• Finali Allievi Nazionali LegaPro
  • Prato
  • 4 - 1
  • Alessandria


PRATO (4-3-3): Martinuzzi, Martinelli, Chelini, Bengala Gomsi, Matteo, Ciabatti (58' Danesi), Baldasseroni (47' Tortoli), Safina (85' Soldi), Iannone, Cini (41' Toccafondi, 76' Torracchi), Fasciglione (81' Aspi). A disp.: Grasso, Sforzi, Moscardi. All.: Paolo Poli.
ALESSANDRIA (3-5-2): Marchesotti 6, Sala 6.5, Giudice 6.5 (41' Casula 6-), Giordano 6.5 (46' Limone 5.5), Canapa 6+, Benech 6.5, Gentile 7.5, Zemide 6.5, Cabella 6+ (78' Cogerino sv), Neirotti 6/7 (61' Amello 6-), Checchin 7.5 (81' Spriano sv). A disp.: Viscido, Mutti, Salvi, Casone. All.: Maurizio Ferrarese.

ARBITRO: Niccolò Zizza di Finale Emilia, coad. da Donato e Mangoni di Pistoia.

RETI: 11' Neirotti, 63' Safina, 66' rig. Matteo, 67' Iannone, 85' Bengala Gomsi.
NOTE: ammoniti Giordano al 27', Chelini al 46', Canapa al 66', Amello al 70'. Corner 7-1. Recupero 0+6'.



Le pagelle azzurre
Martinuzzi: 6.5 Niente può sul colpo di testa di Neirotti, per il resto è chiamato in causa per neutralizzare i palloni alti serviti dagli ospiti nella sua area: compito che svolge con sicurezza e tranquillità.
Martinelli: 6.5 Meno impegnato rispetto a Ciabatti, sulla destra avrebbe anche spazio per spingersi in avanti, ma nel primo tempo non trova varchi. Cresce molto nella ripresa, quando diventa spesso prezioso per accompagnare le scorribande di Fasciglione e compagni.
Chelini: 6.5 Poche sbavature al centro della difesa, dopo aver incassato lo svantaggio, lui e Matteo non consentono mai a Neirotti e compagni di pungere in ripartenza.
Bengala Gomsi: 6.5 Due partite diverse: in difficoltà nel primo tempo, quando risulta falloso e fatica a costruire gioco; cambia passo dopo la rete del pareggio, trascinando i suoi a centrocampo. E segnando la rete del quattro a uno che vale la tranquillità.
Matteo: 7 Completa con Chelini una coppia centrale molto sicura e ha il merito di trasformare con freddezza (dopo essere entrato nell'azione che porta al tocco di mano) il rigore che vale il due a uno.
Ciabatti: 6- Un primo tempo complicatissimo contro Gentile che lo punta più volte; cresce un po' nella ripresa ma contro l'avversario più pericoloso dei grigioneri non passa mai minuti tranquilli. 58' Danesi: 6.5 Completa il pacchetto difensivo a sinistra nel finale, offrendo le sue forze fresche alla squadra e calciando il corner dal quale scaturisce il rigore.
Baldasseroni: 6- Centrocampista che abbina qualità a quantità, nonostante la buona volontà e il dinamismo non incide nel primo tempo: ma il primo tempo dei centrocampisti piemontesi è davvero superlativo. 47' Tortoli: 6.5 Non al top, entra nella ripresa. E, minuto dopo minuto, comincia a farsi sentire a centrocampo.
Safina: 7+ Nel primo tempo, quando la squadra non ingrana, è comunque il più ispirato dei suoi, sia in fase di contenimento, sia in cabina di regia. Nel secondo tempo, anche se le energie (visto il caldo) calano, tira fuori il carattere. Così prima insacca la rete-scintilla che avvia la rimonta e poi guida i suoi a centrocampo nel finale. 84' Soldi: sv. Partecipa alla festa.
Iannone: 6.5 Sempre accerchiato dai difensori ospiti, non riceve palloni in area e, ronzando lontano dalla porta, non incide. Ma al 67' sa dove deve farsi trovare un centranti per finalizzare l'assist di Fasciglione. Che sia suo il timbro del 3-1 non è certo un caso.
