• Finali Allievi Nazionali LegaPro
  • Carrarese
  • 0 - 2
  • Prato


CARRARESE (4-3-3): Gavellotti (77' Maccabruni Luca); Pedruzzi, Andrei, Baglini (62' Navari), Francini; Ferulli (41' Del Freo), Neri, Amico; Figliè (61' Bseini), Berzolla, Pierucci (73' Marchetti). A disp.: Michelotti, Pirjol, Benassi, Della Nina. All.: Maurizio Antonucci.
PRATO (4-3-3): Martinuzzi; Martinelli, Matteo, Chelini, Ciabatti; Safina (73' Danesi), Bengala Gomsi, Tortoli; Fasciglione, Iannone (79' Aspi), Torracchi. A disp.: Grasso, Soldi, Baldasseroni, Lenzi, Sforzi, Toccafondi, Moscardi. All.: Paolo Poli.

ARBITRO: Giacomo Camplone di Pescara, coad. da Colizzi e Guglielmi di Albano Laziale.

RETI: 14' Fasciglione, 54' Iannone.
NOTE: ammoniti Ferulli al 31', Bengala Gomsi al 52'. Espulso Danesi all'83'. Corner 3-5. Recupero 0+3'.



LE PAGELLE
Carrarese
Gavellotti: 6/7 Classe '98, conferma l'ottima tradizione di portieri azzurri. La sua presa ferrea su numerosi cross serviti all'interno del'area trasmette tranquillità a tutta la squadra. 77' Maccabruni Luca: sv.
Pedruzzi: 6.5 Un primo tempo in salita e, vista la presenza di Tortoli e Torracchi dalla sua parte, limita un po' le sue scorribande. Meglio nella ripresa, quando si alterna con Del Freo con ficcanti inserimenti che gli consentono di arrivare al cross.
Francini: 6.5 Fa il solco sulla fascia sinistra: non si accontenta di contenere, ma prova sempre ad inserirsi, anche a costo di perdere un po' di efficacia in fase difensiva. E contro un Fasciglione incontenibile a volte scoprire la fascia può essere letale.
Andrei: 6/7 In difesa non perde mai la calma, limitando il pericoloso tridente laniero, mostrandosi abile sia sui palloni alti che nell'uno contro uno.
Baglini: 6.5 Qualche piccola sbandata non compromette una prova nel complesso positiva contro Iannone e compagni. 62' Navari: 6.5 Si inserisce positivamente a centrocampo.
Amico: 6/7 Pur essendo un '98, è tra i simboli della sua squadra. Sprinta in ogni angolo del campo, aiuta in copertura e si inserisce con coraggio. L'ultimo ad arrendersi.
Figliè: 6+ Piedi buoni e grande rapidità, nel primo tempo parte da destra ma, poco cercato, non trova molte occasioni per incidere. Non aumentano i rifornimenti nella ripresa, quando comunque fa molto movimento per scovare varchi nella difesa avversaria. 61' Bseini: 6.5 Coraggioso nel finale, vivacizza l'attacco e va alla conclusione in due occasioni.
Ferulli: 6 Un Tortoli in grande spolvero per tutto il primo tempo lo costringe a schiacciarsi spesso sulla difensiva, così non riesce ad accompagnare Neri in cabina di regia come sarebbe nelle sue corde. 41' Del Freo: 6.5 Positivo il suo apporto nella ripresa a destra: agendo molto largo, prova a promuovere interessanti incursioni.
Berzolla: 6.5 Al centro dell'attacco è un punto di riferimento per i compagni: pur giocando a lungo spalle alle porta, sono sue le due conclusioni più pericolose: un mancino che esce di pochissimo e un colpo di testa che costringe Martinuzzi a superarsi.
Neri: 7 E' il cervello della squadra e se la Carrarese non si arrende mai, provando sempre e proporre gioco, gran parte del merito è proprio del capitano azzurro, uno dei giocatori più interessanti tra quelli che si sono messi in luce in questa Final Eight.
Pierucci: 6+ Come Figliè, orbita intorno a Berzolla, ma non riesce a trovare varchi per lasciare il segno contro l'organizzatissima difesa laniera. 73' Marchetti: sv Pochi minuti finale, poche possibilità per lasciare il segno.
All. Maurizio Antonucci: 8.5 La sua Carrarese gioca un calcio elegante, pratico e piacevole. I suoi ragazzi sono preparatissimi, a livello tecnico, tattico ed atletico. Avere un allenatore come lui in un settore giovanile può fare la differenza.
