• Giovanissimi Nazionali GIR.E
  • Roma
  • 3 - 1
  • Lazio


ROMA: Marchegiani, Selvaggio, Masciangelo (36' Ansini), Pellegrini (54' Cesaretti), Capradossi, Ferrara (44' Capanna), Steri, Adamo, Damiani, Verde (51' Musto) Martinozzi (41' Taranto). A disp.: Romano. All.: Vincenzo Montella
LAZIO: De Angelis, Perocchi (51' Di Vito), Costalunga (8'st Pingitore), Mattia, Bonacini, Tentoni (67' Viscuso), Lucarini (43' Benedetti), Milani, Murgia, Stetsula (34' Macciucca, 63' Palombi). A disp.: Guerrieri. All.: Fabbro

ARBITRO: Fiammetta di Roma 1

RETI: 32' Martinozzi, 37' Ansini, 59' Taranto aut., 69' Damiani.
NOTE: ammoniti Ferrara e Steri. Nessun espulso. Corner 4-3. Recupero 1'pt 3'st



Continua a volare alto la Roma di Vincenzo Montella, l'Aerolpanino giallorosso da bravo aviatore guida la sua squadra in vetta alla classifica, fortificando un primato da dividere ancora con la Fiorentina, in attesa che arrivi il decisivo faccia a faccia a fine novembre. Il derby però è una partita diversa dalle altre, dove classifica e numeri perdono improvvisamente valore; la stracittadina è una nuova mano di gioco dopo aver mischiato le carte, il punteggio si vede alla fine, la partita è un'altra cosa. La Lazio del resto gli assi nelle maniche per portarsi a casa l'intero piatto ne aveva, seppure le buone intenzioni della squadra di Fabbro abbiano faticato molto ad uscire allo scoperto. I biancocelesti hanno sofferto, costretti soprattutto nella parte iniziale a limitare gli avversari che a preoccuparsi di impostare il gioco. L'avvio avvolgente della Roma del resto rientra alla perfezione dello stile di gioco di Montella, dove la fase difensiva è una sfumatura che ogni tanto va ricalcata per necessità. Le due reti finora subite, compresa quella di ieri, ne sono la dimostrazione. In campo. E' così che il tecnico campano punta su un 4-1-2-3 molto offensivo, con Pellegrini piazzato a proteggere la difesa e poco più avanti Adamo e Verde a supportare il tredente Steri, Damiani, Martinozzi. Più guardinga, apparentemente, la formazione di Enrico Fabbro: un 4-4-1-1 che a seconda delle esigenze si trasforma in un 4-2-3-1, con Stetsula e Tentoni sulle fasce a fare la spola tra l'accoppiata centrale Lucarini - Mattia e Murgia, operativo dalla trequarti in su insieme all'unica punta Milani. La gara. Pronti via è la Roma a prendere in mano le redini dell'incontro, i giallorossi offrono sin da subito un buon fraseggio allargandosi spesso sulle ali e costringendo la Lazio a sfruttare le ripartenze. Al primo vero affondo, i padroni di casa azzardano con una rovesciata in area di Pellegrini, apprezzabile il gesto tecnico per quanto la palla sia comunque uscita fuori. L'undici di Fabbro si difende bene, lasciando pochi spazi ai ragazzi di Montella, che troppo spesso vanno a sbattere contro la linea difensiva avversaria. Proprio da un tentativo giallorosso nasce un veloce contropiede dei biancocelesti: lunga discesa di Stetsula, ieri all'esordio, che palla al piede si accentra bruciando sul tempo Capradossi, l'ucraino è bravo a prendere in controtempo anche Marchegiani ma è miracolosa la chiusura dell'ex Lodigiani, bravo a restare agganciato all'esterno laziale. Poco dopo è ancora la Lazio a prendere l'iniziativa con una punizione di Perocchi, una conclusione utile più a dare coraggio ai compagni che ad impensierire Marchegiani. Montella sposta Steri a sinistra con Damiani che invece si va a posizionare sulla destra. Ed è proprio grazie ad una grande giocata del numero nove che i giallorossi