Cini: 6- Nel primo tempo, come gli altri compagni del tridente, non trova molti spazi per mettere in mostra le sue qualità e così Poli decide di sacrificarlo all'intervallo. 41' Toccafondi: 6.5 Classe '99, entra e si mostra vivace sulla sinistra; anche se non trova varchi per sfruttare la sua rapidità, dilata le maglie difensive avversarie. 73' Torracchi: sv Si cala bene nella parte, andando vicino alla rete.
Fasciglione: 7.5 Nel calcio, si sa, gli episodi fanno la differenza. E allora come non citare tra i migliori in campo il numero 11, il quale nei dieci minuti che hanno fatto la differenza è stato assolutamente imprendibile, confezionando gli assist per Safina e Iannone e mandando in subbuglio la difesa avversaria? 81' Aspi: sv. Largo a destra, promuove un paio di ripartenze nel recupero.
Arbitro
Niccolò Zizza di Finale Emilia: 7.5 Sempre vicino all'azione, ben coadiuvato dagli assistenti, non sbaglia niente.
IL COMMENTO
Alcuni pensano che sia un'invenzione di Gianni Brera. Ma l'illuminato poeta del calcio italiano è stato solo il primo ad individuale: la Dea Eupalla però è sempre esistita e ogni tanto si manifesta, con la sua imprevedibilità e fatalità. Dispensando grappoli di emozioni, scardinando giudizi e pregiudizi, rovesciando esiti scontanti. Dopo essere finito sotto nel primo tempo, ritrovandosi lontano chilometri e chilometri (o, meglio, tre reti) dalla qualificazione, il Prato di Paolo Poli, come un pistolero in un Western, complice tre volte nel giro di quattro minuti. Tre pallottole che mandano ko una fortissima Alessandria, incapace poi di reagire e costretta ad incassare anche la quarta rete. Ferrarese schiera i suoi inizialmente con una difesa a tre, nella quale capitan Sala comanda il reparto difensivo, insieme a Benech e Canapa; sugli esterni agiscono Gentile (a destra) e Giudice (a sinistra), a centrocampo Checchin è il faro che irradia luce in ogni angolo del campo, con lanci precisi al millimetro, ma al suo fianco sono fondamentali anche Giordano e Zemide, che pressano alti i mediani avversari. Poli risponde con una difesa a quattro: l'affiatata coppia Matteo-Chelini è spalleggiata dai terzini Martinelli e Ciabatti; a centrocampo agiscono Bengala (vertice basso), Safina e Baldasseroni, mentre Cini e Fasciglione partono larghi per supportare il bomber (e capitano) Iannone. Gli ospiti non si adagiano sul vantaggio acquisito all'andata e fin dai primi minuti si mostrano spavaldi, pur conservando la solidità difensiva che li contraddistingue. Al 5' Safina sradica un pallone dai piedi di un avversario, triangola con Fasciglione e da destra cerca l'inserimento di Iannone, chiuso in angolo. All'11' l'Alessandria passa in vantaggio: da metà campo Checchin col destro lancia largo a destra Gentile, il quale, dopo aver controllato egregiamente il pallone, punta Ciabatti e serve un cross tagliente al centro, dove Neirotti prende il tempo alla difesa laniera e di testa supera Martinuzzi. Il Prato è ferito e, forse pensando a quanto possa essere difficile segnare tre reti ad una difesa forte come quella in maglia griglia, non carbura. Il gioco dei locali non decolla e anche i tentativi di Cini e Fasciglione vengono ben assorbiti dagli avversari, che al massimo concedono qualche corner. Molto incisiva è invece la formazione di Ferrarese: Gentile imbecca Zemide che, sempre da destra, confeziona un traversone sul quale stavolta Neirotti non arriva per un attimo. Dopo una punizione col mancino di Cini (palla sopra la traversa: 29'), i locali si affacciano in avanti con Fasciglione che, servito da Safina, da destra offre un assist rasoterra che al centro nessuno riesce a raccogliere.
