• Allievi Nazionali Serie A-b GIR.A
  • Fiorentina
  • 0 - 0
  • Genoa


FIORENTINA (4-4-1-1): Bardini; Papini, Segoni, Gigli, Posarelli; Minelli (66' Tommasiello), Berardi, Mancini, Alagia; Peralta; Di Curzio. A disp.: Bertolacci, Bicchi, Miccinesi, Razzanelli, Pandolfi, Pini, Proietti, Capelli. All.: Federico Guidi.
GENOA (4-3-3): Prisco 7; Manu 6, Brusaca 6.5, Soprano 6 (61' Bormida sv), Fissore 6; Thiao 6, Ricucci 6, Ventre 6.5; Fili 6 (75' Guiducci sv), Zanna 6 (50' Marghi 6+), Lescano 6 (67' Consol sv). A disp.: Cellerino, Ferrari, Comani, Marghi, Panico. All.: Fabio Liverani.

ARBITRO: Fabbri sez. Valdarno 7, coadiuvato dai sigg. Furiesi e Bagnoli di Empoli.
NOTE: ammoniti Segoni per gioco falloso; Prisco per perdita di tempo. Recupero: 0' + 4'.



Le pagelle viola
Bardini: 6+ Assolutamente inoperoso per tutta la gara, al contrario del collega di reparto avversario. In più di un'occasione, però, si dimostra atto alla leadership ed educato coi piedi: spettatore non pagante.
Papini: 6+ Si vede poche volte in avanti, sempre attento dietro, quando Lescano e Ventre si fanno vedere (seppur sporadicamente) in avanti. Secondo tempo costantemente nella metà campo avversaria, così come tutti i compagni di squadra, arrivando sul fondo spesso e volentieri: mezzofondista.
Segoni: 6.5 Poco impegnato dietro, sempre impeccabile nella costruzione del gioco sin dalla linea più arretrata. Anche grazie a loro Bardini può dormire sonni tranquilli: roccioso ma eleganti.
Gigli 6,5 Vedi sopra.
Posarelli: 7 Sovrapposizioni continue, interventi puliti, cross insidiosissimi, corsa fluida e sostegno costante alla manovra offensiva. Un po' meno in vista nel secondo tempo, ma comunque risponde sempre presente ; sulla sinistra fa terra bruciata, come un celebre condottiero barbaro: Attila.
Minelli: 6/7 Interessantissimo classe '97, addetto ai calci piazzati, tramite i quali si rende pericoloso ben più di una volta. Nella prima frazione sfiora l'incrocio dei pali, nel secondo punta continuamente l'area e sfiora nuovamente il goal con un tiro-cross su punizione. Manca clamorosamente di precisione in un'azione concitata in area genoana: trottola. 66' Tomasiello: 6+ Porta vivacità alla squadra nel finale.
Berardi: 6,5 Lui e Mancini sono centrocampisti che abbinano ottime qualità fisiche a quelle tecniche, un po' lenti talvolta nella costruzione
Mancini: 6.5 Prestazione comunque largamente sufficiente, sempre a tessere le trame del gioco: sempre lì, lì nel mezzo.. .
Alagia: 6,5 L'agilità è un'arma potenzialmente micidiale contro la poco agile e molto fisica difesa del Genoa, e il ragazzo ne ha in quantità ingente. Si scambia spesso con l'altra ala Minnelli, pur senza riuscire a graffiare più di tanto. Nella seconda frazione mette in mezzo alcuni palloni interessanti, evidentemente non sfruttati: scheggia.
Peralta: 7+ Il numero 10 ha tecnica sopraffina, si muove tra le linee con grazia ed efficienza, tenendo in costante apprensione la squadra di Liverani. Se continua così, è in rampa di lancio per la Primavera, peccato per il palo colpito alla mezz'ora: Classe adamantina.
Di Curzio: 6 Tutte le occasioni da gol o hanno impresse il suo marchio o passano dai suoi piedi (o dalla sua testa). Ma quante ne sciupa! E, ovviamente, con l'aumentare degli errori, sale il nervosismo per quello che dovrebbe essere il finalizzatore assoluto della manovra gigliata, se avesse messo in rete anche solo il 50% delle palle gol capitategli, il voto sarebbe stato ben più alto. E' imponente, deve migliorare anche sotto l'aspetto del movimento in area: Il ragazzo si farà/anche se (NON) ha le spalle strette .
All. Federico Guidi: 6/7 Mette in campo una squadra quadrata e offensiva: tutti i movimenti sono giusti, a centrocampo la Fiorentina domina, anche approfittando di una certa staticità della mediana ospite, eppure non riesce ad andare in rete, ma non mancano certo le occasioni.
IL COMMENTO
Il Genoa strappa un punto al Poggioloni . Sì, lo strappa, perché, al termine di una gara condotta quasi esclusivamente in difesa (un secondo tempo davvero in apnea, rintanato nella propria trequarti), non può che festeggiare il pareggio a reti bianche scaturito negli ottanta minuti. La Fiorentina spreca davvero troppo, incappando sia in un Prisco (classe '97) in giornata da Oscar, sia nell'imprecisione dei propri avanti, sia nella sfortuna (due i pali). Parte forte la Fiorentina, sfruttando soprattutto la propulsione inesauribile di Posarelli sulla sinistra, che riesce a fornire molti cross per l'ariete Di Curzio, subito pericoloso dalle parti di Prisco con una girata prima e con un colpo di testa poi. Da calcio piazzato Minelli manda alto di poco, dopo aver disegnato una bella parabola. C'è anche il Genoa: Ricucci manda a lato con un sinistro da fuori area. Incredibile la serie di occasioni capitate ai viola al 30': Peralta si gira in area e spedisce un rasoterra che si stampa sul palo, Di Curzio si avventa sulla sfera ma viene murato da uno stoico intervento di Brusaca, poi Mancini a botta sicura trova l'opposizione monstre di Prisco. Prisco si deve nuovamente sporcare i guanti al 39': Di Curzio riceve palla in ottima posizione ma è macchinoso nella preparazione del tiro, avvicinandosi troppo al portiere ospite e gli tira addosso. Ancora più palese la superiorità dei viola nel secondo tempo, anche grazie alla sterilità costruttiva dei grifoni . Minelli non riesce a spedire in rete un gran cross di Alagia, murato prima, impreciso in acrobazia poi. 57': Di Curzio si libera benissimo in area e scavalca Prisco con un delizioso (e discretamente potente) pallonetto che va, però, a baciare il palo. L'assedio al forte del Genoa pare non aver fine: Minelli semina il panico sulla sinistra e serve Di Curzio, che sfiora il palo vicino. Ancora (indovinate chi?) Di Curzio alla conclusione, al 74', ma l'incornata lambisce solamente il legno. Al triplice fischio alla Fiorentina resta, a buon diritto, l'amaro in bocca: il Genoa, primo in classifica, ha sofferto per tutti gli ottanta minuti, e da questo la Fiorentina deve partire: può giocarsela con chiunque, ha individualità importanti, deve solo saper essere maggiormente concreta, il gioco, seppur non ancora a pieno convincente, non manca, i risultati, come si suol dire, arriveranno. Ottima la direzione di una gara comunque non difficile da gestire.