Prato
Martinuzzi: 7 Sempre attento tra i pali e in uscita, dopo aver fatto gli straordinari contro il Lecce in semifinale, stavolta compie la parata più difficile volando per neutralizzare un pericoloso colpo di testa di Berzolla nella ripresa.
Martinelli: 7+ Come una pianta rampicante, colonizza la fascia destra minuto dopo minuto. Amico sfonda dalla sua parte in un'occasione nei primissimi minuti: da lì in poi diventa padrone della fascia. E per tutto il secondo tempo partecipa alle azioni di attacco dei suoi, entrando anche nell'azione del raddoppio.
Chellini: 7 Sempre sicuro al centro della difesa, conferma di avere una straordinaria scelta di tempo e grande senso della posizione. Costringe Berzolla a giocare spalle alla porta e non si lascia mai superare in velocità dei diretti avversari.
Bengala Gomsi: 7.5 Come un martello pneumatico contro i portatori di palla avversari. È fondamentale per arginare il gioco avversario, aiuta la coppia centrale nel controllare Berzolla e risulta utile (lucido e preciso) anche in fase di impostazione. Prestazione maiuscola.
Matteo: 6/7 Non perde mai la bussola al centro della difesa, anche se la vicinanza di Figliè e Pierucci a Berzolla ogni tanto potrebbe crearli qualche apprensione. Guadagna sicurezza minuto dopo minuto e domina l'area nella ripresa.
Ciabatti: 6/7 Come Martinelli, non si accontenta di assicurare copertura in difesa, ma si spinge spesso in avanti, accompagnando Torracchi e Tortoli soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo dosa bene le energie e contiene Del Freo.
Tortoli: 7.5 Ha la delicatezza di un carro armato nel primo tempo per far capire agli avversari che la fascia sinistra è sua e di Torracchi. Pennella con maestria l'assist del vantaggio per Fasciglione, ma regala anche tante altre giocate preziose, sia in impostazione, sia in rifinitura, sia in copertura.
Safina: 7 Ancora una prova di grande spessore: dopo un avvio in cui si preoccupa soprattutto di contenere Amico e di pressare Neri, cresce col passare dei minuti, partecipando sempre più alla costruzione del gioco. 73' Danesi: sv.
Iannone: 7 Una sentenza. Se ormai nella carta d'identità a segni particolari sappiamo bene che ha scritto bomber di razza , questa stagione gli è servita per maturare tatticamente. E il modo in cui si fa apprezzare per il lavoro che svolge spalle alla porta, conferma la capacità di giocare non solo per sé, ma anche per la squadra. 79' Aspi: sv.
Torracchi: 6/7 Ben controllato da Pedruzzi, è bravo ad aprire spazi per i compagni e in particolare per Tortoli, col quale instaura un fitto dialogo che manda in confusione la Carrarese per tutto il primo tempo.
Fasciglione: 7.5 Fa la differenza, ancora una volta. Imprendibile nell'uno contro uno, conferma la sua confidenza con la rete e offre dal primo all'ultimo minuto continue accelerazioni che mettono in difficoltà la difesa avversaria.
All. Paolo Poli: 9 La materia prima, ovviamente, c'era. E si sapeva. Ma non sempre un alto potenziale viene sfruttato pienamente. Ha lavorato egregiamente con questo gruppo, trasmettendogli una precisa identità. E favorendo la maturazione di ogni elemento della rosa. Sul suo Prato si nota un lavoro settimanale minuzioso, che ha portato alla realizzazione del suo progetto tattico.
Arbitro
Camplone di Pescara: 7 Prova impeccabile della terna, in una gara comunque molto corretta.
IL COMMENTO
A dieci anni di distanza dal trionfo degli '87, il Prato torna a laurearsi campione d'Italia. Al Bonelli di Montepulciano vince con merito la squadra che ha dimostrato di essere la più forte in categoria. Un gruppo forgiato abilmente. Che, forte e completo in ogni reparto, come la portata di un fiume nutrito dagli affluenti, si è gonfiato domenica dopo domenica. Merito della società che ha lavorato egregiamente negli anni e che ha opportunamente puntellato l'organico nei settori-chiave. E merito ovviamente di Paolo Poli, che ha saputo dare una chiara impronta di gioco ai suoi: dopo un avvio non proprio brillante i lanieri ha messo in sequenza una serie strabiliante di risultati, giocando bene e vincendo, più o meno sempre. Dominando il girone, prima. E, dopo aver assaporato la possibilità delle ferie anticipate (lo svantaggio interno nella gara di ritorno contro l'Alessandria), la squadra è entrata in uno stato di incoscienza rispetto ai propri limiti. O, meglio, di consapevolezza della propria forza. Ingranando la quarta, la quinta e pure la sesta. Divorando ogni avversaria. L'unica squadra che ha saputo tenere testa al Prato, da quel ribaltone al Torrini è stata proprio la Carrarese di Maurizio Antonucci. Che si siede sul secondo gradino del podio e che anche nella finalissima ha provato a sparare tutte le cartucce a disposizione. Gli azzurri in finale non hanno ripetuto la splendida gara giocata nel gironcino proprio contro il Prato, ma anche negli ultimi ottanta minuti della stagione hanno confermato tutto il loro valore. Dando del filo da torcere a coloro che poi ha ottenuto il tricolore, ma soprattutto esibendo un'organizzazione tattica degna di una squadra adulta. E confermando che la strada imboccata dal settore giovanile azzurro negli scorsi anni è quella giusta. C'è giusto il tempo di sparecchiare dopo la finale di Allievi A-B ed è subito il momento di cominciare il derby toscano: e, contro le previsioni di molti, il palato dei sommelier presenti sugli spalti, sarà appagato molto più da questa finale tra squadre di Lega Pro che dal derby della Madonnina.
