• Allievi Regionali GIR.B
  • Sporting Cecina
  • 4 - 1
  • Bellaria Cappuccini


SP.CECINA: Lemmi, Molinario, Sanfilippo, Matteo, Alfonsi, Startari, Costa, Barlettani, Giannini, Sangiorgi, Bandinelli. A disp.: Poli, Mannari, Cigni, Bertoli N., Mori, Tortorici, Bertoli M., Fotino, Milito. All.: Paolo Barile.
BELLARIA CAPPUCCINI: Romano, Fiorentini, Andrei, Bernacchi, Mosso, Sormani, Albano, Bertini, Mori, Filippeschi, Paduano. A disp.: Bullari, Colombini, Galletti, Niang, Tedesco. All.: Alessandro Menicagli.

ARBITRO: Samuele Domenici di Piombino.

RETI: Giannini, Barlettani 2, Bertoli N., Mori.



È facile ridurre tutto a questi 80 minuti. E chiamarli decisivi. Parlare una settimana intera di questo momento, attendere, farsi rosicchiare internamente da qualcosa a cui non riusciamo a dare nemmeno un nome. E poi ritrovarsi la domenica, come ogni maledetta domenica, a dover riassaporare l'odore del campo, degli spogliatoi, quell'atmosfera che ti schiaccia i polmoni e neanche ti permette di respirare, né di pensare con lucidità. Al posto del pallone: un macigno. Nella testa: un ronzio strano. Nel cuore: la speranza, chiusa ben a chiave da qualche parte dalla scaramanzia e dalla tensione. Malgrado la stagione sia stata lunghissima è proprio nell'ultima giornata che si è deciso tutto. E quando l'arbitro fischia tre volte dentro di te senti una sensazione di vuoto e capisci che tutto è finito, questa volta davvero. Le cose viste da lontano hanno tutta un'altra prospettiva: qualche ora prima erano sfocate, adesso appaiono limpide, con i contorni ben stagliati. Sono i dettagli che durante la stagione hanno fatto la differenza, ed hanno plasmato questa vittoria ad immagine e somiglianza di uno Sporting Cecina che ha basato tutto quel che aveva sul duro lavoro, sul sudore, sull'abnegazione e la determinazione. Con una forza operaia, quella di chi si costruisce la propria fortuna da solo, di chi è artefice del proprio destino. Una squadra che dall'inizio del campionato è rimasta sempre in testa, che non ha mai dovuto rincorrere ma che sempre ha guidato il gruppo. Una responsabilità non da poco, una pressione che si è pian piano esaurita solamente al termine della stagione, quando ormai i giochi erano fatti. Partito in sordina, a fari spenti, il Cecina è diventato il protagonista di questo spettacolare campionato: tra tante squadre blasonate è riuscito proprio il gruppo di mister Barile a spuntarla all'ultima giornata, dopo una stagione interminabile e assai equilibrata. Quella con la Bellaria Cappuccini è stata una partita molto sentita: ancora una volta lo Sporting Cecina ha dovuto scrivere il proprio destino, e lo ha saputo fare in maniera eccelsa. I padroni di casa partono un po' contratti, con l'ansia e la paura che frenano le gambe e i pensieri dei ragazzi del Cecina. Davanti a loro la Bellaria Cappuccini, che pare meno arrendevole rispetto a come tutti se la sarebbero aspettata: gli ospiti partono bene e giocano seriamente la loro partita anche se di obiettivi rimasti ce ne sono ormai pochi, visto che la possibilità di qualificarsi per la coppa è ormai sfumata. C'è da sottolineare la serietà della formazione ospite, che fino alla fine del match non si è mai arresa, e ha provato a giocare senza darsi per vinta. Pian piano lo Sporting Cecina inizia a carburare e a sciogliersi. Sangiorgi e Bandinelli creano le prime due occasioni del match, ma chi va per prima in vantaggio è la formazione ospite, grazie al gol di Mori, che possiede fiuto del gol e riesce a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto per dare la zampata giusta. Il gol della Bellaria potrebbe