• Allievi Regionali GIR.A
  • Margine Coperta
  • 0 - 4
  • Cattolica Virtus


MARGINE COPERTA: Giuffrida, Simoni, Garofalo, Agostini, Bonini, Giometti, Antonelli, Petrucci, Carlini, Frateschi, Bertelloni. A disp.: Biagioni, Ferrari, Graziano, Mancino, Pievani, Pasotti, Stringari. All.: Marco Corrado.
CATTOLICA VIRTUS: Carcani Niccolò, Previtera, Vannini, Cavaciocchi, Marconi, Proietto, Giannini, Rosi, Carcani Pietro, Mazzei, Di Blasio. A disp.: Carnevali, Del Lungo, Cocchi, Masi, Bettoni, Bianchini, Rossi Lottini, Carfora, Rocchini. All.: Francesco Gozzi.

ARBITRO: D'Orsi di Prato.

RETI: 42' Di Blasio, 51' Rosi, 55' Bianchini, 79' Carfora.



Con la necessità di dover mantenere fino alla linea del traguardo i tre punti di vantaggio sul Tau, la Cattolica affronta il Margine e fa sua l'ennesima vittoria che le consegna per la quarta volta il trono del calcio toscano. La gara contro i bianconeri pistoiesi - già certi della retrocessione - si decide nella ripresa dopo un primo tempo in cui la capolista esercita una pressione offensiva ma non sfonda. I primi minuti sono caratterizzati da tanti errori di misura dovuti soprattutto al campo scivoloso, il primo tiro in porta al 15': Agostini ci prova da fuori area, potente e centrale, nessun problema per Carcani N. La Cattolica esercita un leggero predominio territoriale e va al tiro per la prima volta con una certa pericolosità al 24': fuori misura il destro di Cavaciocchi. I ragazzi di Gozzi provano ad alzare il ritmo e ci riprovano 2' più tardi quando Mazzei lancia Carcani Pietro che si defila un po' troppo ma di sinistro impegna comunque Giuffrida che respinge, poi la difesa locale perfeziona il rinvio. Nel finale di frazione gli ospiti cercano con maggiore convinzione la rete arrivando nuovamente alla conclusione con Giannini e soprattutto con un colpo di testa di Di Blasio - su cross di Previtera - che crea qualche grattacapo a Giuffrida. Si va al riposo sullo 0-0, il Margine si difende con attenzione e alleggerisce di rimessa, con Agostini in evidenza e la coppia Bertelloni-Carlini che prova a pungere in un paio di occasioni. La ripresa, dopo appena 1', si apre proprio nel segno del numero nove bianconero che, dopo aver vinto il duello fisico con Marconi, si presenta al tiro ma scivola sul più bello. È una sveglia che suona nella testa della capolista, che dopo un minuto (42'), sblocca il risultato: Previtera affonda sulla destra, guadagna il fondo e fa spiovere un bel pallone nell'area locale affollatissima; Mazzei aggancia il pallone con l'interno del piede, si accorge del sopraggiungere di Di Blasio - meglio posizionato - e lo serve: il tiro di potenza di quest'ultimo è imparabile e vale per il vantaggio giallorosso. È l'episodio che muta radicalmente l'inerzia del match; il Margine perde compattezza e al 44' la Cattolica va subito vicina al raddoppio con un gran tiro di Rosi, imitato poco dopo da Mazzei. La seconda rete arriva quasi naturale al 51', sugli sviluppi di una discesa solitaria di Rosi sulla corsia esterna di sinistra, conclusa con un micidiale rasoterra sinistro (non il suo piede preferito) che termina in rete. La Cattolica non si accontenta e dopo essersi vista fermare Mazzei, lanciato da Carcani Pietro, da Giuffrida in uscita, chiude i conti al 55': punizione affidata al piede di Carcani P., il portiere respinge corto e Bianchini - ben appostato e reattivo - sigla lo 0-3. Nel finale poco da segnalare se non l'attesa della festa tutta colorata di giallorosso, un palo colpito dal neo-entrato Graziano al 71' e un pallonetto da oltre metà campo di Carfora che beffa l'avanzato Giuffrida decretando il definitivo 0-4.