Antonucci schiera i suoi con una difesa a quattro nella quale Andrei agisce in coppia con Baglini; sugli esterni giocano Pedruzzi (a destra) e Francini (a sinistra), due cursori chiamati ad accompagnare la manovra ogni volta che la squadra attacca. Il possesso di palla degli azzurri marmiferi parte spesso dalla razionalità di Neri, capitano dotato non soltanto di piedi buoni, ma anche di una sublime intelligenza tattica; se, come detto, i terzini spingono spesso sulle corsie di competenza, il mediano arretra a prendersi il pallone giocando quasi in linea con due centrali, ma poi lo si ritrova a cucire pazientemente gioco anche nelle zone più avanzate dal campo. I due interni che lo fiancheggiano hanno caratteristiche diverse: Amico, col suo temperamento, ha i tempi giusti per l'inserimento e, oltre a recuperare molti palloni, si proietta spesso in avanti. Ferulli, giocatore tecnico e geometrico ha molto lavoro per contenere la catena di sinistra avversaria. Il tridente architettato da Antonucci prevede di sfruttare la rapidità di Figliè e Pierucci assieme alla prestanza fisica Berzolla; anziché posizionarlo come riferimento più avanzato, il tecnico azzurro chiede al bomber di arretrare, giocando quasi da tre-quartista per ispirare gli inserimenti dei compagni. Paolo Poli disegna il suo Prato a partire dal confermato (e non potrebbe essere altrimenti, visti i risultati) 4-3-3 delle ultime settimane. La titolarissima coppia centrale difensiva è composta da Matteo e Chelini; come i dirimpettai, anche Martinelli (a destra) e Ciabatti (a sinistra) non hanno soltanto compiti difensivi, ma gradiscono l'inserimento, sovrapponendosi ed andando spesso a garantire una valvola di sfogo al gioco della squadra. Il baricentro della formazione laniera è facilmente individuabile: la forza e l'acume tattico di Bengala Gomsi rappresenta un motore inesauribile per le ambizioni di gloria del Prato. Il mediano ex Sestese è bravo a raddoppiare su Berzolla semplificando il lavoro dei centrali, ma si fa trovare sempre pronto ad impostare. I due interni sono Safina e Tortoli, che agiscono rispettivamente a destra e a sinistra, mostrandosi sempre pronti a rinforzare il tridente. Già, il tridente: non possiamo dimenticare che il Prato vanta in avanti la presenza di tre giocatori che sono un lusso per la categoria. Iannone ha imparato non solo a segnare ma anche a giocare per la squadra; Torracchi è genio e regolatezza (non a caso Poli gli assegna la fascia da capitano) e Fasciglione è la consueta scintilla in grado di accendere la partita in ogni momento. Dopo nemmeno un minuto si intuisce che i ritmi saranno ben diversi da quelli soporiferi che hanno contraddistinto la sfida tra Inter e Milan. Amico parte in percussione sulla sinistra e, raggiunto il fondo, confeziona un cross che Martinuzzi riesce a bloccare. La partita è viva ed equilibrata, con le squadre che si spartiscono sia il possesso di palla che il predominio territoriale. Al 7' Iannone appoggia largo a Safina, il quale serve un cross teso che taglia l'area senza trovare deviazioni. Al 9' lo stesso Safina appoggia a Bengala, il cui destro, deviato, finisce sul fondo. Col passare dei minuti il Prato alza i ritmi e occupa con più frequenza la metà campo avversaria. All'11' Torracchi premia l'inserimento di Ciabatti, il quale crossa al centro per Tortoli: il centrocampista gode di sufficiente libertà per caricare il destro e scocca un tiro potente che termina di poco fuori alla destra di Gavellotti. Al 13' Tortoli da sinistra imbecca Fasciglione dalla parte opposta: l'attaccante punta Francini e si libera per il tiro col mancino, ma non imprime troppa forza al pallone e Gavellotti non ha difficoltà a bloccare. Passa un minuto e il Prato si porta in vantaggio: proprio Tortoli da sinistra sfrutta ancora la libertà concessa dalla mediana avversaria e, accentratosi, disegna un cross prelibato che, dopo aver sorvolato la testa di Francini, trova la perfetta deviazione di testa di Fasciglione (abile a sgusciare alle spalle dell'avversario