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  • 03/04/2022 15.30.00
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  • Affrico
    Pecorai
  • 1 - 0 03/04/2022 15.30.00
  • Audace Legnaia

Commento


RETI: Pecorai
All'Affrico basta una spizzata di testa, probabilmente di Cavallaro, sugli sviluppi di una punizione inesistente per battere un Audace Legnaia solido e che a fine gara deve necessariamente leccarsi le ferite ripensando alle molte occasioni non sfruttate soprattutto nella ripresa. Si perché, dinnanzi ad una formazione locale vogliosa di comandare le redini del gioco, sono gli ospiti alla fine ad avere le opportunità migliori per vincere la gara, attraverso una fase difensiva solida che permette la veloce ripartenza una volta riconquistato il possesso. Pronti via ed è Prosperi a registrare la pirma timida occasione, con la sua punizione dal limite terminata non di molto fuori dallo specchio difeso da Lapi. La risposta dell'Audace è intensa e al 19' è Virgili D. il vero protagonista: da un pallone vagante finito sul secondo palo, Marzi A. controlla e s'inventa una strepitosa rovesciata che il numero uno azzurro neutralizza con un grandissimo intervento. Bravi entrambi. L'Affrico cerca di sfruttare le linee per far male agli ospiti e, raggiunta la mezz'ora, proprio da un ottimo movimento dentro il campo di Giovannardi, la sfera transita in direzione Papini che dalla distanza prende la mira e centra in pieno il palo con un destro violentissimo. Sul capovolgimento opposto, poi, Belli prende campo sulla trequarti fino a servire il movimento in verticale di Malpici, il numero sette si allarga leggermente sulla destra e con un diagonale prova a sorprendere Virgili D. senza fortuna. I restanti minuti della prima frazione risultano molto spezzettati per una serie di interventi fallosi che decretano altrettanti calci di punizioni, i quali, però, non portano al risultato sperato. Detto ciò, Affrico e Audace Legnaia raggiungono gli spogliatoi sul risultato di 0-0. La ripresa inizia in maniera decisamente più scoppiettante e dopo appena 50 secondi è Papini a mandare alto di testa un ottimo suggerimento di Ghaderi dalla sinistra. Al 61', poi, la prima grande chance, anzi doppia: da un calcio piazzato affidato a Prosperi infatti, Castellani stacca più in alto di tutti e da distanza ravvicinata costringe Lapi al grande riflesso, la sfera rimane pericolosamente in area e Pecorai calcia a botta sicura sulla respinta trovando ancora una volta uno strepitoso Lapi che salva i suoi. Dopo una fase un po' confusionaria, fatta di duelli aerei e cross dal fondo calibrati male, è la formazione di mister Polloni a sfiorare il vantaggio al 71': l'azione tutta in velocità iniziata da Ceccherelli porta Marzi A. sull'out di destra, il numero undici alza la testa e serve con il traversone giusto Malpici nel cuore dell'area di rigore che non calcia pulito per il disturbo di Moe e non sfrutta una ghiotta opportunità per sbloccare l'equilibrio. Copione che si ripete due minuti più tardi quando è Malpici questa volta a scappare sulla corsia di destra sul filo del fuorigioco prima di varcare l'ingresso dell'area di rigore e mettere in mezzo un pallone teso per Marzi A. che, rimontato nuovamente dallo stesso Moe, non riesce a concludere. La pressione ospite in questa fase si fa sempre più intensa e al 76' ecco la terza occasione, questa volta al limite del clamoroso, capitata ancora una volta sui piedi di Malpici: da un'azione sviluppata sulla sinistra infatti, Belli s'inserisce molto bene spizzanso per l'accorrente numero sette sul secodno palo, il quale calcia di prima intenzione da distanza ravvicinata senza fare i conti con un superlativo Virgili D. che toglie il pallone dalla porta in una maniera ancora ignota, lasciando di stucco tutta la compagine di tinta giallo-bu. Giunti al minuto 83, poi, ecco l'episodio che decide la gara, portando con sé diverse polemiche. Tutto nasce con la punizione fischiata dal direttore di gara per un tocco di Ceccherelli su Castellani che invece sembra non esserci. Prosperi s'incarica della battuta e dal suo destro nasce una traiettoria tagliente che viene toccata da un paio di teste in mischia, con l'ultimo tocco che non sembra di un giocatore dell'Affrico bensì di Cavallaro che in duello con Pecorai manda involontariamente nella sua porta regalando l'1-0 alla squadra locale. Scossi dall'accaduto, i giocatori ospiti provano un ultimo assalto d'orgoglio per raggiungere la parità ma i molteplici tentativi di gettare la palla in mezzo non piegano il muro azzurro che ribatte colpo su colpo fino ai tanto attesi tre fischi, i quali certificano una vittoria di assouto valore per continuare a lottare lassù in vetta. Per l'Audace Legnaia invece una gara strana, giocata su buonissimi livelli e persa per un episodio discutibile che, però, non cancella i rimpianti sulle tante occasioni non sfruttate.