L'avvio di ripresa non smentisce l'ottimismo dei sostenitori piemontesi e il pessimismo dei toscani. Dopo due minuti una bella combinazione tra Checchin (che mediano!), Neirotti e Cabella porta il numero 9 al tiro dal limite, ma Martinuzzi blocca. Al 50' si vede il Prato con un cross di Ciabatti che Fasciglione di testa manda sul fondo. Dopo aver punzecchiato la difesa laniera ancora con Gentile (soldatino inesauribile sulla destra), l'Alessandria però evapora non appena il Prato trova il guizzo per il pareggio. Siamo al 63' quando Fasciglione serve un cross appetitoso per la testa di Safina che, contando i passi come un cestista, stacca vicino al secondo palo e schiaccia il pallone dove Marchesotti non può arrivare. Mancano diciassette minuti, ma per riaprire davvero la partita servirebbe un'altra rete. E dove è il problema? Al galvanizzato Prato basta chiedere: su un corner battuto dalla destra da Danesi, Matteo sale in cielo e di testa indirizza il pallone verso la porta; una serie di rimpalli sembrano il preludio alla conclusione di Bengala, ma Canapa intercetta col braccio. L'ottimo Zizza (davvero impeccabile per tutta la gara) è lì ad un passo ed indica il dischetto. Batte Matteo, che conclude potente rasoterra accanto al palo. Rigori calciati così bene non si parano. E il Prato è a meno uno dall'impresa. L'Alessandria è a dir poco terrorizzata. Alla battuta dal pallone al centro il pallone sembra incandescente per gli ospiti: Amello se lo fa soffiare da Bengala che serve Fasciglione a sinistra; l'esterno laniero resiste alla carica di Benech e, allargatosi a sinistra, si accorge che Iannone si è posizionato bene nell'area piccola e col mancino lo imbecca: di testa il bomber non può sbagliare. 240 secondi e il sogno irrealizzabile dei tifosi lanieri è diventato realtà. Ma ci sono ancora 13 minuti da giocare e l'Alessandria, visto il potenziale offensivo che possiede, non può essere sottovalutata. Il Prato però, senza abbassare più di tanto il baricentro, rimane impeccabile in difesa e prova a colpire di rimessa. Al 71' Fasciglione col mancino conclude alto di poco. Dopo una discesa del solito Gentile (traversone di poco lungo: 75'), all'81' un lancio di Safina spalanca un corridoio davanti a Fasciglione che, rientrato sul mancino, fa partire un tiro respinto da Marchesotti; sulla ribattuta ci prova Torracchi dal limite, spedendo la palla di poco sopra la traversa. Nei sei minuti di recupero Martinuzzi deve usare i guantoni solo per bloccare un paio di cross, così all'85' arriva il gol che sigilla la qualificazione: il cross di Torracchi viene allontanato da Canapa, Bengala a venticinque metri dalla porta controlla e scocca un destro che, potentissimo, è telecomandato sotto l'incrocio dei pali. E così l'esultanza del Prato può iniziare, anche con qualche secondo rispetto al triplice fischio di Zizza. Giù il cappello di fronte a colei che governa le sorti del calcio, ma soprattutto di fronte al Prato di Paolo Poli, che col suo carattere ha saputo evocare la Dea e sovvertire un pronostico che a 17 minuti dalla fine sembrava scontato. E ora sotto con gli ottavi, perché una squadra così forte (per carattere e per qualità) merita di continuare a sognare.
