• Finali Juniores Nazionali
  • Matelica
  • 2 - 5
  • Scandicci


MATELICA: Sabbatucci, Romoli (46' Girolamini), Memaj, Spitoni (35' Todini), Cesselon, Procaccini, Ferretti (60' Fiorgentili), Seferi, Lettieri, Ilari, Turchi. A disp.: Pallotta, Favilla, Picciotti, Del Prete, Plaku, Dano. All.: Michele Palazzi.
SCANDICCI: Parrini, Befani, Lazri (57' De Muynck), Nuti, Donnini, Chiani, Rossini (80' Rubino), Muscas, Paoletti (65' Bourezza), Mugelli, Torrini. A disp.: Lampignano, Bandinelli, Macchioni, Pratesi, Centipiani. All.: Riccardo Rocchini.

ARBITRO: Luca Angelucci di Foligno, coad. da Gentileschi di Terni e Trasciatti di Foligno.

RETI: 10' Turchi, 23' rig. e 44' e 70' Paoletti, 31' Mugelli, 49' Turchi, 54' Torrini.



Lo Scandicci di mister Rocchini, dopo aver vinto uno a zero nella gara di andata, sbanca Matelica imponendosi con un risultato che non ammette repliche ed approda alla Final Four per l'assegnazione del titolo nazionale di categoria, entrando di diritto nella storia del sodalizio biancoceleste che mai aveva raggiunto un simile risultato. Dopo un risultato del genere è difficile stabilire dove finiscano i meriti dello Scandicci e inizino i demeriti dei biancorossi marchigiani, apparsi in questi novanta minuti lenti ed impacciati, soprattutto nel reparto difensivo: nemmeno l'ombra della squadra quadrata e coriacea apparsa al Turri soltanto sette giorni prima. Il punteggio finale scaturito dal confronto di ritorno non fa una piega: i fiorentini hanno fornito una prova gagliarda ed efficace, che ha ammutolito il folto pubblico nello splendido impianto marchigiano, uscendo tra gli applausi di tutti i presenti. L'inizio è favorevole ai padroni di casa che al 4' impegnano Parrini con una botta da fuori di Ferretti. Lo Scandicci replica immediatamente con Torrini, che a porta sguarnita conclude alto sopra la traversa della porta difesa da Sabbatucci. Al 10' il Matelica si porta in vantaggio con Turchi, che, scattato in posizione di offside, supera Parrini e pareggia le sorti del doppio confronto. Grave però è l'errore dell'assistente di Angelucci che nella circostanza non si accorge del fuorigioco del numero 11 di casa. Lo Scandicci non si scompone e inizia a macinare gioco, schiacciando sulla difensiva i rivali e cercando da subito la rete che cambi la storia della partita. Fioccano così le occasioni, fino al 23', quando Turrini crossa dalla sinistra, ma Cesselon ferma con la mano il pallone destinato a Paoletti. È calcio di rigore: batte l'attaccante scandiccese che trasforma. Il Matelica si scioglie, lo Scandicci non si ferma e al 31' Mugelli sigla la rete del sorpasso, finalizzando al volo un cross di Lazri dalla sinistra. Il Matelica accusa il colpo e al 44' Paoletti, scattato in profondità sul lancio di Befani, resiste alla carica di due centrali e fa tris, battendo Sabbatucci. Il primo tempo si chiude quindi sul punteggio di tre a uno per i ragazzi toscani. Un risultato che tranquillizza sufficientemente gli ospiti, dato che i locali per passare il turno dovrebbero segnare ben quattro reti. Così nel secondo tempo c'è poco altro da raccontare: al 48' il Matelica ha un sussulto di orgoglio con Turchi che crossa dalla sinistra, il pallone colpisce Chiani che beffa Parrini. Lo Scandicci comunque non fa una piega e continua ad amministrare il vantaggio, provando ad alimentare il proprio bottino: dopo cinque minuti la squadra di Rocchini si riporta sul doppio vantaggio con Torrini che finalizza un cross di Rossini dalla destra battendo l'incolpevole Sabbatucci. La partita in pratica finisce qui: c'è spazio ancora per il quinto gol di Paoletti che realizza la sua tripletta, finalizzando di sinistro una manovra di Mugelli. È il gol del definitivo cinque a due che consente ai ragazzi di Rocchini un finale di tranquillo in surplace. Arbitraggio insufficiente del signor Angelucci, i cui errori comunque non hanno inciso sulla gara. Al triplice fischio può iniziare così la festa dello Scandicci di mister Rocchini che festeggia un traguardo come detto storico e che giovedì potrà giocarsi a Camaiore l'accesso alla finale scudetto. Per una squadra giovanissima, piena di '97, essere arrivata tra le quattro formazioni più forte di Italia è davvero motivo di grande soddisfazione ed è testimonianza dall'ottimo lavoro fatto da Del Grosso nell'allestimento della rosa e da Rocchini nel forgiare il gruppo e nel promuovere la crescita di tutti i ragazzi.
