• Finali Giovanissimi Naz. GIR.A
  • Lazio
  • 0 - 0
  • Livorno


LAZIO: Morsa 6, Bedini 6.5, Nuccorini 6 (55' Botticelli 6), Nannini 6 (65' Tallini), Del Mastro 6, Mancini 6, Serafini 6.5, Carboni 6 (49' Napolitano), Legnante 6, Rossi 6, Marafini 6.5 (55' Perazzolo 6). A disp.: Sternini, Vecchi, Minelli, Tallini. All.: Luzardi.
LIVORNO: Campinotti 6, Ratti 6/7, Galeone 6+, Mori 6+, Polese 6+, El Wafi 6+, Ciofi 6+, Forte 6+, Guerrucci 6+ (42' Gadiaga 6/7), Nazzaro 6+, Lika 6+ (65' Lusitosv). A disp.: Farnesi, Lusito, Accorsini, Arcuri, Beconcini, Bagnoli, Giusti. All.: Cantini.

ARBITRO: Pizzicoli di Roma 1, coad. da Giansanti di Roma 2 e Capece di Ciampino.
NOTE: ammoniti Bedini e Forte. Angoli: 7-1.



Al Melli termina in parità la prima di campionato fra Lazio e Livorno, al termine di un match conclusosi sullo 0-0 che ha poco da dire sul piano del risultato, ma che ha tanto da raccontare su quello del gioco. Un punto a testa, dunque, che rispecchia gli equilibri visti nel rettangolo verde. La gara nei primissimi minuti è molto equilibrata, ma non per questo statica. Appare, anzi, del tutto movimentata con belle sventagliate e lanci lunghi insidiosi. Soprattutto i capitolini tentano l'assalto, ma i toscani sono pericolosi nelle ripartenze, condotte a tutta velocità. Bel grattacapo questo per Luzardi, che scendendo in campo con il 4-4-1 spende molto in fase offensiva con l'ascesa degli esterni, i quali fanno fatica in fase difensiva a sostenere la velocità dei terzini livornesi. Nel frattempo Marafini e Ratti sembrano aver ingaggiato un vero e proprio duello personale, con il numero 11 biancoceleste che raramente salta il difensore granata. Nonostante il dinamismo, però, le due formazioni non riescono a raggiungere la porta avversaria. Al 25' sono ancora zero i tiri effettuati nello specchio della porta dalle rispettive squadre. Il match appare poi molto corretto, nonostante qualche situazione dubbia sempre gestita all'inglese da Pizzicoli, che preferisce interrompere il gioco il meno possibile. Al 20' Marafini, ad esempio, cade in area dopo un contrasto con Ratti; le proteste del pubblico sono rumorose, ma per l'arbitro è tutto regolare. La prima, vera emozione del match arriva al 34', con la botta da fuori di Carboni: Campinotti si distende e devia miracolosamente. Il primo tempo si chiude sulla falsa riga dello 0-0. Nella ripresa è la Lazio a spingere di più in avanti. Già al 1' Serafini arriva alla conclusione da dentro l'area con un destro potentissimo. Il numero uno toscano respinge con i pugni, ma che pericolo per gli ospiti.Ancora il numero 7 biancoceleste ci riprova al 16' dopo essere stato innescato da una magia di Marafini, il tiro si spegne alto di poco. Avendo capito le intenzioni dei capitolini, il tecnico labronico adotta degli efficacissimi accorgimenti. Dice ai suoi di stare più chiusi e fa entrare Gadiaga, attaccante che spezza il ritmo con la sua grande velocità. Ormai è evidente che Cantini vuole giocare di rimessa. La gara continua senza grandi colpi di scena e si conclude su uno 0-0 più che giusto. Ottima l'interpretazione della partita da parte di Cantini, che ha reso possibile una resistenza ad oltranza ai continui assalti dei biancocelesti, creando talvolta scompiglio nella difesa avversaria con le ripartenze. Luzardi, dal canto suo, può ritenersi soddisfatto per il buon gioco espresso dai suoi. È la personalità la qualità migliore vista dal Livorno che il suo tecnico ha disposto benissimo in campo.

