• Allievi RegionaliElite
  • 27/11/2022 15.30.00
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  • Scandicci
  • 1 - 1 27/11/2022 15.30.00
  • Cattolica Virtus
    Rossi
    Del Zotto

Commento


RETI: Rossi, Del Zotto
SCANDICCI: Nati, Lari, Grillo, Pisco, Hognogi, Papi, Giraldi (58' Berti), Rossi, Cappelli (75' Banchini, 86' Giusepponi), Raimondi, Lapucci (54' Lepri). A disp.: Lami, Grisolini, Marotta, Baraoumi, Francini. All.: Fabio Zuccaro.
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini, Acciai, Orselli (72' Giudice, 82' Sarno), Becagli, Pazzagli (79' Frilli), Braconi (61' Tempestini), Manuali (55' Alfani), Parenti (67' Legnante), Del Zotto, Faccendini. A disp.: Mugnaini, Gelormini, Cagnina. All.: Francesco Vallini (squalificato, in panchina Dino Somigli).
ARBITRO: Rontani di Firenze
RETI: 12' Del Zotto rig., 91' Rossi.
NOTE: ammoniti Braconi, Lapucci e Pisco. Angoli: 7-4. Recupero: 1'+6'.



Il derby è lacrime e ritmi folli, rimpianti e dispetti di sponda (e un freddo diabolico): tra mille cautele la Cattolica aveva quasi assicurato nel forziere il fragilissimo vantaggio che a tempo scaduto lo Scandicci frantuma insieme alle speranze di rosicchiare tre punti al Tau e di annunciare la replica della corsa a due andata in onda nella scorsa stagione. La rete di Rossi quando il conto alla rovescia era già partito costringe i cugini a cambiare prospettiva: tre non sono più i punti recuperati alla capolista nella domenica in cui la classifica s'allinea, ma quelli che restano da scalare se si vuole attizzare la lotta per il titolo. La Cattolica passa avanti al 12' con un rigorino (segna Del Zotto) e per un'ora impedisce allo Scandicci di ragionare: le scelte coraggiose di Vallini, all'ultimo giorno (giorno, non giornata: con qualche ora di sconto avrebbe potuto essere in panchina e invece deve di nuovo seguire la partita da una posizione improbabile, stavolta dall'argine) di squalifica, a lungo costringono lo Scandicci a difendersi basso e a scavalcare il centrocampo nel tentativo d'innescare i propri avanti. La Cattolica infatti rinuncia al rombo e schiera un offensivissimo 4-3-3 con tre punte vere (Manuali a destra, Faccendini a sinistra, Parenti centravanti) e qualità abbondante in mediana: Del Zotto mezzala sinistra è un lusso che pochi possono concedersi. Soprattutto funziona la gabbia costruita intorno a Raimondi che come già col Tau Altopascio gioca più vicino alla porta, il dieci sulle spalle: lo cattura Becagli, spaziale, e lo raddoppia Acciai preferito a Gelormini. Così lo Scandicci a lungo fatica a innescarlo e a trovare la profondità, anche perché Del Zotto e Braconi vincono i primi duelli con Papi e Rossi, mentre Orselli dinamicissimo evita di farsi tamponare da Cappelli; e visto che a turno le punte giallorosse scendono in pressione su Giraldi, si capisce come mai lo Scandicci non riesca a giocare pulito ogni volta che prova a imbastire un'azione palla a terra. La prima emozione coincide con il vantaggio ospite: di testa Parenti rimette al centro la punizione profonda che Del Zotto aveva battuto dalla trequarti destra e favorisce l'inserimento di Manuali cui Grillo contende il pallone a mezz'altezza; per Rontani il contrasto valica il recinto stabilito dalle regole e vale un rigore (ino, rigorino) pesantissimo che gelido Del Zotto converte in rete incrociando il destro rasoterra. Lo Scandicci affida la propria reazione a Cappelli che sfonda a sinistra e appoggia a Lapucci il cui mancino violento Acciai smorza due volte. Ma in questo frangente e fino al quarto d'ora della ripresa protagonista è la Cattolica: al 20' Faccendini sgraffigna il pallone a Papi intorno all'arco che protegge l'area e cade