• Primavera GIR.A
  • Livorno
  • 1 - 2
  • Juventus


LIVORNO (3-5-2): Ricciarelli, Stampa (64' Capecchi), Diana, Menicagli, Torri, Gasbarro, Montebello (83' Torti), Angiolini (72' Giudici), Rispoli, Colombi, Biasci. A disp.: Cappellini, Signorini, Bartolini, Bruzzi. All.: Simone Venturi.
JUVENTUS (3-5-2): Branescu, Rugani, Garcia Tena, Schiavone, Magnusson, Mattiello, Ruggiero (84' Penna), Slivka, Padovan, Beltrame, Kabashi (36' Braccini). A disp.: Gagliardini, Braccini, Lanini, Tavanti, Laursen, Gerbaudo, Curti, Bonatini, Penna, Di Benedetto. All.: Marco Baroni.

ARBITRO: Petroni di Roma 1, coad. da Squarcia di Roma 1, Muto di Torre Annunziata.

RETI: 6' Kabashi, 36' Biasci, 72' rig. Padovan.
NOTE: ammoniti: Angiolini, Gasbarro, Mattiello, Beltrame, Rispoli, Giudici, Tavanti. Espulsi: Padovan, Baroni.



LE PAGELLE
Livorno
Ricciarelli: 7 Il doppio intervento sul finire di gara è da applausi, sui goal ha poche colpe.
Stampa: 7 Ara la fascia senza sosta, le sue discese sono un'arma tattica fondamentale per il Livorno, esce dopo aver dato tutto. 64' Capecchi: 6 Entra nel momento migliore della Juve ma non fa mancare il suo apporto.
Diana: 6 Beltrame gli fa venire il mal di testa ma alla fine regge senza concedere granché.
Menicagli: 5,5 Più arretrato di Stampa, si dedica maggiormente alla copertura ma soffre Ruggiero nella ripresa.
Torri: 7 Sempre in anticipo, via via fa scomparire Padovan dal campo. Ha sulla coscienza il primo fallo in area dove prende molti rischi, viene punito per il secondo ma nel complesso regge il pacchetto arretrato con autorità.
Gasbarro: 6,5 All'inizio soffre quando Beltrame lo punta in velocità, ma si fa perdonare con un paio di recuperi provvidenziali.
Montebello: 7 Non si vede molto ma alla fine è presente in tutte le azioni pericolose del Livorno. 83' Torti: sv.
Angiolini: 7 Fino a quando rimane in campo è il riferimento della manovra amaranto, sempre lucido fa girare la squadra con efficacia. 72' Giudici: 6 Più di corsa che di regia, non brilla ma non demerita.
Rispoli: 6 Nel primo tempo fatica a trovare la posizione, meglio nella ripresa quando va a marcare Menicagli.
Colombi: 5,5 Lo si vede poco in avanti e in copertura non riesce a limitare Braccini che spesso sfonda centralmente.
Biasci: 7 Ingaggia un duello personale con Branescu, la sua firma riesce a metterla, difficile chiedere di più.
Juventus
Branescu: 7 In avvio compie un miracolo su Biasci dimostrando che oltre ai centimetri non difetta nemmeno di agilità.
Rugani: 6 Biasci lo lascia sul posto un paio di volte ma per il resto tiene botta.
Garcia Tena: 5,5 Montebello gli spunta alle spalle in più di un'occasione.
Schiavone: 6 Il capitano suona la carica e fa uscire la squadra quando si schiaccia sotto le folate livornesi.
Magnusson: 6 I piedi non sono da artista ma usa il fisico prepotentemente per non far passare nessuno.
Mattiello: 6 Si propone come il mister comanda ma non si ricordano spunti pericolosi provenire dalla sua fascia.
Ruggiero: 7 Sonnecchia nel primo tempo ma si scatena nella ripresa, forse cerca ancora un dribbling di troppo. 84' Penna sv.
Slivka: 7 Il cervello della squadra, fino a quando gli lasciano spazio organizza la manovra con ordine, scompare quando Venturi lo fa marcare costantemente
Padovan: 7 Si procura e segna il rigore della vittoria, nel mezzo tanto lavoro sporco per far salire la squadra.
Beltrame: 7,5 Tecnicamente superiore, pensa e mancina calcio un secondo prima degli altri.