LE PAGELLE
AFFRICO
VIRGILI D. 7:
entra subito in partita perché già nel primo tempo compie una grandissima parata su altrettanto bella girata di Marzi A. Nel secondo tempo, poi, risulta decisivo sul tapin a botta sicura di Malpici salvando l'Affrico con un riflesso felino che significa tre punti.
MOE 6.5: buona spinta sulla corsia di destra dove riesce, anche se tallonato, a passare dimostrando una grande forza nelle gambe. Attento in fase difensiva, con chiusure puntuali quando l'Audace riparte in velocità, mette una pezza significativa sul traversone Malpici in direzione di Marzi A.
PECORAI 6: contrariamente al compagno di reparto, il numero tre deve necessariamente stare più attento alle avanzate di Ceccherelli che parte mezz'ala ma si ritrova spesso sulla linea laterale. Si divora il gol dell'1-0 dopo la respinta di Lapi sul colpo di testa di Castellani ma in qualche modo entra nella caotica azione che sblocca la parità.
PROSPERI 6.5: si mette davanti alla difesa e come sempre fa girare l'Affrico a suo piacimento, alternando passaggi semplici in orizzontale a verticalizzazioni alte per saltare il centrocampo e andare direttamente dal terminale offensivo. Specialista dei calci piazzati, è sua la battuta che porta al gol dell'1-0.
DE SIMONE 6: nel primo tempo non inizia benissimo prendendosi subito un'ammonizione per un intervento in ritardo su Malpici che condiziona la sua gara. Con molta tranquillità, però, cerca di non rischiare più scegliendo il tempo delle entrate in maniera saggia.
FANTONI 6.5: mantiene il livello di concentrazione alto urlando per quasi 95 minuti, controllando la linea difensiva con grande leadership. E' bravissimo in occasione dei lanci avversari, dove invece che spazzare a caso, trova sempre l'appoggio di un compagno smarcato per far ripartire immediatamente l'azione.
TAMBURINI 5.5: tanta rapidità sulla corsia di destra ma mai utilizzata per vincere duelli individuali ed entrare in area di rigore per incidere con una conclusione o un assist. Nel secondo tempo prova anche una conclusione con il mancino senza però andare vicino al bersaglio grosso. (73' Virgili L. 5: un'ammonizione per un calcione dettato dal nervosismo e niente più).
CASTELLANI 6: mezz'ala fisica nel centrocampo azzurro, è bravo in occasione dei contrasti aerei e in occasione di seconde palle che faticano ad avere un proprietario. Lui la gamba la mette sempre, tranne in occasione della punizione fischiata a suo favore dove, in quel caso, la gamba la toglie per prendersi il fallo che poi porta al gol.
GHADERI 6: vero punto di riferimento là davanti nel primo tempo, fatica a trovare spazio tra gli attenti centrali avversari. Decisamente meglio nella ripresa dove dopo appena 50 secondi lavora un bel pallone per poi servirlo a Papini che manda alto di testa. (88' Silli n.g.)
PAPINI 6.5:
parte largo a sinistra nello scacchiere iniziale ma di fatto gioca al fianco di Ghaderi per cercare di sfruttare le sponde del compagno. Palla al piede dà sempre la sensazione di poter creare qualcosa, liberando tutta la sua esplosività quando arriva a calciare, come in occasione del palo colpito nel primo tempo dopo un gran destro dalla distanza. (86' Valoriani n.g.)
GIOVANNARDI 6.5:
nel primo tempo è probabilmente il migliore dei suoi grazie ad un posizione un po' anarchica che da mezz'ala sinistra lo porta spesso a duettare con gli attaccanti in posizioni più centrali. Bravo con la sfera tra i piedi, riesce sempre a fare la giocata giusta nello stretto, calanco un po' alla distanza fino al momento della sostituzione. (60' Chiesi 5.5: si mette prima a sinistra per puntare e rientrare sul destro per poi traslocare sulla corsia opposta: in entrambi i casi, però, non riesce ad incidere).