sul successivo contrasto; Rontani fischia una punizione pericolosissima e il destro di Del Zotto la scarica verso la porta dove la indirizza la deviazione della barriera annullata dal tuffo di Nati. Del Zotto è insieme cervello, cuore e polmoni della manovra ospite: mezzo minuto più tardi recupera il pallone sulla trequarti, taglia orizzontalmente tutta l'area e dopo aver scansato Hognogi rientra sul destro e calcia verso l'angolo più lontano, soltanto sospirato. Lo Scandicci fatica a uscire pallone a terra, e dunque fatica a uscire in senso stretto: la maggior prestanza fisica di buona parte degli avversari rende inutile, se non peggio, ogni lancio abbozzato dalla trequarti difensiva. Così è di nuovo la Cattolica a farsi pericolosa: Parenti va via di forza a Pisco e dal fondo cerca Faccendini la cui volée Lari impedisce con una diagonale da cassetto dei ricordi eterni. Per provare a spezzare la pressione avversaria lo Scandicci s'affida ai (pochi) palloni inattivi che riesce a ottenere: quando l'intervallo s'avvicina Papi calcia ampio un angolo da destra a uscire e pesca quasi al limite Pisco che si coordina per il mancino volante ma manca l'impatto; il destro rasoterra che dopo il controllo scarica verso la porta esce non troppo lontano dal primo palo (38'). Ma anche la Cattolica sfiora la rete su calcio d'angolo: dalla bandierina sinistra il destro di Del Zotto accarezza il pallone sul primo palo ove spunta Faccendini che però, ostacolato da Grillo, manca la deviazione vincente (39'). È però necessaria la prima scintilla di Raimondi perché la Cattolica rischi davvero: il filtrante di Hognogi lo libera dietro la difesa, Ciappelli lo rimanda a settembre respingendo col corpo il suo destro rasoterra preferito a uno scavetto che avrebbe deliziato il pubblico locale (41'). A chiudere all'attacco è però la Cattolica che nell'unico minuto di recupero sfiora di nuovo il raddoppio: Del Zotto strappa a Papi, mai visto così in difficoltà, un pallone sanguinolento e scatta fino a raggiungere il fondo da dove poi s'accentra per calciare a rete e trovare la respinta notevole di Nati. Il primo tempo va dunque in archivio con la Cattolica avanti di misura. E per dirlo esplicitamente: il vantaggio matura grazie a un rigore più no che sì, ma per quanto seminato è decisamente legittimo. La difesa dello Scandicci va, il resto insomma: Zuccaro capisce che deve ripensare attacco e mediana se vuole evitare d'uscire sconfitto. Le prime mosse della ripresa vanno in questa direzione: l'infortunio di Lapucci anticipa l'ingresso di Lepri cui quattro minuti più tardi segue la sostituzione di Giraldi con Berti, chiamato ad affiancare Raimondi punta; dalla trequarti Cappelli scivola in mediana, nell'insolita ma produttivissima posizione di mezzala destra. Cambia anche la Cattolica: Alfani rileva Manuali e piazzandosi al centro della retroguardia permette a Pazzagli di salire in mediana e a Del Zotto di sganciarsi dietro le punte, rimaste due. Ma la Cattolica comincia ad arretrare, anche perché ora lo Scandicci gira coi tempi giusti. La prima occasione della ripresa la costruisce Pisco (fenomeno) che con un break di quaranta metri spacca in due la Cattolica e premia l'inserimento di Hognogi il cui cross troppo profondo attraversa tutta l'area; lo raccoglie Cappelli che vede accesa la spia della riserva sul cruscotto di Acciai, scappa sulla fascia e crossa per Rossi insolitamente timoroso: avrebbe potuto calciare di prima e impedire che la difesa rimontasse. Ma ora è la Cattolica che fatica a uscire: Papi (fallo di Pazzagli) conquista una punizione sulla trequarti, Lepri la scarica sulla barriera quando allo scadere manca una ventina di minuti. Per provare