• Juniores Regionali GIR.B
  • Cenaia
  • 1 - 2
  • Livorno Nord Pontino


S.C.CENAIA (4-2-3-1): D'Addio, Sarnelli, Bartolena, Incrocci (76' Dibe), Priami, Marconi, Mannucca, Turini, Marabotti (58' Casangiu), Cecconi, Del Moro (68' Raduazzo). A disp.: Biso, Boccaccio, Bonamassa. All.: Stefano Pagliai.
LIVORNO NORD PONTINO (4-5-1): Poles, Vignali, Bandini, Pampaloni, Berti, Volpe, Buti (54' Di Lazzaro), Montecalvo (70' Dotsenko), Mimini, Sonzogni (76' Brioschi), Ciorba (58' Pardini). A disp.: Ryan, Del Soldato, Masotti. All.: Livio Paci.

ARBITRO: Del Papa di Lucca.

RETI: 34' rig. Bartolena, 80' Brioschi, 90' Berti.
NOTE: ammoniti Mannucci, Poles, Del Moro, Biso. Recupero 2'+3'.



Magari sarà scudetto lo stesso, ma il Cenaia ha sprecato il primo match ball della serie che si concluderà fra due giornate. Ed è sfortuna o imperizia, fatto sta che al 90' il titolo era in tasca. Dopo un partita tiratissima, portata alla fine più di cuore e nervi che attraverso il gioco, il titolo comunque era lì e sembrava la meritata ricompensa alla tenacia per aver tenuto botta: sembrava, appunto. E invece il Cenaia dovrà aspettare per festeggiare, se festa sarà. Chi festeggia è sicuramente il Livorno Nord Pontino, che con questa vittoria, oltretutto ottenuta in rimonta, riapre i giochi per il primo posto, si porta a quattro lunghezze e può sperare fino a quando la matematica gliene darà la possibilità. Schieramenti quasi speculari per le prime due della classe ma interpretazioni del modulo molto differenti. Pagliai sceglie la coppia Incrocci - Turini come cerniera di centrocampo e affida al trio Cecconi-Ciorba-Mannucci il compito di innescare Marabotti. Dall'altra parte Paci ne tiene tre a centrocampo e affida le chiavi del gioco alla punta Mimini, che ha il compito di proteggere la sfera ed aprire gli spazi per i tagli degli esterni Buti e Sonzogni. Una fiammata per parte segna l'inizio della gara: prima il Cenaia guadagna due angoli consecutivi mettendo pressione alla difesa labronica, sul rovesciamento di fronte Buti se ne va in contropiede e dalla sinistra entra in area rimettendo prontamente al centro dove Mimini gira verso la porta. D'Addio si affida all'istinto e para come può. Si accendono i primi duelli in campo, due su tutti: Marconi si attacca a Mimini e gli contende lo spazio aereo costringendolo ben presto a girare largo; al centro del campo si fronteggiano con risultati alterni Turini, regista del Cenaia che illumina con pregevoli lanci lunghi e precisi cambi di gioco, e Montecalvo, che invece sfrutta il fisico per sfondare centralmente. La partita è contratta, ambedue le squadre si studiano saggiando le rispettive difese alla ricerca del lato debole e così comincia la sfida a scacchi dalle panchine. Pagliai inverte gli esterni cercando di sfruttare la maggiore rapidità di Cecconi contro Vignali, mentre Paci rompe gli indugi e avanza le ali a formare un tridente puro. Le mosse e le contromosse non sbloccano l'inerzia della gara, la prima occasione si registra solo al 20': sugli sviluppi di un corner Marabotti cerca la porta da posizione defilata, seppur dentro l'area, ma coglie solo l'sterno della rete. La partita si sviluppa al centro del campo, ambedue le formazioni avvertono la pressione: il Cenaia ha due risultati su tre per festeggiare il titolo di campione mentre con una vittoria il Livorno tornerebbe a sognare. Alla mezz'ora il Cenaia riceve un aiuto dalla buona sorte: lungo rinvio di D'Addio sul quale scatta Mannucci alla ricerca del pallone, Pampaloni lo marca stretto e l'attaccante del Cenaia va giù in area, il direttore di gara ravvisa un tocco di mano del difensore amaranto e indica il dischetto. Rigore senza dubbio generoso poiché