Cosimo Di Bari

L'intervista
Paolo Poli a fine gara è entusiasta per la rimonta dei suoi. Secondo me ha passato il turno la squadra più forte - spiega il tecnico pratese a fine gara -. Nell'arco delle due partite abbiamo meritato il passaggio del turno. All'andata prima di subire la rete avevamo colpito una traversa e mancato tre occasioni da rete. Poi, certo, il pallone è rotondo ed abbiamo rischiato di perdere uno a zero anche al ritorno. Come nella partita di andata, non siamo stati bravissimi a reagire dopo essere passati in svantaggio. Abbiamo preso gol e ci è cascato il mondo addosso. Invece nel momento più difficile la squadra ha dimostrato un gran carattere e una gran voglia. Forse ad un certo punto a crederci eravamo rimasti solo io e gli undici in campo . Contro un'Alessandria che si difendeva benissimo, per immaginare un finale di partita simile serviva molta fantasia. Sapevamo che loro hanno una grande forza e che se passano in vantaggio poi sono bravi a chiudersi. Hanno concluso il campionato come miglior difesa del girone e sono arrivati sì quarti, ma solo a quattro punti dalla prima posizione. Noi invece siamo una squadra che ha bisogno di spazio per esprimersi, dunque finire in svantaggio all'andata e al ritorno ci ha complicato le cose. Ma è bastato poco: dopo la scintilla dell'uno a uno, per dare il via alla rimonta. Già a fine primo tempo avevo detto ai ragazzi che vedevo i nostri avversari un po' impauriti e che se avessimo segnato l'impresa sarebbe stata possibile. Nel calcio ci vuole anche fortuna: all'andata non avevamo trovato il gol per poco, stavolta sul colpo di testa di Safina il pallone è entrato. E con quel gol è cambiato tutto . I cambi hanno portato brillantezza. Cini non era in una gran giornata e avevo visto che c'era bisogno di gente fresca, di ragazzi pronti a fare un po' di ‘guerra', sportivamente parlando ovviamente. Toccafondi ci ha dato più profondità e più presenza in area, Tortoli non stava benissimo e avevo programmato di farlo entrare quando i ritmi calavano un po' . Fasciglione ha fatto la differenza. In quei dieci minuti è stato devastante, ma vorrei elogiare tutti i ragazzi, che sono stati allo stesso modo determinanti .

PRATO (4-3-3): Martinuzzi, Martinelli, Chelini, Bengala Gomsi, Matteo, Ciabatti (58' Danesi), Baldasseroni (47' Tortoli), Safina (85' Soldi), Iannone, Cini (41' Toccafondi, 76' Torracchi), Fasciglione (81' Aspi). A disp.: Grasso, Sforzi, Moscardi. All.: Paolo Poli.<br >ALESSANDRIA (3-5-2): Marchesotti 6, Sala 6.5, Giudice 6.5 (41' Casula 6-), Giordano 6.5 (46' Limone 5.5), Canapa 6+, Benech 6.5, Gentile 7.5, Zemide 6.5, Cabella 6+ (78' Cogerino sv), Neirotti 6/7 (61' Amello 6-), Checchin 7.5 (81' Spriano sv). A disp.: Viscido, Mutti, Salvi, Casone. All.: Maurizio Ferrarese.<br > ARBITRO: Niccol&ograve; Zizza di Finale Emilia, coad. da Donato e Mangoni di Pistoia.<br > RETI: 11' Neirotti, 63' Safina, 66' rig. Matteo, 67' Iannone, 85' Bengala Gomsi.<br >NOTE: ammoniti Giordano al 27', Chelini al 46', Canapa al 66', Amello al 70'. Corner 7-1. Recupero 0+6'. Le pagelle azzurre<br >Martinuzzi: 6.5 Niente pu&ograve; sul colpo di testa di Neirotti, per il resto &egrave; chiamato in causa per neutralizzare i palloni alti serviti dagli ospiti nella sua area: compito che svolge con sicurezza e tranquillit&agrave;.<br >Martinelli: 6.5 Meno impegnato rispetto a Ciabatti, sulla destra avrebbe anche spazio per spingersi in avanti, ma nel primo tempo non trova varchi. Cresce molto nella ripresa, quando diventa spesso prezioso per accompagnare le scorribande di Fasciglione e compagni.<br >Chelini: 6.5 Poche sbavature al centro della difesa, dopo aver incassato lo svantaggio, lui e Matteo non consentono mai a Neirotti e compagni di pungere in ripartenza.