L'INTERVISTA
Ricordiamo bene le premesse: la somma dei due fattori creava un'aspettativa unica e intrigante sul possibile risultato finale. Uno dei tecnici più vincenti del nostro calcio giovanile, guru della categoria Allievi Elite, al timone del gruppo più forte che la storia recente del calcio toscano ricordi. Questi i due elementi in gioco e da miscelare. A rendere meno scontato del previsto l'epilogo, le insidie impreviste arrivate in serie industriale durante la stagione e che ne hanno reso più incerto lo sviluppo. Il Tau, ancora una volta, ha fatto il suo, arrivando nuovamente a un'incollatura dalla squadra dei record. Si potrebbero riempire pagine e pagine sull'infinito duello fra queste due società declinato alla classe 2003. La sintesi però è d'obbligo, con l'attualità che bussa alle porte dello spogliatoio dove Carcani, Cavaciocchi, Mazzei e compagni festeggiano il quarto titolo regionale consecutivo (aggiungendo al computo - oltre ai tre titoli toscani effettivi - anche la Cerbai Giovanissimi B del giugno 2016). Il presente, o meglio l'immediato futuro impongono tempi brevi anche alla meritata festa giallorossa: giusto brindare al primato finale, domenica però si torna in campo, destinazione Scudetto. Chiediamo a Francesco Gozzi di venirci incontro abbinando sintesi e analisi di quanto è stato fatto a quanto propone l'attualità. I numeri parlano da soli - afferma il tecnico giallorosso - 78 punti conquistati e zero sconfitte tanto per cominciare, in un'annata in cui, anche dall'esterno, si è visto chiaramente quante disavventure ci sono capitate. Le defezioni in organico sono state numerosissime, siamo andati oltre i semplici infortuni che possono capitare: negli ultimi tre mesi hanno giocato tantissime volte calciatori che, in un contesto normale, non sarebbero entrati neanche in convocazione a causa delle loro non perfette condizioni fisiche. Una stagione così travagliata non l'avevo mai vissuta nella mia esperienza calcistica, e questo avvalora ancor più l'importanza del titolo regionale che abbiamo conquistato. Battendo un avversario fortissimo come il Tau anzitutto, ma non solo; i ragazzi sono stati eccezionali nel superare le difficoltà con le unghie e con i denti, mettendo insieme un percorso senza sconfitte a suon di prestazioni eccellenti .
Siete partiti con l'inevitabile status di favoriti ma, fin dal via, in effetti, le problematiche da gestire non sono mancate; dalla ‘telenovela' estiva legata al mancato arrivo di Perlongo fino - purtroppo - all'infortunio-shock di Tommaso Carcani, che ha eroicamente determinato il pari nel big-match con il Tau. Come ha vissuto e interpretato, nello specifico, il finale di stagione in cui la rosa a sua disposizione si assottigliava sempre più e il Tau continuava a far sentire il suo fiato sul vostro collo?
Negli ultimi due o tre mesi ho gestito la situazione snaturando anzitutto Pietro Carcani, dal ruolo di terzino a centravanti. Di fatto trasformando un esterno difensivo, anche se di spinta, nel ruolo in cui siamo in emergenza totale. Snaturandolo perché il prossimo anno tornerà nel suo ruolo, si tratta di una circostanza di contingente necessità, come detto. Purtroppo attorno all'attacco la nostra stagione è nata e si è sviluppata male, con alcune defezioni in corso d'opera, alcune delle quali per scelta nostra, altre del tutto indipendenti dalla nostra volontà. Dopo il ko di Tommaso Carcani ci siamo ritrovati con il solo Bianchini disponibile in rosa ma reduce a sua volta da sei mesi di infortunio; ora necessiterebbe di tempo, tanto tempo per poter tornare a darci mano al cento per cento, ma non ne abbiamo. Adattato Pietro Carcani, siamo passati dal 4-3-1-2 al modulo del 4-3-2-1; anche gli allenamenti sono cambiati dunque per forza di cose. Approfitto per ringraziare i componenti del mio staff con cui c'è una totale sintonia di pensiero: ci capiamo al volo con il ‘prof.' Francesco Mazzanti, con Niccolò Salvatore, Dino Somigli e i nostri dirigenti accompagnatori Di Franco, Sensi e Bisa. Questi ultimi hanno dato un contributo monumentale, anche se non dal punto di vista tecnico; e siccome ho parlato a lungo della cronicità degli infortunati che abbiamo patito, un ruolo determinante nel rimettere in piedi calciatori che altrimenti non avrebbero potuto scendere in campo ce l'ha avuto il nostro fisioterapista Antonio Marcolin. Mi prendo infine un altro po' di spazio per una dedica: questo titolo è per mio fratello Sandro .
