• Trofeo Cerbai Giovanissimi B
  • Affrico
  • 3 - 3
  • Aquila Montevarchi


AFFRICO (4-2-3-1): Bernini 6; Valerio 6,5, Casoni 6+, Mazri 6,5, Mocali 6+; Bongini 6+, Sirbu 6/7; Boukhari 6,5 (67' Caccavo s.v.), Piazza 6,5, Lombardi 6,5; Montagni 7,5. A disp.: Andorlini, Calise, Virgili, Incoronato, Berti. All.: Fabrizio Zanieri.
AQUILA MONTEVARCHI (4-2-3-1): Becattini 6,5; Novi 6,5 (70' Cairo s.v), Lovaglio 6+, Ferrucci 6, Paolini 6,5; +, Broetto 6,5, Tinacci 6,5; Marini 7,5, Rosi 6+, Francini 6+ (44' Campus 6+); Patricolo 6/7. A disp.: Casati, Mazzeschi, Giorgeschi, Poggiali. All.: Tronconi.

ARBITRO: Lucio Magherini di Prato.

RETI: 15' Rosi, 26' Paolini, 33' Montagni, 47' Lombardi, 53' Piazza, 60' Patricolo.
NOTE: espulso al 64' Rosi per doppia ammonizione.



Ecco cosa ci si aspetta da due prime della classe : spettacolo al Lapenta tra due formazioni trionfatrici dei rispettivi campionati. L'Affrico può contare sulla disponibilità di due risultati su tre per passare il turno, di contro, logicamente, al Montevarchi si pone l'obbligo della vittoria. Dire vittoria contro l'Affrico di Zanieri, però, spesso si traduce con impresa : e impresa è stata tentata. Le prime battute sfoggiano un Affrico intenzionato a imporre il proprio ritmo contro un Montevarchi tatticamente impeccabile e assiduamente pronto a verticalizzare verso i propri veloci avanti, cercando di metterli in condizione di puntare l'uomo. In apertura Boukhari da posizione defilatissima si inventa un destro che Becattini è obbligato a smanacciare, poi Mocali spedisce largo un calcio di punizione. È proprio in ripartenza il Montevarchi riesce a graffiare. Mirabile aggancio di Marini sull'out destro che permette a Patricolo di imbeccare con un lob Rosi, sbucato alle spalle del centrale e autore del tiro che porta in vantaggio gli ospiti. È organizzazione la parola d'ordine degli undici in rosso, capaci di prendere in mano l'andamento dell'incontro giocando a ritmi forsennati la frazione di gioco. Marini supera barriera e Bernini su calcio piazzato, ma la traversa dice no al raddoppio (sulla ribattuta Francini riesce a calciare sul primo palo, ma Bernini fa buona guardia). L'Affrico tenta di scuotersi, Sirbu prende l'iniziativa e, dribblati due avversari, cede sulla sinistra per Piazza. Controllo e tiro sul primo palo ove si distende Becattini. Ma è un fuoco di paglia, perché a ribadire la (temporanea) superiorità è il Montevarchi. Altra notevolissima esecuzione di Marini, attorno ai venti metri, altro legno; stavolta, sulla ribattuta, il più lesto di tutti è Paolini, a cui viene concesso il tempo di controllare e tirare, battendo così Bernini. L'irriconoscibile Affrico, ha, però, un Montagni nella manica . Potenza pura nello stacco e nel colpo di testa che accorcia le distanza a centoventi secondi dal termine del parziale. Prevedibilmente, dopo l'intervallo l'Affrico riorganizza le idee e spinge per il pareggio, approfittando di un vistoso quanto inevitabile calo fisico degli avversari, impossibilitati a mantenere i livelli offerti in precedenza. Subito Piazza assiste Montagni, controllo di petto che lo costringe a defilarsi e a tentare col sinistro: sfera che muore sul fondo. Successivamente è provvidenziale prima Becattini a farsi Vishnu per rispondere a tono alla torsione aerea di Sirbu, poi il palo nello sputare il mancino di Montagni, che dal niente si era creato spazio, tempo e opportunità per la conclusione. Montagni che supera, in stacco, addirittura Becattini in uscita alta per incornare un cross dalla destra, spedendo però di poco largo. Alla luce di queste chances in avvio di secondo tempo, va definito meritato il pareggio a cui perviene Lombardi. Il bomber dei leoni fa a sportellate sulla destra, riesce a servire sui venti metri Piazza: il suo tiro è una parabola che bacia la traversa e rimbalza quasi sulla linea. È lì che Lombardi si fa condor e, inevitabilmente implacabile, deposita la seconda rete dei suoi. Su queste ali fatte di adrenalina e fervore agonistico l'Affrico riesce a concludere l'auspicata rimonta sette minuti più tardi. Piazza vince, su palla lunga, il duello con Ferrucci ritrovandosi dinanzi al portiere, superato con un esterno debole a sufficienza ad eluderne l'intervento. Chi pensa, a quel punto, di averne viste abbastanza e ritiene che sia morta lì, vaneggia. Improvvisa la verticalizzazione di Rosi per lo scatto di un solitario Patricolo, che deve ringraziare mezza difesa per lo spazio concesso e può poi bucare in qualche modo Bernini. Questo gol è linfa per il Montevarchi, che però deve subire un duro colpo per le proprie ambizioni. Rosi si fa cacciare per un doppio giallo nel giro di venti, forse trenta, secondi. Prima per proteste, poi per gli strascichi della diatriba intrapresa con Lombardi. E' un 3-3-3 ciò con cui chiude la partita il Montevarchi, che per un soffio non realizza il colpaccio. Nell'ultimo dei quattro minuti di extra-time, lancio disperato in avanti, Marini riesce a destreggiarsi e a caricare il tiro a due passi da Bernini, ma è almeno da beatificare l'intervento di Mazri che allontana la sfera dalle roventi zone. L'Affrico può così festeggiare per l'accesso alla semifinale del Cerbai , conseguito al netto della miglior differenza reti rispetto agli ospiti (+5 contro +3): l'obiettivo è sempre più nitido.

