• Finali Allievi Nazionali Serie A-B
  • Inter
  • 0 - 1
  • Empoli


INTER (4-4-1-1): Ivusic, Paramatti, Della Riva, Sciacca, Di Stefano, Cannataro (64' Steffè), Lombardi (44' Bertolino), Tassi, Ogunseye, Pedrabissi (80' Moreo), Eguelfi (83' Romano). A disp.: Mainini, Businaro, Gaiola, Losada, Guidiala. All.: Gianmario Corti.
EMPOLI (4-3-3): Pacini, Risaliti, Agrifogli (60' Brumat), Thiongo (72' Sbarcea), Bachini, Zavatto, Rovini, Menichetti, Frugoli, Gargiulo, Silvestri (78' Cacciapuoti). A disp.: Cardelli, Dinardo, Salerno, Taddei, Niccoli, Angeli. All.: Mario Cecchi.

ARBITRO: Proietti di Terni, coad. da Pizzagalli di Pesaro e Vitiello di Torre del Greco.

RETE: 82' Zavatto.
NOTE: ammoniti Thiongo al 32', Zavatto al 50', Dalla Riva al 56', Rovini all'85'. Angoli: 3-0. Recupero: 1'+6'.



LE PAGELLE
Empoli
Pacini: 6.5 Abbranca sicuro l'unico tiro in porta insidioso dell'Inter nel primo tempo, ovvero il mancino di Di Stefano. Respinge con buoni riflessi il destro di Ogunseye e blocca centrale la conclusione di Pedrabissi, uniche conclusioni della ripresa.
Risaliti: 7 Sebbene venga cercato spesso dai compagni, il dirimpettaio Eguelfi non riesce mai a saltarlo. Il biondo terzino, preoccupato dal rapido avversario, non spinge molto, ma nelle occasioni in cui si sovrappone riesce ad essere incisivo; se la cava bene anche a sinistra dopo l'uscita di Agrifogli.
Agrifogli: 6/7 Classe '96, copre bene la fascia sinistra, senza dare sbocchi alla manovra interista e assistendo bene Bachini centralmente. Nel secondo tempo, contro il rapidissimo Bertolino, è molto più impegnato, ma se la cava sempre bene prima che i crampi lo costringano ad uscire. Brumat: 6/7 A giocarti il tricolore ci arrivi anche se in panchina hai cambi, come lui, pronti ad entrare in partita. Impeccabile contro Eguelfi nella parte finale del match.
Thiongo: 7 Se ci fai caso, è sempre nel posto giusto: con la palla o senza palla è sempre fondamentale per gli equilibri azzurri. Anche quando la stanchezza si fa sentire, dà ordine, recupera palloni e sprinta in ogni angolo del campo. 72' Sbarcea: sv. Solido nei minuti finali.
Bachini: 7+ Un mostro. Ogunseye gli scappa in una sola occasione al 76', ma Pacini ci mette una pezza. Negli altri casi, anche quando il numero 9 nerazzurro guadagna un metro usando il fisico, il difensore azzurro è bravo a recuperare.
Zavatto: 7+ Meno appariscente del compagno, comunque nemmeno lui si fa spaventare dalla fisicità di Ogunseye: pochissime le sbavature per il difensore centrale che stoppa ogni avversario e, dettaglio non certo irrilevante, trova il gol della vittoria con un guizzo da centravanti.
Rovini: 7 Come una saponetta bagnata, sguscia sempre tra gli avversari anche quando sembra che lo abbiano acchiappato. Inventa assist e conclude in porta, senza fortuna nel primo tempo; spende molto e nel secondo tempo fatica a scappare all'avversario nell'uno contro uno. Ma calcia magistralmente la punizione che batte sul palo interno prima di trovare la ribattuta vincente di Zavatto.
Menichetti: 7 Pur essendo il giocatore meno vistoso dei tre di centrocampo, è comunque utilissimo nelle due fasi, agendo sia da raccordo con il reparto offensivo, sia da tampone contro il gioco avversario. E corre, corre e corre ancora.. senza mai abbassare i ritmi.