LAZIO: Morsa 6, Bedini 6.5, Nuccorini 6 (55' Botticelli 6), Nannini 6 (65' Tallini), Del Mastro 6, Mancini 6, Serafini 6.5, Carboni 6 (49' Napolitano), Legnante 6, Rossi 6, Marafini 6.5 (55' Perazzolo 6). A disp.: Sternini, Vecchi, Minelli, Tallini. All.: Luzardi.<br >LIVORNO: Campinotti 6, Ratti 6/7, Galeone 6+, Mori 6+, Polese 6+, El Wafi 6+, Ciofi 6+, Forte 6+, Guerrucci 6+ (42' Gadiaga 6/7), Nazzaro 6+, Lika 6+ (65' Lusitosv). A disp.: Farnesi, Lusito, Accorsini, Arcuri, Beconcini, Bagnoli, Giusti. All.: Cantini.<br > ARBITRO: Pizzicoli di Roma 1, coad. da Giansanti di Roma 2 e Capece di Ciampino.<br >NOTE: ammoniti Bedini e Forte. Angoli: 7-1. Al Melli termina in parit&agrave; la prima di campionato fra Lazio e Livorno, al termine di un match conclusosi sullo 0-0 che ha poco da dire sul piano del risultato, ma che ha tanto da raccontare su quello del gioco. Un punto a testa, dunque, che rispecchia gli equilibri visti nel rettangolo verde. La gara nei primissimi minuti &egrave; molto equilibrata, ma non per questo statica. Appare, anzi, del tutto movimentata con belle sventagliate e lanci lunghi insidiosi. Soprattutto i capitolini tentano l'assalto, ma i toscani sono pericolosi nelle ripartenze, condotte a tutta velocit&agrave;. Bel grattacapo questo per Luzardi, che scendendo in campo con il 4-4-1 spende molto in fase offensiva con l'ascesa degli esterni, i quali fanno fatica in fase difensiva a sostenere la velocit&agrave; dei terzini livornesi. Nel frattempo Marafini e Ratti sembrano aver ingaggiato un vero e proprio duello personale, con il numero 11 biancoceleste che raramente salta il difensore granata. Nonostante il dinamismo, per&ograve;, le due formazioni non riescono a raggiungere la porta avversaria. Al 25' sono ancora zero i tiri effettuati nello specchio della porta dalle rispettive squadre. Il match appare poi molto corretto, nonostante qualche situazione dubbia sempre gestita all'inglese da Pizzicoli, che preferisce interrompere il gioco il meno possibile. Al 20' Marafini, ad esempio, cade in area dopo un contrasto con Ratti; le proteste del pubblico sono rumorose, ma per l'arbitro &egrave; tutto regolare. La prima, vera emozione del match arriva al 34', con la botta da fuori di Carboni: Campinotti si distende e devia miracolosamente. Il primo tempo si chiude sulla falsa riga dello 0-0. Nella ripresa &egrave; la Lazio a spingere di pi&ugrave; in avanti. Gi&agrave; al 1' Serafini arriva alla conclusione da dentro l'area con un destro potentissimo. Il numero uno toscano respinge con i pugni, ma che pericolo per gli ospiti.Ancora il numero 7 biancoceleste ci riprova al 16' dopo essere stato innescato da una magia di Marafini, il tiro si spegne alto di poco. Avendo capito le intenzioni dei capitolini, il tecnico labronico adotta degli efficacissimi accorgimenti. Dice ai suoi di stare pi&ugrave; chiusi e fa entrare Gadiaga, attaccante che spezza il ritmo con la sua grande velocit&agrave;. Ormai &egrave; evidente che Cantini vuole giocare di rimessa. La gara continua senza grandi colpi di scena e si conclude su uno 0-0 pi&ugrave; che giusto. Ottima l'interpretazione della partita da parte di Cantini, che ha reso possibile una resistenza ad oltranza ai continui assalti dei biancocelesti, creando talvolta scompiglio nella difesa avversaria con le ripartenze. Luzardi, dal canto suo, pu&ograve; ritenersi soddisfatto per il buon gioco espresso dai suoi. &Egrave; la personalit&agrave; la qualit&agrave; migliore vista dal Livorno che il suo tecnico ha disposto benissimo in campo.




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