• CAMPIONATO ALLIEVI REGIONALI ELITE
  • 23/10/2016 10:00:00
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  • CATTOLICA VIRTUS
    Marangon
  • 1 - 3 23/10/2016 10:00:00
  • TAU CALCIO
    Dell Orfanello
    Fornaciari
    Fornaciari

Commento


RETI: Marangon, 1 Dell Orfanello, 3 Fornaciari, 5 Fornaciari


Cattolica Virtus-Tau Calcio Altop.: 1-3
S.M. CATTOLICA VIRTUS (4-3-1-2): Marcucci; Peyla, Fabbrini, Vanzi, De Marco (41' Graziani); Frascadore, Metafonti (58' Nencioni), Subli (76' Berti); Sinisgallo; Ciofi (63' Di Muro), Marangon. A disp.: Allegranti, Vicini. All.: Francesco Gozzi.
TAU CALCIO ALTOPASCIO (4-2-3-1): Agozzino; Zini, Dell'Orfanello Bruno, Chiti, Landi; Carlucci (41' Montalti), Gasperoni (55' Giannini); Dell'Orfanello Ugo (63' Spallanzani), Da Silva Cesca (72' Tocchini), Benedetti; Arcoraci (65' Fornaciari). A disp.: Pampana, Tonetti. All.: Marco Maffei.
ARBITRO: Mattia Nigro di Prato.
RETI: 16' rig. Dell'Orfanello Ugo, 31' rig. Marangon, 74' e 84' Fornaciari.
NOTE: ammoniti De Marco al 35', Fabbrini al 61'. Espulsi Peyla al 16', Gozzi al 20'. Corner 3-5. Recupero 2'+5'.
SUPER DARIO! È Dario Fornaciari a spostare gli equilibri tra Cattolica e Tau: pur giocando per quasi settanta minuti in superiorità numerica, gli amaranto riescono a spuntarla nel finale, grazie a due guizzi dell'attaccante livornese ex Margine. E così la squadra di Maffei si mantiene in scia allo Sporting Arno, staccando i giallorossi, che incassano la loro seconda sconfitta stagionale dopo quella di Livorno. E bissano così il successo (allora fu pesante: quattro a zero) ottenuto nela passata stagione in quella che fu forse la sfida decisiva per l'esito del campionato Allievi B. Stavolta pesa, inevitabilmente, sull'economia del match una decisione poco condivisibile del signor Nigro di Prato che caccia negli spogliatoi Peyla nella circostanza del fallo del penalty in favore degli ospiti. Lasciando i locali in inferiorità numerica. Ma andiamo con ordine.
SPALTI GREMITI. In terrazza c'è posto solo in seconda fila, in tribuna si sgomita per assistere al match clou di giornata. La Cattolica scende in campo con il 4-3-1-2 delle ultime settimane, posizionando Sinisgallo da tre-quartista alle spalle del tandem Ciofi-Marangon; in difesa parte titolare il 2001 Peyla, in compagnia di Vanzi e Matteo Fabbrini centrali e di De Marco esterno di sinistra; il mediano scelto da Gozzi davanti alla difesa è ancora Metafonti, affiancato da Subli e Frascadore. Maffei opta per un 4-2-3-1 molto plastico, che si modella in funzione delle esigenze durante il match. E in funzione del talento degli interpreti: i quattro difensori sono Landi e Zini esterni, Bruno Dell'Orfanello e Chiti centrali; in mediana Gasperoni agisce davanti alla difesa, in compagnia di Carlucci; in avanti alle spalle della prima punta Arcoraci agiscono Benedetti (largo a sinistra, ma con licenza di rimanere alto e, al tempo stesso, la richiesta esplicita di tornare), Cesca Da Silva (anche lui spesso pronto ad arretrare il suo raggio di azione) e Ugo Dell'Orfanello.