Frugoli: 6/7 Nel tridente è libero di svariare su tutto il fronte di attacco. Corre molto e, pur essendo la punta centrale, gioca sempre molto lontano dallaporta. Bravo a procurarsi alcune occasioni, non sempre lucidissimo nella conclusione: si procura la punizione dalla quale scaturisce la rete.
Gargiulo: 7 Distributore automatico di verticalizzazioni, aperto 24 ore su 24. Tocco di palla sopraffino, a volte sembra che il pallone gli resti incollato al piede. Mai lezioso, però inventa e spreca pochissimo. Con i suoi lanci ispira le punte e offre una prova molto positiva.
Silvestri: 6.5 Tanta corsa e tanta applicazione tattica: serve al centro qualche cross interessante e prova la ribattuta dopo una conclusione di Frugoli, ma un difensore gli nega la rete. Molto stanco, non trova varchi per lasciare il segno nella ripresa. 78' Cacciapuoti: sv.
Inter
Ivusic: 6.5 Sempre pronto a respingere le conclusioni degli avanti azzurri nel primo tempo, nulla può sulla punizione di Rovini.
Paramatti: 6.5 Un recupero provvidenziale, ma anche tanta fatica per contenere il tridente azzurro nel primo tempo. Cresce nella ripresa, quando controlla molto bene Silvestri.
Dalla Riva: 7 Terzino molto interessante: copre bene la fascia e si propone spesso in avanti, mostrando di avere corsa e piedi buoni.
Sciacca: 6.5 Dei due centrali è quello che incontra più difficoltà contro Frugoli e compagni, ma nel complesso non demerita al fianco di Di Stefano.
Di Stefano: 7.5 Legge spesso in anticipo le intenzioni degli avversari e comanda il reparto con stile e personalità. Se mantiene le promesse, sentiremo parlare di lui.
Cannataro: 6+ Sempre propenso a proporre gioco, si fa apprezzare anche nel pressing. Spende molto e cala vistosamente nel secondo tempo. 64' Steffè: sv.
Lombardi: 5.5 Il '96 non brilla, sempre ben controllato da Agrifogli. 44' Bertolino: 6+ Per qualche minuto la sua brillantezza sembra in grado di scalfire la difesa azzurra. Ma è un'illusione: l'Empoli in difesa non sbaglia niente.
Tassi: 6/7 Sempre nel vivo del gioco, osa molte giocate audaci, con profitto per sessanta minuti. Poi la stanchezza prevale e sbaglia la misura di molti passaggi, ma rimane il fulcro del gioco nerazzurro.
Ogunseye: 6- Poco inserito nei meccanismi di gioco nerazzurri, si fa apprezzare soltanto per qualche sponda e per un'incursione al 76', respinta da Pacini. Bachini e Zavatto lo controllano perfettamente.
Pedrabissi: 7- Uno dei giocatori di maggior talento in categoria: usa il destro e il sinistro, salta l'uomo e cerca la porta. A volte, però, cerca di fare tutto da solo e dialoga poco con i compagni di reparto. 80' Moreo: sv.
Eguelfi: 6+ Cercato spesso dai compagni, pur trovandosi di fronte un Risaliti insuperabile gioca un buon primo tempo. Mai incisivo però nella ripresa. 83' Romano: sv.
Arbitro
Proietti di Terni: 5.5 Non convince nella gestione dei cartellini. E lascia correre molto, troppo, penalizzando a volte gli azzurri.