se tocco c'è stato nell'aggiustarsi la palla è stato difficile da vedere. Sul dischetto va Bartolena che non sbaglia e il Cenaia si porta avanti. Il vantaggio dona tranquillità alla formazione di casa che ricomincia a macinare gioco come sa, ma il Livorno non si arrende e si butta subito alla ricerca del pareggio. Mimini si sposta sull'esterno per sfuggire alla marcatura asfissiante di Marconi mentre Mannucci avanza di qualche metro a completare la coppia d'attacco. Sul finire del primo tempo Mimini ci prova con una botta dal limite ma D'Addio chiude bene e salva il risultato. È però il Cenaia a chiudere in avanti grazie ad una punizione velenosa di Mannucci che dall'angolo sinistro sceglie il palo del portiere, la palla si abbassa pericolosamente ed è molto bravo Poles a bloccare a terra. La ripresa è subito per i padroni di casa che prima commettono una grande leggerezza difensiva riuscendo quasi a far segnare il Livorno, poi si gettano in avanti con una bella combinazione di prima fra Turini, Cecconi e Mannucci che mette Marabotti davanti a Poles, ma l'estremo ospite non si fa sorprendere e sventa la minaccia. Pochi minuti dopo è Cecconi a fare tutto da solo entrando in area dalla destra ma il suo colpo sotto è intercettato da Poles in uscita. Comincia la girandola dei cambi e questo spezza il ritmo dell'incontro che era tutto a favore del Cenaia. Il Livorno ne approfitta e si porta subito al tiro con Mimini che ci prova a giro dal limite, la sua conclusione è la prima in porta per il Livorno nella seconda frazione di gioco. La risposta del Cenaia viene da un'intuizione di Turini che vede il corridoio in verticale per lanciare sulla corsa Casangiu, la giovane punta controlla bene ma esita troppo al momento del tiro e vanifica l'occasione di chiudere la partita. È l'ultimo sprazzo di Cenaia perché adesso comincia un'altra partita e la gioca tutta il Livorno. A dieci dalla fine, quando tutto sembrava deciso, a seguito di una rimessa laterale in zona d'attacco la palla resta in area del Cenaia, Mimini prova il tiro ma D'Addio intercetta. Nessuno spazza e Brioschi, entrato da meno di tre minuti, è il più lesto a ribadire in rete. Il pareggio per il Cenaia vorrebbe dire comunque vittoria del girone, mancano solo dieci minuti più recupero ma ormai il Livorno ha una marcia in più: Di Lazzaro addomestica un lancio dalla difesa e lascia partire un bolide dal limite dell'area, D'Addio già in uscita compie una vera prodezza intercettando la sfera che andava nella direzione opposta. Cinque alla fine e il Livorno ha in mano le redini della gara, il Cenaia ormai conta i minuti per poter festeggiare ma alla fine dei novanta regolamentari ecco che l'incubo si concretizza in tutta la sua perfidia: mischia in area, la difesa di casa ancora una volta non libera prontamente e Berti da due passi segna il gol che vale una stagione. Il triplice fischio del direttore di gara riaccende le speranze del Livorno e il rimpianto del Cenaia per aver sprecato una grande occasione di chiudere in casa il discorso campionato.

Calciatoripiù: Mimini
regge da solo l'attacco del Livorno e anche se non segna fa un lavoro enorme per la squadra. Perde il duello con Marconi ma alla lunga pesa molto nell'economia della gara. Del Soldato ara la fascia senza fermarsi un attimo, anche alla fine trova le energie per lanciarsi in avanti e appoggiare l'azione dei compagni. Incrocci guida la squadra da vero capitano coprendo le spalle a Turini e aiutando sempre i compagni nei raddoppi, non è un caso che il Cenaia perda di consistenza dopo la sua uscita. Menzione speciale per D'Addio, la sua parata quasi allo scadere vale un gol e mezzo: riflessi, tecnica e coraggio in un unico gesto.

