• Giovanissimi B GIR.C
  • Virtus Rifredi
  • 15 - 2
  • Laurenziana


VIRTUS RIFREDI: Betti, Ioppolo, Tronca, Braconi, Rossi, Giachi, Braggiotti, Amamou, Jazar, Gjika, Cappelli. A disp.: Organtini, Weeraratne, Petracchi, Segoni, Misuri. All.: Andrea Del Lungo.
LAURENZIANA: Armandi, Raso, Gardone D., Manzillo, Vergelli, Mozzetti, Baciottini, Ottavi, Paci, Becherucci, Savi. A disp.: Gardone E., Castoldi, Paoli, Chenah. All.: Roberto Landi.

ARBITRO: Silvia Cappetti di Firenze.

RETI: Amamou 2, Jazar 3, Giachi, Gjika 5, Braconi, Tronca, 2 Autogol pro Virtus Rifredi, Savi, Paci.



Si dice che non avere pazienza sia tutt'altro che una virtù. Ma ne siamo veramente sicuri? Questo detto potrà essere applicabile quasi sempre, ma non nel calcio, e la Virtus Rifredi oggi ce ne ha dato prova in maniera pratica. I padroni di casa, ardenti e vogliosi di vincere sono scesi in campo con grande determinazione e non hanno voluto aspettare troppo prima di segnare. Il risultato? Dopo nemmeno un giro di orologio la formazione di mister Del Lungo ha subito dato un messaggio forte con Amamou, che segna e porta i suoi sull'1-0: un gol che fa capire le intenzioni del Rifredi, che non vuole lasciare niente agli avversari. I locali letteralmente sembrano delle schegge impazzite in campo: il ritmo si fa subito incandescente, e non passa molto tempo prima che si veda anche il raddoppio dei padroni di casa. Jazar sterza, dribbla l'avversario e prende la mira, ed il tiro finisce proprio all'incrocio dei pali, dove il portiere non può intervenire. Ma non è finita qui: la Laurenziana prova a difendersi, ma il Rifredi è entrato nel giusto ritmo e non ha intenzione di fermarsi. Jazar si prende la scena completando già alla fine del primo tempo la sua personale tripletta, con Gjika - il cui gol permette al Rifredi di andare negli spogliatoi con un lauto vantaggio - che fa lo stesso, ed infine Giachi, autore di un pregevole tiro da fuori area. Con il punteggio sul 7-0 si inizia il secondo tempo: un punteggio che dà la possibilità al tecnico del Rifredi di cambiare tanto in campo e di sperimentare qualcosa, anche se il risultato non cambia di molto. La Laurenziana, malgrado il severo passivo, però non demorde, e dopo un primo tempo difficile riesce a prendersi qualche metro di campo. Malgrado il secondo gol di Amamou, uno specialista nei minuti iniziali, gli ospiti riescono a farsi vedere in avanti e segnare due volte. La prima rete è di Savi, che prende bene il tempo su una punizione ben calciata da capitan Manzillo, mentre il raddoppio è di Paci. Ma il Rifredi non vuole rallentare e continua a spingere: alla fine vengono segnate altre sette reti, con il punteggio che sale a 15-2. Oltre al gol di Tronca, protagonista è ancora Gjika, che arriva alla cinquina e si toglie anche lo sfizio di far calare il sipario sul match, e lo fa in grande stile: stop di petto, girata perfetta e tiro al volo. Il Rifredi ha giocato un grandissimo calcio, ma dall'altro lato, anche se sconfitta, esce una Laurenziana che non ha mai smesso di lottare, e questo non può che farle onore.

VIRTUS RIFREDI: Betti, Ioppolo, Tronca, Braconi, Rossi, Giachi, Braggiotti, Amamou, Jazar, Gjika, Cappelli. A disp.: Organtini, Weeraratne, Petracchi, Segoni, Misuri. All.: Andrea Del Lungo.<br >LAURENZIANA: Armandi, Raso, Gardone D., Manzillo, Vergelli, Mozzetti, Baciottini, Ottavi, Paci, Becherucci, Savi. A disp.: Gardone E., Castoldi, Paoli, Chenah. All.: Roberto Landi.<br > ARBITRO: Silvia Cappetti di Firenze.<br > RETI: Amamou 2, Jazar 3, Giachi, Gjika 5, Braconi, Tronca, 2 Autogol pro Virtus Rifredi, Savi, Paci. Si dice che non avere pazienza sia tutt'altro che una virt&ugrave;. Ma ne siamo veramente sicuri? Questo detto potr&agrave; essere applicabile quasi sempre, ma non nel calcio, e la Virtus Rifredi oggi ce ne ha dato prova in maniera pratica. I padroni di casa, ardenti e vogliosi di vincere sono scesi in campo con grande determinazione e non hanno voluto aspettare troppo prima di segnare. Il risultato? Dopo nemmeno un giro di orologio la formazione di mister Del Lungo ha subito dato un messaggio forte con Amamou, che segna e porta i suoi sull'1-0: un gol che fa capire le intenzioni del Rifredi, che non vuole lasciare niente agli avversari. I locali letteralmente sembrano delle schegge impazzite in campo: il ritmo si fa subito incandescente, e non passa molto tempo prima che si veda anche il raddoppio dei padroni di casa. Jazar sterza, dribbla l'avversario e prende la mira, ed il tiro finisce proprio all'incrocio dei pali, dove il portiere non pu&ograve; intervenire. Ma non &egrave; finita qui: la Laurenziana prova a difendersi, ma il Rifredi &egrave; entrato nel giusto ritmo e non ha intenzione di fermarsi. Jazar si prende la scena completando gi&agrave; alla fine del primo tempo la sua personale tripletta, con Gjika - il cui gol permette al Rifredi di andare negli spogliatoi con un lauto vantaggio - che fa lo stesso, ed infine Giachi, autore di un pregevole tiro da fuori area. Con il punteggio sul 7-0 si inizia il secondo tempo: un punteggio che d&agrave; la possibilit&agrave; al tecnico del Rifredi di cambiare tanto in campo e di sperimentare qualcosa, anche se il risultato non cambia di molto. La Laurenziana, malgrado il severo passivo, per&ograve; non demorde, e dopo un primo tempo difficile riesce a prendersi qualche metro di campo. Malgrado il secondo gol di Amamou, uno specialista nei minuti iniziali, gli ospiti riescono a farsi vedere in avanti e segnare due volte. La prima rete &egrave; di Savi, che prende bene il tempo su una punizione ben calciata da capitan Manzillo, mentre il raddoppio &egrave; di Paci. Ma il Rifredi non vuole rallentare e continua a spingere: alla fine vengono segnate altre sette reti, con il punteggio che sale a 15-2. Oltre al gol di Tronca, protagonista &egrave; ancora Gjika, che arriva alla cinquina e si toglie anche lo sfizio di far calare il sipario sul match, e lo fa in grande stile: stop di petto, girata perfetta e tiro al volo. Il Rifredi ha giocato un grandissimo calcio, ma dall'altro lato, anche se sconfitta, esce una Laurenziana che non ha mai smesso di lottare, e questo non pu&ograve; che farle onore.




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