essere un macigno troppo pesante da trasportare verso il traguardo finale, ma invece il Cecina reagisce e trasforma il pensiero di dover recuperare a tutti i costi in uno stimolo per fare meglio. La frustata che riaccende l'ambiente è quella di Giannini, che su invito di Molinario non sbaglia, e da lì parte l'inarrestabile avanzata dei padroni di casa. Molinario è l'artefice anche del secondo gol del Cecina, messo a segno da Barlettani, che prima ribalta il risultato e poi segna la rete dell'allungo sull'avversario. Il primo tempo termina sul 3-1 e c'è già aria di festa sugli spalti: nella ripresa, comunque, la Bellaria non si arrende e onora la partita fino alla fine, e lo Sporting Cecina mantiene la vittoria senza dover dare troppi strappi al match. Il secondo tempo quindi è relativamente tranquillo - vista la stanchezza che si fa sentire a questo punto dell'anno - e solamente il gol di Bertoli N. a fine partita rompe l'equilibrio della partita, che si conclude con questa favola bellissima. Lo Sporting Cecina è campione, e questi ragazzi se lo sono meritato. Anche chi ha vinto tanto come mister Paolo Barile, fa fatica a nascondere l'emozione per questo dolce epilogo: E'stato davvero un campionato stupendo. Devo fare i complimenti anche ai nostri diretti avversari del San Donato Tavarnelle, che ci hanno reso complicato il percorso fino alla fine e ci hanno dato battaglia senza tregua: sono stati perfetti nel girone di ritorno e questo ha permesso loro di avvicinarsi a noi e di insidiare il nostro primato. Bisogna fare un applauso anche alla Bellaria, che ha onorato questa ultima giornata con grande sportività, con la serietà che contraddistingue questa società. Che dire di noi? È ancora più bello trovarsi lassù e vincere quando dietro di te hai squadre del calibro di quelle già citate. È stata una vittoria inaspettata, che ha preso forma sotto le nostre mani, a partire dal nostro impulso . Qual è stato il momento chiave della stagione? Il momento in cui abbiamo reagito ad un periodo negativo - in cui abbiamo raccolto due sconfitte consecutive - e siamo andati a vincere all'ultimo minuto in casa dell'Audace Galluzzo, altra grande squadra con cui mi complimento. Quella vittoria ci ha dato la consapevolezza di potercela fare, quel gol di Bandinelli ha significato la vittoria del campionato. Quando non hai una corazzata e non puoi terminare primo a venti punti di distacco dalla seconda classificata, ma devi misurarti con squadre molto forti ed il girone è molto competitivo, gli episodi, così come la fortuna, sono dei dettagli da tenere di conto per poter vincere alla fine dei conti. Quando vinci e lo fai per 1-0, grazie un episodio favorevole, inizi a capire che quello è il tuo destino e che è nelle tue mani . La sua esperienza nel mondo del calcio è stata l'arma in più dello Sporting Cecina, che ha contato sulla sua capacità di gestire la pressione durante questa lunga stagione. Cosa ha detto ai ragazzi negli spogliatoi prima di iniziare questi ultimi ottanta minuti di stagione? Ho usato parole di incoraggiamento, come spesso si fa in queste situazioni. Questi ragazzi avevano bisogno solo di un input, per il resto sapevano che quello era il loro momento, e che la storia la dovevano scrivere loro. Glielo ho ripetuto molte volte, e mollare proprio oggi, sul più bello, dopo una stagione così sarebbe stato un peccato. Sono orgoglioso di questi ragazzi . Che cosa c'è nel futuro di Paolo Barile? Per il futuro è ancora presto per parlare, ma dovranno essere fatte delle valutazioni. Godiamoci questo momento, c'è da festeggiare con i ragazzi un traguardo importante .

