• Allievi Regionali GIR.A - Elite
  • Cattolica Virtus
  • 4 - 0
  • Olimpia Firenze


S.M. CATTOLICA VIRTUS (4-3-3): Mastroianni (73' Fulco), Stella Lorenzo Nicola, De Muynck (41' Stella Lorenzo), Valenti (48' Gelonese), Donnini (70' Francini) Protei, Pratesi, Servi, Cragno (61' Morici), Muscas (66' Vignozzi), Mugelli (64' Moreno). All.: Francesco Gozzi.
OLIMPIA FIRENZE (5-3-2): Paladini (73' Salucci), Ugolini, Pucci (58' Zanieri), Meucci, Cicalini, Zagli, Mehilli (41' Vecchi), Lucchesini (58' Fedele), Pinzauti (52' Martinelli), Spinello, Signori (41' Messina). All.: Riccardo Ferradini.

ARBITRO: Tommaso Benedetti di Firenze.

RETI: 33' Cragno, 60' rig. Muscas, 63' Stella Lorenzo Nicola, 81' Morici.
NOTE: ammoniti Meucci al 50', Ugolini al 69'. Espulso Ugolini al 61'. Corner 3-5. Recupero 1'+6'.



Da quando ha iniziato a degustare i sapori della vittoria (poco più di due anni fa, Coppa Regionale Giovanissimi al Galluzzo), il '97 della Cattolica non ha lasciato per strada nemmeno uno degli allori a disposizione. E, dopo aver vinto il Trofeo Cerbai a Pontassieve nella passata stagione, passato sotto il timone del campione regionale in carica Francesco Gozzi, il gruppo giallorosso ha sancito una volta di più la sua superiorità tecnica e fisica rispetto alle rivali, tanto da arrivare a chiedersi, nelle magliette di festeggiamento, Why always us? . Come se ormai il palcoscenico regionale gli andasse stretto, l'undici giallorosso si è messo in testa alla classifica dalla prima giornata e ha subito iniziato ad accumulare un vantaggio che, nonostante le sconfitte contro Cascina Valdera e Floria e qualche briciola lasciata per strada, non ha mai accennato a diminuire. Ho spesso scritto che questa squadra stava stra-dominando il campionando senza stra-dominare le partite, ma questo non era (né è) per ridimensionare il valore dell'impresa dei ragazzi di Gozzi, ma anzi per dare loro maggiore valore. Perché sì ha (stra-)vinto il gruppo più forte, perché sì molte delle rivali hanno deluso, ma anche perché questa squadra ha girato a mille da settembre ad oggi, usando sempre al massimo i suoi cavalli e favorendo l'esplosiva maturazione di (tutti, a prescindere dal numero di presenze collezionate) i ragazzi in organico. Per la sfida interna che può sancire la matematica vittoria del girone con 240 minuti (quattro giornate) di anticipo arriva in via Piero di Cosimo l'Olimpia Firenze di Riccardo Ferradini: i ragazzi di Campo di Marte sono alle prese con molte defezioni ma il bravo tecnico in elegante divisa giallonera, completando l'organico con alcuni dei '98 che stanno guidando la classifica negli Allievi B, schiera i suoi curando, come suo solito, ogni minimo dettaglio. Il modulo di partenza è un 5-3-2, nel quale Signori agisce come terzino insieme a Pucci, mentre Ugolini e Cicalini affiancano il centrale Zagli; a centrocampo capitan Meucci è il vertice basso, Lucchesini e Mehilli gli interni, mentre in avanti Spinello ronza intorno a Pinzauti. Gozzi si affida al prediletto 4-3-3, nel quale trovano spazio dal primo minuto Mastroianni (Morini, acciaccato, è in tribuna) e Valenti, all'esordio da titolare nella posizione di mediano; in difesa Protei fa coppia con Donnini, mentre De Muynck e Lorenzo Nicola Stella agiscono esterni difensivi. Muscas parte come interno insieme a Pratesi, mentre Servi e Mugelli sono le micce per innescare l'esplosiva potenza di Cragno. Nelle prime battute, come spesso le è accaduto, la Cattolica non ha fretta di andare a caccia del vantaggio e i ragazzi ospiti, ricalcando fedelmente gli ordini impartiti da Ferradini, si difendono con ordine, correndo pochi rischi. Al 10' comunque la prima palla gol è dei giallorossi: un lancio di Servi da sinistra viene raccolto di testa da Mugelli che libera sul secondo palo Cragno; il centravanti di casa si coordina e, proprio mentre Gozzi urla semplice , tenta per superare il ben piazzato Paladini la soluzione più complessa: un mancino potente che batte sulla parte superiore della traversa e si appoggia sulla siepe che sta sopra alla porta. Passa un minuto e l'Olimpia risponde subito: un lancio di Pucci da sinistra viene intercettato da Donnini che però regala il pallone a Lucchesini, il quale col destro manda la