• Allievi RegionaliElite
  • 05/10/2025 11.00.00
  • SESTESE
    55' Materassi
  • 1 - 0 05/10/2025 11.00.00
  • SCANDICCI

Commento


SESTESE: Giorgetti, Sostegni (77' Minniti), Bassetti, Pucci (33' Stasi), Musa, Riboli, Pancella (91' Iuliucci), Ceccherini, Notari, Materassi (63' Palmini), Durgoni (79' Paci). A disp.: Faggi, Dervishi, . All.: Ferro Marco
SCANDICCI: Izzo, Torracchi, Salvadori, Borchi (57' Galletti), Baroncelli Lancisi (76' Prelashaj), Morosino, Drago (61' Focardi), Forletti (69' Kurti), Nocentini (71' Pacini), Belli (55' Talbi), Bagala (54' Lodovisi). A disp.: Pesci, Gelli. All.: Bernocchi Lorenzo
ARBITRO: Edoardo Pisaneschi di Pistoia
RETI: 55' Materassi
NOTE: Espulso Pacini al 95'. Ammoniti Sostegni, Borchi, Baroncelli Lancisi.Prima che la Ferrari facesse questa fine triste, gli italiani s'appassionavano alle corse quasi quanto al calcio; e, appassionati alle corse, sapevano bene che se piazzato al momento giusto il giro veloce è molto più d'una statistica: è insieme un messaggio agli avversari e un indice di salute. Il giro veloce la Sestese lo piazza nel primo big match stagionale, e trasparenti sono indice e messaggio: sta bene, e nella lotta per il titolo regionale sarà difficile non farci i conti. Si ridimensiona invece lo Scandicci, si ridimensiona almeno per un po': almeno finché non riuscirà a invertire la tendenza che finora in trasferta lo vede sempre battuto. In poco la sconfitta del Torrini (1-0 il punteggio) somiglia a quella maturata al Grazzini nella partita d'esordio: più solida la difesa, più ispirato il centrocampo; qualche analogia però c'è: Nocentini ancora non incide, e se non s'accende neanche Drago, annullato da Bassetti, segnare è complicato; non è un caso che l'occasione migliore, neutralizzata dal palo a un'azione dalla fine, capiti a Focardi, di tutti l'unico (dieci giorni fa fu doppietta per la rimonta sul Seravezza) che finora è riuscito a incidere. Di questi problemi non ha la Sestese, che porta a sei il numero dei calciatori già in rete; il sesto è quello più atteso: la partita la decide Materassi, il colpo più luminoso della campagna estiva. Da lui, cui Ferro chiede di galleggiare tra la mediana e l'attacco, passa gran parte delle azioni della Sestese: ci passa perché i compagni lo cercano, e perché il suo talento è sopraffino. Se n'ha un assaggio già dopo quattro minuti osservando il modo in cui calcia il primo angolo della partita (la Sestese ne conquisterà nove, contro i tre dello Scandicci; e con quattro dei primi cinque, sempre lo stesso il tiratore, porterà sempre uno dei suoi a colpire sottoporta), che sulla combinazione con Durgoni e Notari lui stesso aveva conquistato sulla chiusura di Salvadori: il suo traversone, a uscire dalla bandiera destra, invita allo stacco Pucci, che salta solo e colpisce male (4'). È analoga l'esecuzione del secondo angolo della partita (stavolta lo aveva conquistato Notari, cui sull'invito di Sostegni era toccato sbattere su Salvadori), identici i protagonisti, più bassa la traiettoria, identico l'esito: svirgolato, il pallone resta lontano dalla porta d'Izzo; e dunque dello schema non funziona il più. Cento secondi più tardi la Sestese ci riprova con una soluzione diversa, una rimessa laterale di Bassetti da sinistra verso l'interno del terreno di gioco: sulla fase discendente della traiettoria irrompe il destro di Durgoni, che al volo calcia a lato. Si riprende con un rinvio battuto lungo, che sulla trequarti difensiva Riboli intercetta e con un lancio profondo trasforma subito in una nuova azione d'attacco per la Sestese: l'alimenta Pancella, che sulla pressione di Baroncelli Lancisi riesce a far filtrare il pallone ai venti metri e ad armare il destro di Notari, contenuto in angolo da Izzo. Di nuovo Materassi si presenta alla bandiera destra, e di nuovo cerca Pucci smarcato all'interno dell'area di porta: stavolta è pieno il colpo di testa, pieno e pulito, troppo ampia però la girata. Dopo un passaggio a vuoto sul quarto, è buono anche il quinto angolo che Materassi crossa al centro, stavolta a rientrare dalla bandiera sinistra: oltre alla posizione e all'effetto cambia anche il destinatario, stavolta Pancella, che anche se smarcato decide di non saltare e di testa devia alto (27'). Tre minuti prima era toccato allo Scandicci sfruttare una ripresa del gioco per tentare d'avvicinarsi al vantaggio: era stata la rimessa laterale di Torracchi l'innesco per Borchi, che da destra s'era accentrato verso il limite dell'area di rigore e col mancino aveva calciato di molto sopra la traversa. Ha una traiettoria simile anche il destro scoccato da Bagalà, che al 35' s'accende sul centrosinistra e si porta in pedana intorno ai venticinque metri; sull'altro fronte lo specchio lo inquadra invece Materassi, il cui destro da venti metri Ceccherini accende e Izzo