L'intervista
Riccardo Rocchini e il suo Scandicci sono l'autentica sorpresa del campionato Juniores Nazionali. Pur avendo il ds Del Grosso allestito una rosa altamente competitiva, essendo l'organico giovanissimo era difficile immaginare in estate di trovare lo Scandicci alla Final Four. Chiediamo innanzitutto al tecnico azzurro se ad inizio stagione aveva intuito di avere tra le mani un organico così forte: Avevo intravisto i valori ed ero fiducioso. Abbiamo trovato alcune difficoltà iniziale, legate alla necessità di amalgamare un gruppo che era nuovo per la quasi totalità. In rosa era rimasto solo qualche ragazzi degli Allievi dello Scandicci per dare continuità al progetto della società, ma la gran parte dei giocatori proveniva da Cattolica Virtus, da Floria 2000 e da altre società. Quando abbiamo trovato la giusta amalgama, abbiamo cominciato a viaggiare a ritmi altissimi. Immaginare di raggiungere la semifinale nazionale era difficile: certo ci speravo, ma arrivare così lontano non è mai facile. Adesso ci siamo, siamo contenti, ma vogliamo fare ancora un altro passettino . A livello personale è la seconda annata ad alti livelli in questa categoria, dopo l'esperienza col Fiesolecaldine: Anche quella stagione per me è stata piena di soddisfazioni. Siamo stati eliminati dal Chieri, che poi si è laureato campione d'Italia. Era più forte di noi e meritò il passaggio del turno . Quest'anno ha incontrato squadre più forti del suo Scandicci? Il campionato fino a marzo è stato abbastanza combattuto. La Virtus Castelfranco è una buona realtà, il Jolly ci ha dato del filo da torcere, anche Fortis Juventus e Piacenza erano ottime squadre. Però forse tutte le avversarie quando hanno visto che la classifica li penalizzava, si sono lasciate un po' andare e le distanze in classifica sono aumentate . Sul piano del gioco immaginiamo sia soddisfatto di quanto state facendo. Indubbiamente. Io cerco di far sì che i ragazzi siano sempre nelle condizioni di giocare al calcio, pensando in primo luogo alla crescita individuale e soltanto successivamente al risultato. Anche se raramente le priorità sono queste, penso che questa dovrebbe essere la base per chi lavora con i giovani. La squadra, come sta ha dimostrato anche nelle sfide con Siena e Matelica, dà sempre la priorità al gioco . C'è una caratteristica del suo gruppo che le piace particolarmente? Questa squadra, anche quando è andata in difficoltà, ha sempre reagito. È una base fondamentale per un gruppo di lavoro . Invece c'è un aspetto ancora da migliorare? Se la ricerca del gioco è indubbiamente un pregio, dobbiamo però migliorare la lettura di qualche situazione di gara: non sempre si può giocare il pallone in modo pulito come piace a noi: quando c'è in palio una qualificazione devi anche fare cose semplici e non correre grandi rischi . Pensa che i suoi ragazzi avrebbero potuto trovare più spazio in prima squadra? Sono un grande tifoso dei ragazzi: fosse per me la prima squadra sarebbe composta da 15 ragazzi da quattro giocatori meno giovani. Quest'anno lo Scandicci ha attraversato una stagione particolare, col cambio dell'allenatore in corsa: non era il momento migliore per inserire giovani ai quali va concesso tempo. Spero che la società ripartirà da una base solida di giovani che provengono dagli Juniores . Con una semifinale scudetto da giocare è presto per parlare del futuro, però intanto le chiedo se coltiva il sogno di guidare una prima squadra: Preferisco lavorare con i ragazzi: puoi aiutarli a crescere e mi piace trasmettere loro valori morali ed educativi . Ha iniziato a studiare le avversarie? In attesa di conoscere l'esito del sorteggio, sappiamo che sono tutte squadre forti che hanno stravinto il loro campionato. Ma anche loro troveranno una squadra come la nostra che ha fatto un percorso importante .

