RETI: El Hafydy, Salvestrini, De Angelis, De Angelis
PCA HITACHI: Ciribì, Colucci, Del Moro, Di Maio, Dodaj, Gherardotti, Ricci, Casseri, Carrara, Capobianco, Musa. A disp.: Guiotto, Nesti, Monticelli, El Hafydy, Kardahov. All.: Andrea Pipia.PESCIA CALCIO: Lavorini, Forassiepi, Campochiaro, Bassini, Betti, Incerpi, Salvestrini, De Angelis A., Carignani, De Angelis N., Guastapaglia. A disp.: Zarrella, Baldeh, Dani, De Ieso, Cialdi, Luperini, Efe, Ubadimma. All.: Marco Michelotti.
ARBITRO: Giuliani di Pistoia.
RETI: 2 De Angelis N., Salvestrini, El Hafydy.
Sul campo vince il Pescia, e con grandissimo merito visto il 3-1 praticamente a senso unico inflitto all'Hitachi. Ma, sempre sul campo -purtroppo-, perde il calcio. Deplorevole, inspiegabile e di tremenda bruttezza l'episodio che ha affossato Pescia-Hitachi, trasformandola da partita tranquilla e serena a esempio antisportivo per eccellenza. Nessun nome e nessun cognome, chi sa sa. Ma la denuncia per un comportamento fuori dal mondo ed efferato è giusto sia pubblica, nella speranza che gesti di violenza del genere siano puniti in modo adeguato ed esemplare. Nella speranza -ancora-, forse vana, di non doverne parlare mai più. Sentite le scuse del mondo Pescia, dalla società a mister Michelotti e il suo staff in primis, che prende le distanze da ciò che ha visto coinvolto in prima persona un proprio calciatore; e di questo va reso atto alla società valdinievolina, sempre in prima linea nel combattere certi atteggiamenti. Ma parliamo di campo, per quanto possibile. Dopo tre minuti gli ospiti si ritrovano già in vantaggio con un diagonale vincente di De Angelis Nicola, mentre poco dopo un'azione corale porta al brillante 0-2. Campochiaro, De Angelis Andrea e Guastapaglia dialogano bene sulla sinistra innescando in profondità Salvestrini, bravo a incrociare il tiro superando l'incolpevole Ciribì. Al 35' De Angelis Nicola trova la personale doppietta con un'altra conclusione chirurgica che decreta di fatto la virtuale e prematura chiusura dei giochi. L'Hitachi, non pervenuto per tutto il primo tempo, si sveglia piano piano solo nel secondo, trovando quasi allo scadere il gol della bandiera con un tocco di punta di El Hafydy che beffa portiere e difensore (in precedenza, da registrare una traversa clamorosa colpita da Guastapaglia). Tutto bene, tutto tranquillo, tutto calcio fino al sopracitato episodio. Dopo quello, di calcio e di civiltà non si può più parlare.