IL COMMENTO
Secondo minuto di recupero. Frugoli guadagna una punizione sulla destra, a circa venticinque metri dalla porta. Tutti pronti per i supplementari. Non mister Cecchi, che vede la flessione dell'Inter e sprona i suoi e cercare il gol, non gli azzurrini, che già hanno mandato ko il Milan nel recupero. Non Rovini, che da quella posizione affila il mancino. Il numero 7 empolese calcia proprio col sinistro, il sogno tricolore azzurro, incarnato dal pallone che scavalca la barriera è irraggiungibile per Ivusic, batte sulla parte interna del palo e danza nell'area piccola; il più rapido di tutti a raggiungerlo è Zavatto che lo spedisce in rete vanificando il tentativo di salvataggio del portiere nerazzurro. Per mister Cecchi arriva così la terza finale tricolore, sperando che il manto erboso di Montepulciano (lo stesso che ha ospitato questa semifinale) porti fortuna. La formazione azzurra scende in campo col consueto 4-3-3: con Bachini e Zavatto, centrali, completano il reparto difensivo gli esterni Risaliti e Agrifogli; i tre mediani, che si scambiano spesso posizione durante la gara sono Thiongo, Gargiulo e Menichetti, mentre le tre punte scelte da Cecchi (anche loro abili a non dare punti di riferimento agli avversari) sono Silvestri, Rovini e Frugoli. L'Inter risponde con un 4-4-1-1 molto aggressivo: Cannataro e Tassi aggrediscono alti i portatori di palla avversari e, soprattutto nei primi minuti i due esterni Eguelfi (a sinistra) e Lombardi ('96, a destra) giocano molto alti, quasi all'altezza della seconda punta Pedrabissi, che ronza intorno a Ogunseye. Proprio il numero 10 nerazzurro è il primo a tirare in porta: dopo aver puntato Zavatto, infatti Pedrabissi si porta il pallone sul destro e prova la conclusione, senza inquadrare lo specchio. L'Empoli impiega ancora qualche minuto prima di entrare in partita, così, sugli sviluppi di una punizione battuta a sorpresa, Dalla Riva si porta al cross da sinistra, ma il pallone attraversa tutta l'area senza deviazioni. La squadra di Cecchi cresce a vista d'occhio e, anche se il predominio territoriale è sempre dell'Inter, il possesso di palla degli azzurri comincia a farsi sentire: Pacini opera spesso l'avvio dell'azione a palla bassa verso i difensori centrali, con il terzetto di mediani che smista molti palloni per azionare il pericoloso tridente. Al 7' Rovini serve Frugoli che, preso il tempo alla difesa, si allunga troppo il pallone e Ivusic riesce ad intervenire. Un minuto più tardi un lancio di Thiongo smarca Rovini che, presa posizione contro Paramatti, calcia di sinistro sul fondo (Proietti però aveva fermato il gioco per fuorigioco. Al 18' l'Empoli sfiora il vantaggio: splendida azione azzurra con Rovini che serve Frugoli, il quale tenta di battere Ivusic; la palla, dopo una deviazione, si impenna e Silvestri si vede sventare sulla linea la ribattuta. Dopo una deviazione mancina al volo di Pedrabissi su corner di Eguelfi, l'Empoli colleziona altre due ghiotte occasioni: prima Menichetti appoggia in orizzontale a Rovini che parte in percussione in diagonale; il rapido attaccante libera il mancino e mira il secondo palo ma la palla esce accanto di un soffio. Poi, al 28', Silvestri da sinistra serve un cross tagliente; Rovini svirgola ma sul secondo palo arriva Frugoli il quale, anziché controllare, tenta la battuta al volo senza inquadrare lo specchio. L'Inter, che mantiene a lungo il predominio territoriale, per concludere in porta deve affidarsi alla conclusione da lontano (Pacini blocca il destro di Tassi al 32') o alle palle inattive: su una punizione di Sforzi, in torsione Di Stefano tenta la deviazione vincente, ma Pacini si tuffa sulla destra e blocca la conclusione non molto potente. È un buon momento per l'Inter: prima Cannataro conclude di poco a lato, poi, dopo un break di Dalla Riva, Eguelfi lancia Pedrabissi che controlla, salta Agrifogli e prova il mancino, ma il suo rasoterra esce alla sinistra di Pacini. Al 39' quarta nitida occasione per l'Empoli: Gargiulo sembra servire un pallone troppo lungo per Rovini; l'assist però ha il contagiri e tiene conto della rapidità dell'attaccante azzurro che punta Dalla Riva, guadagna il fondo e crossa al centro, ma Paramatti con un tocco provvidenziale impedisce il tap-in a porta vuota di Frugoli.