Ha guidato tanti gruppi vincenti nel corso della sua carriera, vorremo sfruttare l'esperienza di quest'anno per soddisfare un interrogativo: qual è l'anima, quale fattore il vero centro di gravità di una squadra che completa il suo percorso dai Giovanissimi B agli Allievi - ma andando ancora indietro non si farebbe altro che confermare il trend - con un numero di sconfitte contabile sulle dita di una mano?
Questo gruppo ha una qualità: sa come si fa a vincere. Una dote innata, che non si insegna, che hanno applicato sistematicamente in ogni partita. Quando scendono in campo sono una macchina perfetta, sanno interpretare la gara e a volte vanno anche sopra l'allenatore, trascinando il proprio mister alla vittoria: in questo sono davvero unici. Ho allenato tanti gruppi e probabilmente quello dei classe '97 resta, per valori tecnici della rosa, quello più forte che abbia mai avuto: mi veniva il mal di testa al momento di sceglierne solo undici da mandare in campo. Purtroppo con i 2002 non è così, la disponibilità di scelte è divenuta limitatissima ma l'essenza vincente della squadra è rimasta sempre intatta. Quest'anno alla loro guida, con il mio staff, abbiamo cercato di migliorare l'aspetto tecnico-tattico ma per il resto era tutto al posto giusto. E in cima a tutte le prerogative, sottolineo un termine che a volte viene abusato nel suo utilizzo: mentalità vincente. Se non ce l'ha questo gruppo allora è un aggettivo da riporre in un cassetto .
L'attualità, prima di una curiosità sul prossimo futuro: domenica a Soffiano arriverà il Savona nella gara-1 del triangolare di accesso alle final-six. Che tipo di avversario vi troverete di fronte?
Lo abbiamo visto all'opera sabato nella finale per il titolo ligure contro la Sanremese; in questi giorni prepareremo la partita e visionerò un po' di materiale video. Ci faremo trovare pronti, ma vista la nostra situazione non ci saranno tante scelte da contemplare durante la settimana .
Sperando che possa concludersi il più avanti possibile, al termine di questa stagione - secondo le indiscrezioni - lascerà la Cattolica Virtus. Conferma che arriverà il suo addio dopo tanti anni? Sono vere le voci di corridoio che la vogliono su una panchina di una prima squadra?
Non riesco a pensarlo come a un addio: a una seconda famiglia come è per me la San Michele Cattolica Virtus non potrò che dire arrivederci. Non è una frase fatta: resterò per sempre giallorosso e se sarà possibile non vedo perché non potrei tornare, un giorno. Confermo che in ogni caso il prossimo anno non sarò più ai nastri di partenza di questo campionato che ormai disputo da tanti anni e che mi piacerebbe potermi misurare alla guida di una prima squadra .