Andrea Zielmi SP.CECINA: Lemmi, Molinario, Sanfilippo, Matteo, Alfonsi, Startari, Costa, Barlettani, Giannini, Sangiorgi, Bandinelli. A disp.: Poli, Mannari, Cigni, Bertoli N., Mori, Tortorici, Bertoli M., Fotino, Milito. All.: Paolo Barile.<br >BELLARIA CAPPUCCINI: Romano, Fiorentini, Andrei, Bernacchi, Mosso, Sormani, Albano, Bertini, Mori, Filippeschi, Paduano. A disp.: Bullari, Colombini, Galletti, Niang, Tedesco. All.: Alessandro Menicagli.<br > ARBITRO: Samuele Domenici di Piombino.<br > RETI: Giannini, Barlettani 2, Bertoli N., Mori. &Egrave; facile ridurre tutto a questi 80 minuti. E chiamarli decisivi. Parlare una settimana intera di questo momento, attendere, farsi rosicchiare internamente da qualcosa a cui non riusciamo a dare nemmeno un nome. E poi ritrovarsi la domenica, come ogni maledetta domenica, a dover riassaporare l'odore del campo, degli spogliatoi, quell'atmosfera che ti schiaccia i polmoni e neanche ti permette di respirare, n&eacute; di pensare con lucidit&agrave;. Al posto del pallone: un macigno. Nella testa: un ronzio strano. Nel cuore: la speranza, chiusa ben a chiave da qualche parte dalla scaramanzia e dalla tensione. Malgrado la stagione sia stata lunghissima &egrave; proprio nell'ultima giornata che si &egrave; deciso tutto. E quando l'arbitro fischia tre volte dentro di te senti una sensazione di vuoto e capisci che tutto &egrave; finito, questa volta davvero. Le cose viste da lontano hanno tutta un'altra prospettiva: qualche ora prima erano sfocate, adesso appaiono limpide, con i contorni ben stagliati. Sono i dettagli che durante la stagione hanno fatto la differenza, ed hanno plasmato questa vittoria ad immagine e somiglianza di uno Sporting Cecina che ha basato tutto quel che aveva sul duro lavoro, sul sudore, sull'abnegazione e la determinazione. Con una forza operaia, quella di chi si costruisce la propria fortuna da solo, di chi &egrave; artefice del proprio destino. Una squadra che dall'inizio del campionato &egrave; rimasta sempre in testa, che non ha mai dovuto rincorrere ma che sempre ha guidato il gruppo. Una responsabilit&agrave; non da poco, una pressione che si &egrave; pian piano esaurita solamente al termine della stagione, quando ormai i giochi erano fatti. Partito in sordina, a fari spenti, il Cecina &egrave; diventato il protagonista di questo spettacolare campionato: tra tante squadre blasonate &egrave; riuscito proprio il gruppo di mister Barile a spuntarla all'ultima giornata, dopo una stagione interminabile e assai equilibrata. Quella con la Bellaria Cappuccini &egrave; stata una partita molto sentita: ancora una volta lo Sporting Cecina ha dovuto scrivere il proprio destino, e lo ha saputo fare in maniera eccelsa. I padroni di casa partono un po' contratti, con l'ansia e la paura che frenano le gambe e i pensieri dei ragazzi del Cecina. Davanti a loro la Bellaria Cappuccini, che pare meno arrendevole rispetto a come tutti se la sarebbero aspettata: gli ospiti partono bene e giocano seriamente la loro partita anche se di obiettivi rimasti ce ne sono ormai pochi, visto che la possibilit&agrave; di qualificarsi per la coppa &egrave; ormai sfumata. C'&egrave; da sottolineare la seriet&agrave; della formazione ospite, che fino alla fine del match non si &egrave; mai arresa, e ha provato a giocare senza darsi per vinta. Pian piano lo Sporting Cecina inizia a carburare e a sciogliersi. Sangiorgi e Bandinelli creano le prime due occasioni del match, ma chi va per prima in vantaggio &egrave; la formazione ospite, grazie al gol di Mori, che possiede fiuto del gol e riesce a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto per dare la zampata giusta. Il gol della Bellaria potrebbe essere un macigno troppo pesante da trasportare verso il traguardo finale, ma invece il Cecina reagisce e trasforma