• Allievi Regionali GIR.C
  • Olimpia Firenze
  • 0 - 2
  • Arezzo F. Academy


OLIMPIA FIRENZE (4-3-2-1): Monechi; Pampaloni (73' Zagli), Mannelli (41' Braccini), Galdi, Lauri (41' Espinosa); Tacchi, Fantechi, Centrini (51' Galletti); Bini (41' Pieri), Giamboloni; Vignozzi (41' Rotondi). A disp.: Turi. All.: Massimo Massi.
AREZZO FOOTBALL ACADEMY (4-3-3): Garbinesi; Martinelli, Vicidomini, Egitto, Chiarenza; Cacioppini (54' Rossi), Vedovini, Franchi (74' Guizzunti); Nabile, Solimeno (59' Giannelli), Gerardini (51' Curo). A disp.: Palazzeschi, Micheli, Casini. All.: Alberto Bazzarini.

ARBITRO: Lorenzo Parretti di Prato.

RETI: 12' Solimeno, 84' Giannelli.
NOTE: espulso Braccini al 68'.



Si fa più lunga del previsto e del voluto l'attesa per la festa in casa Olimpia. Il tutt'altro che aspettato ko interno dilunga di un'altra settimana il colpo di grazia al campionato: bastava un punto ai gialloneri per festeggiare, viste le contemporanee cadute di Fortis Juventus e Montevarchi. Ma l'Arezzo compie la più classica delle imprese calcistiche, sbancando il Cerreti ed ergendosi a 30 punti: altro che boccata d'ossigeno. Tra i locali regnano la tensione e le assenze, Bigazzi e Cantini su tutti; sin dalle prime battute il copione sembra già pronto ad essere recitato, pallino del match costantemente in mano (o meglio, tra i piedi) dell'Olimpia, per far correre e far scoprire gli avversari, che però si difendono evitando fronzoli e usando all'occorrenza le maniere forti. Il gol, infatti, giunge tra lo stupore generale: lancio lungo, incomprensione comunicativa e tecnica tra Monechi e Mannelli, del buco dei due ne approfitta ( a caval donato.. Solimeno che tocca il pallone, si allarga e quasi dalla linea di fondo indirizza verso la porta, con Galdi che non riesce a sventare la (concretizzatasi) minaccia. La partita, forse complice il primo, deciso, caldo, non vive fasi di ulteriore scossa, e per aspettare delle conclusioni si devono aspettare gli ultimi dieci giri di lancetta lunga. Male la punizione di Centrini e di Fantechi, mentre per due volte Giamboloni conclude centralmente, senza creare grattacapi a Garbinesi. Sull'altro versante, sullo scadere di frazione, Nabile trova lo spazio, converge e prova a bombardare col destro, largo ed alto, ma mica di tanto. Col passare dei minuti l'Olimpia si innervosisce e diviene sempre meno pericolosa: la ricerca del classico episodio -senza il quale sbloccare la partita diventerebbe a dir poco complicato - va a vuoto. Il Massi furioso nell'intervallo da fondo a gran parte delle risorse a disposizione, spedendo dal 1' del secondo tempo quattro nuovi elementi, con intenzioni evidentemente offensive: due ali altissime (Giamboloni e il '97 Espinosa), un centravanti (Vignozzi) e gli inserimenti assidui, partendo dalla trequarti, di Tacchi e Pieri. Le giocate, però, sono forzate, e i ritmi frenetici: proprio la furia si dimostra la peggior nemica dei padroni di casa, che nel secondo tempo perdono un'ingente quantità di palloni contro un'avversaria che mister Bazzarini comprensibilmente plasma, già prima dell'ora di gioco, in atteggiamento esclusivamente barricadero. Nella muraglia aretina non si creano brecce, e l'Olimpia in forcing raccoglie solo due occasioni, le più limpide della propria partita, nell''arco di due minuti (64'-65'). La più limpida è la prima, col terzo tempo di Tacchi su un prodigioso cross mancino di Pampaloni dalla trequarti, colpo di testa potente che sbatte sulla traversa e a urlare alla sfortuna, poi, nell'azione successiva, Rotondi riceve da fallo laterale, fa perno sul corpo dell'avversario e calcia col sinistro sul primo palo, ma Garbinesi risponde come meglio non potrebbe. Poi, il nervosismo protrattosi fin lì, sfocia nell'episodio del (meritato) cartellino rosso sventolato a Braccini, colpevole di una reazione ingiustificata quanto spropositata ad uno pseudo-fallo subito nella metà campo avversaria. Nei secondi quaranta minuti il massaggiatore degli ospiti sarà costretto a fare i kilometri uscendo e rientrando in campo per mettere a posto i ragazzi bianco-amaranto disseminati sul terreno di gioco con sorprendente frequenza. Di fatti, sono sette i minuti di recupero assegnati dal direttore di gara pratese (impeccabile nella gestione della gara e dei cartellini), in cui l'Olimpia si riversa in avanti. Ma il Giocalaaaa gridato di Massi muore nell'aria. Loffia l'offensiva giallo-nera, e, a tre dal termine, l'Arezzo Academy infila nuovamente e chiude la partita. Rinvio di Garbinesi, spizzata di Curo, travolgente conclusione di Giannelli: et voilà!

Calciatoripiù
: nella brutta prova dell'Olimpia si danno un tono Fantechi e Pampaloni, negli ospiti sugli scudi il gladiatorio Vedovini e colui su cui poggia il peso dell'attacco, Solimeno.

