• Giovanissimi Provinciali
  • Virtus Archiano
  • 2 - 0
  • Marzocco Sangiovannese


V.ARCHIANO: Checcacci, De Simone, Cresci, Loppi A., Mulinacci, Fontana, Barretta, Loppi R., Riccio, Cianferoni, Cioria. A disp.: Loppi L., Cordovani, Beoni, Dobos, Fabrizi. All.: Andrea Terrasi.
MARZOCCO SANGIOVANNESE: Frosinini, Zannoli, Varvaro, Righi, Tellini, Galilei, Autiero, Sacchetti, Poggesi, Donati D., Sichei. A disp.: Giustelli, Artini, Sangalli, Donati L., Porretta, Zoppi, Girolami. All.: Massimo Zavaglia.

ARBITRO: Peli di Arezzo.

RETI: 13' aut. Poggesi, 41' Cioria.



A volte anche i leoni piangono. Nella sfida tra il nobile marzocco valdarnese e il rustico lupo sociano, infatti, la realtà calcistica giovanile della Provincia si impone sull'araldica, dimostrando che il blasone non sempre basta e che, soprattutto, le favole si prestano talora ad essere riscritte con un altro finale. Non c'è bisogno di scomodare Esopo per spiegare questo apparente mondo alla rovescia in cui non è il re degli animali a scuoiare metaforicamente il lupo, bensì il contrario, come è accaduto, appunto, allo stadio di Soci, dove la capolista Archiano prosegue la sua corsa travolgendo la Sangiovannese, con un risultato che suona perfino bugiardo nelle dimensioni. Il 2-0 definitivo, in effetti, appare, a ben vedere, una sorta di approssimazione per difetto, tenuto conto delle innumerevoli occasioni da gol che i casentinesi si sono autenticamente divorati, senza che, tuttavia, ciò debba andare a disdoro della formazione ospite, la quale ha avuto il merito, anzi, di restare in partita con onore fino al 70'. L'apparente paradosso di questa schematica sintesi si giustifica con il fatto che nonostante la netta e continua supremazia territoriale degli arancioverdi, i valdarnesi hanno optato per giocare sempre a viso aperto, cercando di non farsi schiacciare nella propria trequarti e traendo, di volta in volta, dagli scampati pericoli, rinnovato slancio per controbattere l'offensiva altrui. Non è un caso, dunque, che, dopo un convincente avvio dei locali, concretizzatosi in una serie di minacciose iniziative contro la porta di Frosinini, siano stati i biancoblù della Marzocco ad avere il primo nitido match-point, con Autiero che, smarcato in area da un cross proveniente dalla sinistra, ha calciato fuori da ottima posizione. Stavolta, però, il campanello d'allarme, a cui la Virtus si è dimostrata spesso sorda in passato, è stato prontamente recepito dai ragazzi di Terrasi, che hanno scelto di non rischiare più, avanzando il baricentro del gioco e aumentando il pressing fino a impadronirsi quasi completamente del campo. Così, con una tempistica inusuale per le loro abitudini realizzative, al 12' i padroni di casa erano già in vantaggio, grazie ad uno sfortunato autogol di Poggesi su corner propiziato da un affondo di Riccio, che, tra l'altro, avrebbe cominciato da lì il suo personalissimo duello con Frosinini, in un susseguirsi di tiri e parate destinato a costituire uno dei Leitmotive della gara. E poco importa che, alla fine, il capocannoniere della Virtus non sia riuscito ad iscrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori, dal momento che ad avvicendarlo ha provveduto, in un automatismo quasi perfetto, il gemello Cioria, ancora una volta straordinario per intensità agonistica e spirito di sacrificio. E' stato lui, infatti, all'inizio del secondo tempo, a mettere al sicuro la vittoria, con un maligno spiovente dalla fascia destra che si è infilato in fondo al sacco e che ha quindi riscattato l'attaccante arancioverde dal gol incredibilmente fallito, a due passi dalla porta, nella prima frazione di gioco. Tuttavia, nonostante la partita si fosse incanalata, per l'Archiano, nella giusta direzione, tra possesso palla e fulminei arrembaggi delle punte locali - che impegneranno severamente l'estremo difensore della Sangiovannese per ben tre volte, dal 50' al 55' -, il mancato incremento del bottino ha rischiato, col trascorrere dei minuti, non solo di diventare frustrante per lo sforzo profuso dal collettivo, ma anche di tenere inopinatamente aperta una pratica da molti considerata già archiviata. E di certo qualche brivido dev'essere corso lungo la schiena dei tifosi locali quando, al 60', in una mischia nell'area casentinese, Poggesi ha infilato Checcacci con un bel rasoterra, prima, però, che il gol venisse giustamente annullato per fuorigioco dal bravissimo sig. Peli, della Federazione di Arezzo, ineccepibile nella sua autorevole direzione di gara, purtroppo merce sempre più rara in queste categorie. Così, onde evitare di consegnarsi a quindici minuti di passione, nella rinunciataria difesa del risultato, la Virtus si è ributtata in avanti, alla ricerca di quel terzo sigillo in grado di chiudere definitivamente le ostilità e che ha sfiorato in almeno altre due circostanze. Clamorosa soprattutto quella al 65', con Beoni che ruba palla nella sua metà campo e s'invola sulla fascia, triangola con Dobos e, arrivato dentro i sedici metri della Marzocco, salta in dribbling anche il portiere, ma poi, stremato dalla fatica, manca di pochissimo il bersaglio. Sarebbe stata una rete strepitosa e comunque, a dispetto dell'esito, resta senza dubbio la più bella azione del match, quella che ha sancito, al di là di ogni plausibile partigianeria, la legittimità del successo dell'Archiano e del suo primato in classifica. Almeno oggi, almeno per ora. Non so se ci sia una morale come in quelle di Esopo, ma di questa favola viene voglia davvero di leggere ancora altre pagine.CALCIATORIPIU': Cioria e Beoni (V.Archiano).