sfera sopra la traversa. Al 15' un corner battuto corto dai locali libera per il cross Pratesi, al centro Mugelli libera Donnini che, solo davanti a Paladini, prova la soluzione angolata, ma il portiere ospite (ex giallorosso) si allunga reattivo e blocca la sfera. Al 18' bel lancio di Pucci per Spinello che, nell'agganciare (elegantemente) il pallone, scivola sullo stesso e l'occasione sfuma. Al 24' Pinzauti, pressato da Protei e Donnini, riesce a favorire l'inserimento di Spinello che calcia potente col mancino trovando pronto Mastroianni, ma Benedetti aveva già fermato il gioco rilevando un'irregolarità. I locali col passare dei minuti alzano i ritmi e al 29' imbastiscono una splendida manovra: Servi da destra serve un cross teso sul quale Cragno sceglie bene il tempo per anticipare il diretto avversario ma conclude sopra la traversa. Al 33' De Muynck trova spazio per crossare da sinistra, il pallone giunge al limite a Pratesi, che conclude rasoterra potente; Paladini è pronto a respingere tuffandosi sulla destra, ma sulla ribattuta sbuca Cragno, per il quale è semplice col destro toccare morbido il pallone per indirizzarlo nel sacco. L'Olimpia accusa il colpo e la Cattolica, prima dell'intervallo, potrebbe raddoppiare: al 35' Servi salta netto Signori ma poi conclude sull'esterno della rete. Al 39' Mugelli triangola con Cragno e fa partire un destro che Paladini sventa in uscita; lo stesso numero 11 recupera dal fondo e tenta la battuta a rete, ma Zagli sventa sulla linea.
Nel secondo tempo i locali cominciano col piede sull'acceleratore, intenzionati a chiudere la contesa (e il campionato). Al 46' Muscas serve Cragno che si allunga troppo il pallone e viene anticipato dalla provvidenziale uscita di Paladini; sulla ribattuta Mugelli viene chiuso prima di riuscire a concludere. Al 51' si vede l'Olimpia: Vecchi (inserito ad inizio ripresa da Ferradini insieme a Messina) serve a destra Lucchesini, che sulla stessa corsia premia la sovrapposizione di Pucci: il suo cross è molto interessante, ma viene letto in anticipo da Protei che mette in corner. Per qualche minuto la squadra di casa sembra perdere le briglie del centrocampo, ma poi l'inserimento di Gelonese (arrivato a Soffiano due anni fa proprio dai gialloneri) riporta ordine e la squadra di Gozzi chiude la contesa. Al 60' su un cross di Lorenzo Stella da sinistra Mugelli finisce a terra dopo un contatto con Ugolini: dalla tribuna è difficile rilevare l'irregolarità, ma Benedetti, che è vicino all'azione, indica sicuro il dischetto ed ammonisce il difensore. Dagli undici metri batte lo specialista Muscas che manda Paladini a sinistra il pallone a destra per il due a zero. Gli ospiti rimangono anche in dieci per l'espulsione di Ugolini e al 63' i locali triplicano: Mugelli (in fuorigioco? protestano gli ospiti ma Benedetti lascia proseguire) sfonda a destra e serve all'indietro Lorenzo Nicola Stella, il quale con un inserimento perfetto trafigge l'incolpevole Paladini. La gara si chiude virtualmente qui: i locali iniziano a pensare a come festeggiare il trionfo, gli ospiti vogliono chiudere la gara senza subire altre reti. Gli unici brividi arrivano quando Lorenzo Nicola Stella e Donnini si scontrano in un'azione a centrocampo: ad avere la peggio è proprio il numero 5 di casa, che lascia il campo (auguri di pronta guarigione). Dopo un tentativo di Morici (che riceve dopo una gran discesa di Servi) sventato da Paladini e dopo un mancino di Spinello (al tiro dopo la bella incursione di Meucci) deviato sul fondo, all'81' Morici sfrutta l'assist di Moreno e raccogliendo la ribattuta al salvataggio sulla linea di Martinelli mette dentro il definitivo quattro a zero. Quando il lungo (perché così lungo???) recupero concesso da Benedetti si esaurisce, possono iniziare i festeggiamenti dei giallorossi. Festeggiamenti piuttosto sobri, a dire il vero. Anche perché forse questa squadra ha già in mente di vendicare la prematura uscita di scena del '96 dall'avventura nazionale (a Cesenatico c'erano già Donnini, Cragno, Gelonese e Muscas) nella passata stagione. Merita un elogio l'Olimpia di Ferradini che, seppur rimaneggiata, ha giocato le sue carte per provare a fermare la capolista, mostrandosi quadrata ed organizzata e