Nel secondo tempo la gara riserva meno emozioni. Al 52' il neo entrato Bertolino tenta la deviazione su un corner di Pedrabissi ma non inquadra lo specchio. Al 63' Gargiulo da sinistra serve Frugoli che, dopo aver ben controllato, col destro spedisce la sfera sopra la traversa. Le squadre, stremate dal caldo, si allungano, ma ciò non scompone le rispettive retroguardie, che fagocitano ogni tentativo offensivo avversario. Sul taccuino finisce solo un corner di Eguelfi che taglia tutta l'area senza deviazioni, poi la gara si anima negli ultimi cinque minuti. Al 76' Ogunseye sfugge per la prima volta a Bachini e prova il tiro ma Pacini para; sulla respinta lo stesso numero 9 nerazzurro intercetta e serve Pedrabissi, ma il suo destro viene parato senza difficoltà centralmente dal portiere azzurro. L'Empoli, scosso dal pericolo, reagisce e nel recupero sembra avere una marcia in più: la rete descritta nell'incipit è il giusto premio alla gara superlativa degli azzurri. Nemmeno nel lungo recupero concesso da Proietti la stanca Inter riesce ad impensierire Pacini: soltanto al sesto il cross di Dalla Riva viene raccolto in tuffo da Ogunseye, ma il suo tentativo di testa termina abbondantemente sul fondo. Al triplice fischio può iniziare la festa dell'Empoli, che guadagna per il secondo anno consecutivo la possibilità di giocarsi il tricolore Allievi. E si può star sicuri che la squadra di Cecchi, camaleontica (per come sa cambiare pelle anche a partita in corsa), tenace (per la capacità di condurre in porto i risultati nel finale), raffinata (per i tanti piedi buoni che possiede), ci proverà.

Cosimo Di Bari INTER (4-4-1-1): Ivusic, Paramatti, Della Riva, Sciacca, Di Stefano, Cannataro (64' Steff&egrave;), Lombardi (44' Bertolino), Tassi, Ogunseye, Pedrabissi (80' Moreo), Eguelfi (83' Romano). A disp.: Mainini, Businaro, Gaiola, Losada, Guidiala. All.: Gianmario Corti.<br >EMPOLI (4-3-3): Pacini, Risaliti, Agrifogli (60' Brumat), Thiongo (72' Sbarcea), Bachini, Zavatto, Rovini, Menichetti, Frugoli, Gargiulo, Silvestri (78' Cacciapuoti). A disp.: Cardelli, Dinardo, Salerno, Taddei, Niccoli, Angeli. All.: Mario Cecchi. <br > ARBITRO: Proietti di Terni, coad. da Pizzagalli di Pesaro e Vitiello di Torre del Greco.<br > RETE: 82' Zavatto.<br >NOTE: ammoniti Thiongo al 32', Zavatto al 50', Dalla Riva al 56', Rovini all'85'. Angoli: 3-0. Recupero: 1'+6'. LE PAGELLE<br >Empoli<br ><b>Pacini: 6.5</b> Abbranca sicuro l'unico tiro in porta insidioso dell'Inter nel primo tempo, ovvero il mancino di Di Stefano. Respinge con buoni riflessi il destro di Ogunseye e blocca centrale la conclusione di Pedrabissi, uniche conclusioni della ripresa.<br ><b>Risaliti: 7</b> Sebbene venga cercato spesso dai compagni, il dirimpettaio Eguelfi non riesce mai a saltarlo. Il biondo terzino, preoccupato dal rapido avversario, non spinge molto, ma nelle occasioni in cui si sovrappone riesce ad essere incisivo; se la cava bene anche a sinistra dopo l'uscita di Agrifogli.<br ><b>Agrifogli: 6/7</b> Classe '96, copre bene la fascia sinistra, senza dare sbocchi alla manovra interista e assistendo bene Bachini centralmente. Nel secondo tempo, contro il rapidissimo Bertolino, &egrave; molto pi&ugrave; impegnato, ma se la cava sempre bene prima che i crampi lo costringano ad uscire. <b>Brumat: 6/7</b> A giocarti il tricolore ci arrivi anche se in panchina hai cambi, come lui, pronti ad entrare in partita. Impeccabile contro Eguelfi nella parte finale del match.