Fulvio Scozzafava FIORENTINA (4-4-1-1): Bardini; Papini, Segoni, Gigli, Posarelli; Minelli (66' Tommasiello), Berardi, Mancini, Alagia; Peralta; Di Curzio. A disp.: Bertolacci, Bicchi, Miccinesi, Razzanelli, Pandolfi, Pini, Proietti, Capelli. All.: Federico Guidi.<br >GENOA (4-3-3): Prisco 7; Manu 6, Brusaca 6.5, Soprano 6 (61' Bormida sv), Fissore 6; Thiao 6, Ricucci 6, Ventre 6.5; Fili 6 (75' Guiducci sv), Zanna 6 (50' Marghi 6+), Lescano 6 (67' Consol sv). A disp.: Cellerino, Ferrari, Comani, Marghi, Panico. All.: Fabio Liverani.<br > ARBITRO: Fabbri sez. Valdarno 7, coadiuvato dai sigg. Furiesi e Bagnoli di Empoli.<br >NOTE: ammoniti Segoni per gioco falloso; Prisco per perdita di tempo. Recupero: 0' + 4'. Le pagelle viola<br ><b>Bardini: 6+</b> Assolutamente inoperoso per tutta la gara, al contrario del collega di reparto avversario. In pi&ugrave; di un'occasione, per&ograve;, si dimostra atto alla leadership ed educato coi piedi: spettatore non pagante.<br ><b>Papini: 6+</b> Si vede poche volte in avanti, sempre attento dietro, quando Lescano e Ventre si fanno vedere (seppur sporadicamente) in avanti. Secondo tempo costantemente nella met&agrave; campo avversaria, cos&igrave; come tutti i compagni di squadra, arrivando sul fondo spesso e volentieri: mezzofondista.<br ><b>Segoni: 6.5</b> Poco impegnato dietro, sempre impeccabile nella costruzione del gioco sin dalla linea pi&ugrave; arretrata. Anche grazie a loro Bardini pu&ograve; dormire sonni tranquilli: roccioso ma eleganti.<br ><b>Gigli 6,5</b> Vedi sopra.<br ><b>Posarelli: 7</b> Sovrapposizioni continue, interventi puliti, cross insidiosissimi, corsa fluida e sostegno costante alla manovra offensiva. Un po' meno in vista nel secondo tempo, ma comunque risponde sempre presente ; sulla sinistra fa terra bruciata, come un celebre condottiero barbaro: Attila.<br ><b>Minelli: 6/7</b> Interessantissimo classe '97, addetto ai calci piazzati, tramite i quali si rende pericoloso ben pi&ugrave; di una volta. Nella prima frazione sfiora l'incrocio dei pali, nel secondo punta continuamente l'area e sfiora nuovamente il goal con un tiro-cross su punizione. Manca clamorosamente di precisione in un'azione concitata in area genoana: trottola. <b>66' Tomasiello: 6+</b> Porta vivacit&agrave; alla squadra nel finale.<br ><b>Berardi: 6,5</b> Lui e Mancini sono centrocampisti che abbinano ottime qualit&agrave; fisiche a quelle tecniche, un po' lenti talvolta nella costruzione<br ><b>Mancini: 6.5</b> Prestazione comunque largamente sufficiente, sempre a tessere le trame del gioco: sempre l&igrave;, l&igrave; nel mezzo.. .<br ><b>Alagia: 6,5</b> L'agilit&agrave; &egrave; un'arma potenzialmente micidiale contro la poco agile e molto fisica difesa del Genoa, e il ragazzo ne ha in quantit&agrave; ingente. Si scambia spesso con l'altra ala Minnelli, pur senza riuscire a graffiare pi&ugrave; di tanto. Nella seconda frazione mette in mezzo alcuni palloni interessanti, evidentemente non sfruttati: scheggia.<br ><b>Peralta: 7+</b> Il numero 10 ha tecnica sopraffina, si muove tra le linee con grazia ed efficienza, tenendo in costante apprensione la squadra di Liverani. Se continua cos&igrave;, &egrave; in rampa di lancio per la Primavera, peccato per il palo colpito alla mezz'ora: Classe adamantina.