• Giovanissimi Nazionali GIR.E
  • Prato
  • 1 - 2
  • Livorno


PRATO: Saccardi 6,5, Bardazzi 6,5, Berlincioni 6 (55' Torrente 6), Tarantino 5, Cangioli 6, Biagiotti 6, Mangani 6 (36' Nardi 6), Palli 6,5, Lenzi 6,5, Coscione 6,5 (55' Barontini 6,5), Campinoti 7. A disp.: Niccolai, Benvenuti, Magnolfi, Campolo. All.: Alessio Rubicini.
LIVORNO: Agabiti 5,5, Del Corona 6, Balleri 6, Torri 6,5, Dell'Aversana 8, Benassai 6,5, Nigiotti 6,5 (56' Camposeo 6), Bani 6 (68' Colombo sv.), Testa 7,5, Luschi 6 (36' Bernini 6), Pellegrini 6,5 (68' Di Sacco 6). A disp.: Olivari, Giari, Guastapaglia, Burelli. All.: Flavio Sarti.

ARBITRO: Failla di Firenze.

RETI: 46' Campinoti, 54' e 71' Dell'Aversana.
NOTE: ammonito: Torrente. Espulso: Tarantino. Angoli: 1-2.



Conquista ulteriori tre punti fondamentali il Livorno di mister Sarti confermando gli ottimi segnali della precedente sfida casalinga contro il Grosseto e candidandosi ad un posto nelle parti alte della classifica. È un momento decisamente non felice per il Prato che inanella la seconda sconfitta consecutiva: se quella sul difficile campo della capolista Empoli è una batosta che poteva starci questa è sicuramente più pesante ed amara anche per come è maturata. Vero che siamo ancora all'inizio della stagione ed il campionato è pertanto ancora lungo, ma è tempo per i ragazzi di Rubicini di dimostrare di essere una squadra matura e capace di ritagliarsi un ruolo da outsider. Il Prato si schiera in campo con un 4-2-3-1 con Palli chiamato a supportare l'unica punta Lenzi e Mangani e Campinoti ad infiltrarsi nelle maglie della difesa amaranto; Sarti risponde con un ben più spregiudicato 4-3-3 con gli esterni alti Nigiotti e Pellegrini obbligati a ripiegare in fase di possesso palla pratese. Ritmi vertiginosi caratterizzano i primi minuti dell'incontro: le due compagini si affrontano a muso duro non concedendo praticamente nulla. La prima vera occasione da rete risale al minuto 13 ed è di marca livornese con Testa che controlla il pallone con il petto in piena area di rigore e si gira in un fazzoletto, la palla scivola sul fondo di un metro. La reazione locale non si fa attendere: al 17' conclusione di contro balzo di Bardazzi defilato sulla destra con palla che sorvola la traversa. Al 19' Tarantino combina una frittata: Testa intercetta un passaggio del difensore in disimpegno e di prima intenzione calcia, il portiere deve compiere un vero e proprio miracolo arrivando a deviare il pallone diretto all'angolino con la punta delle dita. Al 21' ancora il Livorno in avanti: Pellegrini chiude una perfetta triangolazione, ma calcia sbilenco. In questa fase del match meglio gli amaranto che riescono, con un collettivo collaudato e l'estro dei propri giocatori offensivi, a creare non pochi grattacapi alla retroguardia locale; il Prato per il momento soffre in silenzio, ma regge e sornione aspetta l'attimo propizio per colpire in contropiede. Nelle fila del Livorno si distingue Testa, centravanti molto fisico e potente, costante punto di riferimento per i compagni che quando possono lo servono, il quale fa a sportellate con i difensori locali, incapaci di contenerlo e costretti sovente al fallo. Nei lanieri discreta la prova di Mangani che spesso riesce ad arrivare sul fondo e a crossare senza trovare compagni lesti e pronti alla deviazione decisiva. Finisce qui un primo tempo non molto divertente, che ai punti però direbbe Livorno per la mole di palle gol create: per il mister del Prato Rubicini ci sono molte cose da rivedere, a partire dallo schieramento tattico che sembra non funzionare contro una squadra ben disposta in campo come il Livorno e che sembra sacrificare le qualità tecniche di taluni calciatori. È invece mister Sarti ad effettuare il primo cambio in apertura di ripresa: dentro Torrente, fuori Coscione: non cambia nulla dal punto di vista tattico. Gli strali ed i consigli del mister dei lanieri sembrano essere recepiti dai ragazzi in maglia azzurra, scesi in campo con ben altro piglio; ed alla prima vera e propria azione da gol, cinicamente, il Prato passa in vantaggio grazie ad un terribile destro dalla trequarti di Campinoti sul quale Agabiti si mostra incerto. Il Livorno non vuol vedere vanificato quanto di buono fatto nella prima frazione: la reazione amaranto è veemente e rabbiosa. Al 12' Testa conclude potente, ma Saccardi si distende e para. Sette minuti più tardi, il Livorno trova la via della rete con una magistrale punizione di Dell'Aversana dai 25 metri, un autentico proiettile scagliato verso Saccardi sul quale il giovane portiere nulla può fare. Allora il Prato prova a riportarsi in vantaggio, ma stavolta è la sfortuna ad accanirsi contro i locali: al 30' punizione dal limite dell'area calciata magistralmente da Cangioli, la palla colpisce la traversa, ma non entra. Al 31' l'episodio che potrebbe decidere il match: Tarantino già ammonito stende a centrocampo Di Sacco e riceve la seconda ammonizione con conseguente espulsione. Nonostante l'inferiorità numerica è il Prato a rendersi per altre due volte pericoloso dalle parti di Agabiti prima con Lenzi e poi con Torrente, ma la palla non vuole entrare. Anzi, come uno scherzo di un destino crudele, arriva la beffa per il Prato a tempo scaduto: al 36' il direttore di gara vede una trattenuta di poco fuori dall'area di rigore su Testa e concede una generosa punizione che lo specialista Dell'Aversana trasforma con un secco tiro rasoterra che trapassa la barriera e finisce in rete tra le proteste in campo e sugli spalti. Mattinata non semplice per l'arbitro che ha condotto la partita senza grosse sbavature (anche l'espulsione è apparsa sacrosanta), ma che forse ha commesso l'errore più importante: la concessione della punizione del vantaggio livornese.