<br ><b>Thiongo: 7</b> Se ci fai caso, &egrave; sempre nel posto giusto: con la palla o senza palla &egrave; sempre fondamentale per gli equilibri azzurri. Anche quando la stanchezza si fa sentire, d&agrave; ordine, recupera palloni e sprinta in ogni angolo del campo. 72' Sbarcea: sv. Solido nei minuti finali.<br ><b>Bachini: 7+</b> Un mostro. Ogunseye gli scappa in una sola occasione al 76', ma Pacini ci mette una pezza. Negli altri casi, anche quando il numero 9 nerazzurro guadagna un metro usando il fisico, il difensore azzurro &egrave; bravo a recuperare.<br ><b>Zavatto: 7+</b> Meno appariscente del compagno, comunque nemmeno lui si fa spaventare dalla fisicit&agrave; di Ogunseye: pochissime le sbavature per il difensore centrale che stoppa ogni avversario e, dettaglio non certo irrilevante, trova il gol della vittoria con un guizzo da centravanti. <br ><b>Rovini: 7</b> Come una saponetta bagnata, sguscia sempre tra gli avversari anche quando sembra che lo abbiano acchiappato. Inventa assist e conclude in porta, senza fortuna nel primo tempo; spende molto e nel secondo tempo fatica a scappare all'avversario nell'uno contro uno. Ma calcia magistralmente la punizione che batte sul palo interno prima di trovare la ribattuta vincente di Zavatto.<br ><b>Menichetti: 7</b> Pur essendo il giocatore meno vistoso dei tre di centrocampo, &egrave; comunque utilissimo nelle due fasi, agendo sia da raccordo con il reparto offensivo, sia da tampone contro il gioco avversario. E corre, corre e corre ancora.. senza mai abbassare i ritmi.<br ><b>Frugoli: 6/7</b> Nel tridente &egrave; libero di svariare su tutto il fronte di attacco. Corre molto e, pur essendo la punta centrale, gioca sempre molto lontano dallaporta. Bravo a procurarsi alcune occasioni, non sempre lucidissimo nella conclusione: si procura la punizione dalla quale scaturisce la rete.<br ><b>Gargiulo: 7</b> Distributore automatico di verticalizzazioni, aperto 24 ore su 24. Tocco di palla sopraffino, a volte sembra che il pallone gli resti incollato al piede. Mai lezioso, per&ograve; inventa e spreca pochissimo. Con i suoi lanci ispira le punte e offre una prova molto positiva.<br ><b>Silvestri: 6.5</b> Tanta corsa e tanta applicazione tattica: serve al centro qualche cross interessante e prova la ribattuta dopo una conclusione di Frugoli, ma un difensore gli nega la rete. Molto stanco, non trova varchi per lasciare il segno nella ripresa. <b>78' Cacciapuoti: sv.</b><br >Inter<br ><b>Ivusic: 6.5</b> Sempre pronto a respingere le conclusioni degli avanti azzurri nel primo tempo, nulla pu&ograve; sulla punizione di Rovini.<br ><b>Paramatti: 6.5</b> Un recupero provvidenziale, ma anche tanta fatica per contenere il tridente azzurro nel primo tempo. Cresce nella ripresa, quando controlla molto bene Silvestri.<br ><b>Dalla Riva: 7</b> Terzino molto interessante: copre bene la fascia e si propone spesso in avanti, mostrando di avere corsa e piedi buoni.<br ><b>Sciacca: 6.5</b> Dei due centrali &egrave; quello che incontra pi&ugrave; difficolt&agrave; contro Frugoli e compagni, ma nel complesso non demerita al fianco di Di Stefano. <br ><b>Di Stefano: 7.5</b> Legge spesso in anticipo le intenzioni degli avversari e comanda il reparto con stile e personalit&agrave;. Se mantiene le promesse, sentiremo parlare di lui.<br ><b>Cannataro: 6+</b> Sempre propenso a proporre gioco, si fa apprezzare anche nel pressing. Spende molto e cala vistosamente nel secondo tempo. <b>64' Steff&egrave;: sv.</b><br ><b>Lombardi: 5.5</b> Il '96 non brilla, sempre ben controllato da Agrifogli. <b>44' Bertolino: 6+</b> Per qualche minuto la sua brillantezza sembra in grado di scalfire la difesa azzurra. Ma &egrave; un'illusione: l'Empoli in difesa non sbaglia niente.