• Terza Categoria GIR.A
  • Fiesole Calcio
  • 2 - 2
  • Caldine


FIESOLE CALCIO: Andreini, Martinelli, Mangano, Bellucci, Barletti, Bussotti, Ali Rashed, Galli, Martelli, Righi, Barone. A disp.: Panerai, Palcani, Elegiati, Paoli, Brilli, Norello, Lombardi. All.: Raffaele Ballini.
CALDINE: Conti, Bruni, D'Amico, Petruzzi, D'Antonio, Gerini, Narangoda, Giuntini, Bianco, Cortale, Apricena. A disp.: Cipollari, Fava M., Fava V., Daddi, Useli, Calamandrei, Tirinnanzi. All.: Leonardo Pagliazzi.

RETI: Bruni, Barone, Petruzzi, Martelli.



Si chiama Caldine, la piccola frazione di duemila e rotti abitanti posta all'estermo nord del territorio comunale di Fiesole nella valle del Mugnone. Dopo i novanta minuti del Pandolfini , sede della penultima giornata di questo incredibile girone A, qualcuno potrebbe ribattezzarla Hollywood, e con ragioni da vendere. Alzi la mano infatti chi a inizio stagione avrebbe immaginato uno scenario del genere per l'epilogo di questo emozionante campionato, con il Fiesole capolista a giocarsi e festeggiare la promozione diretta nel derby più atteso della categoria, in quello che una volta - prima della fusione tra le due compagini - veniva vissuto come l'evento più importante dell'anno da tutti i calciofili della zona. Pochi avrebbero scommesso sulla fulminea risalita della neonata società biancazzurra - nonostante il lavoro encomiabile svolto in estate da Cristiano Bartoloni, Marco Panerai e da tutto l'improvvisato staff dirigenziale fiesolano - e certo nessuno avrebbe indicato nel derby del 30 aprile la data in cui stappare le bottiglie di champagne. E invece spesso il calcio, come il Signore, persegue vie strane per condurre le sue squadre alla gloria e così a porsi come teatro per l'apoteosi fiesolana è un Pandolfini completamente esaurito dai fiumi di tifosi provenienti dal colle della mezzaluna e dalla lontana Castello, terra d'origine di gran parte degli atleti agli ordini di Leonardo Pagliazzi. Specchio perfetto dello spettacolo proveniente dalle tribune - menzione speciale merita in questo caso la colorata coreografia imbastita dai rumorosissimi tifosi fiesolani - la gara si mostra fin da subito in tutta la sua hollywoodiana imprevedibilità. Dopo 9 secondi infatti il Caldine è in vantaggio, la festa già guastata. Destinatario della battuta dal centro, Martelli controlla male la prima palla della sua partita favorendo l'intervento di Bruni; l'ex Atletico Castello ha la lucidità di orientarsi subito verso la porta di Andreini, tocca la sfera di destro e conclude di sinistro togliendo la ragnatela dall'incrocio con un tiro fantastico. Gli Oooh della tribuna fanno da cornice sonora alla ripresa del gioco mentre Raffaele Ballini chiama i suoi alla calma, aiutato dai giocatori di maggiore esperienza come Righi e Barone. La rete incassata a freddo tuttavia nuoce e non poco sulla prestazione del Fiesole che nel corso del primo quarto d'ora di gioco si mostra impreciso e frettoloso - specie in mezzo al campo - mostrando spesso il fianco alle frizzanti ripartenze degli avanti ospiti. Martinelli sprona i suoi alla battaglia con alcune spettacolari e pericolose chiusure in anticipo, mentre con il passare dei minuti la salita in cattedra di Bussotti e Barletti sulle corsie esterne e - sopratutto - dell'ex Rondinella Ali Rashed in mezzo al campo contribuisce a riequilibrare le forze sul terreno di gioco. Sulle tribune il tifo fiesolano riprende così vigore, e in coda alla frazione può esplodere in un meritato urlo di gioia: dopo aver impensierito Conti con un paio di occasioni da palla inattiva infatti, l'undici di Ballini perviene al pareggio a un minuto dall'intervallo grazie al tocco vincente dell'esperto Barone, bravo a smarcarsi dalla marcatura in seguito a una punizione respinta dalla difesa caldinese e poi chirurgico nel tiro da distanza ravvicinata che vale il pareggio a un amen dalla pausa. Al rientro dagli spogliatoi la gara vive un momento di stallo, perché se da una parte il Fiesole può gestire il pareggio giocando con il fuoco del cronometro, dall'altra parte l'undici di Pagliazzi pare meno efficace nello sviluppo delle proprie trame offensive, lette sempre con grande perizia da capitan Mangano, comandante della linea difensiva biancoverde. Giunti attorno al 65' però, ecco che un nuovo colpo di scena arriva a sparigliare carte e destino del girone, quando Bellucci commette un ingenuo fallo da rigore permettendo a Petruzzi di siglare il nuovo vantaggio dal dischetto, mentre due minuti più tardi ci vuole un incredibile salvataggio sulla linea di Galli a mantenere intatte le speranze fiesolane. Sulle tribune l'atmosfera si fa tesa e preoccupata, mentre in campo gli animi si accendono e il gioco si spezzetta in un interminabile giungla di falli in mezzo al campo, incrementati anche dalle ridotte dimensioni del sintetico fiesolano. Dalla panchina Ballini aggiusta la squadra con alcune forze fresche e cambi di posizione, ma la mossa più azzeccata dell'allenatore fiesolano risulta essere la coraggiosa scelta di lasciare sul terreno di gioco uno spento Martelli - mai convincente dopo l'errore iniziale - alle spalle del sempre più affollato comparto offensivo. La mossa paga eccome, perché proprio come in un film Hollywoodiano, arriva dal piede educato dell'ex Olimpia Firenze il tracciante destro che, su schema d'angolo, permette al Fiesole di agganciare il fondamentale 2-2 che fa tremare ed esplodere di gioia la parte sinistra della tribuna e in particolare i più accesi dei sostenitori raccolti sotto il nome di Milf Hunters . Anche il finale è per cuori forti, con il Fiesole ridotto in 10 per l'espulsione di Bellucci e il Caldine a spaventare Andreini con un'interminabile carosello di sventagliate in area. L'ultima emozione arriva fuori tempo massimo, con un pallone radente scagliato nel cuore dell'area di rigore, ma quando l'ennesima uscita vincente del portiere fiesolano viene seguita dal triplice fischio arbitrale, quello che si scatena in tribuna e sul rettangolo di gioco è un vero spettacolo che ripaga Ballini e il suo staff delle mille sofferenze patite in novanta minuti da cineteca. Il Fiesole è campione, mentre il GS Caldine deve accantonare ogni speranza di partecipare al prossimo campionato di Seconda Categoria: al Circolo di Borgunto la festa è davvero indimenticabile.