Fulvio Scozzafava OLIMPIA FIRENZE (4-3-2-1): Monechi; Pampaloni (73' Zagli), Mannelli (41' Braccini), Galdi, Lauri (41' Espinosa); Tacchi, Fantechi, Centrini (51' Galletti); Bini (41' Pieri), Giamboloni; Vignozzi (41' Rotondi). A disp.: Turi. All.: Massimo Massi.<br >AREZZO FOOTBALL ACADEMY (4-3-3): Garbinesi; Martinelli, Vicidomini, Egitto, Chiarenza; Cacioppini (54' Rossi), Vedovini, Franchi (74' Guizzunti); Nabile, Solimeno (59' Giannelli), Gerardini (51' Curo). A disp.: Palazzeschi, Micheli, Casini. All.: Alberto Bazzarini.<br > ARBITRO: Lorenzo Parretti di Prato.<br > RETI: 12' Solimeno, 84' Giannelli.<br >NOTE: espulso Braccini al 68'. Si fa pi&ugrave; lunga del previsto e del voluto l'attesa per la festa in casa Olimpia. Il tutt'altro che aspettato ko interno dilunga di un'altra settimana il colpo di grazia al campionato: bastava un punto ai gialloneri per festeggiare, viste le contemporanee cadute di Fortis Juventus e Montevarchi. Ma l'Arezzo compie la pi&ugrave; classica delle imprese calcistiche, sbancando il Cerreti ed ergendosi a 30 punti: altro che boccata d'ossigeno. Tra i locali regnano la tensione e le assenze, Bigazzi e Cantini su tutti; sin dalle prime battute il copione sembra gi&agrave; pronto ad essere recitato, pallino del match costantemente in mano (o meglio, tra i piedi) dell'Olimpia, per far correre e far scoprire gli avversari, che per&ograve; si difendono evitando fronzoli e usando all'occorrenza le maniere forti. Il gol, infatti, giunge tra lo stupore generale: lancio lungo, incomprensione comunicativa e tecnica tra Monechi e Mannelli, del buco dei due ne approfitta ( a caval donato.. Solimeno che tocca il pallone, si allarga e quasi dalla linea di fondo indirizza verso la porta, con Galdi che non riesce a sventare la (concretizzatasi) minaccia. La partita, forse complice il primo, deciso, caldo, non vive fasi di ulteriore scossa, e per aspettare delle conclusioni si devono aspettare gli ultimi dieci giri di lancetta lunga. Male la punizione di Centrini e di Fantechi, mentre per due volte Giamboloni conclude centralmente, senza creare grattacapi a Garbinesi. Sull'altro versante, sullo scadere di frazione, Nabile trova lo spazio, converge e prova a bombardare col destro, largo ed alto, ma mica di tanto. Col passare dei minuti l'Olimpia si innervosisce e diviene sempre meno pericolosa: la ricerca del classico episodio -senza il quale sbloccare la partita diventerebbe a dir poco complicato - va a vuoto. Il Massi furioso nell'intervallo da fondo a gran parte delle risorse a disposizione, spedendo dal 1' del secondo tempo quattro nuovi elementi, con intenzioni evidentemente offensive: due ali altissime (Giamboloni e il '97 Espinosa), un centravanti (Vignozzi) e gli inserimenti assidui, partendo dalla trequarti, di Tacchi e Pieri. Le giocate, per&ograve;, sono forzate, e i ritmi frenetici: proprio la furia si dimostra la peggior nemica dei padroni di casa, che nel secondo tempo perdono un'ingente quantit&agrave; di palloni contro un'avversaria che mister Bazzarini comprensibilmente plasma, gi&agrave; prima dell'ora di gioco, in atteggiamento esclusivamente barricadero. Nella muraglia aretina non si creano brecce, e l'Olimpia in forcing raccoglie solo due occasioni, le pi&ugrave; limpide della propria partita, nell''arco di due minuti (64'-65'). La pi&ugrave; limpida &egrave; la prima, col terzo tempo di Tacchi su un prodigioso cross mancino di Pampaloni dalla trequarti, colpo di testa potente che sbatte sulla traversa e a urlare alla sfortuna, poi, nell'azione successiva, Rotondi riceve da fallo laterale, fa perno sul corpo dell'avversario e calcia col sinistro sul primo palo, ma Garbinesi risponde come meglio non potrebbe. Poi, il nervosismo protrattosi fin l&igrave;, sfocia nell'episodio del (meritato) cartellino rosso sventolato a Braccini, colpevole di una reazione ingiustificata quanto spropositata ad uno pseudo-fallo subito nella met&agrave; campo avversaria. Nei secondi quaranta minuti il massaggiatore degli ospiti sar&agrave; costretto a fare i kilometri uscendo e rientrando in campo per mettere a posto i ragazzi bianco-amaranto disseminati sul terreno di gioco con sorprendente frequenza. Di fatti, sono sette i minuti di recupero assegnati dal direttore di gara pratese (impeccabile nella gestione della gara e dei cartellini), in cui l'Olimpia si riversa in avanti. Ma il Giocalaaaa gridato di Massi muore nell'aria. Loffia l'offensiva giallo-nera, e, a tre dal termine, l'Arezzo Academy infila nuovamente e chiude la partita. Rinvio di Garbinesi, spizzata di Curo, travolgente conclusione di Giannelli: et voil&agrave;!<br ><b> Calciatoripi&ugrave;</b>: nella brutta prova dell'Olimpia si danno un tono <b>Fantechi </b>e <b>Pampaloni</b>, negli ospiti sugli scudi il gladiatorio <b>Vedovini </b>e colui su cui poggia il peso dell'attacco, <b>Solimeno</b>. Fulvio Scozzafava




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