• Esordienti GIR.D
  • Audax Rufina
  • 4 - 1
  • Pelago


AUDA. RUFINA: Blandi, Bongi, Bulletti, Sula, Ramaj, Foconi, Torniai, Giunti, Iodice, Masini, Della Felice, Lippucci, Lodoj, Vettori, Travaglini. All.: Simone Bazzi.
PELAGO: Calabrò, Vannini, Palomba, Innocenti, Barchielli, Torrini, Guidotti, Algudino, Caffeo, Viti, Magherini, Giachi. All.: Mirco Benucci.

RETI: Giunti, Masini, autorete, Della Felice, Masini.
NOTE: Parziali: 2-0, 0-1, 2-0.



L'Audax Rufina supera il Pelago con un perentorio 4 a 1, ma non ci si lasci ingannare dal punteggio finale: anche i ragazzi di Benucci danno battaglia ai loro avversari fino alla fine (anticipata). Ma veniamo alla cronaca. La prima frazione vede la squadra di casa partire col piede sull'acceleratore, capace di prendere in mano il pallino del gioco e di costruire subito una buona quantità di palle gol. Il gol che apre le danze non è che una formalità, visti i differenti approcci delle compagini: Della Felice fugge sul suo out di competenza, alza la testa e mette al centro un bel pallone su cui si avventa Giunti che, di prima intenzione, scaraventa la sfera alle spalle dell'incolpevole Calabrò. Il gol in avvio stravolge i piani del Pelago, che traballa e capitola di nuovo alcuni istanti più tardi: stavolta è Masini, dopo un bel dialogo con i compagni, a cercare e trovare la via della rete con una conclusione estremamente precisa. I bianconeri rischiano di rendere ancor più rotondo il punteggio con i tentativi di Della Felice e di Lippucci, peccato però che la loro mira non sia precisa. Si giunge in questo modo al secondo tempo, tempo contraddistinto anche dalle solite rotazioni apportate dagli allenatori. Il Pelago riparte fortissimo, alza la linea della pressione e costringe la Rufina a chiudersi nella propria metà campo difensiva. Anche in questo caso la rete non è che questione di attimi: conclusione di Guidotti a botta sicura e sfortunata deviazione di un difensore locale. Sulla scia dell'entusiasmo la formazione ospite continua a spingere ma non riesce ad agguantare il pareggio, anzi, si sbilancia in avanti offrendo il fianco alle ripartenze bianconere. Ripartenze che si fanno insidiosissime con Iodice e Travaglini, solo che i due non riescono ad inquadrare lo specchio per una questione di centimetri. Il terzo e ultimo tempo, infine, riporta nuovamente la partenza a razzo della Rufina: i ragazzi di Bazzi non concedono neppure un centimetro ai loro avversari, spingono tanto e costruiscono, come in occasione del primo tempo. Il palo di Masini strozza l'urlo del gol in gola ai suoi compagni, ma la realizzazione è nell'aria: alcuni istanti più tardi Lippucci pesca proprio Masini, che salta il suo diretto avversario e deposita la sfera in fondo al sacco. Trascorrono altri 5 minuti e arriva la quarta marcatura dei padroni di casa: Della Felice viene lanciato da un bel filtrante, alza la testa e scaraventa una bordata alle spalle dell'incolpevole Calabrò. I toni si alzano nel finale, tanto da portare Benucci, dopo alcune lamentele, a ritirare la squadra dal terreno di gioco quando ancora mancavano alcuni minuti al triplice fischio.

AUDA. RUFINA: Blandi, Bongi, Bulletti, Sula, Ramaj, Foconi, Torniai, Giunti, Iodice, Masini, Della Felice, Lippucci, Lodoj, Vettori, Travaglini. All.: Simone Bazzi.<br >PELAGO: Calabr&ograve;, Vannini, Palomba, Innocenti, Barchielli, Torrini, Guidotti, Algudino, Caffeo, Viti, Magherini, Giachi. All.: Mirco Benucci.<br > RETI: Giunti, Masini, autorete, Della Felice, Masini.<br >NOTE: Parziali: 2-0, 0-1, 2-0. L'Audax Rufina supera il Pelago con un perentorio 4 a 1, ma non ci si lasci ingannare dal punteggio finale: anche i ragazzi di Benucci danno battaglia ai loro avversari fino alla fine (anticipata). Ma veniamo alla cronaca. La prima frazione vede la squadra di casa partire col piede sull'acceleratore, capace di prendere in mano il pallino del gioco e di costruire subito una buona quantit&agrave; di palle gol. Il gol che apre le danze non &egrave; che una formalit&agrave;, visti i differenti approcci delle compagini: Della Felice fugge sul suo out di competenza, alza la testa e mette al centro un bel pallone su cui si avventa Giunti che, di prima intenzione, scaraventa la sfera alle spalle dell'incolpevole Calabr&ograve;. Il gol in avvio stravolge i piani del Pelago, che traballa e capitola di nuovo alcuni istanti pi&ugrave; tardi: stavolta &egrave; Masini, dopo un bel dialogo con i compagni, a cercare e trovare la via della rete con una conclusione estremamente precisa. I bianconeri rischiano di rendere ancor pi&ugrave; rotondo il punteggio con i tentativi di Della Felice e di Lippucci, peccato per&ograve; che la loro mira non sia precisa. Si giunge in questo modo al secondo tempo, tempo contraddistinto anche dalle solite rotazioni apportate dagli allenatori. Il Pelago riparte fortissimo, alza la linea della pressione e costringe la Rufina a chiudersi nella propria met&agrave; campo difensiva. Anche in questo caso la rete non &egrave; che questione di attimi: conclusione di Guidotti a botta sicura e sfortunata deviazione di un difensore locale. Sulla scia dell'entusiasmo la formazione ospite continua a spingere ma non riesce ad agguantare il pareggio, anzi, si sbilancia in avanti offrendo il fianco alle ripartenze bianconere. Ripartenze che si fanno insidiosissime con Iodice e Travaglini, solo che i due non riescono ad inquadrare lo specchio per una questione di centimetri. Il terzo e ultimo tempo, infine, riporta nuovamente la partenza a razzo della Rufina: i ragazzi di Bazzi non concedono neppure un centimetro ai loro avversari, spingono tanto e costruiscono, come in occasione del primo tempo. Il palo di Masini strozza l'urlo del gol in gola ai suoi compagni, ma la realizzazione &egrave; nell'aria: alcuni istanti pi&ugrave; tardi Lippucci pesca proprio Masini, che salta il suo diretto avversario e deposita la sfera in fondo al sacco. Trascorrono altri 5 minuti e arriva la quarta marcatura dei padroni di casa: Della Felice viene lanciato da un bel filtrante, alza la testa e scaraventa una bordata alle spalle dell'incolpevole Calabr&ograve;. I toni si alzano nel finale, tanto da portare Benucci, dopo alcune lamentele, a ritirare la squadra dal terreno di gioco quando ancora mancavano alcuni minuti al triplice fischio.




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