sfiorano il vantaggio, dopo aver seminato il panico Damiani serve un assist perfetto per Martinozzi che di prima spara alto da posizione ravvicinata. La Roma forza la mano, ci prova anche Adamo dalla distanza, il suo missile si spegne di poco a lato. Martinozzi c'è. I giallorossi vogliono il vantaggio nella prima frazione e al 32' si concretizzano i loro sforzi: ennesima conclusione potente di Adamo che De Angelis non riesce a trattenere, sulla respinta il tap in di Martinozzi è imparabile. La Lazio accusa il colpo e un minuto dopo sono i padroni di casa cercano il colpo di grazia: Damiani trova Martinozzi in buona posizione, ma Bonacini sventa l'azione. Nella ripresa Montella mischia le carte: Selvaggio si sposta a sinistra sulla linea difensiva, esce Masciangelo per Ansini, con Steri a vestire i panni del terzino destro. A centrocampo appunto Ansini che prende il posto di Verde, allargato a destra in attacco. L'inizio della Roma stavolta è fulminante: il talento campano fa quello che vuole, arriva sulla linea del fondo, cross basso per il neo entrato Ansini, per il quale è un gioco da ragazzi griffare il tabellino della partita col suo nome. Roma - Lazio 2-0. La Lazio subisce il contraccolpo, non riuscendo più a riprendere il ritmo partita. Fabbro cambia i due terzini (devastanti gli esterni giallorossi) e Lucarini che lascia il posto a Benedetti. Al 10'st Murgia prova a sorprendere Marchiegiani, ma il portiere blocca con sicurezza. Sull'altro fronte buona azione tra Taranto, Damiani e Ansini, con quest'ultimo anticipato di un soffio da Bonacini. Botta e risposta. La partita scivola via con i biancocelesti che prendono coraggio e al 24'st riescono ad accorciare le distanze: Benedetti mette in mezzo un pallone teso su cui svetta Taranto che però manda erroneamente la sfera nella propria port, riaccendendo le speranze dei cugini. Seguono dieci minuti di grande confusione, con qualche buona occasione sia da una parte (Damiani) che dall'altra (Benedetti). Il sigillo arriva al 34'st quando da un lungo rilancio della Roma Damiani è abravissimo nell'approfittare delle disattenzioni di Bonacini e il portiere De Angelis, uscito malissimo, e con la porta vuota a segnare la rete del definitivo 3-1. Un derby quello vinto dai giallorossi che dimostra, a conti fatti, che classifica e numeri finora raccolti dalla capolista hanno ragion d'essere e che oggettivamente Roma e Fiorentina hanno qualcosa in più delle altre squadre in corsa per un posto nella post season. A colpire la grande malleabilità di una squadra che, qualsiasi siano le pedine scelte dall'Aeroplanino, cerca sempre di fare la partita, un gruppo in cui non esistono primi attori o assoluti protagonisti. Ancora una volta Vincenzo Montella può ritenersi soddisfatto, ai suoi ragazzi non manca nulla per puntare al tricolore, sfuggito nella scorsa stagione nella finale contro il Milan. La Lazio resta in ogni caso la realtà che più ha messo in difficoltà la capolista, riuscendo anche a segnare una gol alla difesa meno battuta del campionato. Diverso il discorso per quanto riguarda la retroguardia di Fabbro che a Trigoria ha rimediato tre gol, quante le reti subite in questa prima parte della stagione dai biancocelesti. Nove punti (la Lazio ha già riposato) forse sono un gap troppo grande per quello che si è visto al Fulvio Bernardini, con un pizzico di fortuna in più e con una macchina ancora più rodata forse la prossima volta l'epilogo potrebbe essere diverso. Adesso però a ridere di gusto è la Roma di Montella.

