• Allievi B Regionali
  • Affrico
  • 0 - 4
  • Scandicci


AFFRICO: Vagaggini, Milazzo, Boddi, Ballerini, Ferrini, Renzi, Piazza, Vettori, Parrini, Tamburini, Pompili. A disp.: Giuffrida, Hasani, Torniai, Mascherini, Moretti, Pierallini. All.: Massimiliano Benfari.
SCANDICCI: Bruni, Bilardi, L. Galli, S. Galli, Paoli, Coveri, Bardi, Giannini, Ongaro, Oliveri, Bevicini. A disp.: Cei, Urbinati, Paci, Di Gioia, Iovino, Berlincioni, Toti. A disp.: Fabrizio Cosaro.

ARBITRO: Mattagli di Firenze.

RETI: 18', 55' Ongaro, 31', 88' Bardi.



Lo Scandicci strapazza l'Affrico a domicilio: i ragazzi di Cosaro calano il poker al Lapenta infliggendo un roboante 0-4 ai padroni di casa, un Affrico apparso spaesato, senza idee, che nel corso della gara non è mai riuscito a trasmettere la sensazione di poter tornare seriamente a concorrere per i tre punti. Il match è condizionato dalla pioggia battente, dall'acqua scesa copiosa a rendere il terreno di gioco più veloce, quindi inadatto al gioco di rimessa dell'Affrico, continuamente alla ricerca del solito Parrini con lanci lunghi a esplorare la profondità. L'avvio della gara non è dei più entusiasmanti: le due compagini rimangono ben accorte nelle proprie porzioni di campo. Prevale l'attendismo. I rumori sordi dei contrasti scandiscono un primo quarto d'ora di gioco fumoso, scialbo perché privo di particolari intuizioni tecniche; le rende impraticabili l'alto tasso di agonismo effuso dai ventidue in campo, palpabile sin dal fischio d'inizio. All'11' la prima occasione da rete arride allo Scandicci: dalla destra Bevicini mette dentro un bel cross liftato a cercare la testa di Ongaro, che devia alla base esterna del primo palo. Vagaggini, colto in controtempo, è inchiodato sulla linea di porta. Lo Scandicci studia bene l'avversario, ne prende le misure cominciando ad articolare una manovra avvolgente, micidiale per i padroni di casa, sin qui inconsistenti e imprecisi nel fraseggio, alla ricerca di un episodio, di una giocata che stenta a materializzarsi. Al 18', di conseguenza, ecco il vantaggio ospite: da una situazione di gioco favorevole all'Affrico, proiettato nella metà campo avversaria, Milazzo decide di riavviare il gioco passando da Vagaggini. L'appoggio è corto, Ongaro fiuta odore di gol e si mette sulle tracce della sfera, sprinta più forte del centrale accorso a contrastarlo e, una volta penetrata l'area di rigore, trafigge l'estremo difensore con un fendente all'angolino sinistro. Harakiri Affrico: 0-1. Il copione della gara non cambia, c'è gran bagarre nella zona nevralgica del campo, né l'uno né l'altro dei due undici sul rettangolo verde tiene salde le redini del gioco. L'Affrico però, oltre a peccare di brillantezza, aggrava la propria posizione a suon di disattenzioni, e dopo poco più di dieci minuti subisce la rete del doppio svantaggio in maniera non dissimile al colpo precedentemente incassato: al 31' Bardi accelera sull'out di sinistra, Boddi cede sul lungo spianando così la strada all'ala biancoblu che, valicata l'area avversaria, carica il colpo, lo esegue e non sbaglia. Il mancino del numero sette scandiccese vince l'opposizione, non irresistibile, di Vagaggini. Sotto di due gol, l'Affrico tenta di accorciare le distanze e al 38' si profila l'occasione giusta: dall'out di destra parte un cross, il pallone serpeggia tra le gambe della retroguardia ospite tagliando l'area di rigore nella sua ampiezza, sul vertice sinistro, tutto solo, è appostato Piazza che, anziché battere di prima intenzione tenta di addomesticare la sfera perdendo irrimediabilmente un tempo di gioco, il solo utile per cercare di battere Bruni. Sfuma così l'unica reale occasione avuta dall'undici fiorentino in questo primo tempo. Al 39' da registrare la bella conclusione di Oliveri dal limite, neutralizzata da un altrettanto notevole intervento di Vagaggini, plastico nel chiudere lo spiraglio apparentemente sguarnito alla sua destra. Si chiude così, sul parziale di 0-2, la prima frazione di gioco. Mattagli dà avvio alla ripresa: le parole di Benfari sembrano aver trasmesso ai giocatori il giusto piglio per interpretare diversamente la gara. L'Affrico appare più volitivo, copre il campo con maggiore gamba, tuttavia la scintilla necessaria a smuovere gli equilibri in campo non si manifesta. Anzi, a gettar acque sul desiderio di rivalsa dell'Affrico arriva ancora una volta, impetuoso, il cinismo di Bardi e compagni. Al 55' infatti un pallone gettata all'interno dell'area di rigore dell'Affrico, affollata data la ressa assiepata per il corner battuto poco prima, viene sospinta oltre la linea di porta dal tocco provvidenziale di Ongaro: il colpo del ko tecnico. È 0-3. L'incontro, a mezz'ora dal termine, sembra aver trovato il padrone indiscusso. L'undici di Benfari non si rassegna, ci prova dalla distanza colpendo addirittura due legni nonostante il risultato ormai difficile da ribaltare. Forte delle tre distanze di vantaggio, lo Scandicci amministra, abbassa i ritmi di gioco, pronto comunque a sfruttare eventuali passi falsi. Come quando, a pochi istanti dal triplice fischio, Bardi s'incunea tra terzino destro e centrale intravedendo i margini per il poker: la girata dell'esterno biancoblu è vincente, slitta sul sintetico viscido del Lapenta, prende velocità e s'insacca sul palo lontano. È il gol del definitivo 0-4, la rete-sentenza che manda agli archivi novanta minuti di puro godimento per l'undici di Cosaro. La gara termina dunque con un passivo di quattro reti a carico dell'Affrico. Una brutta battuta d'arresto dopo l'incoraggiante pareggio strappato in quel di Altopascio. Di tutt'altro umore invece lo Scandicci, che risorge dalle ceneri dello 0-3 incassato settimana scorsa per mano del Montevarchi ritrovando certezze, sia in avanti, con ben quattro reti messe a segno, sia dietro, data l'inoperosità effettiva di Bruni.
Calciatoripiù: Parrini
, nonostante la giornata no dell'intera formazione, si dà da fare con la solita generosità spaziando su tutto il fronte offensivo; sufficiente anche la prova di Giona (Affrico) che là davanti prova a creare i presupposti per un eventuale realizzazione. Da premiare la gara di Ongaro: corsa, grinta e freddezza sotto porta. Il gol dello 0-1, il più importante dei quattro, riassume in un sol colpo il gran pomeriggio della punta scandiccese; degno di lode anche Bardi (Scandicci), una spina nel fianco ingestibile per tutto l'arco della gara per i corazzieri dell'Affrico: le sue marcature sono la naturale conseguenza di un approccio alla gara ineccepibile.