dimostrando di non meritare l'attuale ritardo dalle squadre in lotta per la quinta posizione: al primo campionato di élite comunque per la società giallonera il bilancio non può che essere positivo. Merita un encomio Francesco Gozzi. Perché dopo due secondi posti, entrambi ad un punto dalla squadra che poi ha vinto il titolo nazionale (Sestese '94 e Tau '95), il tecnico fiorentino ha conquistato il secondo titolo regionale consecutivo, entrando nell'Olimpo degli allenatori toscani. Facile vincere con la squadra più forte, penserà qualcuno. Non credo che sia né così facile, né così automatico. E, soprattutto, credo che se questa squadra è riuscita a dominare in modo così perentorio il campionato, c'è molta mano di mister Gozzi, che ha trasmesso il suo carattere e la sua sapienza tattica ai suoi ragazzi. I complimenti vanno a tutta la società giallorossa presieduta dal presidente Massimo Cerbai: in particolare al responsabile del settore calcio Luca Briganti e dei direttori sportivi Paolo Bosi e Luciano Bresci, ma anche ai tantissimi componenti dello staff tecnico e dirigenziale. Perché cicli come quelli degli ultimi anni si aprono solo seminando (e seminando bene) per molte stagioni. E ovviamente complimenti a tutto l'organico, che sempre tenuto sulla corda da Gozzi, ha mostrato sempre umiltà e correttezza, mostrandosi capace di giocare un bel calcio, ma anche di vincere sporco . Di soffrire e di dominare. Di emozionare e di rialzarsi dopo le (due) sconfitte. Ma ora, anche se il trionfo è arrivato prestissimo, l'imperativo è quello di non abbassare la guardia per arrivare a maggio al triangolare con le vincenti di Liguria ed Emilia Romagna al top, fisicamente e mentalmente.

Calciatoripiù
: nella Cattolica è ottima la prestazione di Protei al centro della difesa; molto bene anche Pratesi che minuto dopo minuto si è confermato il solito leader silenzioso; decisivo Cragno, che dopo aver mancato il vantaggio due volte ha timbrato il cartellino, molto bene anche Mugelli e Servi che hanno dispensato assist ai compagni. Nell'Olimpia si è distinto Paladini, che con le sue uscite e i suoi interventi ha spesso salvato i suoi; nel quintetto difensivo è stato spesso provvidenziale Zagli e Pucci, finché è stato in campo, si è fatto apprezzare sia in fase difensiva che negli inserimenti.
Cosimo Di Bari
L'intervista
Al campione regionale capace di confermarsi per il secondo anno consecutivo Francesco Gozzi chiediamo che impressioni lascia questo campionato, dominato dall'inizio alla fine. Le aspettative erano queste e non le abbiamo tradite. Non c'è stata sorpresa o stupore visto l'andamento della stagione, anche se vincere un campionato di élite è sempre difficile, anche perché gli avversari, sportivamente parlando ovviamente, tutte le domeniche ci hanno fatto la ‘guerra'. La falsariga delle nostre gare è stata quasi sempre sempre la solita: partenza a mille degli avversari, che non ci hanno mai regalato niente. Ma la squadra ha avuto la costanza e la testa per imporsi, andando a premere il piede sull'acceleratore nel momento giusto. Credo che la vera impresa la mia squadra l'abbia fatta a mantenere la concentrazione sempre alta per sette mesi .
Forse una delle difficoltà maggiori per lei deve essere stata proprio tenere i piedi per terra. Ai ragazzi ho sempre detto da due o tre mesi non ascoltate quello che circola tra gli addetti ai lavori, che danno sempre tutto per scontato. Se arriverà la vittoria avete fatto un'impresa memorabile: non vive queste situazioni in prima persona, non può sapere quanto sia difficile costruire tutto questo. Non è facile dover sempre vincere e sempre convincere. Per questo voglio fare i complimenti bravo ai ragazzi, che sono stati sotto questo aspetto perfetti. Nella mia carriera ho avuto gruppi forti: in questo caso credo che sia il caso di soffermarsi, più sulle doti tecniche, su quelle morali. Difficilmente si trova un gruppo nel quale, nonostante una rotazione ampia come quella che attuo io, nessuno fa polemica quando sta fuori. Non ho mai sentito un mugugno, sintomo che il gruppo è rimasto sempre molto unito. E forse proprio questa è stata la sua dote principale .
La costanza della squadra è stata incredibile, in particolare dopo le sconfitte.