Calciatoripiù: Campinoti (Prato)
: accende la sfida con un gol di pura follia solo per il fatto di averci provato; Lenzi (Prato): anche se è poco servito, quando è in possesso del pallone il pubblico livornese trema; Dell'Aversana (Livorno): studia a scuola dei grandi tiratori di punizioni e regala ai suoi compagni un'insperata vittoria; Testa (Livorno): ha un modo di giocare efficace e pratico che innervosisce gli avversari.

Simone Romagnani PRATO: Saccardi 6,5, Bardazzi 6,5, Berlincioni 6 (55' Torrente 6), Tarantino 5, Cangioli 6, Biagiotti 6, Mangani 6 (36' Nardi 6), Palli 6,5, Lenzi 6,5, Coscione 6,5 (55' Barontini 6,5), Campinoti 7. A disp.: Niccolai, Benvenuti, Magnolfi, Campolo. All.: Alessio Rubicini.<br >LIVORNO: Agabiti 5,5, Del Corona 6, Balleri 6, Torri 6,5, Dell'Aversana 8, Benassai 6,5, Nigiotti 6,5 (56' Camposeo 6), Bani 6 (68' Colombo sv.), Testa 7,5, Luschi 6 (36' Bernini 6), Pellegrini 6,5 (68' Di Sacco 6). A disp.: Olivari, Giari, Guastapaglia, Burelli. All.: Flavio Sarti.<br > ARBITRO: Failla di Firenze.<br > RETI: 46' Campinoti, 54' e 71' Dell'Aversana.<br >NOTE: ammonito: Torrente. Espulso: Tarantino. Angoli: 1-2. Conquista ulteriori tre punti fondamentali il Livorno di mister Sarti confermando gli ottimi segnali della precedente sfida casalinga contro il Grosseto e candidandosi ad un posto nelle parti alte della classifica. &Egrave; un momento decisamente non felice per il Prato che inanella la seconda sconfitta consecutiva: se quella sul difficile campo della capolista Empoli &egrave; una batosta che poteva starci questa &egrave; sicuramente pi&ugrave; pesante ed amara anche per come &egrave; maturata. Vero che siamo ancora all'inizio della stagione ed il campionato &egrave; pertanto ancora lungo, ma &egrave; tempo per i ragazzi di Rubicini di dimostrare di essere una squadra matura e capace di ritagliarsi un ruolo da outsider. Il Prato si schiera in campo con un 4-2-3-1 con Palli chiamato a supportare l'unica punta Lenzi e Mangani e Campinoti ad infiltrarsi nelle maglie della difesa amaranto; Sarti risponde con un ben pi&ugrave; spregiudicato 4-3-3 con gli esterni alti Nigiotti e Pellegrini obbligati a ripiegare in fase di possesso palla pratese. Ritmi vertiginosi caratterizzano i primi minuti dell'incontro: le due compagini si affrontano a muso duro non concedendo praticamente nulla. La prima vera occasione da rete risale al minuto 13 ed &egrave; di marca livornese con Testa che controlla il pallone con il petto in piena area di rigore e si gira in un fazzoletto, la palla scivola sul fondo di un metro. La reazione locale non si fa attendere: al 17' conclusione di contro balzo di Bardazzi defilato sulla destra con palla che sorvola la traversa. Al 19' Tarantino combina una frittata: Testa intercetta un passaggio del difensore in disimpegno e di prima intenzione calcia, il portiere deve compiere un vero e proprio miracolo arrivando a deviare il pallone diretto all'angolino con la punta delle dita. Al 21' ancora il Livorno in avanti: Pellegrini chiude una perfetta triangolazione, ma calcia sbilenco. In questa fase del match meglio gli amaranto che riescono, con un collettivo collaudato e l'estro dei propri giocatori offensivi, a creare non pochi grattacapi alla retroguardia locale; il Prato per il momento soffre in silenzio, ma regge e sornione aspetta l'attimo propizio per colpire in contropiede. Nelle fila del Livorno si distingue Testa, centravanti