Calciatoripiù: Montagni (Affrico):
impossibile non citarlo, si carica sulle spalle la squadra nel momento del bisogno, specialmente in apertura di secondo tempo. Sul finire del primo converte in rete l'unica occasione capitatagli: Rabdomante. Marini (Aq. Montevarchi): mezzi fisici e tecnici fuori dal comune, assolutamente sopra la media. Sradicargli la palla dai piedi è a dir poco ostico, si trova a meraviglia soprattutto con Rosi e Patricolo, specialista dei calci da fermo, peccato solo per questo odierno feeling con i legni: Vedere per credere! .

Fulvio Scozzafava AFFRICO (4-2-3-1): Bernini 6; Valerio 6,5, Casoni 6+, Mazri 6,5, Mocali 6+; Bongini 6+, Sirbu 6/7; Boukhari 6,5 (67' Caccavo s.v.), Piazza 6,5, Lombardi 6,5; Montagni 7,5. A disp.: Andorlini, Calise, Virgili, Incoronato, Berti. All.: Fabrizio Zanieri.<br >AQUILA MONTEVARCHI (4-2-3-1): Becattini 6,5; Novi 6,5 (70' Cairo s.v), Lovaglio 6+, Ferrucci 6, Paolini 6,5; +, Broetto 6,5, Tinacci 6,5; Marini 7,5, Rosi 6+, Francini 6+ (44' Campus 6+); Patricolo 6/7. A disp.: Casati, Mazzeschi, Giorgeschi, Poggiali. All.: Tronconi.<br > ARBITRO: Lucio Magherini di Prato.<br > RETI: 15' Rosi, 26' Paolini, 33' Montagni, 47' Lombardi, 53' Piazza, 60' Patricolo.<br >NOTE: espulso al 64' Rosi per doppia ammonizione. Ecco cosa ci si aspetta da due prime della classe : spettacolo al Lapenta tra due formazioni trionfatrici dei rispettivi campionati. L'Affrico pu&ograve; contare sulla disponibilit&agrave; di due risultati su tre per passare il turno, di contro, logicamente, al Montevarchi si pone l'obbligo della vittoria. Dire vittoria contro l'Affrico di Zanieri, per&ograve;, spesso si traduce con impresa : e impresa &egrave; stata tentata. Le prime battute sfoggiano un Affrico intenzionato a imporre il proprio ritmo contro un Montevarchi tatticamente impeccabile e assiduamente pronto a verticalizzare verso i propri veloci avanti, cercando di metterli in condizione di puntare l'uomo. In apertura Boukhari da posizione defilatissima si inventa un destro che Becattini &egrave; obbligato a smanacciare, poi Mocali spedisce largo un calcio di punizione. &Egrave; proprio in ripartenza il Montevarchi riesce a graffiare. Mirabile aggancio di Marini sull'out destro che permette a Patricolo di imbeccare con un lob Rosi, sbucato alle spalle del centrale e autore del tiro che porta in vantaggio gli ospiti. &Egrave; organizzazione la parola d'ordine degli undici in rosso, capaci di prendere in mano l'andamento dell'incontro giocando a ritmi forsennati la frazione di gioco. Marini supera barriera e Bernini su calcio piazzato, ma la traversa dice no al raddoppio (sulla ribattuta Francini riesce a calciare sul primo palo, ma Bernini fa buona guardia). L'Affrico tenta di scuotersi, Sirbu prende l'iniziativa e, dribblati due avversari, cede sulla sinistra per Piazza. Controllo e tiro sul primo palo ove si distende Becattini. Ma &egrave; un fuoco di paglia, perch&eacute; a ribadire la (temporanea) superiorit&agrave; &egrave; il Montevarchi. Altra notevolissima esecuzione di Marini, attorno ai venti metri, altro legno; stavolta, sulla ribattuta, il pi&ugrave; lesto di tutti &egrave; Paolini, a cui viene concesso il tempo di controllare e tirare, battendo cos&igrave; Bernini. L'irriconoscibile Affrico, ha, per&ograve;, un Montagni nella manica . Potenza pura nello stacco e