RETI: Capezzuoli
ISOLOTTO: Misso, Somigli, Fiaschi, Danso, Cauraro, Susini Oliver, Susini Noah, Singhateh, Galletti, Mazzi, Capezzuoli. A disp.: Aterini, Allaj, Fanfani, Mancini, Margheri, Masi, Merlo, Mugnai, Mugnaini. All.: Lorenzo Rontani.
AUDACE LEGNAIA: Anselmi, Sarti, Bini, Michelagnoli, Bruno, Lopez, Omar, Gallo, Badiani, Montoci, Amodio. A disp.: Venturini, Riconda, Bonacchi, Macrì, Mattioli, Kumar, Rahali, Spanu, Caldararu. All.: Lorenzo Pestelli.
ARBITRO: Erriquez di Firenze.
RETE: 83' Capezzuoli.
Come sempre accade quando si parla di calcio, sono i numeri a determinare l'importanza di un derby, quello del Viale Talenti, sempre sentito e partecipato ma mai, come in questa occasione, decisivo per le sorti di un campionato. Immaginiamo di essere alla vigilia della dodicesima giornata, di prendere la macchina (questo potete sognarlo solo voi; al vostro cronista è concesso solo di prendere il treno) percorrere la famigerata Firenze-Pisa-Livorno in direzione Firenze, uscire su Viale Etruria e giungere alla rotatoria che funge da incrocio con Via Foggini. Ecco; se proviamo adesso a gettare lo sguardo a destra, verso Via Dosio e il Giulio Bacci , percepiremmo tutta la preoccupazione che si respira in casa gialloblu. Certo; i ragazzi di Lorenzo Pestelli sono sempre in lotta per il vertice della classifica ma il punto conquistato in maniera rocambolesca sul sintetico di Bagno a Ripoli e la rovinosa sconfitta interna patita per mano di una Florence in formato Coppa Davis, hanno minato la sicurezza e l'autorevolezza mostrate in occasione dello scontro al vertice vinto brillantemente qualche settimana fa con la Libertas Barberino Tavarnelle. Da Legnaia, dunque, si guarda con rispetto in direzione Via Canova. Facciamolo anche noi; volgiamo lo sguardo a sinistra, verso gli ambulatori della misericordia e la farmacia. E' vero; Via Pio Fedi e il Boschi sono un po' distanti. Ciononostante, non è difficile annusare quell'ottimismo che è profumo della vita e che nelle ultime nove giornate, ha spinto in alto i ragazzi guidati dall'esperto ex grassinese Lorenzo Rontani. Una striscia da record composta da otto successi ed un pareggio, la dice lunga circa il magic moment dell'Isolotto che indubbiamente ha imparato molto dalla lezione che in occasione della terza giornata di campionato, gli è stata impartita dagli arancio-bianco-blu tavarnellini guidati da mister Giacomo Conti. Come accaduto ai cugini, un clamoroso e tennistico rovescio interno dal quale, però, i ragazzi del diesse Lorenzo Gheri si sono ripresi talmente bene da giungere a questo incrocio guardando tutti dall'alto. Così, verso le tre del pomeriggio di un ultimo sabato di novembre terso ma piuttosto freddo, al cospetto di una tribuna gremita all'inverosimile, il giovane Erriquez dà il via ad un confronto che non tarda a svelare le proprie caratteristiche. L'importanza della posta in gioco non ammette fronzoli e svolazzi e ben presto ci si rende conto di quanto la concretezza prevalga su spettacolo e bel gioco. Parte col piede giusto un Legnaia molto solido in fase difensiva, ben disposto nel cuore di una mediana dedita ad un costante e redditizio pressing e discretamente rapido quando riesce a far ripartire gli attaccanti. Fatica, invece, a prender corpo la manovra dell'Isolotto che pur mostrando buona compattezza in fase difensiva, non riesce né a far girar palla a centrocampo, né a concretizzare la manovra offensiva sfruttando le corsie esterne. Poche sono dunque le occasioni che restano appuntate sul nostro taccuino ma ghiottissima è quella che capita, all'altezza del 12', sui piedi del veloce Amodio che smarcato in area avversaria da un intelligente filtrante proveniente dalla destra, vede la sua conclusione da due passi respinta con prontezza dal corpo dell'estremo difensore di scuola Sporting Arno Andrea Misso, bravo nel chiudere efficacemente lo specchio della porta biancorossa. Resterà questo l'unico serio grattacapo procurato dai ragazzi di Pestelli alla retroguardia dell'Isolotto nell'arco dei novanta minuti di gioco. Il Duello fra il portiere di casa e l'undici ospite si rinnoverà solo al 32', quando Misso, uscendo con tempismo dai pali, anticiperà l'attaccante ospite allontanando di piede la minaccia ma sia nei minuti successivi all'occasione descritta in precedenza, sia nella ripresa, saranno i ragazzi di Rontani a fare la differenza sul piano del gioco. Il tridente difensivo formato da Somigli, Fiaschi e Danso, avvalendosi anche del supporto e dell'esperienza di Cauraro, prende le misure a quello offensivo gialloblu composto da Badiani, Montoci e dal già citato Amodio non concedendogli troppi varchi nei quali infilarsi. La battaglia si sposta così a centrocampo dove adesso i mediani di casa Oliver e Noah Susini riescono a metter palla a terra dando il là ad una fase di costruzione che passando per i piedi del guizzante Singhateh, sfocia sul settore di sinistra dando slancio ai profondi sganciamenti di Galletti, o si fa verticale nel tentativo di premiare gli inserimenti offensivi del duo Mazzi-Capezzuoli. Risponde, però, sempre presente in fase d'anticipo la retroguardia del Legnaia nella quale si fanno apprezzare l'esterno destro Jack Sarti (che esce spesso vincitore dai duelli all'arma bianca ingaggiati con Galletti) ed il centrale Michelagnoli; quasi