RETI: Innocenti, Stiettini, Basile, Landini, Ottanelli, Ottanelli, Toti
S. VIGNINI VICCHIO: Abrans, Banchi, Boni, Calvanelli, Materassi, Mingolla, Modonesi, Naldi, Kasneci, Papini, Stiettini, Innocenti, Tufo. All.: Fabio Stellini.SANCAT: Salerno, Tagliaferri, Basile, Perissi, Leoni, Landini, Salani, Toti, Terzi, Ottanelli, Giuttari, Billi. All.: Stefano Dini.
RETI: Innocenti, Stiettini; Landini, Basile, Ottanelli 2, Toti.
NOTE: parziali: 0-2; 0-3; 2-0.
Grazie alla capacità di affermarsi -con contestuale mantenimento del clean sheet- all'interno dei primi due parziali del confronto, la Sancat passa in quel di Vicchio con un perentorio 5-2 dando così scacco matto a una Sandro Vignini che, dal canto proprio, non ha comunque lesinato su dedizione, sacrificio e voglia di non mollare mai riuscendo infatti non solo a portare a casa l'ultimo spicchio di contesa per rendere perciò meno amaro il proprio insuccesso ma anche, in generale, a sfoderare i propri artigli nel momento di massima difficoltà nonché al netto di un consistente svantaggio mettendo a punto una reazione corale davvero degna di nota. A stappare la partita tuttavia, come lasciato intendere, sono i gialloviola che peraltro, una volta passati in vantaggio con Landini, concedono finanche l'immediato bis in virtù dello squillo di Basile. I locali, ciononostante, sulle prime si fanno con veemenza sotto per rimettersi al più presto in carreggiata ma, sul fronte opposto, è un monumentale Salerno a tenere abbassata la saracinesca neutralizzando il penalty che avrebbe permesso al collettivo di Fabio Stellini di dimezzare lo svantaggio. La Sandro Vignini dunque, arrivati a questo punto, accusa il colpo a livello emotivo trovandosi costretta, nella seconda frazione, a capitolare per altre tre volte a fronte del doppio sigillo di Ottanelli a cui fa eco il punto del pokerissimo avversario firmato Toti. Quando, però, ormai sembrava che i mugellani fossero prossimi all'imbarcata, durante i 20' conclusivi gli amaranto si rendono protagonisti di una prolungata impennata d'orgoglio serrando a dovere i ranghi in retroguardia e, al contempo, indovinando per ben due volte il pertugio vincente per alleviare il relativo ko con Innocenti e Stiettini.