nel colpo di testa che accorcia le distanza a centoventi secondi dal termine del parziale. Prevedibilmente, dopo l'intervallo l'Affrico riorganizza le idee e spinge per il pareggio, approfittando di un vistoso quanto inevitabile calo fisico degli avversari, impossibilitati a mantenere i livelli offerti in precedenza. Subito Piazza assiste Montagni, controllo di petto che lo costringe a defilarsi e a tentare col sinistro: sfera che muore sul fondo. Successivamente &egrave; provvidenziale prima Becattini a farsi Vishnu per rispondere a tono alla torsione aerea di Sirbu, poi il palo nello sputare il mancino di Montagni, che dal niente si era creato spazio, tempo e opportunit&agrave; per la conclusione. Montagni che supera, in stacco, addirittura Becattini in uscita alta per incornare un cross dalla destra, spedendo per&ograve; di poco largo. Alla luce di queste chances in avvio di secondo tempo, va definito meritato il pareggio a cui perviene Lombardi. Il bomber dei leoni fa a sportellate sulla destra, riesce a servire sui venti metri Piazza: il suo tiro &egrave; una parabola che bacia la traversa e rimbalza quasi sulla linea. &Egrave; l&igrave; che Lombardi si fa condor e, inevitabilmente implacabile, deposita la seconda rete dei suoi. Su queste ali fatte di adrenalina e fervore agonistico l'Affrico riesce a concludere l'auspicata rimonta sette minuti pi&ugrave; tardi. Piazza vince, su palla lunga, il duello con Ferrucci ritrovandosi dinanzi al portiere, superato con un esterno debole a sufficienza ad eluderne l'intervento. Chi pensa, a quel punto, di averne viste abbastanza e ritiene che sia morta l&igrave;, vaneggia. Improvvisa la verticalizzazione di Rosi per lo scatto di un solitario Patricolo, che deve ringraziare mezza difesa per lo spazio concesso e pu&ograve; poi bucare in qualche modo Bernini. Questo gol &egrave; linfa per il Montevarchi, che per&ograve; deve subire un duro colpo per le proprie ambizioni. Rosi si fa cacciare per un doppio giallo nel giro di venti, forse trenta, secondi. Prima per proteste, poi per gli strascichi della diatriba intrapresa con Lombardi. E' un 3-3-3 ci&ograve; con cui chiude la partita il Montevarchi, che per un soffio non realizza il colpaccio. Nell'ultimo dei quattro minuti di extra-time, lancio disperato in avanti, Marini riesce a destreggiarsi e a caricare il tiro a due passi da Bernini, ma &egrave; almeno da beatificare l'intervento di Mazri che allontana la sfera dalle roventi zone. L'Affrico pu&ograve; cos&igrave; festeggiare per l'accesso alla semifinale del Cerbai , conseguito al netto della miglior differenza reti rispetto agli ospiti (+5 contro +3): l'obiettivo &egrave; sempre pi&ugrave; nitido.<br ><b> Calciatoripi&ugrave;: Montagni (Affrico): </b>impossibile non citarlo, si carica sulle spalle la squadra nel momento del bisogno, specialmente in apertura di secondo tempo. Sul finire del primo converte in rete l'unica occasione capitatagli: Rabdomante. <b>Marini (Aq. Montevarchi): </b>mezzi fisici e tecnici fuori dal comune, assolutamente sopra la media. Sradicargli la palla dai piedi &egrave; a dir poco ostico, si trova a meraviglia soprattutto con Rosi e Patricolo, specialista dei calci da fermo, peccato solo per questo odierno feeling con i legni: Vedere per credere! . Fulvio Scozzafava




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