insuperabile nel gioco aereo e decisivo nel mettere i bastoni fra le ruote di un potente e generoso Capezzuoli. Nella fase centrale del primo tempo i ragazzi di Rontani riescono a dare maggior continuità alla loro azione e al 28' l'inserimento di Singhateh permette all'Isolotto di guadagnare un pericoloso calcio piazzato dai venti metri della cui battuta s'incarica Mazzi. La conclusione del dieci in maglia blu, complice una leggera deviazione della barriera, mette in seria difficoltà Anselmi che volando in tuffo sulla propria destra, riesce sì a smanacciare al sfera ma non a respingerla lontano dallo specchio della porta. Un'occasione d'oro per Capezzuoli che si catapulta sul pallone in netto anticipo sui difensori ma che non riesce però a tradurlo in rete da pochi passi in virtù dello strepitoso riflesso dello stesso Anselmi. In avvio di ripersa, Pestelli prova a rimescolare le carte in fase offensiva inserendo l'esplosivo e talentuoso attaccante di scuola Novoli Giovanni Caldararu che pur mostrando di possedere numeri importanti, non riesce a scalfire il solido muro rappresentato dai tre moschettieri della retroguardia biancorossa. Così, dopo una prima parte di secondo tempo intensa, equilibrata ma povera di occasioni, all'altezza del 69' giocatori e sostenitori dell'Isolotto protestano a giusta ragione a causa di un netto fallo di mano commesso da un difensore dell'Audace in piena area ma che non viene però sanzionato da Erriquez con la concessione di un rigore parso piuttosto evidente. Un grido che pochi secondi più tardi, tutti sono costretti a ricacciare in gola a causa dello splendido intervento in tuffo di Anselmi che respinge con bravura la velenosa rasoiata da fuori area proposta da Cauraro. Anche la girandola di sostituzioni operata da Rontani produce i propri effetti sulla manovra dell'Isolotto. Peccato che al 77' uno dei subentrati, Jacopo Mugnaini, getti alle ortiche una clamorosa opportunità, sparando oltre la traversa da ottima posizione un pallone capitatogli fra i piedi nel cuore dei sedici metri gialloblu in conseguenza di un fortunoso ma quanto mai prezioso rimpallo. I padroni di casa insistono nella loro azione e all'83' nessun difensore dell'Audace riesce a contenere l'inarrestabile progressione di Singhateh che s'incunea centralmente nel cuore della retroguardia ospite per poi giungere al limite dell'area ed indirizzare a rete un chirurgico rasoterra sul quale stavolta non è impeccabile la chiusura in tuffo da parte di Anselmi. Al portiere del Legnaia sguscia via dalle mani un pallone sanguinoso che l'accorrente Capezzuoli deve solo spingere in rete. L'esplosione di gioia in Via Pio Fedi è doppia; c'è infatti da festeggiare non solo il gol che porta in doppia cifra il bomber dell'Isolotto ma anche un vantaggio preziosissimo ai fini della classifica. Il platino, si sa, è un metallo che neppure il diamante può scalfire. E così, dopo i cinque minuti di recupero concessi a fine gara da Erriquez, i ragazzi di Rontani corrono festanti sotto la tribuna per condividere coi propri sostenitori un risultato che rimarrà nella storia di questo campionato e di una società, l'Isolotto, che proprio nel 2024 ha tagliato l'importante traguardo delle cinquanta primavere. La vittoria in un derby ha sempre un sapore unico ed indimenticabile. Se poi lo si fa meritatamente e al termine di una gara ben giocata e nella quale poco o nulla si è concesso ai cugini-rivali , la soddisfazione è, se possibile, ancor più indescrivibile. Di sicuro, al termine di questi novanta minuti, una circostanza già nota, diviene incontestabile. Se l'Isolotto aveva fin qui ampiamente dimostrato di non essere lassù in cima per caso, l'ennesimo risultato positivo che ne prolunga la striscia da record, rappresenta la conferma della solidità e del cinismo portati in dote dal gruppo guidato da mister Rontani. Profonda ed immediata dovrà essere, invece, la riflessione in casa Legnaia. Pur avendo tenuto dignitosamente il campo, infatti, il team di Pestelli non ha mai dato la sensazione di poter cambiare le sorti del match. La seconda partita che vede i gialloblu uscire dal campo senza aver realizzato neppure un gol, fa scattare un allarme rosso come la maglia con la quale i ragazzi sono scesi sul sintetico dell' Elio Boschi e che tecnico e gruppo non possono ignorare. Calciatoripiù : nell'Isolotto, note di merito per i tre moschettieri della retroguardia Somigli (senza dubbio, uno dei migliori in campo), Danso e Fiaschi , per il guizzante regista di centrocampo Singhateh e per il prolifico centrattacco Capezzuoli . Nell'Audace hanno ben impressionato l'esterno destro di difesa Sarti , il centrale Michelagnoli, l'esperto fantasista offensivo ex Casellina Montoci, il rapido Amodio ed il subentrato Caldararu . La svista nella quale è incappato in occasione del rigore non concesso all'Isolotto, toglie un punto in pagella all'arbitro Erriquez che evidentemente ha qualche difficoltà quando si tratta di sanzionare i falli di mano. Sono stati diversi gli interventi di questo tipo, anche lontani dalle aree di rigore, non rilevati dal direttore di gara che pur provando a dare autorevolezza alla propria prestazione invertendo alcune rimesse laterali effettuate in maniera non corretta, non riesce a rendere pienamente sufficiente una condotta di gara alquanto balbettante.