MATELICA: Sabbatucci, Romoli (46' Girolamini), Memaj, Spitoni (35' Todini), Cesselon, Procaccini, Ferretti (60' Fiorgentili), Seferi, Lettieri, Ilari, Turchi. A disp.: Pallotta, Favilla, Picciotti, Del Prete, Plaku, Dano. All.: Michele Palazzi. <br >SCANDICCI: Parrini, Befani, Lazri (57' De Muynck), Nuti, Donnini, Chiani, Rossini (80' Rubino), Muscas, Paoletti (65' Bourezza), Mugelli, Torrini. A disp.: Lampignano, Bandinelli, Macchioni, Pratesi, Centipiani. All.: Riccardo Rocchini.<br > ARBITRO: Luca Angelucci di Foligno, coad. da Gentileschi di Terni e Trasciatti di Foligno.<br > RETI: 10' Turchi, 23' rig. e 44' e 70' Paoletti, 31' Mugelli, 49' Turchi, 54' Torrini. Lo Scandicci di mister Rocchini, dopo aver vinto uno a zero nella gara di andata, sbanca Matelica imponendosi con un risultato che non ammette repliche ed approda alla Final Four per l'assegnazione del titolo nazionale di categoria, entrando di diritto nella storia del sodalizio biancoceleste che mai aveva raggiunto un simile risultato. Dopo un risultato del genere &egrave; difficile stabilire dove finiscano i meriti dello Scandicci e inizino i demeriti dei biancorossi marchigiani, apparsi in questi novanta minuti lenti ed impacciati, soprattutto nel reparto difensivo: nemmeno l'ombra della squadra quadrata e coriacea apparsa al Turri soltanto sette giorni prima. Il punteggio finale scaturito dal confronto di ritorno non fa una piega: i fiorentini hanno fornito una prova gagliarda ed efficace, che ha ammutolito il folto pubblico nello splendido impianto marchigiano, uscendo tra gli applausi di tutti i presenti. L'inizio &egrave; favorevole ai padroni di casa che al 4' impegnano Parrini con una botta da fuori di Ferretti. Lo Scandicci replica immediatamente con Torrini, che a porta sguarnita conclude alto sopra la traversa della porta difesa da Sabbatucci. Al 10' il Matelica si porta in vantaggio con Turchi, che, scattato in posizione di offside, supera Parrini e pareggia le sorti del doppio confronto. Grave per&ograve; &egrave; l'errore dell'assistente di Angelucci che nella circostanza non si accorge del fuorigioco del numero 11 di casa. Lo Scandicci non si scompone e inizia a macinare gioco, schiacciando sulla difensiva i rivali e cercando da subito la rete che cambi la storia della partita. Fioccano cos&igrave; le occasioni, fino al 23', quando Turrini crossa dalla sinistra, ma Cesselon ferma con la mano il pallone destinato a Paoletti. &Egrave; calcio di rigore: batte l'attaccante scandiccese che trasforma. Il Matelica si scioglie, lo Scandicci non si ferma e al 31' Mugelli sigla la rete del sorpasso, finalizzando al volo un cross di Lazri dalla sinistra. Il Matelica accusa il colpo e al 44' Paoletti, scattato in profondit&agrave; sul lancio di Befani, resiste alla carica di due centrali e fa tris, battendo Sabbatucci. Il primo tempo si chiude quindi sul punteggio di tre a uno per i ragazzi toscani. Un risultato che tranquillizza sufficientemente gli ospiti, dato che i locali per passare il turno dovrebbero segnare ben quattro reti. Cos&igrave; nel secondo tempo c'&egrave; poco altro da raccontare: al 48' il Matelica ha un sussulto di orgoglio con Turchi che crossa dalla sinistra, il pallone colpisce Chiani che beffa Parrini. Lo Scandicci comunque non fa una piega e continua ad amministrare il vantaggio, provando ad alimentare il proprio bottino: dopo cinque minuti la squadra di Rocchini si riporta sul doppio vantaggio con Torrini che finalizza un cross di Rossini dalla destra battendo l'incolpevole Sabbatucci. La partita in pratica finisce qui: c'&egrave; spazio ancora per il quinto gol di Paoletti che realizza la sua tripletta, finalizzando di sinistro una manovra di Mugelli. &Egrave; il gol del definitivo cinque a due che consente ai ragazzi di Rocchini un finale di tranquillo in surplace. Arbitraggio insufficiente del signor Angelucci, i cui errori comunque non hanno inciso sulla gara. Al triplice fischio pu&ograve; iniziare cos&igrave; la festa dello Scandicci di mister Rocchini che festeggia un traguardo come detto storico e che gioved&igrave; potr&agrave; giocarsi a Camaiore l'accesso alla finale scudetto. Per una squadra giovanissima, piena di '97, essere arrivata tra le quattro formazioni pi&ugrave; forte di Italia &egrave; davvero motivo di grande soddisfazione ed &egrave; testimonianza dall'ottimo lavoro fatto da Del Grosso nell'allestimento della rosa e da Rocchini nel forgiare il gruppo e nel promuovere la crescita di tutti i ragazzi.