• Giov.Naz. Under 15 A-BFase finale
  • 21/05/2023 11.00.00
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  • MILAN
    Pisati
  • 1 - 0 21/05/2023 11.00.00
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RETI: Pisati
FIORENTINA (3-4-2-1): Dolfi, Turnone, Biagioni, Batignani (47' Ceccarini), Sturli (47' Evangelista), Ciacci (66' Angiolini), Pisani, Masoni, Bonanno (66' Kasala), Atzeni, Maiorana. A disp.: Magalotti, Arcadipane, Dipierdomenico, Santarelli, Italiano. All.: Marco Capparella.
ROMA (4-3-3): De Marzi, Lulli (51' Tesauro), Nardin, Terlizzi, Cama, Coletta, Di Nunzio, Arduini, Morucci, Cinti, Belmonte (66' De Caro). A disp.: Stomeo, Candido, Malafronte, Panico, Scacchi, Sugamele, Valenza. All.: Gianluca Falsini.
ARBITRO: Pizzi di Bergamo, coad. da Chianese e Arshad. Quarto ufficiale: Vailati di Crema.
RETI: 12' Coletta, 18' Cinti, 33' Turnone, 56' Arduini, 74' Pisani.
NOTE: ammonito Cama.



L'ultima manciata di sabbia nella clessidra, gli ottanta minuti che anticipano la discesa del sipario, non riservano colpi di scena: le squadre toscane - siano esse dilettanti o prof - restano a bocca asciutta in questa stagione sportiva. Non erano troppo piccole le spalle di Pisani, Maiorana e compagni per caricarsi su il peso e l'onere di regalare una vittoria in una finale a una squadra della nostra regione e, prima ancora, offrire una gioia alla Fiorentina che, perse le due finali di Coppa Italia con grandi e giovani, persa la Conference, persa la finale scudetto Primavera, vede anche l'Under 16 di Marco Capparella svegliarsi di botto prima della fine del sogno. E ciò non accade perché, dicevamo, le spalle dei classe 2007 viola siano poco capaci, anzi, ma perché di fronte si trovano una squadra davvero forte come la Roma, che mantiene cucito sul petto lo scudetto della categoria Under 16. Sarà difficile consolare una squadra come la Fiorentina che per il secondo anno consecutivo arriva a giocarsi una finale scudetto e si vede sfuggire di mano il tricolore di misura: un anno fa la squadra allora guidata da Magera si arrese al Milan per 1-0, stavolta è la Roma a far festa grazie al successo per 3-2 maturato nella finale di San Benedetto del Tronto, che chiude la kermesse di finali giovanili professioniste nelle Marche. Arrivata fin qui dopo aver dominato il proprio campionato ed emozionato nella cavalcata della post-season (le vittorie contro Napoli, Lazio e Parma hanno regalato emozioni infinite che abbiamo sempre raccontato con grande partecipazione), la squadra di Capparella finisce battuta da un grande avversario e nel produrre la sua prestazione risente di un pizzico di tensione, fisiologica e comprensibile, che ne frena lo slancio in avvio. È un peccato, perché proprio su di un primo tempo vissuto praticamente all'attacco, schiacciando per lunghi tratti i viola sulla difensiva, la Roma costruisce la sua vittoria. Assieme al proprio bagaglio tecnico, la Fiorentina ha dentro di sé un cuore e un'anima che sono risorse fondamentali da mettere in campo nei momenti di difficoltà: la rete di Turnone prima e quella di Pisani poi tengono accesissime le speranze gigliate, ma i giallorossi conservano sempre una lunghezza di vantaggio e, tutto sommato, si prendono con merito lo scudetto.