il pensiero di dover recuperare a tutti i costi in uno stimolo per fare meglio. La frustata che riaccende l'ambiente &egrave; quella di Giannini, che su invito di Molinario non sbaglia, e da l&igrave; parte l'inarrestabile avanzata dei padroni di casa. Molinario &egrave; l'artefice anche del secondo gol del Cecina, messo a segno da Barlettani, che prima ribalta il risultato e poi segna la rete dell'allungo sull'avversario. Il primo tempo termina sul 3-1 e c'&egrave; gi&agrave; aria di festa sugli spalti: nella ripresa, comunque, la Bellaria non si arrende e onora la partita fino alla fine, e lo Sporting Cecina mantiene la vittoria senza dover dare troppi strappi al match. Il secondo tempo quindi &egrave; relativamente tranquillo - vista la stanchezza che si fa sentire a questo punto dell'anno - e solamente il gol di Bertoli N. a fine partita rompe l'equilibrio della partita, che si conclude con questa favola bellissima. Lo Sporting Cecina &egrave; campione, e questi ragazzi se lo sono meritato. Anche chi ha vinto tanto come mister <b>Paolo Barile</b>, fa fatica a nascondere l'emozione per questo dolce epilogo: <b> E'stato davvero un campionato stupendo. Devo fare i complimenti anche ai nostri diretti avversari del San Donato Tavarnelle, che ci hanno reso complicato il percorso fino alla fine e ci hanno dato battaglia senza tregua: sono stati perfetti nel girone di ritorno e questo ha permesso loro di avvicinarsi a noi e di insidiare il nostro primato. Bisogna fare un applauso anche alla Bellaria, che ha onorato questa ultima giornata con grande sportivit&agrave;, con la seriet&agrave; che contraddistingue questa societ&agrave;. Che dire di noi? &Egrave; ancora pi&ugrave; bello trovarsi lass&ugrave; e vincere quando dietro di te hai squadre del calibro di quelle gi&agrave; citate. &Egrave; stata una vittoria inaspettata, che ha preso forma sotto le nostre mani, a partire dal nostro impulso </b>. Qual &egrave; stato il momento chiave della stagione? <b>Il momento in cui abbiamo reagito ad un periodo negativo - in cui abbiamo raccolto due sconfitte consecutive - e siamo andati a vincere all'ultimo minuto in casa dell'Audace Galluzzo, altra grande squadra con cui mi complimento. Quella vittoria ci ha dato la consapevolezza di potercela fare, quel gol di Bandinelli ha significato la vittoria del campionato. Quando non hai una corazzata e non puoi terminare primo a venti punti di distacco dalla seconda classificata, ma devi misurarti con squadre molto forti ed il girone &egrave; molto competitivo, gli episodi, cos&igrave; come la fortuna, sono dei dettagli da tenere di conto per poter vincere alla fine dei conti. Quando vinci e lo fai per 1-0, grazie un episodio favorevole, inizi a capire che quello &egrave; il tuo destino e che &egrave; nelle tue mani </b>. La sua esperienza nel mondo del calcio &egrave; stata l'arma in pi&ugrave; dello Sporting Cecina, che ha contato sulla sua capacit&agrave; di gestire la pressione durante questa lunga stagione. Cosa ha detto ai ragazzi negli spogliatoi prima di iniziare questi ultimi ottanta minuti di stagione? <b> Ho usato parole di incoraggiamento, come spesso si fa in queste situazioni. Questi ragazzi avevano bisogno solo di un input, per il resto sapevano che quello era il loro momento, e che la storia la dovevano scrivere loro. Glielo ho ripetuto molte volte, e mollare proprio oggi, sul pi&ugrave; bello, dopo una stagione cos&igrave; sarebbe stato un peccato. Sono orgoglioso di questi ragazzi </b>. Che cosa c'&egrave; nel futuro di Paolo Barile? <b> Per il futuro &egrave; ancora presto per parlare, ma dovranno essere fatte delle valutazioni. Godiamoci questo momento, c'&egrave; da festeggiare con i ragazzi un traguardo importante .</b> Andrea Zielmi




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