<br >L'intervista<br ><b>Riccardo Rocchini</b> e il suo Scandicci sono l'autentica sorpresa del campionato Juniores Nazionali. Pur avendo il ds Del Grosso allestito una rosa altamente competitiva, essendo l'organico giovanissimo era difficile immaginare in estate di trovare lo Scandicci alla Final Four. Chiediamo innanzitutto al tecnico azzurro se ad inizio stagione aveva intuito di avere tra le mani un organico cos&igrave; forte: <b>Avevo intravisto i valori ed ero fiducioso. Abbiamo trovato alcune difficolt&agrave; iniziale, legate alla necessit&agrave; di amalgamare un gruppo che era nuovo per la quasi totalit&agrave;. In rosa era rimasto solo qualche ragazzi degli Allievi dello Scandicci per dare continuit&agrave; al progetto della societ&agrave;, ma la gran parte dei giocatori proveniva da Cattolica Virtus, da Floria 2000 e da altre societ&agrave;. Quando abbiamo trovato la giusta amalgama, abbiamo cominciato a viaggiare a ritmi altissimi. Immaginare di raggiungere la semifinale nazionale era difficile: certo ci speravo, ma arrivare cos&igrave; lontano non &egrave; mai facile. Adesso ci siamo, siamo contenti, ma vogliamo fare ancora un altro passettino</b> . A livello personale &egrave; la seconda annata ad alti livelli in questa categoria, dopo l'esperienza col Fiesolecaldine: <b>Anche quella stagione per me &egrave; stata piena di soddisfazioni. Siamo stati eliminati dal Chieri, che poi si &egrave; laureato campione d'Italia. Era pi&ugrave; forte di noi e merit&ograve; il passaggio del turno</b> . Quest'anno ha incontrato squadre pi&ugrave; forti del suo Scandicci? <b>Il campionato fino a marzo &egrave; stato abbastanza combattuto. La Virtus Castelfranco &egrave; una buona realt&agrave;, il Jolly ci ha dato del filo da torcere, anche Fortis Juventus e Piacenza erano ottime squadre. Per&ograve; forse tutte le avversarie quando hanno visto che la classifica li penalizzava, si sono lasciate un po' andare e le distanze in classifica sono aumentate</b> . Sul piano del gioco immaginiamo sia soddisfatto di quanto state facendo. <b>Indubbiamente. Io cerco di far s&igrave; che i ragazzi siano sempre nelle condizioni di giocare al calcio, pensando in primo luogo alla crescita individuale e soltanto successivamente al risultato. Anche se raramente le priorit&agrave; sono queste, penso che questa dovrebbe essere la base per chi lavora con i giovani. La squadra, come sta ha dimostrato anche nelle sfide con Siena e Matelica, d&agrave; sempre la priorit&agrave; al gioco</b> . C'&egrave; una caratteristica del suo gruppo che le piace particolarmente? <b>Questa squadra, anche quando &egrave; andata in difficolt&agrave;, ha sempre reagito. &Egrave; una base fondamentale per un gruppo di lavoro</b> . Invece c'&egrave; un aspetto ancora da migliorare? <b>Se la ricerca del gioco &egrave; indubbiamente un pregio, dobbiamo per&ograve; migliorare la lettura di qualche situazione di gara: non sempre si pu&ograve; giocare il pallone in modo pulito come piace a noi: quando c'&egrave; in palio una qualificazione devi anche fare cose semplici e non correre grandi rischi</b> . Pensa che i suoi ragazzi avrebbero potuto trovare pi&ugrave; spazio in prima squadra? <b>Sono un grande tifoso dei ragazzi: fosse per me la prima squadra sarebbe composta da 15 ragazzi da quattro giocatori meno giovani. Quest'anno lo Scandicci ha attraversato una stagione particolare, col cambio dell'allenatore in corsa: non era il momento migliore per inserire giovani ai quali va concesso tempo. Spero che la societ&agrave; ripartir&agrave; da una base solida di giovani che provengono dagli Juniores</b> . Con una semifinale scudetto da giocare &egrave; presto per parlare del futuro, per&ograve; intanto le chiedo se coltiva il sogno di guidare una prima squadra: <b>Preferisco lavorare con i ragazzi: puoi aiutarli a crescere e mi piace trasmettere loro valori morali ed educativi</b> . Ha iniziato a studiare le avversarie? <b>In attesa di conoscere l'esito del sorteggio, sappiamo che sono tutte squadre forti che hanno stravinto il loro campionato. Ma anche loro troveranno una squadra come la nostra che ha fatto un percorso importante</b> .




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