MARGINE COPERTA: Giuffrida, Simoni, Garofalo, Agostini, Bonini, Giometti, Antonelli, Petrucci, Carlini, Frateschi, Bertelloni. A disp.: Biagioni, Ferrari, Graziano, Mancino, Pievani, Pasotti, Stringari. All.: Marco Corrado. <br >CATTOLICA VIRTUS: Carcani Niccol&ograve;, Previtera, Vannini, Cavaciocchi, Marconi, Proietto, Giannini, Rosi, Carcani Pietro, Mazzei, Di Blasio. A disp.: Carnevali, Del Lungo, Cocchi, Masi, Bettoni, Bianchini, Rossi Lottini, Carfora, Rocchini. All.: Francesco Gozzi. <br > ARBITRO: D'Orsi di Prato. <br > RETI: 42' Di Blasio, 51' Rosi, 55' Bianchini, 79' Carfora. Con la necessit&agrave; di dover mantenere fino alla linea del traguardo i tre punti di vantaggio sul Tau, la Cattolica affronta il Margine e fa sua l'ennesima vittoria che le consegna per la quarta volta il trono del calcio toscano. La gara contro i bianconeri pistoiesi - gi&agrave; certi della retrocessione - si decide nella ripresa dopo un primo tempo in cui la capolista esercita una pressione offensiva ma non sfonda. I primi minuti sono caratterizzati da tanti errori di misura dovuti soprattutto al campo scivoloso, il primo tiro in porta al 15': Agostini ci prova da fuori area, potente e centrale, nessun problema per Carcani N. La Cattolica esercita un leggero predominio territoriale e va al tiro per la prima volta con una certa pericolosit&agrave; al 24': fuori misura il destro di Cavaciocchi. I ragazzi di Gozzi provano ad alzare il ritmo e ci riprovano 2' pi&ugrave; tardi quando Mazzei lancia Carcani Pietro che si defila un po' troppo ma di sinistro impegna comunque Giuffrida che respinge, poi la difesa locale perfeziona il rinvio. Nel finale di frazione gli ospiti cercano con maggiore convinzione la rete arrivando nuovamente alla conclusione con Giannini e soprattutto con un colpo di testa di Di Blasio - su cross di Previtera - che crea qualche grattacapo a Giuffrida. Si va al riposo sullo 0-0, il Margine si difende con attenzione e alleggerisce di rimessa, con Agostini in evidenza e la coppia Bertelloni-Carlini che prova a pungere in un paio di occasioni. La ripresa, dopo appena 1', si apre proprio nel segno del numero nove bianconero che, dopo aver vinto il duello fisico con Marconi, si presenta al tiro ma scivola sul pi&ugrave; bello. &Egrave; una sveglia che suona nella testa della capolista, che dopo un minuto (42'), sblocca il risultato: Previtera affonda sulla destra, guadagna il fondo e fa spiovere un bel pallone nell'area locale affollatissima; Mazzei aggancia il pallone con l'interno del piede, si accorge del sopraggiungere di Di Blasio - meglio posizionato - e lo serve: il tiro di potenza di quest'ultimo &egrave; imparabile e vale per il vantaggio giallorosso. &Egrave; l'episodio che muta radicalmente l'inerzia del match; il Margine perde compattezza e al 44' la Cattolica va subito vicina al raddoppio con un gran tiro di Rosi, imitato poco dopo da Mazzei. La seconda rete arriva quasi naturale al 51', sugli sviluppi di una discesa solitaria di Rosi sulla corsia esterna di sinistra, conclusa con un micidiale rasoterra sinistro (non il suo piede preferito) che termina in rete. La Cattolica non si accontenta e dopo essersi vista fermare Mazzei, lanciato da Carcani Pietro, da Giuffrida in uscita, chiude i conti al 55': punizione affidata al piede di Carcani P., il portiere respinge corto e Bianchini - ben appostato e reattivo - sigla lo 0-3. Nel finale poco da segnalare se non l'attesa della festa tutta colorata di giallorosso, un palo colpito dal neo-entrato Graziano al 71' e un pallonetto da oltre met&agrave; campo di Carfora che beffa l'avanzato Giuffrida decretando il definitivo 0-4. <br ><b>L'INTERVISTA</b><br >Ricordiamo bene le premesse: la somma dei due fattori creava un'aspettativa unica e intrigante sul