a dare ordine a una squadra improvvisamente in apnea Vallini si gioca Giudice (fuori Orselli) che però s'infortuna quasi subito: nei dieci minuti in cui resta in campo riesce comunque a mandare in porta Faccendini che, occhi negli occhi con Nati, calcia alto infastidito dalla scivolata di Pisco (fenomeno). Ma che sulla Cattolica stia per calare un buio non dovuto solo agli effetti inattuali dell'ora solare lo si capisce tra il 77' e il 78' quando Raimondi riesce finalmente ad accendersi grazie al terzo polmone che gli crea un vantaggio notevole rispetto agli avversari ormai stremati. E che nessuna delle due occasioni vada a buon fine è sostanzialmente casuale: finisce incredibilmente fuori la girata di Lepri da cinque metri scarsi, neutralizzato invece da Ciappelli il destro violento di Berti che dopo il controllo orientato aveva calciato a colpo sicuro. Con l'ingresso di Frilli (fuori Pazzagli) la Cattolica passa a difendere a cinque; ma il pubblico intuisce che lo Scandicci non è sconfitto e mentre scocca il 90', e Rontani tira su una mano aperta e un pollice, s'avvia a incassare la scommessa vinta. Per riscuotere deve però attendere qualche secondo ancora, perché il dio del calcio o chi per lui ha deciso di rendere ancora più amaro il pianto della Cattolica: la difesa sporca l'angolo di Lepri, Raimondi lo raccoglie al limite e scarica verso la porta un destro feroce cui Rossi cambia traiettoria; è la faccia interna del palo a rinviare la resa della Cattolica, salvata poi dall'istinto di Ciappelli che evita che sul rimbalzo il pallone oltrepassi la striscia bianca. Dal nuovo angolo, il settimo per lo Scandicci e l'ultimo della gara, arriva la rete del pari; e la dinamica consente di ricordarsi che le partite si vincono, o non si perdono, anche con i dettagli. Nel primo tempo infatti lo Scandicci aveva calciato tutti gli angoli a uscire, Papi da destra e Rossi da sinistra: pericoli creati giusto mezzo, il tiro di Pisco in due tempi. Quando Zuccaro risistema la scacchiera cambia anche i tiratori e soprattutto cambia l'approccio: cross non più a rientrare, i destri da destra e i mancini da sinistra, ma a uscire. Certo, potersi affidare al destro incantato di Lepri è una discreta facilitazione: ma l'angolo a rientrare ha una caratteristica che difficilmente condivide con un angolo a uscire, può cioè arrivare teso sul primo palo; è lì che è appostato Rossi che comincia a esultare subito dopo il tocco di testa, prima ancora d'aver visto il pallone toccare la rete. La cartolina finale è lo scatto di Zuccaro, sessanta metri alla Jacobs per esultare con la squadra (e la panchina tutta: un gol al 91' in un derby è uno squarcio nell'anima) sotto la tribuna che balla con lui. E la musica si sente anche sessanta chilometri più a ovest, ove le bandiere amaranto sventolano anche nella strana domenica in cui si guardano gli altri.
Calciatoripiù
: per settanta minuti Becagli intristisce lo Scandicci che sente una fitta ogni volta che si ricorda che per arrivare in porta deve sorpassarlo; superare lui e Ciappelli , decisivo su Raimondi nel primo tempo e su Berti e Rossi nel secondo, era l'unico modo per evitare una sconfitta che stava maturando sul rigore di Del Zotto (Cattolica Virtus), talento cristallino in ogni fase e in ogni zolla. A renderglielo possibile sono Pisco , protagonista di chiusure solenni sul miglior attacco della Toscana, e Cappelli che alimenta la manovra sia da trequartista sia da mezzala. Rossi (Scandicci) non aveva giocato la miglior partita della vita, anzi: in difficoltà nei duelli, insolitamente spreciso al tiro. Ma non premiare un capitano che segna una rete pesantissima nel recupero di un derby sarebbe perfido.