Siamo stati bravi, come staff e come società a fare drammi dopo i due ko contro Cascina Valdera e Floria. Col Cascina Valdera ci poteva stare: loro erano una squadra forte, che ha fatto una grande partita e la gara per noi non è girata bene. Con la Floria avremmo potuto vincere, ma abbiamo sbagliato molto, incassando la rete della sconfitta al quarto di recupero. Sono state come una goccia d'acqua che si sono appoggiate sulla mano, asciugandosi subito .
Quale è stata l'avversaria che ha temuto di più?
Ho sempre considerato il Tau come il nostro avversario principale, ma il campo ha detto che qualche difetto la squadra altopascese l'ha avuto, se non è mai arrivata a meno di nove punti da noi. Poi bisogna fare i complimenti a chi ci è stato più vicino come Maliseti Tobbianese e Floria, sicuramente le sorprese dal campionato. Ma mentirei se dovessi dire che di aver temuto per la vittoria del campionato .
Non è stato necessario, diversamente dalle passate stagioni, intervenire a dicembre per rinforzare l'organico.
Il nostro era un gruppo talmente omogeneo nel quale non vedevamo reparti da rafforzare. Nelle ultime annate avevamo abbiamo aggiunto qualcosa, anche se non sempre avevamo avuto fortuna: quest'anno non c'è passato dall'anticamera del cervello di aggiungere un giocatore alla rosa .
Al di là dei giocatori fuori categoria, come Cragno e Donnini, hanno fatto la differenza anche i buoni giocatori che ha in rosa.
Cragno e Donnini erano titolari lo scorso anno con i '96 ed hanno confermato la loro qualità. Ma sinceramente sono contento di tutti i ragazzi: anche qualcuno dal quale nutrivo meno aspettative si è rivelato fondamentale. La cresciuta è stata di tutti. Devo ammettere anche che siamo stati anche abbastanza fortunati, perché non ci sono stati infortuni di lungo corso come quelli dello scorso anno occorsi a Paoletti e Mgarn .
Dal 4-3-3 avete cambiato spesso modulo, anche a gara in corso.
E' stato possibile grazie alla duttilità di ragazzi come Mugelli e Muscas, che anche a partita in corso mi hanno consentito di cambiare assetto alla squadra. Mantenendo la difesa a quattro, davanti abbiamo sperimentato tutte le soluzioni possibili .
Ad inizio stagione le abbiamo chiesto quale giocatore prevedeva che poteva sorprenderla, come aveva fatto Torrini la precedente stagione. Ci disse Lorenzo Stella, che effettivamente si è ritagliato un ruolo importante nel suo organico. Adesso cambierebbe questo nominativo?
Direi Pratesi, che è diventato un perno importantissimo per la squadra. Oltretutto il ragazzo ha caratteristiche morali simili a Torrini. Il suo rendimento in questa fase della stagione dimostra che non ci sono giocatori che devono giocare per forza: lui in una formazione ideale di agosto forse non era tra gli undici titolari, ma col lavoro e con i miglioramenti è diventato preziosissimo per noi .
In via Piero di Cosimo si è aperto un ciclo.
La società ha inaugurato un buon trend, spero che venga confermato negli anni futuri. Anche se rimanere a questi livelli con tanta concorrenza non credo che sia semplicissimo. Credo di poter dire che la Cattolica adesso è al top per :'organizzazione: con l'avvento di Paolo Bosi i miglioramenti sono stati palesi. È un ottimo ds, capace di grandi innovazioni .
A livello personale, vincere il secondo titolo regionale deve essere una grande soddisfazione.
Ovviamente sì. Non mi sono mai nascosto dicendo che la squadra partiva con i favori del pronostico dopo la vittoria del Cerbai. Poi vincere sul campo è un'altra cosa e sono contento di aver portato di nuovo in bacheca alla società il titolo .
Quanta voglia avete di riscattare la beffarda eliminazione dal triangolare nazionale della passata stagione?