senza finire in fuorigioco) che vale l'uno a zero. La Carrarese risponde quattro minuti più tardi con un destro di Amico che, smorzato da Safina, non impensierisce Martinuzzi. Al 19' Iannone serve Tortoli che rientra sul destro e pennella al centro un altro cross, lungo per tutti. Al 24' Berzolla con un tackle sradica la palla dai piedi di Matteo, evita l'intervento di Chelini e lascia partire un mancino angolato: Martinuzzi in tuffo protegge la sfera che esce di pochissimo colpendo il sostegno del palo esterno alla porta. Nel finale di primo tempo crescono i ragazzi di Antonucci, che si scuotono dallo choc e, trascinati da Neri, giocano sui loro ritmi, sfruttando bene le corsie esterne. Il Prato comunque non si scompone e rischia ancora pochissimo in difesa. Al 28' un passaggio di Baglini per Amico viene intercettato da Torracchi, il quale poi prova la verticalizzazione per Iannone, ma l'attaccante viene pescato in fuorigioco. Passa un minuto e Safina, scattato da centrocampo sulla sinistra, sfugge a Pedruzzi, punta l'area ma, al momento del tiro, viene chiuso da Baglini in angolo. L'ultima nota di cronaca del primo tempo, al 34' offre un tiro di Chelini su punizione che, da distanza ragguardevole, non trova lo specchio.
Nel secondo tempo Antonucci opera subito un cambio: dentro Del Freo al posto di Ferulli. I ragazzi marmiferi cominciano la ripresa col piede giusto e provano ad acciuffare il pareggio, senza però mai scompaginare l'ordine difensivo del Prato. Dopo tre minuti una punizione di Neri da sinistra viene raccolta di testa da Amico che manda il pallone sopra la traversa. Un minuto più tardi break del Prato: Bengala recupera palla e scarica un destro che Gavellotti para. Al 45' Neri allarga a destra per l'inserimento di Pedruzzi che crossa senza trova la deviazione di alcun compagno. Non passa nemmeno un minuto prima che lo stesso Neri, ricevuto un colpo di testa di Francini da una rimessa laterale di Martinelli, si liberi per il turo da fuori: anche se la distanza è ragguardevole, il destro parte potente e finisce di poco sopra la traversa. Il Prato, passata la sfuriata avversaria, riprende il controllo delle operazioni a centrocampo. Al 49' Iannone fa da sponda per Tortoli, il cui sinistro non impensierisce Gallotti. Passa un minuto e, su un corner da destra di Safina, Tortoli stacca più alto di tutti, mandando il pallone di poco sopra la traversa. Al 51' Toracchi serve Tortoli, tenta ancora col tiro, stavolta col mancino, ma Gavellotti para. Il Prato poi chiude la gara al 54' (stesso minuto in cui aveva segnato del primo tempo): Tortoli serve a destra Fasciglione; questi entra in area ed offre il pallone di ritorno al compagno, che con un tocco di prima libera Iannone davanti a Gavellotti, disorientando la difesa avversaria. Il bomber è freddissimo e, dopo aver preso la mira, fa partire un piatto destro che rende vano il tuffo di Gavellotti. La partita potrebbe spegnersi, ma anche se il Prato continua a risultare impeccabile in difesa, la Carrarese continua a giocare su ritm

Cosimo Di Bari CARRARESE (4-3-3): Gavellotti (77' Maccabruni Luca); Pedruzzi, Andrei, Baglini (62' Navari), Francini; Ferulli (41' Del Freo), Neri, Amico; Figli&egrave; (61' Bseini), Berzolla, Pierucci (73' Marchetti). A disp.: Michelotti, Pirjol, Benassi, Della Nina. All.: Maurizio Antonucci.<br >PRATO (4-3-3): Martinuzzi; Martinelli, Matteo, Chelini, Ciabatti; Safina (73' Danesi), Bengala Gomsi, Tortoli; Fasciglione, Iannone (79' Aspi), Torracchi. A disp.: Grasso, Soldi, Baldasseroni, Lenzi, Sforzi, Toccafondi, Moscardi. All.: Paolo Poli.<br > ARBITRO: Giacomo Camplone di Pescara, coad. da Colizzi e Guglielmi di Albano Laziale.<br > RETI: 14' Fasciglione, 54' Iannone.<br >NOTE: ammoniti Ferulli al 31', Bengala Gomsi al 52'. Espulso Danesi all'83'. Corner 3-5. Recupero 0+3'. LE PAGELLE<br >Carrarese<br ><b>Gavellotti: 6/7</b> Classe '98, conferma l'ottima tradizione di portieri azzurri. La sua presa ferrea su numerosi cross serviti all'interno del'area trasmette tranquillit&agrave; a tutta la squadra. <b>77' Maccabruni Luca: sv.