<br >Bengala Gomsi: 6.5 Due partite diverse: in difficolt&agrave; nel primo tempo, quando risulta falloso e fatica a costruire gioco; cambia passo dopo la rete del pareggio, trascinando i suoi a centrocampo. E segnando la rete del quattro a uno che vale la tranquillit&agrave;. <br >Matteo: 7 Completa con Chelini una coppia centrale molto sicura e ha il merito di trasformare con freddezza (dopo essere entrato nell'azione che porta al tocco di mano) il rigore che vale il due a uno.<br >Ciabatti: 6- Un primo tempo complicatissimo contro Gentile che lo punta pi&ugrave; volte; cresce un po' nella ripresa ma contro l'avversario pi&ugrave; pericoloso dei grigioneri non passa mai minuti tranquilli. 58' Danesi: 6.5 Completa il pacchetto difensivo a sinistra nel finale, offrendo le sue forze fresche alla squadra e calciando il corner dal quale scaturisce il rigore.<br >Baldasseroni: 6- Centrocampista che abbina qualit&agrave; a quantit&agrave;, nonostante la buona volont&agrave; e il dinamismo non incide nel primo tempo: ma il primo tempo dei centrocampisti piemontesi &egrave; davvero superlativo. 47' Tortoli: 6.5 Non al top, entra nella ripresa. E, minuto dopo minuto, comincia a farsi sentire a centrocampo.<br >Safina: 7+ Nel primo tempo, quando la squadra non ingrana, &egrave; comunque il pi&ugrave; ispirato dei suoi, sia in fase di contenimento, sia in cabina di regia. Nel secondo tempo, anche se le energie (visto il caldo) calano, tira fuori il carattere. Cos&igrave; prima insacca la rete-scintilla che avvia la rimonta e poi guida i suoi a centrocampo nel finale. 84' Soldi: sv. Partecipa alla festa.<br >Iannone: 6.5 Sempre accerchiato dai difensori ospiti, non riceve palloni in area e, ronzando lontano dalla porta, non incide. Ma al 67' sa dove deve farsi trovare un centranti per finalizzare l'assist di Fasciglione. Che sia suo il timbro del 3-1 non &egrave; certo un caso.<br >Cini: 6- Nel primo tempo, come gli altri compagni del tridente, non trova molti spazi per mettere in mostra le sue qualit&agrave; e cos&igrave; Poli decide di sacrificarlo all'intervallo. 41' Toccafondi: 6.5 Classe '99, entra e si mostra vivace sulla sinistra; anche se non trova varchi per sfruttare la sua rapidit&agrave;, dilata le maglie difensive avversarie. 73' Torracchi: sv Si cala bene nella parte, andando vicino alla rete.<br >Fasciglione: 7.5 Nel calcio, si sa, gli episodi fanno la differenza. E allora come non citare tra i migliori in campo il numero 11, il quale nei dieci minuti che hanno fatto la differenza &egrave; stato assolutamente imprendibile, confezionando gli assist per Safina e Iannone e mandando in subbuglio la difesa avversaria? 81' Aspi: sv. Largo a destra, promuove un paio di ripartenze nel recupero.<br >Arbitro<br >Niccol&ograve; Zizza di Finale Emilia: 7.5 Sempre vicino all'azione, ben coadiuvato dagli assistenti, non sbaglia niente.<br >IL COMMENTO<br >Alcuni pensano che sia un'invenzione di Gianni Brera. Ma l'illuminato poeta del calcio italiano &egrave; stato solo il primo ad individuale: la Dea Eupalla per&ograve; &egrave; sempre esistita e ogni tanto si manifesta, con la sua imprevedibilit&agrave; e fatalit&agrave;. Dispensando grappoli di emozioni, scardinando giudizi e pregiudizi, rovesciando esiti scontanti. Dopo essere finito sotto nel primo tempo, ritrovandosi lontano chilometri e chilometri (o, meglio, tre reti) dalla qualificazione, il Prato di Paolo Poli, come un pistolero in un Western, complice tre volte nel giro di quattro minuti. Tre pallottole che mandano ko una fortissima Alessandria, incapace poi di reagire e costretta ad incassare anche la quarta rete. Ferrarese schiera i suoi inizialmente con una difesa a tre, nella quale capitan Sala comanda il reparto difensivo, insieme a Benech e Canapa; sugli esterni agiscono Gentile (a destra) e Giudice (a sinistra), a centrocampo