<br ><b>Di Curzio: 6</b> Tutte le occasioni da gol o hanno impresse il suo marchio o passano dai suoi piedi (o dalla sua testa). Ma quante ne sciupa! E, ovviamente, con l'aumentare degli errori, sale il nervosismo per quello che dovrebbe essere il finalizzatore assoluto della manovra gigliata, se avesse messo in rete anche solo il 50% delle palle gol capitategli, il voto sarebbe stato ben pi&ugrave; alto. E' imponente, deve migliorare anche sotto l'aspetto del movimento in area: Il ragazzo si far&agrave;/anche se (NON) ha le spalle strette .<br ><b>All. Federico Guidi: 6/7</b> Mette in campo una squadra quadrata e offensiva: tutti i movimenti sono giusti, a centrocampo la Fiorentina domina, anche approfittando di una certa staticit&agrave; della mediana ospite, eppure non riesce ad andare in rete, ma non mancano certo le occasioni. <br >IL COMMENTO<br >Il Genoa strappa un punto al Poggioloni . S&igrave;, lo strappa, perch&eacute;, al termine di una gara condotta quasi esclusivamente in difesa (un secondo tempo davvero in apnea, rintanato nella propria trequarti), non pu&ograve; che festeggiare il pareggio a reti bianche scaturito negli ottanta minuti. La Fiorentina spreca davvero troppo, incappando sia in un Prisco (classe '97) in giornata da Oscar, sia nell'imprecisione dei propri avanti, sia nella sfortuna (due i pali). Parte forte la Fiorentina, sfruttando soprattutto la propulsione inesauribile di Posarelli sulla sinistra, che riesce a fornire molti cross per l'ariete Di Curzio, subito pericoloso dalle parti di Prisco con una girata prima e con un colpo di testa poi. Da calcio piazzato Minelli manda alto di poco, dopo aver disegnato una bella parabola. C'&egrave; anche il Genoa: Ricucci manda a lato con un sinistro da fuori area. Incredibile la serie di occasioni capitate ai viola al 30': Peralta si gira in area e spedisce un rasoterra che si stampa sul palo, Di Curzio si avventa sulla sfera ma viene murato da uno stoico intervento di Brusaca, poi Mancini a botta sicura trova l'opposizione monstre di Prisco. Prisco si deve nuovamente sporcare i guanti al 39': Di Curzio riceve palla in ottima posizione ma &egrave; macchinoso nella preparazione del tiro, avvicinandosi troppo al portiere ospite e gli tira addosso. Ancora pi&ugrave; palese la superiorit&agrave; dei viola nel secondo tempo, anche grazie alla sterilit&agrave; costruttiva dei grifoni . Minelli non riesce a spedire in rete un gran cross di Alagia, murato prima, impreciso in acrobazia poi. 57': Di Curzio si libera benissimo in area e scavalca Prisco con un delizioso (e discretamente potente) pallonetto che va, per&ograve;, a baciare il palo. L'assedio al forte del Genoa pare non aver fine: Minelli semina il panico sulla sinistra e serve Di Curzio, che sfiora il palo vicino. Ancora (indovinate chi?) Di Curzio alla conclusione, al 74', ma l'incornata lambisce solamente il legno. Al triplice fischio alla Fiorentina resta, a buon diritto, l'amaro in bocca: il Genoa, primo in classifica, ha sofferto per tutti gli ottanta minuti, e da questo la Fiorentina deve partire: pu&ograve; giocarsela con chiunque, ha individualit&agrave; importanti, deve solo saper essere maggiormente concreta, il gioco, seppur non ancora a pieno convincente, non manca, i risultati, come si suol dire, arriveranno. Ottima la direzione di una gara comunque non difficile da gestire. Fulvio Scozzafava




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