INTENSITA' E RITMO. I primissimi secondi mostrano un Tau subito aggressivo. Che va ad aggredire alti gli avversi e così quando ancora non è scaduto il primo minuto di gioco, Zini da destra serve un cross per Ugo Dell'Orfanello che mette alto. Poi l'aggressività degli ospiti cala un po' e la gara si stabilizza a centrocampo. Con molti contrasti e un gran pressing. E poco tempo per ragionare. Non si registrano occasioni fino al 16', momento forse decisivo per l'andamento del match. Ugo Dell'Orfanello (incontenibile nei primi minuti contro De Marco) mette al centro per Arcoraci e, ricevuta la sponda del centravanti, cambia parte per Benedetti; questi addomestica il pallone e punta la porta provando a saltare Peyla che lo trattiene. Sebbene il giocatore amaranto riesca a calciare (Marcucci sventa), il signor Nigro indica con fermezza il dischetto e, lasciando tutti di stucco, sventola il rosso in faccia al difensore giallorosso. Ugo Dell'Orfanello recapita il pallone nell'angolo basso alla sinistra di Marcucci e il Tau è in vantaggio. Mentre la Cattolica è in inferiorità numerica. Ne fa le spese anche Gozzi che, dopo aver protestato nei minuti precedenti, viene cacciato dal direttore di gara per qualche parola pronunciata da uno spettatore sistemato in tutt'altra posizione rispetto alle panchine.
UN METRO POCO COMPRENSIBILE. Al di là dell'episodio descritto (in sintesi: il rigore ci può stare anche se Benedetti ha calciato, ma l'espulsione è quantomeno fantasiosa), il signor Nigro fatica a gestire il match. Lasciando correre su interventi molto duri, rilevando alcuni falli veniali ed ammonendo solo in caso di proteste (sarà così anche nella ripresa). Il match comunque non ne risente, almeno in intensità. Gozzi sistema i suoi con un 4-3-2, arretrando Frascadore sulla linea dei difensori.
AD UN PASSSO DAL RADDOPPIO. Al 19' gli amaranto vanno vicinissimi alla seconda rete che potrebbe chiudere il match: Benedetti sulla sinistra si libera di un avversario e lascia partire un tiro arcuato che cala colpendo proprio la base del palo interno, poi sulla ribattuta Arcoraci viene chiuso. Il Tau prova a spingere per chiudere il match, ma tenendo un po' il piede sul freno, per paura di esporsi alla rapidità Ciofi e Marangon in contropiede. I giallorossi si portano al tiro al 24', quando Subli da fuori lascia partire un mancino non potente ma angolato che Agozzino si allunga per deviare in corner. Un minuto più tardi, sempre dalla distanza, ci prova anche Metafonti, senza inquadrare il bersaglio.
ALTRO PENALTY. Senza che il Tau si faccia più vedere in avanti, al 30' ecco l'episodio che ristabilisce l'equilibrio. Su un cross dalla destra Marangon si libera della marcatura di Zini, il quale - più che spingerlo - si appoggia col braccio sulla sua schiena, sbilanciandolo. Nigro non ha dubbi e decreta il secondo penalty di giornata. Batte Marangon che calcia nell'angolo nel quale nessun portiere (neppure Agozzino, che pure aveva intuito la direzione giusta) può arrivare. Uno a uno. Al 35' la risposta del Tau è affidata ad un mancino di Ugo Dell'Orfanello che Marcucci blocca.
ULTIME SCINTILLE DEL PRIMO TEMPO. Al 38' Marangon dialoga con Ciofi e scappa sulla destra, lasciando partire da posizione defilata un gran destro che Agozzino vola per deviare in corner. Al 41' Ugo Dell'Orfanello si porta avanti il pallone in un rimpallo (forse col braccio? anche qui Nigro lascia correre) e smarca Arcoraci che calcia potente ma centrale, senza sorprendere Marcucci che prima si oppone a mano aperta e poi recupera la sfera.