Checchin &egrave; il faro che irradia luce in ogni angolo del campo, con lanci precisi al millimetro, ma al suo fianco sono fondamentali anche Giordano e Zemide, che pressano alti i mediani avversari. Poli risponde con una difesa a quattro: l'affiatata coppia Matteo-Chelini &egrave; spalleggiata dai terzini Martinelli e Ciabatti; a centrocampo agiscono Bengala (vertice basso), Safina e Baldasseroni, mentre Cini e Fasciglione partono larghi per supportare il bomber (e capitano) Iannone. Gli ospiti non si adagiano sul vantaggio acquisito all'andata e fin dai primi minuti si mostrano spavaldi, pur conservando la solidit&agrave; difensiva che li contraddistingue. Al 5' Safina sradica un pallone dai piedi di un avversario, triangola con Fasciglione e da destra cerca l'inserimento di Iannone, chiuso in angolo. All'11' l'Alessandria passa in vantaggio: da met&agrave; campo Checchin col destro lancia largo a destra Gentile, il quale, dopo aver controllato egregiamente il pallone, punta Ciabatti e serve un cross tagliente al centro, dove Neirotti prende il tempo alla difesa laniera e di testa supera Martinuzzi. Il Prato &egrave; ferito e, forse pensando a quanto possa essere difficile segnare tre reti ad una difesa forte come quella in maglia griglia, non carbura. Il gioco dei locali non decolla e anche i tentativi di Cini e Fasciglione vengono ben assorbiti dagli avversari, che al massimo concedono qualche corner. Molto incisiva &egrave; invece la formazione di Ferrarese: Gentile imbecca Zemide che, sempre da destra, confeziona un traversone sul quale stavolta Neirotti non arriva per un attimo. Dopo una punizione col mancino di Cini (palla sopra la traversa: 29'), i locali si affacciano in avanti con Fasciglione che, servito da Safina, da destra offre un assist rasoterra che al centro nessuno riesce a raccogliere. <br >L'avvio di ripresa non smentisce l'ottimismo dei sostenitori piemontesi e il pessimismo dei toscani. Dopo due minuti una bella combinazione tra Checchin (che mediano!), Neirotti e Cabella porta il numero 9 al tiro dal limite, ma Martinuzzi blocca. Al 50' si vede il Prato con un cross di Ciabatti che Fasciglione di testa manda sul fondo. Dopo aver punzecchiato la difesa laniera ancora con Gentile (soldatino inesauribile sulla destra), l'Alessandria per&ograve; evapora non appena il Prato trova il guizzo per il pareggio. Siamo al 63' quando Fasciglione serve un cross appetitoso per la testa di Safina che, contando i passi come un cestista, stacca vicino al secondo palo e schiaccia il pallone dove Marchesotti non pu&ograve; arrivare. Mancano diciassette minuti, ma per riaprire davvero la partita servirebbe un'altra rete. E dove &egrave; il problema? Al galvanizzato Prato basta chiedere: su un corner battuto dalla destra da Danesi, Matteo sale in cielo e di testa indirizza il pallone verso la porta; una serie di rimpalli sembrano il preludio alla conclusione di Bengala, ma Canapa intercetta col braccio. L'ottimo Zizza (davvero impeccabile per tutta la gara) &egrave; l&igrave; ad un passo ed indica il dischetto. Batte Matteo, che conclude potente rasoterra accanto al palo. Rigori calciati cos&igrave; bene non si parano. E il Prato &egrave; a meno uno dall'impresa. L'Alessandria &egrave; a dir poco terrorizzata. Alla battuta dal pallone al centro il pallone sembra incandescente per gli ospiti: Amello se lo fa soffiare da Bengala che serve Fasciglione a sinistra; l'esterno laniero resiste alla carica di Benech e, allargatosi a sinistra, si accorge che Iannone si &egrave; posizionato bene nell'area piccola e col mancino lo imbecca: di testa il bomber non pu&ograve; sbagliare. 