I primi 40' sono complicati per la squadra di Capparella, che perde subito qualche metro sullo scacchiere tattico che li oppone ai giallorossi, pericolosi per la prima volta al 4' quando Belmonte spedisce sul fondo il primo tiro del match. La Fiorentina comunque sembra poter tenere a un livello sufficiente la sua linea di galleggiamento, e al 10' si scuote un po' di timore di dosso con la conclusione di Atzeni, neutralizzata da De Marzi, che archivia il primo tiro in porta della partita. La sensazione dura però poco, e viene spazzata via al 12' dal gol del vantaggio della Roma: la difesa viola perde malamente un pallone in area, Arduini se ne impossessa e punta la porta di Dolfi, optando poi per un assist in favore di Coletta che, dopo aver mandato a vuoto il diretto avversario, gonfia la rete per l'uno a zero. Da qui in poi la gara gira su se stessa e rivolge la propria faccia principale ai giallorossi, che approfittano dello sbandamento dei viola e stazionano in avanti fino al 18', quando arriva il raddoppio. Ci mette ancora più di uno zampino Coletta, stavolta nelle vesti di uomo assist, suo infatti il perfetto cross dalla destra che premia il movimento di Cinti, in piena area di rigore, a pochi metri dalla porta; il centravanti capitolino non può sbagliare e trafigge nuovamente Dolfi a distanza di pochi minuti. Neanche il doppio vantaggio placa la Roma, che continua a spingere in avanti, anche se la sensazione è che ciò avvenga per inevitabile inerzia viste le difficoltà della Fiorentina non solo di sviluppare il proprio consueto gioco, ma anche soltanto nell'uscire in modo fluido dalla propria metà campo. I ragazzi di Falsini non trovano però il colpo del più che probabile ko e i vola allora sono bravi ad evitare guai peggiori, e a lanciare - alla mezz'ora esatta - un chiaro segnale. Quello che è ancora presto per alzare bandiera bianca: Turnone imbecca benissimo Bonanno che conclude dalla distanza chiamando alla respinta De Marzi, poi Maiorana e compagni non arrivano in tempo per il tap-in vincente sottomisura. È un segnale evidente, che si fortifica al 33' quando, sugli sviluppi di un corner dalla sinistra, De Marzi esce malissimo dai propri pali, mancando clamorosamente la presa a tutto vantaggio di Turnone, che sbuca alle spalle del portiere giallorosso e accompagna il pallone in rete. Superato indenne il pericolo che si materializza al 39', quando la premiata ditta Cinti-Colella sfiora il terzo gol, la Fiorentina va quindi al riposo forte del fatto di aver dimezzato lo svantaggio e aver riaperto una gara che sembrava persa, visto il doppio svantaggio e il piano inclinato sul quale si era messa. La seconda frazione di gioco si apre allora con tutto un altro piglio, e dopo una punizione di Belmonte non sfruttata al meglio, al 49' Evangelista avrebbe la palla buona per trovare il pareggio, ma la conclusione del calciatore da poco entrato in campo si perde di pochissimo a lato della porta avversaria. I ragazzi di Capparella producono un notevole sforzo nel tentativo di rientrare in corsa, ma proprio nel momento in cui la Roma sembra perdere le proprie certezze maturate fin qui ecco che arriva il tris. Sugli sviluppi di un'incursione sulla destra di Morucci, il pallone arriva a centro area dove Belmonte compie un assist praticamente involontario, prolungando ulteriormente per Arduini; il nipote d'arte (di Giancarlo De Sisti) non sbaglia e imprime il proprio cognome a fuoco su questa finale, 3-1. Passano appena 4' e Morucci minaccia ancora la porta dell'attento Dolfi, mentre poco dopo il portiere viola disinnesca anche il bruciante rasoterra in corsa di Cinti, che si era ben liberato per il tiro dopo un rapido contropiede dei giallorossi che aveva colto d'infilata gli avversari, sbilanciati in avanti nel tentativo di riaprire nuovamente i giochi. I viola non demordono neanche stavolta, e dopo che la rete di Atzeni al 62' non viene convalidata per posizione di off-side di un compagno, è Pisani al 74' a caricarsi sulle sue spalle la tromba con la quale suonare la carica. Il forte centrocampista proveniente dal vivaio della Lastrigiana porta palla sulla trequarti, si libera elegantemente di un avversario e poi conclude in rete da quasi trenta metri, con precisione chirurgica all'angolino laddove De Marzi non può arrivare. Il copione degli ultimi minuti è quello che si attende da una squadra del valore della Fiorentina, che si proietta all'assalto specialmente nelle battute conclusive e nei 4' di recupero. Proprio in pieno extra-time un lungo rilancio di Dolfi mancato da diversi giocatori sulla trequarti proietta Maiorana in area, davanti a De Marzi; l'uscita del portiere giallorosso ostacola il tocco alla disperata del centravanti viola, il cui tiro si perde alto sopra la traversa. È l'ultima occasione che hanno i ragazzi di Capparella di opporsi a un fato amaro, che vede ancora una volta gli avversari fare festa. Sembra un ritornello retorico e vuoto, di quei tormentoni estivi che si stingono sotto al sole, appellarsi a quel che resta di buono, fissare nella memoria ciò che è stato fatto da questa squadra negli ultimi due anni. Farlo è però il nostro compito, e di coloro che hanno seguito ogni singola gara rendendosi conto di quanto sia la strada percorsa; tutto ciò apre a prospettive intriganti se si pensa che all'orizzonte c'è il campionato più bello del settore giovanile, quell'Under 17 che può spalancare le porte, già adesso un po' dischiuse, della Primavera viola potenzialmente a tanti di questi ragazzi.