• Terza Categoria GIR.A
  • Cobra Kai
  • 2 - 0
  • Caldine


COBRA KAI: Minervini, Marras, Amato E., Petri, Viola, Urso, Lenardon, Evans, Miglietta, Tavanti, Camarri. A disp.: Afflitto, Pratesi, Garbini, Amato G., Aloiso. All.: Carmine Mastrandrea.
CALDINE: Conti, Artoni, Bruni F., Petruzzi, D'Antonio, Bruni A., Narangoda, Tagliaferri, Rondinelli, Cortale, Tirinnanzi. A disp.: Cipollari, D'Amico, Calamandrei, Daddi, Giuntini, Marrini, Apricena. All.: Leonardo Pagliazzi.

RETI: Camarri, Lenardon.



Oltre che da un corposo tomo pieno di restrizioni più o meno contestabili e sempre più complicate da comprendere, il gioco del calcio è costituito anche - e da sempre, indipendentemente dalla categoria - da una serie di regole non scritte che ne determinano gli sviluppi. C'è quella famosa secondo cui a ogni gol divorato c'è il grosso rischio di incassarne uno beffardo, oppure la diffusa convinzione che con un uomo in meno, curiosamente, si giochi pure meglio. Scendendo di grado, e di categoria, giù fino alla Terza, ci si batte infine nell'ultima e più consigliata delle indicazioni: quando siete in testa alla classifica, o giù di lì, state attenti al Cobra Kai. Sì perché negli anni (pochi ma buoni, se si parla di colpacci a sorpresa) i gialloneri di Carmine Mastrandrea ci avevano già abituato a rumorosi velenosi di coda, capaci di mettere in ginocchio presunti Golia e cambiare le sorti di un intero girone, e quest'anno abbiamo dovuto attendere soltanto poche giornate perché bomber Tavanti e compagni si esaltassero nella prima impresa. A lasciare penne e primato sul sintetico del Cerreti 2 è stavolta l'ex capolista Caldine, che priva del suo punto di riferimento (e capocannoniere) Bianco è incappata in una giornata piuttosto grigia sia sotto il profilo mentale, con un approccio alla gara difficoltoso, sia sotto quello tecnico data la difficoltà nel costruire pericolose situazioni da rete per tutti i 90 minuti. Giornata sbagliata e avversario sbagliato: per capirlo bastano pochi minuti, tempo per Urso di avventarsi su una corta respinta di Conti, su pregevole tracciante di Tavanti, e colpire l'incrocio dei pali da pochi passi. Poco vuol dire se la prima frazione si chiude con il punteggio ancora fermo sul pari, perché il Cobra si dimostra in pieno controllo tanto prima quanto dopo la pausa di metà gara, trovando il vantaggio a pochi minuti dal rientro grazie alla pronta zuccata di Camarri, lesto a ribadire in rete il pallone dopo il palo colpito dallo sfortunato Tavanti. Il raddoppio arriva a stretto giro di posta, e porta la firma di una delle bandiere della compagine giallonera, Lenardon: punizione dalla sinistra battuta dal piede caldo del centrocampista locale e traiettoria insidiosa che taglia l'area di rigore senza alcuna deviazione, andando infine a morire alle spalle di un incredulo Conti, ponendo di fatto fine alle ostilità con notevole anticipo rispetto alla tabella di marcia. L'encefalogramma caldinese infatti per la prima volta in questo campionato rimane piatto, e nel finale c'è spazio soltanto per un paio di tentativi, sfumati di poco, dei soliti Tavanti e Camarri. Al triplice fischio è festa grande per la banda Cobra Kai e per il suo timoniere Carmine Mastrandrea, capaci di rendere ancora una volta onore alla propria fama di guastafeste; per l'undici di Leonardo Pagliazzi invece, se non di sconfitta salutare si può quantomano parlare di umana giornataccia, che per una squadra reduce da un pokerissimo di vittorie, non è affatto peccato capitale. Con il rientro di bomber Bianco, e l'arrivo di sfide d'alta quota come la prossima contro la Floria 2000, siamo certi che gioco, idee e soddisfazioni torneranno celermente.