Kabashi: 6,5 Il goal è di pregevole fattura per tempi e modi, esce subito per problemi muscolari. 36' Braccini 7 Trova sempre i tempi giusti per l'inserimento, mette la retroguardia labronica in seria difficoltà.
IL COMMENTO
Che la Juve potesse portare a casa la vittoria si poteva immaginare, che facesse fatica forse, che ne facesse così tanta no. Quindi grande merito al Livorno che ha rischiato seriamente di vincere annullando sul campo gli undici punti di spread in classifica. Moduli speculari per le due formazioni in campo al Priami, entrambi gli allenatori optano per una difesa a tre e un centrocampo folto di cinque elementi. Ciò che differisce è l'interpretazione: gli esterni bianconeri hanno licenza di attaccare supportando l'azione delle punte mentre Stampa e Menicagli hanno il guinzaglio corto e in fase di non possesso ricompongono una linea di cinque difensori. Mostra subito il petto la Juve con una pericolosa incursione centrale di Padovan che va a salutare Ricciarelli. Il Livorno non abbassa lo sguardo e risponde con Montebello che se ne va sulla destra e serve basso per Biasci che da buona posizione spara alto. I ragazzi di Baroni vogliono sbrigare al più presto la pratica amaranto e passano in vantaggio al 6': Kabashi riceve al limite, finta il passaggio mancino disorientando il marcatore e di destro appoggia la sfera sul palo lontano. Tutto molto veloce e molto bello. Il Livorno prova a reagire ma sono abili gli avversari a chiudere tutti gli spazi e giocare di rimessa. Beltrame e Padovan si scambiano spesso di posizione aprendo varchi invitanti per i centrocampisti. Il Livorno quindi non può sbilanciarsi come vorrebbe per paura di esporsi alle folate bianconere. La Juve vuole abbassare i ritmi ma il Livorno non ci sta e dopo aver raccolto le idee comincia a spingere con maggiore convinzione: è Stampa al 18' che si mangia tutta la fascia chiamando l'apertura di Angiolini, la sua incursione viene interrotta in extremis. Meno di un minuto e i padroni di casa vanno vicini al pareggio: ancora Angiolini che vede il movimento di Biasci e con un calibrato pallonetto lo serve in area, la punta labronica controlla e tira in un fazzoletto e Branescu compie un miracolo e di puro istinto allontana la sfera. La Juve sente aria di pericolo e riprende il comando delle operazioni anche se Ricciarelli non rischia niente. Nel momento di maggiore controllo bianconero sono proprio gli amaranto che colpiscono in contropiede: Montebello recupera a centrocampo e verticalizza per Gasbarro in area, il difensore livornese appoggia di prima intenzione con la testa a Biasci che questa volta libera il diagonale del pareggio. Difesa juventina immobile. Adesso il Livorno ci crede e lotta su ogni pallone ma la Juve si difende con ordine chiudendo tutti gli spazi. Il duplice fischio di Petroni manda negli spogliatoi una Juve guardinga e un Livorno entusiasta. Baroni si fa sentire negli spogliatoi, i bianconeri tornano in campo decisi e mettono il Livorno alle corde. La maggiore aggressività di Ruggiero sulla destra ed il grande tempismo di Braccini negli inserimenti fanno arretrare la compagine amaranto di una decina di metri, tuttavia i ragazzi di Venturi mostrano grinta nel pressing cercando un raddoppio continuo. Manca precisione nella fase di costruzione e al quarto della ripresa ne approfitta Ruggiero che intercetta e si lancia in contropiede, solo un grande recupero di Gasbarro vanifica la netta occasione. Adesso la gara vive di folate, emozionante più che bella. Poco dopo l'ora di gioco Biasci riprende la sua sfida personale con Branescu addomesticando un lancio dalla difesa e aprendosi la finestra di tiro con un pregevole movimento a rientrare sul destro; la sua conclusione non spaventa il portierone juventino che blocca a terra. Al 71' l'episodio che decide la partita: Mattiello lanciato a rete viene fermato in area da Torri, l'intervento è al limite del fallo ma Petroni lascia proseguire causando le proteste veementi della panchina bianconera, al punto che il direttore di gara è costretto ad allontanare Venturi dal campo. Un minuto dopo ancora Torri al centro dell'azione quando ferma, questa volta in maniera pulita, Padovan in area. Questa volta Petroni non ha esitazioni nell'indicare il dischetto. Va lo stesso Padovan alla battuta e segna spiazzando Ricciarelli. Pochi minuti e la Juve prova a legittimare il favore arbitrale andando vicina al tris: Padovan in area si crea lo spazio per il diagonale, Ricciarelli si oppone ma non trattiene e sulla sfera si avventa Beltrame che batte a botta sicura ma ancora Ricciarelli si supera intervenendo nuovamente. Sul rovesciamento di fronte il Livorno va vicino al pareggio con Montebello che gira di testa un invito di Rispoli ma la palla colpisce il palo alla destra di un Branescu immobile. Contro la sfortuna gli amaranto si arrendono e c'è da registrare solo l'espulsione di Padovan per un intervento a gomito alto su Diana durante un contrasto di gioco. Il Livorno finisce in avanti ma non basta per avere ragione di una Juve più fortunata che brillante.