FIESOLE CALCIO: Andreini, Martinelli, Mangano, Bellucci, Barletti, Bussotti, Ali Rashed, Galli, Martelli, Righi, Barone. A disp.: Panerai, Palcani, Elegiati, Paoli, Brilli, Norello, Lombardi. All.: Raffaele Ballini.<br >CALDINE: Conti, Bruni, D'Amico, Petruzzi, D'Antonio, Gerini, Narangoda, Giuntini, Bianco, Cortale, Apricena. A disp.: Cipollari, Fava M., Fava V., Daddi, Useli, Calamandrei, Tirinnanzi. All.: Leonardo Pagliazzi. <br > RETI: Bruni, Barone, Petruzzi, Martelli. Si chiama Caldine, la piccola frazione di duemila e rotti abitanti posta all'estermo nord del territorio comunale di Fiesole nella valle del Mugnone. Dopo i novanta minuti del Pandolfini , sede della penultima giornata di questo incredibile girone A, qualcuno potrebbe ribattezzarla Hollywood, e con ragioni da vendere. Alzi la mano infatti chi a inizio stagione avrebbe immaginato uno scenario del genere per l'epilogo di questo emozionante campionato, con il Fiesole capolista a giocarsi e festeggiare la promozione diretta nel derby pi&ugrave; atteso della categoria, in quello che una volta - prima della fusione tra le due compagini - veniva vissuto come l'evento pi&ugrave; importante dell'anno da tutti i calciofili della zona. Pochi avrebbero scommesso sulla fulminea risalita della neonata societ&agrave; biancazzurra - nonostante il lavoro encomiabile svolto in estate da Cristiano Bartoloni, Marco Panerai e da tutto l'improvvisato staff dirigenziale fiesolano - e certo nessuno avrebbe indicato nel derby del 30 aprile la data in cui stappare le bottiglie di champagne. E invece spesso il calcio, come il Signore, persegue vie strane per condurre le sue squadre alla gloria e cos&igrave; a porsi come teatro per l'apoteosi fiesolana &egrave; un Pandolfini completamente esaurito dai fiumi di tifosi provenienti dal colle della mezzaluna e dalla lontana Castello, terra d'origine di gran parte degli atleti agli ordini di Leonardo Pagliazzi. Specchio perfetto dello spettacolo proveniente dalle tribune - menzione speciale merita in questo caso la colorata coreografia imbastita dai rumorosissimi tifosi fiesolani - la gara si mostra fin da subito in tutta la sua hollywoodiana imprevedibilit&agrave;. Dopo 9 secondi infatti il Caldine &egrave; in vantaggio, la festa gi&agrave; guastata. Destinatario della battuta dal centro, Martelli controlla male la prima palla della sua partita favorendo l'intervento di Bruni; l'ex Atletico Castello ha la lucidit&agrave; di orientarsi subito verso la porta di Andreini, tocca la sfera di destro e conclude di sinistro togliendo la ragnatela dall'incrocio con un tiro fantastico. Gli Oooh della tribuna fanno da cornice sonora alla ripresa del gioco mentre Raffaele Ballini chiama i suoi alla calma, aiutato dai giocatori di maggiore esperienza come Righi e Barone. La rete incassata a freddo tuttavia nuoce e non poco sulla prestazione del Fiesole che nel corso del primo quarto d'ora di gioco si mostra impreciso e frettoloso - specie in mezzo al campo - mostrando spesso il fianco alle frizzanti ripartenze degli avanti ospiti. Martinelli sprona i suoi alla battaglia con alcune spettacolari e pericolose chiusure in anticipo, mentre con il passare dei minuti la salita in cattedra di Bussotti e Barletti