spegne in calcio d'angolo, il settimo del primo tempo. Alla pausa mancano due minuti per regola e altrettanti di recupero, nei quali c'è spazio ancora per altri tre sussulti: il primo lo provoca Salvadori, che in proiezione offensiva sulla corsia sinistra azzecca un filtrante favoloso per premiare il taglio di Forletti, anticipato da Giorgetti sicuro nell'uscita. Catturato il pallone, la Sestese contrattacca subito col triangolo tra Notari e Pancella, che dal vertice destro dell'area di rigore cerca il secondo palo con l'interno destro, e non è una grande idea: il pallone gira nell'unico modo possibile, e anziché avvicinarla s'allontana dalla porta. L'episodio rischia di pesare, perché nello sviluppo dell'azione successiva la Sestese si fa sorprendere scoperta da una giocata in verticale: la imbastiscono Belli e Borchi, che pur scontrandosi sulla propria trequarti riescono a spedire il pallone in avanti, oltre la linea della difesa avversaria; dunque Giorgetti è costretto a uscire di molto fuori area per anticipare Nocentini, e sul pallonetto di Bagalà, che calcia da quaranta metri cercando la porta sguarnita, può solo soffiare e pregare: almeno una delle due azioni (forse entrambe? mistero della fede e della fisica) va a buon fine, il pallone picchia d'un metro accanto al palo ed esce portando con sé la fine d'un primo tempo dai ritmi elevatissimi. Si corre tanto anche nella ripresa, aperta da un lancio di Stasi (alla mezz'ora aveva rilevato Pucci, acciaccato) per Durgoni, che con la sponda di Pancella chiama Materassi al tiro col destro: più che motivo di rammarico l'esecuzione, a lato, è l'anticipazione del vantaggio. Nessuno ancora lo sa: non lo sa lo Scandicci, che cerca di pungere con l'acrobazia di Drago (ottimo il traversone di Salvadori sull'invito di Borchi) murato da Riboli, monumentale all'interno della propria area di porta; e ancora non lo sa neppure Materassi, che ci riprova col destro su un'altra combinazione tra Stasi e Pancella. Il pallone finisce alto, non come quello che scarica in porta qualche secondo più tardi sul possesso di Baroncelli Lancisi rotto da Notari cinque metri fuori area: niente Izzo può sul tiro morbido, in rete a mezz'altezza accanto al secondo palo. Ritrovatosi in svantaggio come in entrambe le partite precedenti, lo Scandicci perde l'orientamento; Materassi prova subito ad approfittarne calciando di nuovo dal limite dell'area di rigore, superfluo specificare il piede impiegato: stavolta la difesa lo mura e neutralizza l'azione ben sviluppata da Durgoni, che sulla trequarti aveva sgraffignato il pallone a Morosino, e rifinita da Pancella e Ceccherini con lo scarico all'indietro (60'). Per reagire lo Scandicci ha bisogno di dieci minuti ancora, quindici totali dalla rete; poi Nocentini costringe Riboli a uscirgli incontro sulla trequarti, e a commettere fallo per evitare guai più brutti. Della punizione concessa da Pisaneschi (non entusiasma, ma a giro si vede molto molto peggio) s'incarica Talbi, uno dei grandi ex, che in mediana aveva rilevato Belli, un altro dei grandi ex, e che col destro crossa profondo verso il secondo palo: Giorgetti allontana, e sul proseguimento dell'azione s'esalta su Lodovisi (aveva rilevato Bagalà, il terzo dei grandi ex; il quarto è Drago), sul cui destro il pallone era schizzato dopo il contrasto ruvido ma regolare tra Pancella e Salvadori. Per una ventina di minuti resta l'unica occasione con cui lo Scandicci s'avvicina al pari; poi, il gong vicinissimo e la Sestese pronta a esultare, Focardi prova di nuovo a prendersi la copertina come già col Seravezza: ci sarebbe riuscito, se anziché il palo il pallone colpito dal suo destro dopo l'uscita disperata di Giorgetti su Pacini (un istante dopo Pisaneschi lo espelle per proteste: chiedeva il rigore?) avesse centrato lo specchio della porta. Dunque ci vuole un tocco della sorte per salvare la Sestese, che nonostante una ruota e mezzo fuori pista riesce a restare avanti anche dopo l'ultima curva; indice e messaggio sono trasparenti: nella lotta per il titolo regionale sarà difficile non farci i conti. .
Calciatoripiù
: a Salvadori e a Belli , diversi per ruolo e identici nello spirito, lo Scandicci s'affida nel tentativo di rompere la difesa avversaria, sulla quale l'ingresso di Lodovisi aumenta le sollecitazioni. Nessuno sforzo però è sufficiente per creare un varco: non lo è perché a sinistra Bassetti è granitico, e al centro Riboli solido in marcatura ed elegante nella costruzione, nella quale dalla mediana in avanti subentra Ceccherini , che dialoga con Durgoni come se lo conoscesse da una decina d'anni. Se a quest'impianto superlativo s'aggiunge il talento sopraffino di Materassi , si capisce perché oggi viene da dire che nella lotta per il titolo regionale con la Sestese sarà difficile non fare i conti.
Samuele Tofani