Tanta. Sto cercando di preparare al meglio quello che saranno due mesi di assenza di gare vere. Le prossime quattro gare di campionato logicamente non saranno vissute alla morte, anche se o

Cosimo Di Bari S.M. CATTOLICA VIRTUS (4-3-3): Mastroianni (73' Fulco), Stella Lorenzo Nicola, De Muynck (41' Stella Lorenzo), Valenti (48' Gelonese), Donnini (70' Francini) Protei, Pratesi, Servi, Cragno (61' Morici), Muscas (66' Vignozzi), Mugelli (64' Moreno). All.: Francesco Gozzi.<br >OLIMPIA FIRENZE (5-3-2): Paladini (73' Salucci), Ugolini, Pucci (58' Zanieri), Meucci, Cicalini, Zagli, Mehilli (41' Vecchi), Lucchesini (58' Fedele), Pinzauti (52' Martinelli), Spinello, Signori (41' Messina). All.: Riccardo Ferradini. <br > ARBITRO: Tommaso Benedetti di Firenze.<br > RETI: 33' Cragno, 60' rig. Muscas, 63' Stella Lorenzo Nicola, 81' Morici.<br >NOTE: ammoniti Meucci al 50', Ugolini al 69'. Espulso Ugolini al 61'. Corner 3-5. Recupero 1'+6'. Da quando ha iniziato a degustare i sapori della vittoria (poco pi&ugrave; di due anni fa, Coppa Regionale Giovanissimi al Galluzzo), il '97 della Cattolica non ha lasciato per strada nemmeno uno degli allori a disposizione. E, dopo aver vinto il Trofeo Cerbai a Pontassieve nella passata stagione, passato sotto il timone del campione regionale in carica Francesco Gozzi, il gruppo giallorosso ha sancito una volta di pi&ugrave; la sua superiorit&agrave; tecnica e fisica rispetto alle rivali, tanto da arrivare a chiedersi, nelle magliette di festeggiamento, Why always us? . Come se ormai il palcoscenico regionale gli andasse stretto, l'undici giallorosso si &egrave; messo in testa alla classifica dalla prima giornata e ha subito iniziato ad accumulare un vantaggio che, nonostante le sconfitte contro Cascina Valdera e Floria e qualche briciola lasciata per strada, non ha mai accennato a diminuire. Ho spesso scritto che questa squadra stava stra-dominando il campionando senza stra-dominare le partite, ma questo non era (n&eacute; &egrave;) per ridimensionare il valore dell'impresa dei ragazzi di Gozzi, ma anzi per dare loro maggiore valore. Perch&eacute; s&igrave; ha (stra-)vinto il gruppo pi&ugrave; forte, perch&eacute; s&igrave; molte delle rivali hanno deluso, ma anche perch&eacute; questa squadra ha girato a mille da settembre ad oggi, usando sempre al massimo i suoi cavalli e favorendo l'esplosiva maturazione di (tutti, a prescindere dal numero di presenze collezionate) i ragazzi in organico. Per la sfida interna che pu&ograve; sancire la matematica vittoria del girone con 240 minuti (quattro giornate) di anticipo arriva in via Piero di Cosimo l'Olimpia Firenze di Riccardo Ferradini: i ragazzi di Campo di Marte sono alle prese con molte defezioni ma il bravo tecnico in elegante divisa giallonera, completando l'organico con alcuni dei '98 che stanno guidando la classifica negli Allievi B, schiera i suoi curando, come suo solito, ogni minimo dettaglio. Il modulo di partenza &egrave; un 5-3-2, nel quale Signori agisce come terzino insieme a Pucci, mentre Ugolini e Cicalini affiancano il centrale Zagli; a centrocampo capitan Meucci &egrave; il vertice basso, Lucchesini e Mehilli gli interni, mentre in avanti Spinello ronza intorno a Pinzauti. Gozzi si affida al prediletto 4-3-3, nel quale trovano spazio dal primo minuto Mastroianni (Morini, acciaccato, &egrave; in tribuna) e Valenti, all'esordio da titolare nella posizione di mediano; in difesa Protei fa coppia con Donnini, mentre De Muynck e Lorenzo Nicola Stella agiscono esterni difensivi. Muscas parte come interno insieme a Pratesi, mentre Servi e Mugelli sono le micce per innescare l'esplosiva potenza di Cragno. Nelle prime battute, come spesso le &egrave; accaduto, la Cattolica non ha fretta di andare a caccia del vantaggio e i ragazzi ospiti, ricalcando fedelmente gli ordini impartiti da Ferradini, si difendono con ordine, correndo pochi rischi. Al 10' comunque la prima palla gol &egrave; dei giallorossi: un lancio di Servi da sinistra viene raccolto di testa da Mugelli che libera sul secondo palo Cragno; il centravanti di casa si coordina e, proprio mentre Gozzi urla semplice , tenta per superare il ben piazzato Paladini la soluzione pi&ugrave; complessa: un mancino potente che batte sulla parte superiore della traversa e si appoggia sulla siepe che sta sopra alla porta. Passa un minuto e l'Olimpia risponde subito: un lancio di Pucci da sinistra viene intercettato da Donnini che