sulle corsie esterne e - sopratutto - dell'ex Rondinella Ali Rashed in mezzo al campo contribuisce a riequilibrare le forze sul terreno di gioco. Sulle tribune il tifo fiesolano riprende cos&igrave; vigore, e in coda alla frazione pu&ograve; esplodere in un meritato urlo di gioia: dopo aver impensierito Conti con un paio di occasioni da palla inattiva infatti, l'undici di Ballini perviene al pareggio a un minuto dall'intervallo grazie al tocco vincente dell'esperto Barone, bravo a smarcarsi dalla marcatura in seguito a una punizione respinta dalla difesa caldinese e poi chirurgico nel tiro da distanza ravvicinata che vale il pareggio a un amen dalla pausa. Al rientro dagli spogliatoi la gara vive un momento di stallo, perch&eacute; se da una parte il Fiesole pu&ograve; gestire il pareggio giocando con il fuoco del cronometro, dall'altra parte l'undici di Pagliazzi pare meno efficace nello sviluppo delle proprie trame offensive, lette sempre con grande perizia da capitan Mangano, comandante della linea difensiva biancoverde. Giunti attorno al 65' per&ograve;, ecco che un nuovo colpo di scena arriva a sparigliare carte e destino del girone, quando Bellucci commette un ingenuo fallo da rigore permettendo a Petruzzi di siglare il nuovo vantaggio dal dischetto, mentre due minuti pi&ugrave; tardi ci vuole un incredibile salvataggio sulla linea di Galli a mantenere intatte le speranze fiesolane. Sulle tribune l'atmosfera si fa tesa e preoccupata, mentre in campo gli animi si accendono e il gioco si spezzetta in un interminabile giungla di falli in mezzo al campo, incrementati anche dalle ridotte dimensioni del sintetico fiesolano. Dalla panchina Ballini aggiusta la squadra con alcune forze fresche e cambi di posizione, ma la mossa pi&ugrave; azzeccata dell'allenatore fiesolano risulta essere la coraggiosa scelta di lasciare sul terreno di gioco uno spento Martelli - mai convincente dopo l'errore iniziale - alle spalle del sempre pi&ugrave; affollato comparto offensivo. La mossa paga eccome, perch&eacute; proprio come in un film Hollywoodiano, arriva dal piede educato dell'ex Olimpia Firenze il tracciante destro che, su schema d'angolo, permette al Fiesole di agganciare il fondamentale 2-2 che fa tremare ed esplodere di gioia la parte sinistra della tribuna e in particolare i pi&ugrave; accesi dei sostenitori raccolti sotto il nome di Milf Hunters . Anche il finale &egrave; per cuori forti, con il Fiesole ridotto in 10 per l'espulsione di Bellucci e il Caldine a spaventare Andreini con un'interminabile carosello di sventagliate in area. L'ultima emozione arriva fuori tempo massimo, con un pallone radente scagliato nel cuore dell'area di rigore, ma quando l'ennesima uscita vincente del portiere fiesolano viene seguita dal triplice fischio arbitrale, quello che si scatena in tribuna e sul rettangolo di gioco &egrave; un vero spettacolo che ripaga Ballini e il suo staff delle mille sofferenze patite in novanta minuti da cineteca. Il Fiesole &egrave; campione, mentre il GS Caldine deve accantonare ogni speranza di partecipare al prossimo campionato di Seconda Categoria: al Circolo di Borgunto la festa &egrave; davvero indimenticabile.




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