molto fisico e potente, costante punto di riferimento per i compagni che quando possono lo servono, il quale fa a sportellate con i difensori locali, incapaci di contenerlo e costretti sovente al fallo. Nei lanieri discreta la prova di Mangani che spesso riesce ad arrivare sul fondo e a crossare senza trovare compagni lesti e pronti alla deviazione decisiva. Finisce qui un primo tempo non molto divertente, che ai punti per&ograve; direbbe Livorno per la mole di palle gol create: per il mister del Prato Rubicini ci sono molte cose da rivedere, a partire dallo schieramento tattico che sembra non funzionare contro una squadra ben disposta in campo come il Livorno e che sembra sacrificare le qualit&agrave; tecniche di taluni calciatori. &Egrave; invece mister Sarti ad effettuare il primo cambio in apertura di ripresa: dentro Torrente, fuori Coscione: non cambia nulla dal punto di vista tattico. Gli strali ed i consigli del mister dei lanieri sembrano essere recepiti dai ragazzi in maglia azzurra, scesi in campo con ben altro piglio; ed alla prima vera e propria azione da gol, cinicamente, il Prato passa in vantaggio grazie ad un terribile destro dalla trequarti di Campinoti sul quale Agabiti si mostra incerto. Il Livorno non vuol vedere vanificato quanto di buono fatto nella prima frazione: la reazione amaranto &egrave; veemente e rabbiosa. Al 12' Testa conclude potente, ma Saccardi si distende e para. Sette minuti pi&ugrave; tardi, il Livorno trova la via della rete con una magistrale punizione di Dell'Aversana dai 25 metri, un autentico proiettile scagliato verso Saccardi sul quale il giovane portiere nulla pu&ograve; fare. Allora il Prato prova a riportarsi in vantaggio, ma stavolta &egrave; la sfortuna ad accanirsi contro i locali: al 30' punizione dal limite dell'area calciata magistralmente da Cangioli, la palla colpisce la traversa, ma non entra. Al 31' l'episodio che potrebbe decidere il match: Tarantino gi&agrave; ammonito stende a centrocampo Di Sacco e riceve la seconda ammonizione con conseguente espulsione. Nonostante l'inferiorit&agrave; numerica &egrave; il Prato a rendersi per altre due volte pericoloso dalle parti di Agabiti prima con Lenzi e poi con Torrente, ma la palla non vuole entrare. Anzi, come uno scherzo di un destino crudele, arriva la beffa per il Prato a tempo scaduto: al 36' il direttore di gara vede una trattenuta di poco fuori dall'area di rigore su Testa e concede una generosa punizione che lo specialista Dell'Aversana trasforma con un secco tiro rasoterra che trapassa la barriera e finisce in rete tra le proteste in campo e sugli spalti. Mattinata non semplice per l'arbitro che ha condotto la partita senza grosse sbavature (anche l'espulsione &egrave; apparsa sacrosanta), ma che forse ha commesso l'errore pi&ugrave; importante: la concessione della punizione del vantaggio livornese.<br ><b> Calciatoripi&ugrave;: Campinoti (Prato)</b>: accende la sfida con un gol di pura follia solo per il fatto di averci provato; <b>Lenzi (Prato)</b>: anche se &egrave; poco servito, quando &egrave; in possesso del pallone il pubblico livornese trema; <b>Dell'Aversana (Livorno)</b>: studia a scuola dei grandi tiratori di punizioni e regala ai suoi compagni un'insperata vittoria; <b>Testa (Livorno)</b>: ha un modo di giocare efficace e pratico che innervosisce gli avversari. Simone Romagnani




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