• Allievi B RegionaliMerito
  • 29/04/2023 16.30.00
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  • Poggibonsese
  • 1 - 2 29/04/2023 16.30.00
  • Affrico
    Puppato T.
    Guidorizzi
    Fei

Commento


RETI: Puppato T., Guidorizzi, Fei
POGGIBONSESE: Simonetti, Ronchi, Coli, Salucci, Cicali, G. Ermini, Ciuffi, Ferrara, Ruiz Rodriguez, N. Puppato, Dionigi. A disp.: T. Puppato, Buini, Fidone, Taglialavore, Vanni, Belli, Sangermano, Pizzo, Senatori. All.: Massimo Fusci.
AFFRICO: Fei, Bartalini, Guerrini, Toci, Bianchini, Shehade, Donigaglia, Chiaverini, Morelli, Guidorizzi, Bertelli. A disp.: Biotti, Precaj, Sicilia, Matrone, Cardona, Bonfanti, Bartoletti. All.: Andrea Bertini.
ARBITRO: Storri di Arezzo
RETI: 34' T. Puppato, 50' Guidorizzi, 85' Fei.



Si ripete di continuo che la vita è sceneggiatrice, e che agli sceneggiatori sarebbe bene dedicare un capitolo a parte del fondo disoccupazione; ma lei, la vita, fa comunque di tutto per sorprenderci; e il fatto straordinario è che le viene comunque benissimo. Se uno sceneggiatore scampato alla Naspi avesse infatti proposto un finale in cui, dopo essersi scontrate più volte sempre con lo stesso esito, le duellanti fossero arrivate all'ultima giornata ancora col montepremi intatto in palio; e quella che stava davanti, e che negli ultimi dodici mesi aveva vinto tutti e tre gli scontri diretti, fosse caduta in casa contro una rivale sì storica ma ormai priva d'obiettivi se non la gloria eterna, e la riconoscenza altrui; e quella che stava dietro fosse finita in svantaggio sul campo dell'ultima in classifica, un solo successo in tutta la stagione, e fosse riuscita in qualche modo a pareggiare ma per vincere avesse avuto bisogno di una rete del portiere allo scadere; se uno sceneggiatore scampato alla Naspi avesse proposto un finale di questo tipo, avrebbe raggiunto l'età pensionabile lavando le scale. E invece quest'allestimento lo mettono in scena la vita e il dio del calcio, o chi per lui; ed è un allestimento che una volta di più sottolinea che chi questo sport non l'apprezza, e lo riduce «a ventidue maschi in calzoni corti che corrono dietro un pallone», o non l'ha mai seguito, o non capisce né lui né la vita. Perché è vero che chi sa solo di calcio non sa niente di calcio; ma chi non sa niente di calcio sa poco della vita. Tra mezzo secolo, dopo una carriera che tutti gli augurano strepitosa (e d'altra parte il suo cartellino giace in un cassetto di viale Fanti), Gianmaria Fei si ricorderà ancora e racconterà all'infinito di quella volta che segnò una rete nell'ultima gara d'un campionato regionale consentendo all'Affrico di vincerlo, e magari tirerà fuori da un raccoglitore quest'articolo ritagliato da una pagina di carta riciclata e dirà ai figli e ai nipoti che all'epoca i giornali erano fatti così. È lui il protagonista indiscusso di una delle due gare da cui esce il responso più atteso, quello che spezza il monopolio del Tau Altopascio altrimenti destinato a cannibalizzare la Toscana per la seconda stagione consecutiva. Certo, da solo non avrebbe potuto farcela: perché per uscire campione l'Affrico ha avuto bisogno d'ogni angolo della rosa e d'un tecnico stratosferico (il migliore della Toscana? C'è chi ne è convinto; e dopo sabato la definizione è molto meno approssimata) e della rete di Patrignani, altro fenomeno, che piegando il Tau Altopascio ha consentito il sorpasso proprio sul rettilineo finale. Ma a lungo la tifoseria che ha accompagnato l'Affrico nell'ultima trasferta stagionale ha temuto la beffa, che cioè allo scivolone interno del Tau Altopascio contro la Sestese non si accoppiasse un successo all'apparenza scontato contro l'ultima in classifica, già retrocessa da settimane: perché anche se ormai condannata la Poggibonsese regge l'urto degli avversari e, salvata dal palo sul mancino di Donigaglia, passa avanti al 34' su un'indecisione della retroguardia che, sorpresa dalla ripartenza degli avversari a interrompere uno schema offensivo, si vede battuta dal rasoterra di Tommaso Puppato letale all'angolo. Le notizie che arrivano da Altopascio, ove il Tau prima non riesce a passare e poi addirittura finisce sotto, impediscono però all'Affrico di considerarsi già battuto e lasciar svanire per la seconda volta a fila quel titolo regionale che la scorsa primavera si dissolse sul calcio d'inizio della finale; ad aiutarlo ci si mettono anche la buona sorte, un'incertezza di Simonetti e la decisione di Storri che sulla punizione di Guidorizzi convalida un pallone forse dentro e forse no: è vero che nel tentativo di bloccarlo in presa alta il portiere arretra fino a finire con i piedi dietro la linea; vero che solo la tecnologia potrebbe sciogliere l'enigma, e a questi livelli è già tanto poter contare sull'arbitro centrale; d'altra parte si ha la sensazione che l'asse della traversa sia ancora in parte amico della Poggibonsese, punita però dal fischio di convalida (50'). Nella quasi mezz'ora che segue si gioca in una metà campo senza però che si registrino vere occasioni; e anzi l'Affrico rischia su una ripartenza di Ruiz Rodriguez che la difesa contiene con affanno. Ma perlopiù va in scena la pressione quasi insopportabile dell'Affrico che a cinque minuti dalla fine conquista l'ennesimo calcio d'angolo; Bertini decide che è il momento di rischiare, e se vien fuori un contropiede pazienza: una configurazione così, il Tau in svantaggio in casa e il titolo in mano vincendo contro l'ultima, rischia di ripetersi tra un secolo; e allora l'urlaccio «Sali, sali anche tu» rivolto a Fei assume i lineamenti della profezia. Perché per vincere un campionato, e rompere un monopolio che dalla fine della pandemia sembrava inscalfibile, talvolta ci vuole un incantesimo; e per un incantesimo ci vuole la magia. Spesso crudele ma capace di premiare chi gli s'affida, il dio del calcio o chi per lui sorride e si ricorda che l'Affrico condivide una parete con i campini, che in coppa potrebbe essere l'anno della Fiorentina, che da lì vengono sia Guidorizzi sia Fei; sorride, mescola gli ingredienti e trasforma il corner del primo in una carezza sulla fronte del secondo, che ai marcatori della Poggibonsese più alti dà venti centimetri e che schianta il pallone in porta. Finale meno scontato non avrebbe potuto esserci: l'Affrico riporta a Firenze un titolo regionale; e chi ama definire Andrea Bertini come il miglior tecnico della Toscana d'ora in poi si sentirà un po' meno non allineato.
Calciatoripiù: citare un solo protagonista rischia d'esser un torto a una rosa fenomenale, capace di sollevarsi e di restare agganciata alla locomotiva anche nel momento più complicato, la sconfitta nella gara di ritorno col Tau Altopascio; non che citarne due cambi qualcosa, ma senza la rete e l'assist di Guidorizzi e la capocciata di Fei (Affrico) la stagione si sarebbe consumata come un'altra incompiuta, di nuovo.