Daniele Priori ROMA: Marchegiani, Selvaggio, Masciangelo (36' Ansini), Pellegrini (54' Cesaretti), Capradossi, Ferrara (44' Capanna), Steri, Adamo, Damiani, Verde (51' Musto) Martinozzi (41' Taranto). A disp.: Romano. All.: Vincenzo Montella<br >LAZIO: De Angelis, Perocchi (51' Di Vito), Costalunga (8'st Pingitore), Mattia, Bonacini, Tentoni (67' Viscuso), Lucarini (43' Benedetti), Milani, Murgia, Stetsula (34' Macciucca, 63' Palombi). A disp.: Guerrieri. All.: Fabbro<br > ARBITRO: Fiammetta di Roma 1<br > RETI: 32' Martinozzi, 37' Ansini, 59' Taranto aut., 69' Damiani.<br >NOTE: ammoniti Ferrara e Steri. Nessun espulso. Corner 4-3. Recupero 1'pt 3'st Continua a volare alto la Roma di Vincenzo Montella, l'Aerolpanino giallorosso da bravo aviatore guida la sua squadra in vetta alla classifica, fortificando un primato da dividere ancora con la Fiorentina, in attesa che arrivi il decisivo faccia a faccia a fine novembre. Il derby per&ograve; &egrave; una partita diversa dalle altre, dove classifica e numeri perdono improvvisamente valore; la stracittadina &egrave; una nuova mano di gioco dopo aver mischiato le carte, il punteggio si vede alla fine, la partita &egrave; un'altra cosa. La Lazio del resto gli assi nelle maniche per portarsi a casa l'intero piatto ne aveva, seppure le buone intenzioni della squadra di Fabbro abbiano faticato molto ad uscire allo scoperto. I biancocelesti hanno sofferto, costretti soprattutto nella parte iniziale a limitare gli avversari che a preoccuparsi di impostare il gioco. L'avvio avvolgente della Roma del resto rientra alla perfezione dello stile di gioco di Montella, dove la fase difensiva &egrave; una sfumatura che ogni tanto va ricalcata per necessit&agrave;. Le due reti finora subite, compresa quella di ieri, ne sono la dimostrazione. In campo. E' cos&igrave; che il tecnico campano punta su un 4-1-2-3 molto offensivo, con Pellegrini piazzato a proteggere la difesa e poco pi&ugrave; avanti Adamo e Verde a supportare il tredente Steri, Damiani, Martinozzi. Pi&ugrave; guardinga, apparentemente, la formazione di Enrico Fabbro: un 4-4-1-1 che a seconda delle esigenze si trasforma in un 4-2-3-1, con Stetsula e Tentoni sulle fasce a fare la spola tra l'accoppiata centrale Lucarini - Mattia e Murgia, operativo dalla trequarti in su insieme all'unica punta Milani. La gara. Pronti via &egrave; la Roma a prendere in mano le redini dell'incontro, i giallorossi offrono sin da subito un buon fraseggio allargandosi spesso sulle ali e costringendo la Lazio a sfruttare le ripartenze. Al primo vero affondo, i padroni di casa azzardano con una rovesciata in area di Pellegrini, apprezzabile il gesto tecnico per quanto la palla sia comunque uscita fuori. L'undici di Fabbro si difende bene, lasciando pochi spazi ai ragazzi di Montella, che troppo spesso vanno a sbattere contro la linea difensiva avversaria. Proprio da un tentativo giallorosso nasce un veloce contropiede dei biancocelesti: lunga discesa di Stetsula, ieri all'esordio, che palla al piede si accentra bruciando sul tempo Capradossi, l'ucraino &egrave; bravo a prendere in controtempo anche Marchegiani ma &egrave; miracolosa la chiusura dell'ex Lodigiani, bravo a restare agganciato all'esterno laziale. Poco dopo &egrave; ancora la Lazio a prendere l'iniziativa con una punizione di Perocchi, una conclusione utile pi&ugrave; a dare coraggio ai compagni che ad impensierire Marchegiani. Montella sposta Steri a sinistra con Damiani che invece si va a posizionare sulla destra. Ed &egrave; proprio grazie ad una grande giocata del numero nove che i giallorossi sfiorano il vantaggio, dopo aver seminato il panico Damiani serve