Luca Lunedì S.C.CENAIA (4-2-3-1): D'Addio, Sarnelli, Bartolena, Incrocci (76' Dibe), Priami, Marconi, Mannucca, Turini, Marabotti (58' Casangiu), Cecconi, Del Moro (68' Raduazzo). A disp.: Biso, Boccaccio, Bonamassa. All.: Stefano Pagliai.<br >LIVORNO NORD PONTINO (4-5-1): Poles, Vignali, Bandini, Pampaloni, Berti, Volpe, Buti (54' Di Lazzaro), Montecalvo (70' Dotsenko), Mimini, Sonzogni (76' Brioschi), Ciorba (58' Pardini). A disp.: Ryan, Del Soldato, Masotti. All.: Livio Paci.<br > ARBITRO: Del Papa di Lucca.<br > RETI: 34' rig. Bartolena, 80' Brioschi, 90' Berti.<br >NOTE: ammoniti Mannucci, Poles, Del Moro, Biso. Recupero 2'+3'. Magari sar&agrave; scudetto lo stesso, ma il Cenaia ha sprecato il primo match ball della serie che si concluder&agrave; fra due giornate. Ed &egrave; sfortuna o imperizia, fatto sta che al 90' il titolo era in tasca. Dopo un partita tiratissima, portata alla fine pi&ugrave; di cuore e nervi che attraverso il gioco, il titolo comunque era l&igrave; e sembrava la meritata ricompensa alla tenacia per aver tenuto botta: sembrava, appunto. E invece il Cenaia dovr&agrave; aspettare per festeggiare, se festa sar&agrave;. Chi festeggia &egrave; sicuramente il Livorno Nord Pontino, che con questa vittoria, oltretutto ottenuta in rimonta, riapre i giochi per il primo posto, si porta a quattro lunghezze e pu&ograve; sperare fino a quando la matematica gliene dar&agrave; la possibilit&agrave;. Schieramenti quasi speculari per le prime due della classe ma interpretazioni del modulo molto differenti. Pagliai sceglie la coppia Incrocci - Turini come cerniera di centrocampo e affida al trio Cecconi-Ciorba-Mannucci il compito di innescare Marabotti. Dall'altra parte Paci ne tiene tre a centrocampo e affida le chiavi del gioco alla punta Mimini, che ha il compito di proteggere la sfera ed aprire gli spazi per i tagli degli esterni Buti e Sonzogni. Una fiammata per parte segna l'inizio della gara: prima il Cenaia guadagna due angoli consecutivi mettendo pressione alla difesa labronica, sul rovesciamento di fronte Buti se ne va in contropiede e dalla sinistra entra in area rimettendo prontamente al centro dove Mimini gira verso la porta. D'Addio si affida all'istinto e para come pu&ograve;. Si accendono i primi duelli in campo, due su tutti: Marconi si attacca a Mimini e gli contende lo spazio aereo costringendolo ben presto a girare largo; al centro del campo si fronteggiano con risultati alterni Turini, regista del Cenaia che illumina con pregevoli lanci lunghi e precisi cambi di gioco, e Montecalvo, che invece sfrutta il fisico per sfondare centralmente. La partita &egrave; contratta, ambedue le squadre si studiano saggiando le rispettive difese alla ricerca del lato debole e cos&igrave; comincia la sfida a scacchi dalle panchine. Pagliai inverte gli esterni cercando di sfruttare la maggiore rapidit&agrave; di Cecconi contro Vignali, mentre Paci rompe gli indugi e avanza le ali a formare un tridente puro. Le mosse e le contromosse non sbloccano l'inerzia della gara, la prima occasione si registra solo al 20': sugli sviluppi di un corner Marabotti cerca la porta da posizione defilata, seppur dentro l'area, ma coglie solo l'sterno della rete. La partita si sviluppa al centro del campo, ambedue le formazioni avvertono la pressione: il Cenaia ha due risultati su tre per festeggiare il titolo di campione mentre con una vittoria il Livorno tornerebbe a sognare. Alla mezz'ora il Cenaia riceve un aiuto dalla buona sorte: lungo rinvio di D'Addio sul quale scatta Mannucci alla ricerca del pallone, Pampaloni lo marca stretto e l'attaccante del Cenaia va gi&ugrave; in area, il direttore di gara ravvisa un tocco di mano del difensore amaranto e indica il dischetto. Rigore senza dubbio generoso poich&eacute; se tocco c'&egrave; stato nell'aggiustarsi la palla &egrave; stato difficile da