per&ograve; regala il pallone a Lucchesini, il quale col destro manda la sfera sopra la traversa. Al 15' un corner battuto corto dai locali libera per il cross Pratesi, al centro Mugelli libera Donnini che, solo davanti a Paladini, prova la soluzione angolata, ma il portiere ospite (ex giallorosso) si allunga reattivo e blocca la sfera. Al 18' bel lancio di Pucci per Spinello che, nell'agganciare (elegantemente) il pallone, scivola sullo stesso e l'occasione sfuma. Al 24' Pinzauti, pressato da Protei e Donnini, riesce a favorire l'inserimento di Spinello che calcia potente col mancino trovando pronto Mastroianni, ma Benedetti aveva gi&agrave; fermato il gioco rilevando un'irregolarit&agrave;. I locali col passare dei minuti alzano i ritmi e al 29' imbastiscono una splendida manovra: Servi da destra serve un cross teso sul quale Cragno sceglie bene il tempo per anticipare il diretto avversario ma conclude sopra la traversa. Al 33' De Muynck trova spazio per crossare da sinistra, il pallone giunge al limite a Pratesi, che conclude rasoterra potente; Paladini &egrave; pronto a respingere tuffandosi sulla destra, ma sulla ribattuta sbuca Cragno, per il quale &egrave; semplice col destro toccare morbido il pallone per indirizzarlo nel sacco. L'Olimpia accusa il colpo e la Cattolica, prima dell'intervallo, potrebbe raddoppiare: al 35' Servi salta netto Signori ma poi conclude sull'esterno della rete. Al 39' Mugelli triangola con Cragno e fa partire un destro che Paladini sventa in uscita; lo stesso numero 11 recupera dal fondo e tenta la battuta a rete, ma Zagli sventa sulla linea.<br >Nel secondo tempo i locali cominciano col piede sull'acceleratore, intenzionati a chiudere la contesa (e il campionato). Al 46' Muscas serve Cragno che si allunga troppo il pallone e viene anticipato dalla provvidenziale uscita di Paladini; sulla ribattuta Mugelli viene chiuso prima di riuscire a concludere. Al 51' si vede l'Olimpia: Vecchi (inserito ad inizio ripresa da Ferradini insieme a Messina) serve a destra Lucchesini, che sulla stessa corsia premia la sovrapposizione di Pucci: il suo cross &egrave; molto interessante, ma viene letto in anticipo da Protei che mette in corner. Per qualche minuto la squadra di casa sembra perdere le briglie del centrocampo, ma poi l'inserimento di Gelonese (arrivato a Soffiano due anni fa proprio dai gialloneri) riporta ordine e la squadra di Gozzi chiude la contesa. Al 60' su un cross di Lorenzo Stella da sinistra Mugelli finisce a terra dopo un contatto con Ugolini: dalla tribuna &egrave; difficile rilevare l'irregolarit&agrave;, ma Benedetti, che &egrave; vicino all'azione, indica sicuro il dischetto ed ammonisce il difensore. Dagli undici metri batte lo specialista Muscas che manda Paladini a sinistra il pallone a destra per il due a zero. Gli ospiti rimangono anche in dieci per l'espulsione di Ugolini e al 63' i locali triplicano: Mugelli (in fuorigioco? protestano gli ospiti ma Benedetti lascia proseguire) sfonda a destra e serve all'indietro Lorenzo Nicola Stella, il quale con un inserimento perfetto trafigge l'incolpevole Paladini. La gara si chiude virtualmente qui: i locali iniziano a pensare a come festeggiare il trionfo, gli ospiti vogliono chiudere la gara senza subire altre reti. Gli unici brividi arrivano quando Lorenzo Nicola Stella e Donnini si scontrano in un'azione a centrocampo: ad avere la peggio &egrave; proprio il numero 5 di casa, che lascia il campo (auguri di pronta guarigione). Dopo un tentativo di Morici (che riceve dopo una gran discesa di Servi) sventato da Paladini e dopo un mancino di Spinello (al tiro dopo la bella incursione di Meucci) deviato sul fondo, all'81' Morici sfrutta l'assist di Moreno e raccogliendo la ribattuta al salvataggio sulla linea di Martinelli mette dentro il definitivo quattro a zero. Quando il lungo (perch&eacute; cos&igrave; lungo???) recupero concesso da Benedetti si esaurisce, possono iniziare i festeggiamenti dei giallorossi. Festeggiamenti piuttosto sobri, a dire il vero. Anche perch&eacute; forse questa squadra ha gi&agrave; in mente di vendicare la prematura uscita di scena del '96 dall'avventura nazionale (a Cesenatico c'erano gi&agrave; Donnini, Cragno, Gelonese e Muscas) nella passata stagione. Merita un elogio l'Olimpia di Ferradini che, seppur rimaneggiata, ha giocato le sue carte per provare a fermare la capolista, mostrandosi quadrata ed organizzata e dimostrando di non meritare