possibile risultato finale. Uno dei tecnici pi&ugrave; vincenti del nostro calcio giovanile, guru della categoria Allievi Elite, al timone del gruppo pi&ugrave; forte che la storia recente del calcio toscano ricordi. Questi i due elementi in gioco e da miscelare. A rendere meno scontato del previsto l'epilogo, le insidie impreviste arrivate in serie industriale durante la stagione e che ne hanno reso pi&ugrave; incerto lo sviluppo. Il Tau, ancora una volta, ha fatto il suo, arrivando nuovamente a un'incollatura dalla squadra dei record. Si potrebbero riempire pagine e pagine sull'infinito duello fra queste due societ&agrave; declinato alla classe 2003. La sintesi per&ograve; &egrave; d'obbligo, con l'attualit&agrave; che bussa alle porte dello spogliatoio dove Carcani, Cavaciocchi, Mazzei e compagni festeggiano il quarto titolo regionale consecutivo (aggiungendo al computo - oltre ai tre titoli toscani effettivi - anche la Cerbai Giovanissimi B del giugno 2016). Il presente, o meglio l'immediato futuro impongono tempi brevi anche alla meritata festa giallorossa: giusto brindare al primato finale, domenica per&ograve; si torna in campo, destinazione Scudetto. Chiediamo a <b>Francesco Gozzi</b> di venirci incontro abbinando sintesi e analisi di quanto &egrave; stato fatto a quanto propone l'attualit&agrave;. <b> I numeri parlano da soli </b> - afferma il tecnico giallorosso - <b> 78 punti conquistati e zero sconfitte tanto per cominciare, in un'annata in cui, anche dall'esterno, si &egrave; visto chiaramente quante disavventure ci sono capitate. Le defezioni in organico sono state numerosissime, siamo andati oltre i semplici infortuni che possono capitare: negli ultimi tre mesi hanno giocato tantissime volte calciatori che, in un contesto normale, non sarebbero entrati neanche in convocazione a causa delle loro non perfette condizioni fisiche. Una stagione cos&igrave; travagliata non l'avevo mai vissuta nella mia esperienza calcistica, e questo avvalora ancor pi&ugrave; l'importanza del titolo regionale che abbiamo conquistato. Battendo un avversario fortissimo come il Tau anzitutto, ma non solo; i ragazzi sono stati eccezionali nel superare le difficolt&agrave; con le unghie e con i denti, mettendo insieme un percorso senza sconfitte a suon di prestazioni eccellenti . </b><br >Siete partiti con l'inevitabile status di favoriti ma, fin dal via, in effetti, le problematiche da gestire non sono mancate; dalla ‘telenovela' estiva legata al mancato arrivo di Perlongo fino - purtroppo - all'infortunio-shock di Tommaso Carcani, che ha eroicamente determinato il pari nel big-match con il Tau. Come ha vissuto e interpretato, nello specifico, il finale di stagione in cui la rosa a sua disposizione si assottigliava sempre pi&ugrave; e il Tau continuava a far sentire il suo fiato sul vostro collo?<br ><b> Negli ultimi due o tre mesi ho gestito la situazione snaturando anzitutto Pietro Carcani, dal ruolo di terzino a centravanti. Di fatto trasformando un esterno difensivo, anche se di spinta, nel ruolo in cui siamo in emergenza totale. Snaturandolo perch&eacute; il prossimo anno torner&agrave; nel suo ruolo, si tratta di una circostanza di contingente necessit&agrave;, come detto. Purtroppo attorno all'attacco la nostra stagione &egrave; nata e si &egrave; sviluppata male, con alcune defezioni in corso d'opera, alcune delle quali per scelta nostra, altre del tutto indipendenti dalla nostra volont&agrave;. Dopo il ko di Tommaso Carcani ci siamo ritrovati con il solo Bianchini disponibile in rosa ma reduce a sua volta da sei mesi di infortunio; ora necessiterebbe di tempo, tanto tempo per poter tornare a darci mano al cento per cento, ma non ne abbiamo. Adattato Pietro Carcani, siamo passati dal 4-3-1-2 al modulo del 