IL TAU NON SPINGE, LA CATTOLICA ASSORBE. Entrano Graziani per De Marco (Fabbrini Matteo scala terzino a sinistra) e Montalti per Carlucci. Nella ripresa chi si attende un Tau più arrembante per sfruttare la superiorità numerica rimane deluso. Come se temesse il tranello in contropiede dei locali, la formazione amaranto attacca con prudenza, rimbalzando sempre contro il muro di centrocampo giallorosso. I minuti scorrono senza nitide occasioni e così i locali hanno anche modo di tirare fuori la testa dal guscio. Al 50' Frascadore e Sinisgallo entrano convinti su Benedetti, Nigro lascia correre. Tre minuti più tardi potrebbe invece essere sanzionata la protezione di Matteo Fabbrini (che in realtà aggancia l'avversario) su Ugo Dell'Orfanello che si stava involando davanti a Marcucci sulla spizzata di Dell'Orfanello, ma anche qui Nigro dice che è tutto regolare. Al 55' un cross di Zini, svirgolato dalla difesa di casa, perviene a Benedetti, che tenta la battuta trovando l'opposizione di Marcucci che in tuffo mette in corner. Due minuti più tardi Marangon con una finezza disegna un cross teso interessantissimo per Ciofi, ma la traiettoria è lunga di pochi centimetri e così l'attaccante di casa non trova la deviazione.
QUANDO SEMBRA FINITA. Il nuovo vantaggio del Tau arriva quando ormai la gara sembrava impantanata sull'uno a uno. Siamo 74', quando Benedetti scova un corridoio a sinistra per Giannini, il quale raggiunge il fondo e crossa teso al centro, dove sul primo palo Fornaciari anticipa il diretto avversario e di testa insacca in rete. La Carttolica, seppur ferita e seppur stremata per aver giocato in dieci, prova a reagire, senza conquistare nitide occasioni nonostante la buona volontà dei neo entrati. Anzi, prima al 79' Spallanzani mette al centro un cross teso sul quale nessun compagno arriva. Poi all'84' Fornaciari riceve in area e lascia partire un tiro che, deviato, beffa Marcucci per il tre a uno. Nel finale, dopo il triplice fischio, molto nervosismo: non vede l'accaduto Nigro, già incamminatosi verso gli spogliatoi, a conferma di una giornata no. E di una designazione forse non azzeccatissima per il match di cartello. Ma dopo l'intervento dei rispettivi dirigenti, gli animi sono calmati. E così il Tau può fare festa: sono tre punti d'oro, che lanciano i ragazzi di Maffei verso il vertice e che legittimano i favori del pronostico di inizio anno. Per la Cattolica un verdetto amaro, ma Gozzi ha avuto soprattutto indicazioni positive da questo match e i giallorossi possono essere protagonisti anche quest'anno.
COSA VA. Nella Cattolica sono molte le note positive nonostante la sconfitta. La squadra ha carattere da vendere, organizzazione tattica e spirito di sacrificio. Benissimo Metafonti davanti alla difesa, si è distinto anche Marcucci tra i pali; sempre incisivo Marangon, positive anche le gare di Frascadore (sia da interno che da terzino) e di Sinisgallo (quanto corre???). Nel Tau su tutti Fornaciari che entra e cambia la partita (anche se nel finale..); il migliore negli ottanta minuti però è Chiti, leader in difesa. Molto bene anche Ugo Dell'Orfanello nel primo tempo, Benedetti si vede a tratti ma quando si vede fa male, Gasperoni si fa apprezzare davanti alla difesa. Buono anche l'inserimento di Giannini e Montalti nella ripresa
COSA PUO' MIGLIORARE. Il Tau ha osato poco dopo aver subito il pareggio, ma alla fine ha avuto ragione. Gli amaranto hanno mostrato qualche piccola incertezza in difesa, ma sono sempre stati in grado di rimediare. Nella Cattolica l'avvio ha evidenziato qualche difficoltà sulle corsie esterne; per il resto, avendo affrontato la gara in dieci, la squadra di Gozzi può solo essere elogiata.
Cosimo Di Bari


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