<br ><b>Tassi: 6/7</b> Sempre nel vivo del gioco, osa molte giocate audaci, con profitto per sessanta minuti. Poi la stanchezza prevale e sbaglia la misura di molti passaggi, ma rimane il fulcro del gioco nerazzurro.<br ><b>Ogunseye: 6-</b> Poco inserito nei meccanismi di gioco nerazzurri, si fa apprezzare soltanto per qualche sponda e per un'incursione al 76', respinta da Pacini. Bachini e Zavatto lo controllano perfettamente. <br ><b>Pedrabissi: 7-</b> Uno dei giocatori di maggior talento in categoria: usa il destro e il sinistro, salta l'uomo e cerca la porta. A volte, per&ograve;, cerca di fare tutto da solo e dialoga poco con i compagni di reparto. <b>80' Moreo: sv.</b><br ><b>Eguelfi: 6+</b> Cercato spesso dai compagni, pur trovandosi di fronte un Risaliti insuperabile gioca un buon primo tempo. Mai incisivo per&ograve; nella ripresa. <b>83' Romano: sv.</b><br >Arbitro<br ><b>Proietti di Terni: 5.5</b> Non convince nella gestione dei cartellini. E lascia correre molto, troppo, penalizzando a volte gli azzurri.<br >IL COMMENTO<br >Secondo minuto di recupero. Frugoli guadagna una punizione sulla destra, a circa venticinque metri dalla porta. Tutti pronti per i supplementari. Non mister Cecchi, che vede la flessione dell'Inter e sprona i suoi e cercare il gol, non gli azzurrini, che gi&agrave; hanno mandato ko il Milan nel recupero. Non Rovini, che da quella posizione affila il mancino. Il numero 7 empolese calcia proprio col sinistro, il sogno tricolore azzurro, incarnato dal pallone che scavalca la barriera &egrave; irraggiungibile per Ivusic, batte sulla parte interna del palo e danza nell'area piccola; il pi&ugrave; rapido di tutti a raggiungerlo &egrave; Zavatto che lo spedisce in rete vanificando il tentativo di salvataggio del portiere nerazzurro. Per mister Cecchi arriva cos&igrave; la terza finale tricolore, sperando che il manto erboso di Montepulciano (lo stesso che ha ospitato questa semifinale) porti fortuna. La formazione azzurra scende in campo col consueto 4-3-3: con Bachini e Zavatto, centrali, completano il reparto difensivo gli esterni Risaliti e Agrifogli; i tre mediani, che si scambiano spesso posizione durante la gara sono Thiongo, Gargiulo e Menichetti, mentre le tre punte scelte da Cecchi (anche loro abili a non dare punti di riferimento agli avversari) sono Silvestri, Rovini e Frugoli. L'Inter risponde con un 4-4-1-1 molto aggressivo: Cannataro e Tassi aggrediscono alti i portatori di palla avversari e, soprattutto nei primi minuti i due esterni Eguelfi (a sinistra) e Lombardi ('96, a destra) giocano molto alti, quasi all'altezza della seconda punta Pedrabissi, che ronza intorno a Ogunseye. Proprio il numero 10 nerazzurro &egrave; il primo a tirare in porta: dopo aver puntato Zavatto, infatti Pedrabissi si porta il pallone sul destro e prova la conclusione, senza inquadrare lo specchio. L'Empoli impiega ancora qualche minuto prima di entrare in partita, cos&igrave;, sugli sviluppi di una punizione battuta a sorpresa, Dalla Riva si porta al cross da sinistra, ma il pallone attraversa tutta l'area senza deviazioni. La squadra di Cecchi cresce a vista d'occhio e, anche se il predominio territoriale &egrave; sempre dell'Inter, il possesso di palla degli azzurri comincia a farsi sentire: Pacini opera spesso l'avvio dell'azione a palla bassa verso i difensori centrali, con il terzetto di mediani che smista molti palloni per azionare il pericoloso tridente. Al 7' Rovini serve Frugoli che, preso il tempo alla difesa, si allunga troppo il pallone e Ivusic riesce ad intervenire. Un minuto