vedere. Sul dischetto va Bartolena che non sbaglia e il Cenaia si porta avanti. Il vantaggio dona tranquillit&agrave; alla formazione di casa che ricomincia a macinare gioco come sa, ma il Livorno non si arrende e si butta subito alla ricerca del pareggio. Mimini si sposta sull'esterno per sfuggire alla marcatura asfissiante di Marconi mentre Mannucci avanza di qualche metro a completare la coppia d'attacco. Sul finire del primo tempo Mimini ci prova con una botta dal limite ma D'Addio chiude bene e salva il risultato. &Egrave; per&ograve; il Cenaia a chiudere in avanti grazie ad una punizione velenosa di Mannucci che dall'angolo sinistro sceglie il palo del portiere, la palla si abbassa pericolosamente ed &egrave; molto bravo Poles a bloccare a terra. La ripresa &egrave; subito per i padroni di casa che prima commettono una grande leggerezza difensiva riuscendo quasi a far segnare il Livorno, poi si gettano in avanti con una bella combinazione di prima fra Turini, Cecconi e Mannucci che mette Marabotti davanti a Poles, ma l'estremo ospite non si fa sorprendere e sventa la minaccia. Pochi minuti dopo &egrave; Cecconi a fare tutto da solo entrando in area dalla destra ma il suo colpo sotto &egrave; intercettato da Poles in uscita. Comincia la girandola dei cambi e questo spezza il ritmo dell'incontro che era tutto a favore del Cenaia. Il Livorno ne approfitta e si porta subito al tiro con Mimini che ci prova a giro dal limite, la sua conclusione &egrave; la prima in porta per il Livorno nella seconda frazione di gioco. La risposta del Cenaia viene da un'intuizione di Turini che vede il corridoio in verticale per lanciare sulla corsa Casangiu, la giovane punta controlla bene ma esita troppo al momento del tiro e vanifica l'occasione di chiudere la partita. &Egrave; l'ultimo sprazzo di Cenaia perch&eacute; adesso comincia un'altra partita e la gioca tutta il Livorno. A dieci dalla fine, quando tutto sembrava deciso, a seguito di una rimessa laterale in zona d'attacco la palla resta in area del Cenaia, Mimini prova il tiro ma D'Addio intercetta. Nessuno spazza e Brioschi, entrato da meno di tre minuti, &egrave; il pi&ugrave; lesto a ribadire in rete. Il pareggio per il Cenaia vorrebbe dire comunque vittoria del girone, mancano solo dieci minuti pi&ugrave; recupero ma ormai il Livorno ha una marcia in pi&ugrave;: Di Lazzaro addomestica un lancio dalla difesa e lascia partire un bolide dal limite dell'area, D'Addio gi&agrave; in uscita compie una vera prodezza intercettando la sfera che andava nella direzione opposta. Cinque alla fine e il Livorno ha in mano le redini della gara, il Cenaia ormai conta i minuti per poter festeggiare ma alla fine dei novanta regolamentari ecco che l'incubo si concretizza in tutta la sua perfidia: mischia in area, la difesa di casa ancora una volta non libera prontamente e Berti da due passi segna il gol che vale una stagione. Il triplice fischio del direttore di gara riaccende le speranze del Livorno e il rimpianto del Cenaia per aver sprecato una grande occasione di chiudere in casa il discorso campionato. <br ><b> Calciatoripi&ugrave;: Mimini</b> regge da solo l'attacco del Livorno e anche se non segna fa un lavoro enorme per la squadra. Perde il duello con Marconi ma alla lunga pesa molto nell'economia della gara. <b>Del Soldato</b> ara la fascia senza fermarsi un attimo, anche alla fine trova le energie per lanciarsi in avanti e appoggiare l'azione dei compagni. <b>Incrocci </b>guida la squadra da vero capitano coprendo le spalle a Turini e aiutando sempre i compagni nei raddoppi, non &egrave; un caso che il Cenaia perda di consistenza dopo la sua uscita. Menzione speciale per <b>D'Addio</b>, la sua parata quasi allo scadere vale un gol e mezzo: riflessi, tecnica e coraggio in un unico gesto. Luca Luned&igrave;




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