</b><br ><b>Pedruzzi: 6.5</b> Un primo tempo in salita e, vista la presenza di Tortoli e Torracchi dalla sua parte, limita un po' le sue scorribande. Meglio nella ripresa, quando si alterna con Del Freo con ficcanti inserimenti che gli consentono di arrivare al cross.<br ><b>Francini: 6.5</b> Fa il solco sulla fascia sinistra: non si accontenta di contenere, ma prova sempre ad inserirsi, anche a costo di perdere un po' di efficacia in fase difensiva. E contro un Fasciglione incontenibile a volte scoprire la fascia pu&ograve; essere letale.<br ><b>Andrei: 6/7</b> In difesa non perde mai la calma, limitando il pericoloso tridente laniero, mostrandosi abile sia sui palloni alti che nell'uno contro uno.<br ><b>Baglini: 6.5</b> Qualche piccola sbandata non compromette una prova nel complesso positiva contro Iannone e compagni. <b>62' Navari: 6.5</b> Si inserisce positivamente a centrocampo.<br ><b>Amico: 6/7</b> Pur essendo un '98, &egrave; tra i simboli della sua squadra. Sprinta in ogni angolo del campo, aiuta in copertura e si inserisce con coraggio. L'ultimo ad arrendersi.<br ><b>Figli&egrave;: 6+</b> Piedi buoni e grande rapidit&agrave;, nel primo tempo parte da destra ma, poco cercato, non trova molte occasioni per incidere. Non aumentano i rifornimenti nella ripresa, quando comunque fa molto movimento per scovare varchi nella difesa avversaria. <b>61' Bseini: 6.5</b> Coraggioso nel finale, vivacizza l'attacco e va alla conclusione in due occasioni.<br ><b>Ferulli: 6</b> Un Tortoli in grande spolvero per tutto il primo tempo lo costringe a schiacciarsi spesso sulla difensiva, cos&igrave; non riesce ad accompagnare Neri in cabina di regia come sarebbe nelle sue corde. <b>41' Del Freo: 6.5</b> Positivo il suo apporto nella ripresa a destra: agendo molto largo, prova a promuovere interessanti incursioni.<br ><b>Berzolla: 6.5</b> Al centro dell'attacco &egrave; un punto di riferimento per i compagni: pur giocando a lungo spalle alle porta, sono sue le due conclusioni pi&ugrave; pericolose: un mancino che esce di pochissimo e un colpo di testa che costringe Martinuzzi a superarsi.<br ><b>Neri: 7</b> E' il cervello della squadra e se la Carrarese non si arrende mai, provando sempre e proporre gioco, gran parte del merito &egrave; proprio del capitano azzurro, uno dei giocatori pi&ugrave; interessanti tra quelli che si sono messi in luce in questa Final Eight.<br ><b>Pierucci: 6+</b> Come Figli&egrave;, orbita intorno a Berzolla, ma non riesce a trovare varchi per lasciare il segno contro l'organizzatissima difesa laniera. <b>73' Marchetti: sv</b> Pochi minuti finale, poche possibilit&agrave; per lasciare il segno.<br ><b>All. Maurizio Antonucci: 8.5</b> La sua Carrarese gioca un calcio elegante, pratico e piacevole. I suoi ragazzi sono preparatissimi, a livello tecnico, tattico ed atletico. Avere un allenatore come lui in un settore giovanile pu&ograve; fare la differenza.<br >Prato<br ><b>Martinuzzi: 7</b> Sempre attento tra i pali e in uscita, dopo aver fatto gli straordinari contro il Lecce in semifinale, stavolta compie la parata pi&ugrave; difficile volando per neutralizzare un pericoloso colpo di testa di Berzolla nella ripresa.<br ><b>Martinelli: 7+</b> Come una pianta rampicante, colonizza la fascia destra minuto dopo minuto. Amico sfonda dalla sua parte in un'occasione nei primissimi minuti: da l&igrave; in poi diventa padrone della fascia. E per tutto il secondo tempo partecipa alle azioni di attacco dei suoi, entrando anche nell'azione del raddoppio.<br ><b>Chellini: 7</b> Sempre sicuro al centro della difesa, conferma di avere una straordinaria scelta di tempo e grande senso della posizione. Costringe Berzolla a giocare spalle alla porta e non si lascia mai superare in velocit&agrave; dei diretti avversari.<br ><b>Bengala Gomsi: 7.5</b> Come un martello pneumatico contro i portatori di palla avversari. &Egrave; fondamentale per arginare il gioco avversario, aiuta la coppia centrale nel controllare Berzolla e risulta utile (lucido e preciso) anche in fase di impostazione. Prestazione maiuscola.