l'attuale ritardo dalle squadre in lotta per la quinta posizione: al primo campionato di &eacute;lite comunque per la societ&agrave; giallonera il bilancio non pu&ograve; che essere positivo. Merita un encomio Francesco Gozzi. Perch&eacute; dopo due secondi posti, entrambi ad un punto dalla squadra che poi ha vinto il titolo nazionale (Sestese '94 e Tau '95), il tecnico fiorentino ha conquistato il secondo titolo regionale consecutivo, entrando nell'Olimpo degli allenatori toscani. Facile vincere con la squadra pi&ugrave; forte, penser&agrave; qualcuno. Non credo che sia n&eacute; cos&igrave; facile, n&eacute; cos&igrave; automatico. E, soprattutto, credo che se questa squadra &egrave; riuscita a dominare in modo cos&igrave; perentorio il campionato, c'&egrave; molta mano di mister Gozzi, che ha trasmesso il suo carattere e la sua sapienza tattica ai suoi ragazzi. I complimenti vanno a tutta la societ&agrave; giallorossa presieduta dal presidente Massimo Cerbai: in particolare al responsabile del settore calcio Luca Briganti e dei direttori sportivi Paolo Bosi e Luciano Bresci, ma anche ai tantissimi componenti dello staff tecnico e dirigenziale. Perch&eacute; cicli come quelli degli ultimi anni si aprono solo seminando (e seminando bene) per molte stagioni. E ovviamente complimenti a tutto l'organico, che sempre tenuto sulla corda da Gozzi, ha mostrato sempre umilt&agrave; e correttezza, mostrandosi capace di giocare un bel calcio, ma anche di vincere sporco . Di soffrire e di dominare. Di emozionare e di rialzarsi dopo le (due) sconfitte. Ma ora, anche se il trionfo &egrave; arrivato prestissimo, l'imperativo &egrave; quello di non abbassare la guardia per arrivare a maggio al triangolare con le vincenti di Liguria ed Emilia Romagna al top, fisicamente e mentalmente. <br ><b> Calciatoripi&ugrave;</b>: nella Cattolica &egrave; ottima la prestazione di <b>Protei </b>al centro della difesa; molto bene anche <b>Pratesi </b>che minuto dopo minuto si &egrave; confermato il solito leader silenzioso; decisivo <b>Cragno</b>, che dopo aver mancato il vantaggio due volte ha timbrato il cartellino, molto bene anche <b>Mugelli </b>e <b>Servi </b>che hanno dispensato assist ai compagni. Nell'Olimpia si &egrave; distinto <b>Paladini</b>, che con le sue uscite e i suoi interventi ha spesso salvato i suoi; nel quintetto difensivo &egrave; stato spesso provvidenziale <b>Zagli </b>e <b>Pucci</b>, finch&eacute; &egrave; stato in campo, si &egrave; fatto apprezzare sia in fase difensiva che negli inserimenti.<br >Cosimo Di Bari<br >L'intervista<br >Al campione regionale capace di confermarsi per il secondo anno consecutivo Francesco Gozzi chiediamo che impressioni lascia questo campionato, dominato dall'inizio alla fine. <b>Le aspettative erano queste e non le abbiamo tradite. Non c'&egrave; stata sorpresa o stupore visto l'andamento della stagione, anche se vincere un campionato di &eacute;lite &egrave; sempre difficile, anche perch&eacute; gli avversari, sportivamente parlando ovviamente, tutte le domeniche ci hanno fatto la ‘guerra'. La falsariga delle nostre gare &egrave; stata quasi sempre sempre la solita: partenza a mille degli avversari, che non ci hanno mai regalato niente. Ma la squadra ha avuto la costanza e la testa per imporsi, andando a premere il piede sull'acceleratore nel momento giusto. Credo che la vera impresa la mia squadra l'abbia fatta a mantenere la concentrazione sempre alta per sette mesi</b> . <br >Forse una delle difficolt&agrave; maggiori per lei deve essere stata proprio tenere i piedi per terra. <b>Ai ragazzi ho sempre detto da due o tre mesi non ascoltate quello che circola tra gli addetti ai lavori, che danno sempre tutto per scontato. Se arriver&agrave; la vittoria avete fatto un'impresa memorabile: non vive queste situazioni in prima persona, non pu&ograve; sapere quanto sia difficile costruire tutto questo. Non &egrave; facile dover sempre vincere e sempre convincere. Per questo voglio fare i complimenti bravo ai ragazzi, che sono stati sotto questo aspetto perfetti. Nella mia carriera ho avuto gruppi forti: in questo caso credo che sia il caso di soffermarsi, pi&ugrave; sulle doti tecniche, su quelle morali. Difficilmente si trova un gruppo nel quale, nonostante una rotazione ampia come quella che attuo io, nessuno fa polemica quando sta fuori. Non ho mai sentito un mugugno, sintomo che il gruppo &egrave; rimasto sempre molto unito. E forse proprio questa &egrave; stata la sua dote principale</b> .