Luca Lunedì
Le interviste
Peccato aver perso una gara giocata alla pari - spiega Venturi - e decisa da un episodio molto dubbio. Comunque il nostro è un percorso di crescita, metà squadra è del '95 e stiamo crescendo partita dopo partita. Siamo stati sfortunati con gli episodi, il rigore e il palo, speriamo che la fortuna giri. Ho tolto Angiolini perchè ancora non si è ripreso pienamente dal grave infortunio e piano piano sta acquistando il ritmo partita, fino a quando è rimasto in campo ha fatto girare la squadra .
Abbiamo giocato al di sotto dei nostri standard - dice Baroni a fine gara - ma comunque siamo alla sesta vittoria di fila. Tutte le squadre contro di noi fanno la partita della vita e il Livorno ha messo tutto in campo mettendoci in difficoltà sotto il profilo agonistico. Beltrame lo vedo già pronto per fare il salto, è difficile in prima squadra, più probabile in Lega Pro o in B, sicuramente ha bisogno di giocare .

L.L. LIVORNO (3-5-2): Ricciarelli, Stampa (64' Capecchi), Diana, Menicagli, Torri, Gasbarro, Montebello (83' Torti), Angiolini (72' Giudici), Rispoli, Colombi, Biasci. A disp.: Cappellini, Signorini, Bartolini, Bruzzi. All.: Simone Venturi.<br >JUVENTUS (3-5-2): Branescu, Rugani, Garcia Tena, Schiavone, Magnusson, Mattiello, Ruggiero (84' Penna), Slivka, Padovan, Beltrame, Kabashi (36' Braccini). A disp.: Gagliardini, Braccini, Lanini, Tavanti, Laursen, Gerbaudo, Curti, Bonatini, Penna, Di Benedetto. All.: Marco Baroni.<br > ARBITRO: Petroni di Roma 1, coad. da Squarcia di Roma 1, Muto di Torre Annunziata.<br > RETI: 6' Kabashi, 36' Biasci, 72' rig. Padovan.<br >NOTE: ammoniti: Angiolini, Gasbarro, Mattiello, Beltrame, Rispoli, Giudici, Tavanti. Espulsi: Padovan, Baroni. LE PAGELLE<br >Livorno<br ><b>Ricciarelli: 7</b> Il doppio intervento sul finire di gara &egrave; da applausi, sui goal ha poche colpe.<br ><b>Stampa: 7</b> Ara la fascia senza sosta, le sue discese sono un'arma tattica fondamentale per il Livorno, esce dopo aver dato tutto. 64' Capecchi: 6 Entra nel momento migliore della Juve ma non fa mancare il suo apporto.<br ><b>Diana: 6</b> Beltrame gli fa venire il mal di testa ma alla fine regge senza concedere granch&eacute;.<br ><b>Menicagli: 5,5</b> Pi&ugrave; arretrato di Stampa, si dedica maggiormente alla copertura ma soffre Ruggiero nella ripresa.<br ><b>Torri: 7</b> Sempre in anticipo, via via fa scomparire Padovan dal campo. Ha sulla coscienza il primo fallo in area dove prende molti rischi, viene punito per il secondo ma nel complesso regge il pacchetto arretrato con autorit&agrave;.<br ><b>Gasbarro: 6,5</b> All'inizio soffre quando Beltrame lo punta in velocit&agrave;, ma si fa perdonare con un paio di recuperi provvidenziali.<br ><b>Montebello: 7</b> Non si vede molto ma alla fine &egrave; presente in tutte le azioni pericolose del Livorno. <b>83' Torti: sv.</b><br ><b>Angiolini: 7</b> Fino a quando rimane in campo &egrave; il riferimento della manovra amaranto, sempre lucido fa girare la squadra con efficacia. <b>72' Giudici: 6 </b>Pi&ugrave; di corsa che di regia, non brilla ma non demerita.<br ><b>Rispoli: 6</b> Nel primo tempo fatica a trovare la posizione, meglio nella ripresa quando va a marcare Menicagli.<br ><b>Colombi: 5,5</b> Lo si vede poco in avanti e in copertura non riesce a limitare Braccini che spesso sfonda centralmente.<br ><b>Biasci: 7</b> Ingaggia un duello personale con Branescu, la sua firma riesce a metterla, difficile chiedere di pi&ugrave;.<br >Juventus<br ><b>Branescu: 7</b> In avvio compie un miracolo su Biasci dimostrando che oltre ai centimetri non difetta nemmeno di agilit&agrave;.<br ><b>Rugani: 6</b> Biasci lo lascia sul posto un paio di volte ma per il resto tiene botta.