240 secondi e il sogno irrealizzabile dei tifosi lanieri &egrave; diventato realt&agrave;. Ma ci sono ancora 13 minuti da giocare e l'Alessandria, visto il potenziale offensivo che possiede, non pu&ograve; essere sottovalutata. Il Prato per&ograve;, senza abbassare pi&ugrave; di tanto il baricentro, rimane impeccabile in difesa e prova a colpire di rimessa. Al 71' Fasciglione col mancino conclude alto di poco. Dopo una discesa del solito Gentile (traversone di poco lungo: 75'), all'81' un lancio di Safina spalanca un corridoio davanti a Fasciglione che, rientrato sul mancino, fa partire un tiro respinto da Marchesotti; sulla ribattuta ci prova Torracchi dal limite, spedendo la palla di poco sopra la traversa. Nei sei minuti di recupero Martinuzzi deve usare i guantoni solo per bloccare un paio di cross, cos&igrave; all'85' arriva il gol che sigilla la qualificazione: il cross di Torracchi viene allontanato da Canapa, Bengala a venticinque metri dalla porta controlla e scocca un destro che, potentissimo, &egrave; telecomandato sotto l'incrocio dei pali. E cos&igrave; l'esultanza del Prato pu&ograve; iniziare, anche con qualche secondo rispetto al triplice fischio di Zizza. Gi&ugrave; il cappello di fronte a colei che governa le sorti del calcio, ma soprattutto di fronte al Prato di Paolo Poli, che col suo carattere ha saputo evocare la Dea e sovvertire un pronostico che a 17 minuti dalla fine sembrava scontato. E ora sotto con gli ottavi, perch&eacute; una squadra cos&igrave; forte (per carattere e per qualit&agrave;) merita di continuare a sognare. <br >Cosimo Di Bari<br ><br >L'intervista<br >Paolo Poli a fine gara &egrave; entusiasta per la rimonta dei suoi. <b>Secondo me ha passato il turno la squadra pi&ugrave; forte</b> - spiega il tecnico pratese a fine gara -<b>. Nell'arco delle due partite abbiamo meritato il passaggio del turno. All'andata prima di subire la rete avevamo colpito una traversa e mancato tre occasioni da rete. Poi, certo, il pallone &egrave; rotondo ed abbiamo rischiato di perdere uno a zero anche al ritorno. Come nella partita di andata, non siamo stati bravissimi a reagire dopo essere passati in svantaggio. Abbiamo preso gol e ci &egrave; cascato il mondo addosso. Invece nel momento pi&ugrave; difficile la squadra ha dimostrato un gran carattere e una gran voglia. Forse ad un certo punto a crederci eravamo rimasti solo io e gli undici in campo</b> . Contro un'Alessandria che si difendeva benissimo, per immaginare un finale di partita simile serviva molta fantasia. <b>Sapevamo che loro hanno una grande forza e che se passano in vantaggio poi sono bravi a chiudersi. Hanno concluso il campionato come miglior difesa del girone e sono arrivati s&igrave; quarti, ma solo a quattro punti dalla prima posizione. Noi invece siamo una squadra che ha bisogno di spazio per esprimersi, dunque finire in svantaggio all'andata e al ritorno ci ha complicato le cose. Ma &egrave; bastato poco: dopo la scintilla dell'uno a uno, per dare il via alla rimonta. Gi&agrave; a fine primo tempo avevo detto ai ragazzi che vedevo i nostri avversari un po' impauriti e che se avessimo segnato l'impresa sarebbe stata possibile. Nel calcio ci vuole anche fortuna: all'andata non avevamo trovato il gol per poco, stavolta sul colpo di testa di Safina il pallone &egrave; entrato. E con quel gol &egrave; cambiato tutt</b>o . I cambi hanno portato brillantezza. <b>Cini non era in una gran giornata e avevo visto che c'era bisogno di gente fresca, di ragazzi pronti a fare un po' di ‘guerra', sportivamente parlando ovviamente. Toccafondi ci ha dato pi&ugrave; profondit&agrave; e pi&ugrave; presenza in area, Tortoli non stava benissimo e avevo programmato di farlo entrare quando i ritmi calavano un po'</b> . Fasciglione ha fatto la differenza. <b>In quei dieci minuti &egrave; stato devastante, ma vorrei elogiare tutti i ragazzi, che sono stati allo stesso modo determinanti</b> .




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