Roberto Mulinacci V.ARCHIANO: Checcacci, De Simone, Cresci, Loppi A., Mulinacci, Fontana, Barretta, Loppi R., Riccio, Cianferoni, Cioria. A disp.: Loppi L., Cordovani, Beoni, Dobos, Fabrizi. All.: Andrea Terrasi.<br >MARZOCCO SANGIOVANNESE: Frosinini, Zannoli, Varvaro, Righi, Tellini, Galilei, Autiero, Sacchetti, Poggesi, Donati D., Sichei. A disp.: Giustelli, Artini, Sangalli, Donati L., Porretta, Zoppi, Girolami. All.: Massimo Zavaglia.<br > ARBITRO: Peli di Arezzo.<br > RETI: 13' aut. Poggesi, 41' Cioria. A volte anche i leoni piangono. Nella sfida tra il nobile marzocco valdarnese e il rustico lupo sociano, infatti, la realt&agrave; calcistica giovanile della Provincia si impone sull'araldica, dimostrando che il blasone non sempre basta e che, soprattutto, le favole si prestano talora ad essere riscritte con un altro finale. Non c'&egrave; bisogno di scomodare Esopo per spiegare questo apparente mondo alla rovescia in cui non &egrave; il re degli animali a scuoiare metaforicamente il lupo, bens&igrave; il contrario, come &egrave; accaduto, appunto, allo stadio di Soci, dove la capolista Archiano prosegue la sua corsa travolgendo la Sangiovannese, con un risultato che suona perfino bugiardo nelle dimensioni. Il 2-0 definitivo, in effetti, appare, a ben vedere, una sorta di approssimazione per difetto, tenuto conto delle innumerevoli occasioni da gol che i casentinesi si sono autenticamente divorati, senza che, tuttavia, ci&ograve; debba andare a disdoro della formazione ospite, la quale ha avuto il merito, anzi, di restare in partita con onore fino al 70'. L'apparente paradosso di questa schematica sintesi si giustifica con il fatto che nonostante la netta e continua supremazia territoriale degli arancioverdi, i valdarnesi hanno optato per giocare sempre a viso aperto, cercando di non farsi schiacciare nella propria trequarti e traendo, di volta in volta, dagli scampati pericoli, rinnovato slancio per controbattere l'offensiva altrui. Non &egrave; un caso, dunque, che, dopo un convincente avvio dei locali, concretizzatosi in una serie di minacciose iniziative contro la porta di Frosinini, siano stati i biancobl&ugrave; della Marzocco ad avere il primo nitido match-point, con Autiero che, smarcato in area da un cross proveniente dalla sinistra, ha calciato fuori da ottima posizione. Stavolta, per&ograve;, il campanello d'allarme, a cui la Virtus si &egrave; dimostrata spesso sorda in passato, &egrave; stato prontamente recepito dai ragazzi di Terrasi, che hanno scelto di non rischiare pi&ugrave;, avanzando il baricentro del gioco e aumentando il pressing fino a impadronirsi quasi completamente del campo. Cos&igrave;, con una tempistica inusuale per le loro abitudini realizzative, al 12' i padroni di casa erano gi&agrave; in vantaggio, grazie ad uno sfortunato autogol di Poggesi su corner propiziato da un affondo di Riccio, che, tra l'altro, avrebbe