pi&ugrave; tardi un lancio di Thiongo smarca Rovini che, presa posizione contro Paramatti, calcia di sinistro sul fondo (Proietti per&ograve; aveva fermato il gioco per fuorigioco. Al 18' l'Empoli sfiora il vantaggio: splendida azione azzurra con Rovini che serve Frugoli, il quale tenta di battere Ivusic; la palla, dopo una deviazione, si impenna e Silvestri si vede sventare sulla linea la ribattuta. Dopo una deviazione mancina al volo di Pedrabissi su corner di Eguelfi, l'Empoli colleziona altre due ghiotte occasioni: prima Menichetti appoggia in orizzontale a Rovini che parte in percussione in diagonale; il rapido attaccante libera il mancino e mira il secondo palo ma la palla esce accanto di un soffio. Poi, al 28', Silvestri da sinistra serve un cross tagliente; Rovini svirgola ma sul secondo palo arriva Frugoli il quale, anzich&eacute; controllare, tenta la battuta al volo senza inquadrare lo specchio. L'Inter, che mantiene a lungo il predominio territoriale, per concludere in porta deve affidarsi alla conclusione da lontano (Pacini blocca il destro di Tassi al 32') o alle palle inattive: su una punizione di Sforzi, in torsione Di Stefano tenta la deviazione vincente, ma Pacini si tuffa sulla destra e blocca la conclusione non molto potente. &Egrave; un buon momento per l'Inter: prima Cannataro conclude di poco a lato, poi, dopo un break di Dalla Riva, Eguelfi lancia Pedrabissi che controlla, salta Agrifogli e prova il mancino, ma il suo rasoterra esce alla sinistra di Pacini. Al 39' quarta nitida occasione per l'Empoli: Gargiulo sembra servire un pallone troppo lungo per Rovini; l'assist per&ograve; ha il contagiri e tiene conto della rapidit&agrave; dell'attaccante azzurro che punta Dalla Riva, guadagna il fondo e crossa al centro, ma Paramatti con un tocco provvidenziale impedisce il tap-in a porta vuota di Frugoli.<br >Nel secondo tempo la gara riserva meno emozioni. Al 52' il neo entrato Bertolino tenta la deviazione su un corner di Pedrabissi ma non inquadra lo specchio. Al 63' Gargiulo da sinistra serve Frugoli che, dopo aver ben controllato, col destro spedisce la sfera sopra la traversa. Le squadre, stremate dal caldo, si allungano, ma ci&ograve; non scompone le rispettive retroguardie, che fagocitano ogni tentativo offensivo avversario. Sul taccuino finisce solo un corner di Eguelfi che taglia tutta l'area senza deviazioni, poi la gara si anima negli ultimi cinque minuti. Al 76' Ogunseye sfugge per la prima volta a Bachini e prova il tiro ma Pacini para; sulla respinta lo stesso numero 9 nerazzurro intercetta e serve Pedrabissi, ma il suo destro viene parato senza difficolt&agrave; centralmente dal portiere azzurro. L'Empoli, scosso dal pericolo, reagisce e nel recupero sembra avere una marcia in pi&ugrave;: la rete descritta nell'incipit &egrave; il giusto premio alla gara superlativa degli azzurri. Nemmeno nel lungo recupero concesso da Proietti la stanca Inter riesce ad impensierire Pacini: soltanto al sesto il cross di Dalla Riva viene raccolto in tuffo da Ogunseye, ma il suo tentativo di testa termina abbondantemente sul fondo. Al triplice fischio pu&ograve; iniziare la festa dell'Empoli, che guadagna per il secondo anno consecutivo la possibilit&agrave; di giocarsi il tricolore Allievi. E si pu&ograve; star sicuri che la squadra di Cecchi, camaleontica (per come sa cambiare pelle anche a partita in corsa), tenace (per la capacit&agrave; di condurre in porto i risultati nel finale), raffinata (per i tanti piedi buoni che possiede), ci prover&agrave;. Cosimo Di Bari




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