• Juniores Provinciali GIR.B
  • Arezzo F. Academy
  • 4 - 0
  • San Quirico


AREZZO F.A.: Baldinozzi, Mattesini, Municchi, Lambardi, Pinelli, Bardi, Marigliano (76' Sorbini), Censini (76' Cuccoli), Soumahoro (77' Frescucci), Romagnoli (59' Vascotto), Sanyang. A disp.: Magi, Andreucci. All.: David Obligis.
S.QUIRICO: Allegri, Morelli, Sassetti, Mascelloni, Generali F., De Leo (46' Giannelli), Cuccu, Generali D., Guidotti, Maltese M. (73' Plescan), Maltese A. A disp.: Melani, Ravagni, Volpi, Marzocchi. All.: Simone Francini.

ARBITRO: Marchi di Arezzo.

RETI: 10' e 38' Soumahoro, 20' e 55' Sanyang.



L'Academy liquida la pratica San Quirico come si conviene ad una grande squadra di categoria e cioè vincendo tra le mura amiche per 4-0 e non concedendo praticamente niente ai blasonati avversari orciani, che pur venivano da una serie utile di quindici partite che ne facevano una delle squadre più in forma del momento. Protagonisti della goleada Soumahoro e Sanyang, autori entrambi di una doppietta a testa ma tutta la squadra, capitan Romagnoli in testa, gira alla perfezione dimostrando uno stato di forma incredibile che lascia prevedere un finale di stagione in crescendo. Sin dalle prime battute gli accademici hanno fatto capire di non volere assolutamente concedere spazi agli avversari grazie ad un pressing alto che mette sovente gli ospiti in difficoltà, costringendoli a ripartenze frettolose e spesso inconcludenti. La prima rete è al 10' ed è una vera invenzione di Soumahoro, che in velocità va via sulla fascia destra e si beve tutta la difesa orciana concludendo poi la sua azione con un tiro di esterno a fil di palo sulla destra del portiere. Da segnalare poi al 13' un bel tiro dal limite di Censini, che costringe il portiere ospite ad una grande deviazione in angolo. Al 20' gli accademici raddoppiano. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto in maniera certosina dall'ottimo Romagnoli (gran ritorno il suo), Sanyang prende l'ascensore e con uno stacco da bomber di razza, di testa, spedisce il pallone in rete. Gli orciani stentano a trovare le misure e rischiano di subire ulteriormente le folate offensive degli accademici in vero stato di grazia. Al 35' tentativo di replica di quanto espresso nella seconda rete. Romagnoli batte un calcio d'angolo e sul pallone si avventa Sanyang, spedendo però la sfera di poco a lato. Nel finale di tempo, al 38', gli accademici segnano la terza rete grazie ad un capolavoro balistico di Soumahoro, che dalla trequarti effettua un tiro a parabola che si insacca in rete. Una rete davvero da grandi palcoscenici con la quale si chiude la prima frazione di gioco. La ripresa non è dissimile dal primo tempo con gli accademici che creano gioco e subito fanno sentire di non avere nessuna intenzione di mollare la presa. Al 55' gli accademici realizzano il poker. Sugli sviluppi di un angolo di Lambardi, Sanyang si fa trovare pronto a centro area e realizza. Nonostante le sostituzioni, la musica non cambia. Gli accademici suonano e gli orciani si limitano ad ascoltare. Uno spartito eseguito magistralmente da una orchestra dotata che può permettersi anche variazioni sul tema, migliorando anche lo spartito iniziale.

AREZZO F.A.: Baldinozzi, Mattesini, Municchi, Lambardi, Pinelli, Bardi, Marigliano (76' Sorbini), Censini (76' Cuccoli), Soumahoro (77' Frescucci), Romagnoli (59' Vascotto), Sanyang. A disp.: Magi, Andreucci. All.: David Obligis.<br >S.QUIRICO: Allegri, Morelli, Sassetti, Mascelloni, Generali F., De Leo (46' Giannelli), Cuccu, Generali D., Guidotti, Maltese M. (73' Plescan), Maltese A. A disp.: Melani, Ravagni, Volpi, Marzocchi. All.: Simone Francini.<br > ARBITRO: Marchi di Arezzo.<br > RETI: 10' e 38' Soumahoro, 20' e 55' Sanyang. L'Academy liquida la pratica San Quirico come si conviene ad una grande squadra di categoria e cio&egrave; vincendo tra le mura amiche per 4-0 e non concedendo praticamente niente ai blasonati avversari orciani, che pur venivano da una serie utile di quindici partite che ne facevano una delle squadre pi&ugrave; in forma del momento. Protagonisti della goleada Soumahoro e Sanyang, autori entrambi di una doppietta a testa ma tutta la squadra, capitan Romagnoli in testa, gira alla perfezione dimostrando uno stato di forma incredibile che lascia prevedere un finale di stagione in crescendo. Sin dalle prime battute gli accademici hanno fatto capire di non volere assolutamente concedere spazi agli avversari grazie ad un pressing alto che mette sovente gli ospiti in difficolt&agrave;, costringendoli a ripartenze frettolose e spesso inconcludenti. La prima rete &egrave; al 10' ed &egrave; una vera invenzione di Soumahoro, che in velocit&agrave; va via sulla fascia destra e si beve tutta la difesa orciana concludendo poi la sua azione con un tiro di esterno a fil di palo sulla destra del portiere. Da segnalare poi al 13' un bel tiro dal limite di Censini, che costringe il portiere ospite ad una grande deviazione in angolo. Al 20' gli accademici raddoppiano. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto in maniera certosina dall'ottimo Romagnoli (gran ritorno il suo), Sanyang prende l'ascensore e con uno stacco da bomber di razza, di testa, spedisce il pallone in rete. Gli orciani stentano a trovare le misure e rischiano di subire ulteriormente le folate offensive degli accademici in vero stato di grazia. Al 35' tentativo di replica di quanto espresso nella seconda rete. Romagnoli batte un calcio d'angolo e sul pallone si avventa Sanyang, spedendo per&ograve; la sfera di poco a lato. Nel finale di tempo, al 38', gli accademici segnano la terza rete grazie ad un capolavoro balistico di Soumahoro, che dalla trequarti effettua un tiro a parabola che si insacca in rete. Una rete davvero da grandi palcoscenici con la quale si chiude la prima frazione di gioco. La ripresa non &egrave; dissimile dal primo tempo con gli accademici che creano gioco e subito fanno sentire di non avere nessuna intenzione di mollare la presa. Al 55' gli accademici realizzano il poker. Sugli sviluppi di un angolo di Lambardi, Sanyang si fa trovare pronto a centro area e realizza. Nonostante le sostituzioni, la musica non cambia. Gli accademici suonano e gli orciani si limitano ad ascoltare. Uno spartito eseguito magistralmente da una orchestra dotata che pu&ograve; permettersi anche variazioni sul tema, migliorando anche lo spartito iniziale.




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