cominciato da l&igrave; il suo personalissimo duello con Frosinini, in un susseguirsi di tiri e parate destinato a costituire uno dei Leitmotive della gara. E poco importa che, alla fine, il capocannoniere della Virtus non sia riuscito ad iscrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori, dal momento che ad avvicendarlo ha provveduto, in un automatismo quasi perfetto, il gemello Cioria, ancora una volta straordinario per intensit&agrave; agonistica e spirito di sacrificio. E' stato lui, infatti, all'inizio del secondo tempo, a mettere al sicuro la vittoria, con un maligno spiovente dalla fascia destra che si &egrave; infilato in fondo al sacco e che ha quindi riscattato l'attaccante arancioverde dal gol incredibilmente fallito, a due passi dalla porta, nella prima frazione di gioco. Tuttavia, nonostante la partita si fosse incanalata, per l'Archiano, nella giusta direzione, tra possesso palla e fulminei arrembaggi delle punte locali - che impegneranno severamente l'estremo difensore della Sangiovannese per ben tre volte, dal 50' al 55' -, il mancato incremento del bottino ha rischiato, col trascorrere dei minuti, non solo di diventare frustrante per lo sforzo profuso dal collettivo, ma anche di tenere inopinatamente aperta una pratica da molti considerata gi&agrave; archiviata. E di certo qualche brivido dev'essere corso lungo la schiena dei tifosi locali quando, al 60', in una mischia nell'area casentinese, Poggesi ha infilato Checcacci con un bel rasoterra, prima, per&ograve;, che il gol venisse giustamente annullato per fuorigioco dal bravissimo sig. Peli, della Federazione di Arezzo, ineccepibile nella sua autorevole direzione di gara, purtroppo merce sempre pi&ugrave; rara in queste categorie. Cos&igrave;, onde evitare di consegnarsi a quindici minuti di passione, nella rinunciataria difesa del risultato, la Virtus si &egrave; ributtata in avanti, alla ricerca di quel terzo sigillo in grado di chiudere definitivamente le ostilit&agrave; e che ha sfiorato in almeno altre due circostanze. Clamorosa soprattutto quella al 65', con Beoni che ruba palla nella sua met&agrave; campo e s'invola sulla fascia, triangola con Dobos e, arrivato dentro i sedici metri della Marzocco, salta in dribbling anche il portiere, ma poi, stremato dalla fatica, manca di pochissimo il bersaglio. Sarebbe stata una rete strepitosa e comunque, a dispetto dell'esito, resta senza dubbio la pi&ugrave; bella azione del match, quella che ha sancito, al di l&agrave; di ogni plausibile partigianeria, la legittimit&agrave; del successo dell'Archiano e del suo primato in classifica. Almeno oggi, almeno per ora. Non so se ci sia una morale come in quelle di Esopo, ma di questa favola viene voglia davvero di leggere ancora altre pagine.<b>CALCIATORIPIU': Cioria e Beoni</b> (V.Archiano). Roberto Mulinacci




RITORNO ALLA RICERCA PARTITE SINGOLE


RICERCA CAMPIONATI