AUDACE LEGNAIA
LAPI 7:
stesso voto del collega dalla parte opposta perché entrambi sono risultati decisivi con parate di grande spessore. Dopo essere stato salvato dal palo sul tiro di Papini nel primo tempo infatti, nella ripresa effettua prima una grande parata sul colpo di testa di Castellani per poi salvare sulla respinta successiva sul destro di Pecorai a botta sicura.
CAVALLARO 6: non abbiamo la certezza che sia stato lui a colpire per ultimo in occasione dell'1-0, ci perdonerete, ma comunque è lì sul duello con Pecorai. Nonostante ciò, gioca una gara attenta sul temibilissimo Papini che, fatta eccezione per tiri dalla distanza, non riesce ad entrare in area con pericolosità.
COPPINI 6.5: messo sulla destra per arginare le folate azzurre, dimostra grande affidabilità facendo le cose basilari ma in maniera estremamente efficace. In proiezione offensiva si vede comprensibilmente poco, non rinunciando però talvolta alla corsa in avanti per dare supporto ai compagni.
LONGOSCI 6: funge quasi da quinto difensore per la posizione estremamente bassa quando l'Affrico attacca. Fungendo da schermo in protezione della coppia centrale, infatti, è utile nell'oscurare le linee di passaggio della batteria di centrocampisti locali.
FUCÀ 6: gestisce molto bene Tamburini non facendolo partire in velocità distribuendo gli interventi tra scivolate e contenimento aggressivo. Arriva anche per ben due volte alla conclusione dalla distanza senza però trovare il jolly che gli avrebbe fatto passare una Domenica diversa.
PIERATTINI 6.5: Come nel caso di Cavallaro, monitora alla perfezione Ghaderi non facendolo girare con facilità per cercare la porta. Bravo sull'anticipo, dimostra grande intelligenza in occasione dei lanci alle spalle della difesa, calciando spesso laterale per poi non rimettere in mezzo il pericolo. (70' Marzi T. 6 : entra per rilevare l'infortunato Pierattini e gioca sicuro senza sbavature).
MALPICI 6: attaccante atipico di mister Polloni, crea costantemente spazio muovendosi per tutto il fronte offensivo con grande generosità. Sotto porta, però, questa volta non risulta preciso sbagliando un gol facile a tu per tu con Virgili D., il quale numero uno effettua un vero e proprio miracolo ma da quella posizione si poteva e doveva fare di più.
SENESE 6.5: altra buona prova per il numero otto che si conferma su livelli davvero alti. Gioca qualche metro più indietro rispetto al solito risultando prezioso in occasione delle seconde palle che diventano sistematicamente sue grazie ad una grande intelligenza tattica.
CECCHERELLI 6.5: in formazione è dato come mezz'ala destra nel centrocampo a rombo dell'Audace ma di fatto funge da incursore aggiunto che per dinamismo e abilità palla al piede diventa un'arma micidiale per la formazione ospite. Termina la gara con molto nervosismo per l'intervento (inesistente) su Castellani che decreta il calcio di punizione decisivo. (90' Niscola n.g.)
BELLI 6:
il numero dieci oscilla tra la posizione di trequartista, dove però si vede poco in fase offensiva, e quella di centrocampista centrale con compiti di raccordo. In fase di non possesso infatti, va ad allinearsi con Ceccherelli e Senese per dare più solidità ad un meccanismo che funziona.
MARZI A. 6.5: tanta personalità per lui che, al fianco di un attaccante mobile come Malpici, trova lo spazio per tentare le giocate individuali senza dare punti di riferimento. Sfiora il gol con una grandissima rovesciata al 19' che Virgili D. è costretto a neutralizzare con un riflesso provvidenziale e nel complesso è l'uomo più insidioso dei suoi. (74' Cagiotto n.g.)
ARBITRO
CURCIO di SIENA 5.5:
fino al minuto 83 dirige la gara molto bene estraendo molti cartellini, forse un po' troppi, ma dando sempre la sensazione di controllo. A sette dalla fine prende però un abbaglio vedendo un fallo di Ceccherelli su Castellani che non c'è.