<br >La costanza della squadra &egrave; stata incredibile, in particolare dopo le sconfitte.<br > <b>Siamo stati bravi, come staff e come societ&agrave; a fare drammi dopo i due ko contro Cascina Valdera e Floria. Col Cascina Valdera ci poteva stare: loro erano una squadra forte, che ha fatto una grande partita e la gara per noi non &egrave; girata bene. Con la Floria avremmo potuto vincere, ma abbiamo sbagliato molto, incassando la rete della sconfitta al quarto di recupero. Sono state come una goccia d'acqua che si sono appoggiate sulla mano, asciugandosi subito</b> .<br >Quale &egrave; stata l'avversaria che ha temuto di pi&ugrave;?<br > <b>Ho sempre considerato il Tau come il nostro avversario principale, ma il campo ha detto che qualche difetto la squadra altopascese l'ha avuto, se non &egrave; mai arrivata a meno di nove punti da noi. Poi bisogna fare i complimenti a chi ci &egrave; stato pi&ugrave; vicino come Maliseti Tobbianese e Floria, sicuramente le sorprese dal campionato. Ma mentirei se dovessi dire che di aver temuto per la vittoria del campionato</b> . <br >Non &egrave; stato necessario, diversamente dalle passate stagioni, intervenire a dicembre per rinforzare l'organico.<br > <b>Il nostro era un gruppo talmente omogeneo nel quale non vedevamo reparti da rafforzare. Nelle ultime annate avevamo abbiamo aggiunto qualcosa, anche se non sempre avevamo avuto fortuna: quest'anno non c'&egrave; passato dall'anticamera del cervello di aggiungere un giocatore alla rosa</b> . <br >Al di l&agrave; dei giocatori fuori categoria, come Cragno e Donnini, hanno fatto la differenza anche i buoni giocatori che ha in rosa. <br > <b>Cragno e Donnini erano titolari lo scorso anno con i '96 ed hanno confermato la loro qualit&agrave;. Ma sinceramente sono contento di tutti i ragazzi: anche qualcuno dal quale nutrivo meno aspettative si &egrave; rivelato fondamentale. La cresciuta &egrave; stata di tutti. Devo ammettere anche che siamo stati anche abbastanza fortunati, perch&eacute; non ci sono stati infortuni di lungo corso come quelli dello scorso anno occorsi a Paoletti e Mgarn</b> . <br >Dal 4-3-3 avete cambiato spesso modulo, anche a gara in corso. <br > <b>E' stato possibile grazie alla duttilit&agrave; di ragazzi come Mugelli e Muscas, che anche a partita in corso mi hanno consentito di cambiare assetto alla squadra. Mantenendo la difesa a quattro, davanti abbiamo sperimentato tutte le soluzioni possibili</b> . <br >Ad inizio stagione le abbiamo chiesto quale giocatore prevedeva che poteva sorprenderla, come aveva fatto Torrini la precedente stagione. Ci disse Lorenzo Stella, che effettivamente si &egrave; ritagliato un ruolo importante nel suo organico. Adesso cambierebbe questo nominativo?<br > <b>Direi Pratesi, che &egrave; diventato un perno importantissimo per la squadra. Oltretutto il ragazzo ha caratteristiche morali simili a Torrini. Il suo rendimento in questa fase della stagione dimostra che non ci sono giocatori che devono giocare per forza: lui in una formazione ideale di agosto forse non era tra gli undici titolari, ma col lavoro e con i miglioramenti &egrave; diventato preziosissimo per noi</b> .<br >In via Piero di Cosimo si &egrave; aperto un ciclo.<br > <b>La societ&agrave; ha inaugurato un buon trend, spero che venga confermato negli anni futuri. Anche se rimanere a questi livelli con tanta concorrenza non credo che sia semplicissimo. Credo di poter dire che la Cattolica adesso &egrave; al top per :'organizzazione: con l'avvento di Paolo Bosi i miglioramenti sono stati palesi. &Egrave; un ottimo ds, capace di grandi innovazioni</b> .<br >A livello personale, vincere il secondo titolo regionale deve essere una grande soddisfazione.<br > <b>Ovviamente s&igrave;. Non mi sono mai nascosto dicendo che la squadra partiva con i favori del pronostico dopo la vittoria del Cerbai. Poi vincere sul campo &egrave; un'altra cosa e sono contento di aver portato di nuovo in bacheca alla societ&agrave; il titolo</b> . <br >Quanta voglia avete di riscattare la beffarda eliminazione dal triangolare nazionale della passata stagione?<br > <b>Tanta. Sto cercando di preparare al meglio quello che saranno due mesi di assenza di gare vere. Le prossime quattro gare di campionato logicamente non saranno vissute alla morte, anche se o Cosimo Di Bari




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