<br ><b>Garcia Tena: 5,5</b> Montebello gli spunta alle spalle in pi&ugrave; di un'occasione.<br ><b>Schiavone: 6</b> Il capitano suona la carica e fa uscire la squadra quando si schiaccia sotto le folate livornesi.<br ><b>Magnusson: 6</b> I piedi non sono da artista ma usa il fisico prepotentemente per non far passare nessuno.<br ><b>Mattiello: 6</b> Si propone come il mister comanda ma non si ricordano spunti pericolosi provenire dalla sua fascia.<br ><b>Ruggiero: 7</b> Sonnecchia nel primo tempo ma si scatena nella ripresa, forse cerca ancora un dribbling di troppo. 84' Penna sv.<br ><b>Slivka: 7</b> Il cervello della squadra, fino a quando gli lasciano spazio organizza la manovra con ordine, scompare quando Venturi lo fa marcare costantemente<br ><b>Padovan: 7</b> Si procura e segna il rigore della vittoria, nel mezzo tanto lavoro sporco per far salire la squadra.<br ><b>Beltrame: 7,5</b> Tecnicamente superiore, pensa e mancina calcio un secondo prima degli altri.<br ><b>Kabashi: 6,5</b> Il goal &egrave; di pregevole fattura per tempi e modi, esce subito per problemi muscolari. <b>36' Braccini 7</b> Trova sempre i tempi giusti per l'inserimento, mette la retroguardia labronica in seria difficolt&agrave;.<br >IL COMMENTO<br >Che la Juve potesse portare a casa la vittoria si poteva immaginare, che facesse fatica forse, che ne facesse cos&igrave; tanta no. Quindi grande merito al Livorno che ha rischiato seriamente di vincere annullando sul campo gli undici punti di spread in classifica. Moduli speculari per le due formazioni in campo al Priami, entrambi gli allenatori optano per una difesa a tre e un centrocampo folto di cinque elementi. Ci&ograve; che differisce &egrave; l'interpretazione: gli esterni bianconeri hanno licenza di attaccare supportando l'azione delle punte mentre Stampa e Menicagli hanno il guinzaglio corto e in fase di non possesso ricompongono una linea di cinque difensori. Mostra subito il petto la Juve con una pericolosa incursione centrale di Padovan che va a salutare Ricciarelli. Il Livorno non abbassa lo sguardo e risponde con Montebello che se ne va sulla destra e serve basso per Biasci che da buona posizione spara alto. I ragazzi di Baroni vogliono sbrigare al pi&ugrave; presto la pratica amaranto e passano in vantaggio al 6': Kabashi riceve al limite, finta il passaggio mancino disorientando il marcatore e di destro appoggia la sfera sul palo lontano. Tutto molto veloce e molto bello. Il Livorno prova a reagire ma sono abili gli avversari a chiudere tutti gli spazi e giocare di rimessa. Beltrame e Padovan si scambiano spesso di posizione aprendo varchi invitanti per i centrocampisti. Il Livorno quindi non pu&ograve; sbilanciarsi come vorrebbe per paura di esporsi alle folate bianconere. La Juve vuole abbassare i ritmi ma il Livorno non ci sta e dopo aver raccolto le idee comincia a spingere con maggiore convinzione: &egrave; Stampa al 18' che si mangia tutta la fascia chiamando l'apertura di Angiolini, la sua incursione viene interrotta in extremis. Meno di un minuto e i padroni di casa vanno vicini al pareggio: ancora Angiolini che vede il movimento di Biasci e con un calibrato pallonetto lo serve in area, la punta labronica controlla e tira in un fazzoletto e Branescu compie un miracolo e di puro istinto allontana la sfera. La Juve sente aria di pericolo e riprende il comando delle operazioni anche se Ricciarelli non rischia niente. Nel momento di maggiore controllo bianconero sono proprio gli amaranto che colpiscono in contropiede: Montebello recupera a centrocampo e verticalizza per Gasbarro in area, il difensore livornese appoggia di