4-3-2-1; anche gli allenamenti sono cambiati dunque per forza di cose. Approfitto per ringraziare i componenti del mio staff con cui c'&egrave; una totale sintonia di pensiero: ci capiamo al volo con il ‘prof.' Francesco Mazzanti, con Niccol&ograve; Salvatore, Dino Somigli e i nostri dirigenti accompagnatori Di Franco, Sensi e Bisa. Questi ultimi hanno dato un contributo monumentale, anche se non dal punto di vista tecnico; e siccome ho parlato a lungo della cronicit&agrave; degli infortunati che abbiamo patito, un ruolo determinante nel rimettere in piedi calciatori che altrimenti non avrebbero potuto scendere in campo ce l'ha avuto il nostro fisioterapista Antonio Marcolin. Mi prendo infine un altro po' di spazio per una dedica: questo titolo &egrave; per mio fratello Sandro . </b><br >Ha guidato tanti gruppi vincenti nel corso della sua carriera, vorremo sfruttare l'esperienza di quest'anno per soddisfare un interrogativo: qual &egrave; l'anima, quale fattore il vero centro di gravit&agrave; di una squadra che completa il suo percorso dai Giovanissimi B agli Allievi - ma andando ancora indietro non si farebbe altro che confermare il trend - con un numero di sconfitte contabile sulle dita di una mano?<br ><b> Questo gruppo ha una qualit&agrave;: sa come si fa a vincere. Una dote innata, che non si insegna, che hanno applicato sistematicamente in ogni partita. Quando scendono in campo sono una macchina perfetta, sanno interpretare la gara e a volte vanno anche sopra l'allenatore, trascinando il proprio mister alla vittoria: in questo sono davvero unici. Ho allenato tanti gruppi e probabilmente quello dei classe '97 resta, per valori tecnici della rosa, quello pi&ugrave; forte che abbia mai avuto: mi veniva il mal di testa al momento di sceglierne solo undici da mandare in campo. Purtroppo con i 2002 non &egrave; cos&igrave;, la disponibilit&agrave; di scelte &egrave; divenuta limitatissima ma l'essenza vincente della squadra &egrave; rimasta sempre intatta. Quest'anno alla loro guida, con il mio staff, abbiamo cercato di migliorare l'aspetto tecnico-tattico ma per il resto era tutto al posto giusto. E in cima a tutte le prerogative, sottolineo un termine che a volte viene abusato nel suo utilizzo: mentalit&agrave; vincente. Se non ce l'ha questo gruppo allora &egrave; un aggettivo da riporre in un cassetto . </b><br >L'attualit&agrave;, prima di una curiosit&agrave; sul prossimo futuro: domenica a Soffiano arriver&agrave; il Savona nella gara-1 del triangolare di accesso alle final-six. Che tipo di avversario vi troverete di fronte?<br ><b> Lo abbiamo visto all'opera sabato nella finale per il titolo ligure contro la Sanremese; in questi giorni prepareremo la partita e visioner&ograve; un po' di materiale video. Ci faremo trovare pronti, ma vista la nostra situazione non ci saranno tante scelte da contemplare durante la settimana . </b><br >Sperando che possa concludersi il pi&ugrave; avanti possibile, al termine di questa stagione - secondo le indiscrezioni - lascer&agrave; la Cattolica Virtus. Conferma che arriver&agrave; il suo addio dopo tanti anni? Sono vere le voci di corridoio che la vogliono su una panchina di una prima squadra?<br ><b> Non riesco a pensarlo come a un addio: a una seconda famiglia come &egrave; per me la San Michele Cattolica Virtus non potr&ograve; che dire arrivederci. Non &egrave; una frase fatta: rester&ograve; per sempre giallorosso e se sar&agrave; possibile non vedo perch&eacute; non potrei tornare, un giorno. Confermo che in ogni caso il prossimo anno non sar&ograve; pi&ugrave; ai nastri di partenza di questo campionato che ormai disputo da tanti anni e che mi piacerebbe potermi misurare alla guida di una prima squadra .</b>




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