un assist perfetto per Martinozzi che di prima spara alto da posizione ravvicinata. La Roma forza la mano, ci prova anche Adamo dalla distanza, il suo missile si spegne di poco a lato. Martinozzi c'&egrave;. I giallorossi vogliono il vantaggio nella prima frazione e al 32' si concretizzano i loro sforzi: ennesima conclusione potente di Adamo che De Angelis non riesce a trattenere, sulla respinta il tap in di Martinozzi &egrave; imparabile. La Lazio accusa il colpo e un minuto dopo sono i padroni di casa cercano il colpo di grazia: Damiani trova Martinozzi in buona posizione, ma Bonacini sventa l'azione. Nella ripresa Montella mischia le carte: Selvaggio si sposta a sinistra sulla linea difensiva, esce Masciangelo per Ansini, con Steri a vestire i panni del terzino destro. A centrocampo appunto Ansini che prende il posto di Verde, allargato a destra in attacco. L'inizio della Roma stavolta &egrave; fulminante: il talento campano fa quello che vuole, arriva sulla linea del fondo, cross basso per il neo entrato Ansini, per il quale &egrave; un gioco da ragazzi griffare il tabellino della partita col suo nome. Roma - Lazio 2-0. La Lazio subisce il contraccolpo, non riuscendo pi&ugrave; a riprendere il ritmo partita. Fabbro cambia i due terzini (devastanti gli esterni giallorossi) e Lucarini che lascia il posto a Benedetti. Al 10'st Murgia prova a sorprendere Marchiegiani, ma il portiere blocca con sicurezza. Sull'altro fronte buona azione tra Taranto, Damiani e Ansini, con quest'ultimo anticipato di un soffio da Bonacini. Botta e risposta. La partita scivola via con i biancocelesti che prendono coraggio e al 24'st riescono ad accorciare le distanze: Benedetti mette in mezzo un pallone teso su cui svetta Taranto che per&ograve; manda erroneamente la sfera nella propria port, riaccendendo le speranze dei cugini. Seguono dieci minuti di grande confusione, con qualche buona occasione sia da una parte (Damiani) che dall'altra (Benedetti). Il sigillo arriva al 34'st quando da un lungo rilancio della Roma Damiani &egrave; abravissimo nell'approfittare delle disattenzioni di Bonacini e il portiere De Angelis, uscito malissimo, e con la porta vuota a segnare la rete del definitivo 3-1. Un derby quello vinto dai giallorossi che dimostra, a conti fatti, che classifica e numeri finora raccolti dalla capolista hanno ragion d'essere e che oggettivamente Roma e Fiorentina hanno qualcosa in pi&ugrave; delle altre squadre in corsa per un posto nella post season. A colpire la grande malleabilit&agrave; di una squadra che, qualsiasi siano le pedine scelte dall'Aeroplanino, cerca sempre di fare la partita, un gruppo in cui non esistono primi attori o assoluti protagonisti. Ancora una volta Vincenzo Montella pu&ograve; ritenersi soddisfatto, ai suoi ragazzi non manca nulla per puntare al tricolore, sfuggito nella scorsa stagione nella finale contro il Milan. La Lazio resta in ogni caso la realt&agrave; che pi&ugrave; ha messo in difficolt&agrave; la capolista, riuscendo anche a segnare una gol alla difesa meno battuta del campionato. Diverso il discorso per quanto riguarda la retroguardia di Fabbro che a Trigoria ha rimediato tre gol, quante le reti subite in questa prima parte della stagione dai biancocelesti. Nove punti (la Lazio ha gi&agrave; riposato) forse sono un gap troppo grande per quello che si &egrave; visto al Fulvio Bernardini, con un pizzico di fortuna in pi&ugrave; e con una macchina ancora pi&ugrave; rodata forse la prossima volta l'epilogo potrebbe essere diverso. Adesso per&ograve; a ridere di gusto &egrave; la Roma di Montella. Daniele Priori




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