COBRA KAI: Minervini, Marras, Amato E., Petri, Viola, Urso, Lenardon, Evans, Miglietta, Tavanti, Camarri. A disp.: Afflitto, Pratesi, Garbini, Amato G., Aloiso. All.: Carmine Mastrandrea.<br >CALDINE: Conti, Artoni, Bruni F., Petruzzi, D'Antonio, Bruni A., Narangoda, Tagliaferri, Rondinelli, Cortale, Tirinnanzi. A disp.: Cipollari, D'Amico, Calamandrei, Daddi, Giuntini, Marrini, Apricena. All.: Leonardo Pagliazzi.<br > RETI: Camarri, Lenardon. Oltre che da un corposo tomo pieno di restrizioni pi&ugrave; o meno contestabili e sempre pi&ugrave; complicate da comprendere, il gioco del calcio &egrave; costituito anche - e da sempre, indipendentemente dalla categoria - da una serie di regole non scritte che ne determinano gli sviluppi. C'&egrave; quella famosa secondo cui a ogni gol divorato c'&egrave; il grosso rischio di incassarne uno beffardo, oppure la diffusa convinzione che con un uomo in meno, curiosamente, si giochi pure meglio. Scendendo di grado, e di categoria, gi&ugrave; fino alla Terza, ci si batte infine nell'ultima e pi&ugrave; consigliata delle indicazioni: quando siete in testa alla classifica, o gi&ugrave; di l&igrave;, state attenti al Cobra Kai. S&igrave; perch&eacute; negli anni (pochi ma buoni, se si parla di colpacci a sorpresa) i gialloneri di Carmine Mastrandrea ci avevano gi&agrave; abituato a rumorosi velenosi di coda, capaci di mettere in ginocchio presunti Golia e cambiare le sorti di un intero girone, e quest'anno abbiamo dovuto attendere soltanto poche giornate perch&eacute; bomber Tavanti e compagni si esaltassero nella prima impresa. A lasciare penne e primato sul sintetico del Cerreti 2 &egrave; stavolta l'ex capolista Caldine, che priva del suo punto di riferimento (e capocannoniere) Bianco &egrave; incappata in una giornata piuttosto grigia sia sotto il profilo mentale, con un approccio alla gara difficoltoso, sia sotto quello tecnico data la difficolt&agrave; nel costruire pericolose situazioni da rete per tutti i 90 minuti. Giornata sbagliata e avversario sbagliato: per capirlo bastano pochi minuti, tempo per Urso di avventarsi su una corta respinta di Conti, su pregevole tracciante di Tavanti, e colpire l'incrocio dei pali da pochi passi. Poco vuol dire se la prima frazione si chiude con il punteggio ancora fermo sul pari, perch&eacute; il Cobra si dimostra in pieno controllo tanto prima quanto dopo la pausa di met&agrave; gara, trovando il vantaggio a pochi minuti dal rientro grazie alla pronta zuccata di Camarri, lesto a ribadire in rete il pallone dopo il palo colpito dallo sfortunato Tavanti. Il raddoppio arriva a stretto giro di posta, e porta la firma di una delle bandiere della compagine giallonera, Lenardon: punizione dalla sinistra battuta dal piede caldo del centrocampista locale e traiettoria insidiosa che taglia l'area di rigore senza alcuna deviazione, andando infine a morire alle spalle di un incredulo Conti, ponendo di fatto fine alle ostilit&agrave; con notevole anticipo rispetto alla tabella di marcia. L'encefalogramma caldinese infatti per la prima volta in questo campionato rimane piatto, e nel finale c'&egrave; spazio soltanto per un paio di tentativi, sfumati di poco, dei soliti Tavanti e Camarri. Al triplice fischio &egrave; festa grande per la banda Cobra Kai e per il suo timoniere Carmine Mastrandrea, capaci di rendere ancora una volta onore alla propria fama di guastafeste; per l'undici di Leonardo Pagliazzi invece, se non di sconfitta salutare si pu&ograve; quantomano parlare di umana giornataccia, che per una squadra reduce da un pokerissimo di vittorie, non &egrave; affatto peccato capitale. Con il rientro di bomber Bianco, e l'arrivo di sfide d'alta quota come la prossima contro la Floria 2000, siamo certi che gioco, idee e soddisfazioni torneranno celermente.




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