prima intenzione con la testa a Biasci che questa volta libera il diagonale del pareggio. Difesa juventina immobile. Adesso il Livorno ci crede e lotta su ogni pallone ma la Juve si difende con ordine chiudendo tutti gli spazi. Il duplice fischio di Petroni manda negli spogliatoi una Juve guardinga e un Livorno entusiasta. Baroni si fa sentire negli spogliatoi, i bianconeri tornano in campo decisi e mettono il Livorno alle corde. La maggiore aggressivit&agrave; di Ruggiero sulla destra ed il grande tempismo di Braccini negli inserimenti fanno arretrare la compagine amaranto di una decina di metri, tuttavia i ragazzi di Venturi mostrano grinta nel pressing cercando un raddoppio continuo. Manca precisione nella fase di costruzione e al quarto della ripresa ne approfitta Ruggiero che intercetta e si lancia in contropiede, solo un grande recupero di Gasbarro vanifica la netta occasione. Adesso la gara vive di folate, emozionante pi&ugrave; che bella. Poco dopo l'ora di gioco Biasci riprende la sua sfida personale con Branescu addomesticando un lancio dalla difesa e aprendosi la finestra di tiro con un pregevole movimento a rientrare sul destro; la sua conclusione non spaventa il portierone juventino che blocca a terra. Al 71' l'episodio che decide la partita: Mattiello lanciato a rete viene fermato in area da Torri, l'intervento &egrave; al limite del fallo ma Petroni lascia proseguire causando le proteste veementi della panchina bianconera, al punto che il direttore di gara &egrave; costretto ad allontanare Venturi dal campo. Un minuto dopo ancora Torri al centro dell'azione quando ferma, questa volta in maniera pulita, Padovan in area. Questa volta Petroni non ha esitazioni nell'indicare il dischetto. Va lo stesso Padovan alla battuta e segna spiazzando Ricciarelli. Pochi minuti e la Juve prova a legittimare il favore arbitrale andando vicina al tris: Padovan in area si crea lo spazio per il diagonale, Ricciarelli si oppone ma non trattiene e sulla sfera si avventa Beltrame che batte a botta sicura ma ancora Ricciarelli si supera intervenendo nuovamente. Sul rovesciamento di fronte il Livorno va vicino al pareggio con Montebello che gira di testa un invito di Rispoli ma la palla colpisce il palo alla destra di un Branescu immobile. Contro la sfortuna gli amaranto si arrendono e c'&egrave; da registrare solo l'espulsione di Padovan per un intervento a gomito alto su Diana durante un contrasto di gioco. Il Livorno finisce in avanti ma non basta per avere ragione di una Juve pi&ugrave; fortunata che brillante.<br >Luca Luned&igrave;<br >Le interviste<br > <b>Peccato aver perso una gara giocata alla pari </b>- spiega Venturi - e<b> decisa da un episodio molto dubbio. Comunque il nostro &egrave; un percorso di crescita, met&agrave; squadra &egrave; del '95 e stiamo crescendo partita dopo partita. Siamo stati sfortunati con gli episodi, il rigore e il palo, speriamo che la fortuna giri. Ho tolto Angiolini perch&egrave; ancora non si &egrave; ripreso pienamente dal grave infortunio e piano piano sta acquistando il ritmo partita, fino a quando &egrave; rimasto in campo ha fatto girare la squadra</b> .<br > <b>Abbiamo giocato al di sotto dei nostri standard </b>- dice Baroni a fine gara -<b> ma comunque siamo alla sesta vittoria di fila. Tutte le squadre contro di noi fanno la partita della vita e il Livorno ha messo tutto in campo mettendoci in difficolt&agrave; sotto il profilo agonistico. Beltrame lo vedo gi&agrave; pronto per fare il salto, &egrave; difficile in prima squadra, pi&ugrave; probabile in Lega Pro o in B, sicuramente ha bisogno di giocare</b> . L.L.




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