<br ><b>Matteo: 6/7</b> Non perde mai la bussola al centro della difesa, anche se la vicinanza di Figli&egrave; e Pierucci a Berzolla ogni tanto potrebbe crearli qualche apprensione. Guadagna sicurezza minuto dopo minuto e domina l'area nella ripresa.<br ><b>Ciabatti: 6/7</b> Come Martinelli, non si accontenta di assicurare copertura in difesa, ma si spinge spesso in avanti, accompagnando Torracchi e Tortoli soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo dosa bene le energie e contiene Del Freo.<br ><b>Tortoli: 7.5</b> Ha la delicatezza di un carro armato nel primo tempo per far capire agli avversari che la fascia sinistra &egrave; sua e di Torracchi. Pennella con maestria l'assist del vantaggio per Fasciglione, ma regala anche tante altre giocate preziose, sia in impostazione, sia in rifinitura, sia in copertura.<br ><b>Safina: 7</b> Ancora una prova di grande spessore: dopo un avvio in cui si preoccupa soprattutto di contenere Amico e di pressare Neri, cresce col passare dei minuti, partecipando sempre pi&ugrave; alla costruzione del gioco. <b>73' Danesi: sv.</b><br ><b>Iannone: 7</b> Una sentenza. Se ormai nella carta d'identit&agrave; a segni particolari sappiamo bene che ha scritto bomber di razza , questa stagione gli &egrave; servita per maturare tatticamente. E il modo in cui si fa apprezzare per il lavoro che svolge spalle alla porta, conferma la capacit&agrave; di giocare non solo per s&eacute;, ma anche per la squadra. <b>79' Aspi: sv.</b><br ><b>Torracchi: 6/7</b> Ben controllato da Pedruzzi, &egrave; bravo ad aprire spazi per i compagni e in particolare per Tortoli, col quale instaura un fitto dialogo che manda in confusione la Carrarese per tutto il primo tempo.<br ><b>Fasciglione: 7.5</b> Fa la differenza, ancora una volta. Imprendibile nell'uno contro uno, conferma la sua confidenza con la rete e offre dal primo all'ultimo minuto continue accelerazioni che mettono in difficolt&agrave; la difesa avversaria.<br ><b>All. Paolo Poli: 9</b> La materia prima, ovviamente, c'era. E si sapeva. Ma non sempre un alto potenziale viene sfruttato pienamente. Ha lavorato egregiamente con questo gruppo, trasmettendogli una precisa identit&agrave;. E favorendo la maturazione di ogni elemento della rosa. Sul suo Prato si nota un lavoro settimanale minuzioso, che ha portato alla realizzazione del suo progetto tattico.<br >Arbitro<br ><b>Camplone di Pescara: 7</b> Prova impeccabile della terna, in una gara comunque molto corretta.<br >IL COMMENTO<br >A dieci anni di distanza dal trionfo degli '87, il Prato torna a laurearsi campione d'Italia. Al Bonelli di Montepulciano vince con merito la squadra che ha dimostrato di essere la pi&ugrave; forte in categoria. Un gruppo forgiato abilmente. Che, forte e completo in ogni reparto, come la portata di un fiume nutrito dagli affluenti, si &egrave; gonfiato domenica dopo domenica. Merito della societ&agrave; che ha lavorato egregiamente negli anni e che ha opportunamente puntellato l'organico nei settori-chiave. E merito ovviamente di Paolo Poli, che ha saputo dare una chiara impronta di gioco ai suoi: dopo un avvio non proprio brillante i lanieri ha messo in sequenza una serie strabiliante di risultati, giocando bene e vincendo, pi&ugrave; o meno sempre. Dominando il girone, prima. E, dopo aver assaporato la possibilit&agrave; delle ferie anticipate (lo svantaggio interno nella gara di ritorno contro l'Alessandria), la squadra &egrave; entrata in uno stato di incoscienza rispetto ai propri limiti. O, meglio, di consapevolezza della propria forza. Ingranando la quarta, la quinta e pure la sesta. Divorando ogni avversaria. L'unica squadra che ha saputo tenere testa al Prato, da quel ribaltone al Torrini &egrave; stata proprio la Carrarese di Maurizio Antonucci. Che si siede sul secondo gradino del podio e che anche nella finalissima ha provato a sparare tutte le cartucce a disposizione. Gli azzurri in finale non hanno ripetuto