro partite, stendere con un corto muso di allegriana memoria il Porta Romana in un confronto a tutti gli effetti da dentro o fuori per l'undici di mister Mangano e infiammare, a 270' dal termine della regular season, più che mai la lotta salvezza a fronte dell'aggancio a quota 30 realizzato nei confronti di un Levane ormai sempre più in caduta libera, reduce da un altro rovinoso poker perpetratogli da parte dell'Incisa. Al fischio iniziale, però, è l'équipe ospite a portarsi, dopo appena 8', a tanto così dal vantaggio quando Pratesi spende un fallo nei pressi dei propri sedici metri e induce il direttore di gara a concedere agli arancioneri una pericolosa punizione che lo specialista Bettazzi vede infrangersi in pieno sull'incrocio dei pali prima che l'azione sfumi. Scampato il pericolo, in una prima frazione sostanzialmente contratta ed avara di emozioni i padroni di casa trovano la necessaria forza per reagire ma, in entrambi i loro tentativi prima del duplice fischio, sono costretti a fare i conti con l'attento Fenderico che, una volta deviato provvidenzialmente in corner l'insidioso piazzato dalla distanza di Enea al 27', si ripete 12' dopo esaltandosi con un riflesso istintivo sul colpo a botta sicura di un Caldararu in precedenza abile a spuntarla nel duello fisico con Leoni. Al rientro in campo in vista della ripresa, il ritmo del match continua a rimanere di fatto serrato e riserva, anzitutto, agli astanti sugli spalti un'occasione per parte: se, tuttavia, dopo appena 40 è ancora Caldararu a spedire sul fondo la propria soluzione da fuori, al 51' Bettazzi, sul fronte opposto, si rivela nuovamente una spina nel fianco per i locali sulle palle ferme sorvolando veramente di un niente la traversa con una sibilante bordata scoccata intorno al vertice destro dell'area avversaria. Al 60', invece, la chance per il vantaggio gialloblù è a dir poco capitale: Enea, a questo proposito, lavora bene il pallone sull'out mancino e lascia partire un profondo traversone per la testa dell'accorrente Caldararu che tuttavia, ben appostato sul palo lontano, all'interno dell'area piccola alza eccessivamente la mira della propria incornata e cestina una più che nitida occasione per portare avanti i propri colori. Ciononostante, anziché applicarsi -spesso, peraltro, è stata proprio l'Audace Legnaia a doverci tristemente avere a che fare- la legge non scritta per eccellenza di tale sport, il punto dell'1-0 resta ancora nell'aria per i locali che, infine, vi pervengono decisivamente 9' più tardi mettendo a referto quella che, a posteriori, si rivelerà l'unica e decisiva rete del confronto quando, sugli sviluppi di una touche dalla destra di Spinella, Anzalone sfiora l'autorete con un colpo di testa che prende completamente in controtempo Fenderico: il pallone, una volta stampatosi sulla sbarra, resta però vagante e a prenderne possesso è lo scaltro Bini che, in mezzo a un nugolo di maglie avversarie, indovina in ultima battuta il pertugio vincente per rompere il ghiaccio con una zampata sottomisura. Arrivati a questo punto, complice l'ancora apprezzabile fetta di tempo rimasta a disposizione, il Porta Romana si scuote e cerca di insinuarsi con maggiore continuità in seno alla retroguardia audacina allo scopo, quantomeno, di ristabilire le sorti dell'incontro. Mister Sarappa, a tal proposito, inserisce anche qualche forza fresca in più come Tinagli o Marangon, il quale peraltro colpisce fortuitamente il legno con un campanile apparentemente innocuo nel corso degli ultimi scampoli di contesa. Sempre poco prima del triplice fischio, sopraggiunto dopo 6' di extra-time, Ermini sfiora il più classico dei gol dell'ex (al netto del proprio ruolo di difensore centrale) all'85' quando, sulla preziosa sponda di Peltier, da posizione propizia in area non riesce a coordinarsi a dovere per trafiggere Luconi e fare perciò sì che il risultato subisca ulteriori ritocchi sino a un calar del sipario che, di conseguenza, premia il maggior cinismo negli ultimi metri dimostrato da parte dei locali nell'ottica di tre punti a dir poco fondamentali per quel che resta di questo rush finale della stagione.