la splendida gara giocata nel gironcino proprio contro il Prato, ma anche negli ultimi ottanta minuti della stagione hanno confermato tutto il loro valore. Dando del filo da torcere a coloro che poi ha ottenuto il tricolore, ma soprattutto esibendo un'organizzazione tattica degna di una squadra adulta. E confermando che la strada imboccata dal settore giovanile azzurro negli scorsi anni &egrave; quella giusta. C'&egrave; giusto il tempo di sparecchiare dopo la finale di Allievi A-B ed &egrave; subito il momento di cominciare il derby toscano: e, contro le previsioni di molti, il palato dei sommelier presenti sugli spalti, sar&agrave; appagato molto pi&ugrave; da questa finale tra squadre di Lega Pro che dal derby della Madonnina. <br >Antonucci schiera i suoi con una difesa a quattro nella quale Andrei agisce in coppia con Baglini; sugli esterni giocano Pedruzzi (a destra) e Francini (a sinistra), due cursori chiamati ad accompagnare la manovra ogni volta che la squadra attacca. Il possesso di palla degli azzurri marmiferi parte spesso dalla razionalit&agrave; di Neri, capitano dotato non soltanto di piedi buoni, ma anche di una sublime intelligenza tattica; se, come detto, i terzini spingono spesso sulle corsie di competenza, il mediano arretra a prendersi il pallone giocando quasi in linea con due centrali, ma poi lo si ritrova a cucire pazientemente gioco anche nelle zone pi&ugrave; avanzate dal campo. I due interni che lo fiancheggiano hanno caratteristiche diverse: Amico, col suo temperamento, ha i tempi giusti per l'inserimento e, oltre a recuperare molti palloni, si proietta spesso in avanti. Ferulli, giocatore tecnico e geometrico ha molto lavoro per contenere la catena di sinistra avversaria. Il tridente architettato da Antonucci prevede di sfruttare la rapidit&agrave; di Figli&egrave; e Pierucci assieme alla prestanza fisica Berzolla; anzich&eacute; posizionarlo come riferimento pi&ugrave; avanzato, il tecnico azzurro chiede al bomber di arretrare, giocando quasi da tre-quartista per ispirare gli inserimenti dei compagni. Paolo Poli disegna il suo Prato a partire dal confermato (e non potrebbe essere altrimenti, visti i risultati) 4-3-3 delle ultime settimane. La titolarissima coppia centrale difensiva &egrave; composta da Matteo e Chelini; come i dirimpettai, anche Martinelli (a destra) e Ciabatti (a sinistra) non hanno soltanto compiti difensivi, ma gradiscono l'inserimento, sovrapponendosi ed andando spesso a garantire una valvola di sfogo al gioco della squadra. Il baricentro della formazione laniera &egrave; facilmente individuabile: la forza e l'acume tattico di Bengala Gomsi rappresenta un motore inesauribile per le ambizioni di gloria del Prato. Il mediano ex Sestese &egrave; bravo a raddoppiare su Berzolla semplificando il lavoro dei centrali, ma si fa trovare sempre pronto ad impostare. I due interni sono Safina e Tortoli, che agiscono rispettivamente a destra e a sinistra, mostrandosi sempre pronti a rinforzare il tridente. Gi&agrave;, il tridente: non possiamo dimenticare che il Prato vanta in avanti la presenza di tre giocatori che sono un lusso per la categoria. Iannone ha imparato non solo a segnare ma anche a giocare per la squadra; Torracchi &egrave; genio e regolatezza (non a caso Poli gli assegna la fascia da capitano) e Fasciglione &egrave; la consueta scintilla in grado di accendere la partita in ogni momento. Dopo nemmeno un minuto si intuisce che i ritmi saranno ben diversi da quelli soporiferi che hanno contraddistinto la sfida tra Inter e Milan. Amico parte in percussione sulla sinistra e, raggiunto il fondo, confeziona un cross che Martinuzzi riesce a bloccare. La partita &egrave; viva ed equilibrata, con le squadre che si spartiscono sia il possesso di palla che il predominio territoriale. Al 7' Iannone appoggia largo a Safina, il quale serve un cross teso che taglia l'area senza trovare deviazioni. Al 9' lo stesso Safina appoggia a Bengala, il cui destro, deviato, finisce sul fondo. Col passare dei minuti il Prato alza i ritmi e occupa con pi&ugrave; frequenza la met&agrave; campo avversaria. All'11' Torracchi premia l'inserimento di Ciabatti, il quale crossa al centro per Tortoli: il centrocampista gode di sufficiente libert&agrave; per caricare il destro e scocca un tiro potente che termina di poco fuori alla destra di Gavellotti. Al 13' Tortoli da sinistra imbecca Fasciglione dalla parte opposta: l'attaccante punta Francini e si libera per il tiro col mancino, ma non imprime troppa forza al pallone e Gavellotti non ha difficolt&agrave; a bloccare. Passa un minuto e il Prato si porta in vantaggio: proprio Tortoli da sinistra sfrutta ancora la libert&agrave; concessa dalla mediana avversaria e, accentratosi, disegna un cross prelibato che, dopo aver sorvolato la testa di Francini, trova la perfetta deviazione di testa di Fasciglione (abile a sgusciare alle spalle dell'avversario senza finire in fuorigioco) che vale l'uno a zero. La Carrarese risponde quattro minuti pi&ugrave; tardi con un destro di Amico che, smorzato da Safina, non impensierisce Martinuzzi. Al 19' Iannone serve Tortoli che rientra sul destro e pennella al centro un altro cross, lungo per tutti. Al 24' Berzolla con un tackle sradica la palla dai piedi di Matteo, evita l'intervento di Chelini e lascia partire un mancino angolato: Martinuzzi in tuffo protegge la sfera che esce di pochissimo colpendo il sostegno del palo esterno alla porta. Nel finale di primo tempo crescono i ragazzi di Antonucci, che si scuotono dallo choc e, trascinati da Neri, giocano sui loro ritmi, sfruttando bene le corsie esterne. Il Prato comunque non si scompone e rischia ancora pochissimo in difesa. Al 28' un passaggio di Baglini per Amico viene intercettato da Torracchi, il quale poi prova la verticalizzazione per Iannone, ma l'attaccante viene pescato in fuorigioco. Passa un minuto e Safina, scattato da centrocampo sulla sinistra, sfugge a Pedruzzi, punta l'area ma, al momento del tiro, viene chiuso da Baglini in angolo. L'ultima nota di cronaca del primo tempo, al 34' offre un tiro di Chelini su punizione che, da distanza ragguardevole, non trova lo specchio.<br >Nel secondo tempo Antonucci opera subito un cambio: dentro Del Freo al posto di Ferulli. I ragazzi marmiferi cominciano la ripresa col piede giusto e provano ad acciuffare il pareggio, senza per&ograve; mai scompaginare l'ordine difensivo del Prato. Dopo tre minuti una punizione di Neri da sinistra viene raccolta di testa da Amico che manda il pallone sopra la traversa. Un minuto pi&ugrave; tardi break del Prato: Bengala recupera palla e scarica un destro che Gavellotti para. Al 45' Neri allarga a destra per l'inserimento di Pedruzzi che crossa senza trova la deviazione di alcun compagno. Non passa nemmeno un minuto prima che lo stesso Neri, ricevuto un colpo di testa di Francini da una rimessa laterale di Martinelli, si liberi per il turo da fuori: anche se la distanza &egrave; ragguardevole, il destro parte potente e finisce di poco sopra la traversa. Il Prato, passata la sfuriata avversaria, riprende il controllo delle operazioni a centrocampo. Al 49' Iannone fa da sponda per Tortoli, il cui sinistro non impensierisce Gallotti. Passa un minuto e, su un corner da destra di Safina, Tortoli stacca pi&ugrave; alto di tutti, mandando il pallone di poco sopra la traversa. Al 51' Toracchi serve Tortoli, tenta ancora col tiro, stavolta col mancino, ma Gavellotti para. Il Prato poi chiude la gara al 54' (stesso minuto in cui aveva segnato del primo tempo): Tortoli serve a destra Fasciglione; questi entra in area ed offre il pallone di ritorno al compagno, che con un tocco di prima libera Iannone davanti a Gavellotti, disorientando la difesa avversaria. Il bomber &egrave; freddissimo e, dopo aver preso la mira, fa partire un piatto destro che rende vano il tuffo di Gavellotti. La partita potrebbe spegnersi, ma anche se il Prato continua a risultare impeccabile in difesa, la Carrarese continua a giocare su ritm Cosimo Di Bari




RITORNO ALLA RICERCA PARTITE SINGOLE


RICERCA CAMPIONATI