Marco Telluri AFFRICO: Vagaggini, Milazzo, Boddi, Ballerini, Ferrini, Renzi, Piazza, Vettori, Parrini, Tamburini, Pompili. A disp.: Giuffrida, Hasani, Torniai, Mascherini, Moretti, Pierallini. All.: Massimiliano Benfari.<br >SCANDICCI: Bruni, Bilardi, L. Galli, S. Galli, Paoli, Coveri, Bardi, Giannini, Ongaro, Oliveri, Bevicini. A disp.: Cei, Urbinati, Paci, Di Gioia, Iovino, Berlincioni, Toti. A disp.: Fabrizio Cosaro.<br > ARBITRO: Mattagli di Firenze. <br > RETI: 18', 55' Ongaro, 31', 88' Bardi. Lo Scandicci strapazza l'Affrico a domicilio: i ragazzi di Cosaro calano il poker al Lapenta infliggendo un roboante 0-4 ai padroni di casa, un Affrico apparso spaesato, senza idee, che nel corso della gara non &egrave; mai riuscito a trasmettere la sensazione di poter tornare seriamente a concorrere per i tre punti. Il match &egrave; condizionato dalla pioggia battente, dall'acqua scesa copiosa a rendere il terreno di gioco pi&ugrave; veloce, quindi inadatto al gioco di rimessa dell'Affrico, continuamente alla ricerca del solito Parrini con lanci lunghi a esplorare la profondit&agrave;. L'avvio della gara non &egrave; dei pi&ugrave; entusiasmanti: le due compagini rimangono ben accorte nelle proprie porzioni di campo. Prevale l'attendismo. I rumori sordi dei contrasti scandiscono un primo quarto d'ora di gioco fumoso, scialbo perch&eacute; privo di particolari intuizioni tecniche; le rende impraticabili l'alto tasso di agonismo effuso dai ventidue in campo, palpabile sin dal fischio d'inizio. All'11' la prima occasione da rete arride allo Scandicci: dalla destra Bevicini mette dentro un bel cross liftato a cercare la testa di Ongaro, che devia alla base esterna del primo palo. Vagaggini, colto in controtempo, &egrave; inchiodato sulla linea di porta. Lo Scandicci studia bene l'avversario, ne prende le misure cominciando ad articolare una manovra avvolgente, micidiale per i padroni di casa, sin qui inconsistenti e imprecisi nel fraseggio, alla ricerca di un episodio, di una giocata che stenta a materializzarsi. Al 18', di conseguenza, ecco il vantaggio ospite: da una situazione di gioco favorevole all'Affrico, proiettato nella met&agrave; campo avversaria, Milazzo decide di riavviare il gioco passando da Vagaggini. L'appoggio &egrave; corto, Ongaro fiuta odore di gol e si mette sulle tracce della sfera, sprinta pi&ugrave; forte del centrale accorso a contrastarlo e, una volta penetrata l'area di rigore, trafigge l'estremo difensore con un fendente all'angolino sinistro. Harakiri Affrico: 0-1. Il copione della gara non cambia, c'&egrave; gran bagarre nella zona nevralgica del campo, n&eacute; l'uno n&eacute; l'altro dei due undici sul rettangolo verde tiene salde le redini del gioco. L'Affrico per&ograve;, oltre a peccare di brillantezza, aggrava la propria posizione a suon di disattenzioni, e dopo poco pi&ugrave; di dieci minuti subisce la rete del doppio svantaggio in maniera non dissimile al colpo precedentemente incassato: al 31' Bardi accelera sull'out di sinistra, Boddi cede sul lungo spianando cos&igrave; la strada all'ala biancoblu che, valicata l'area avversaria, carica il colpo, lo esegue e non sbaglia. Il mancino del numero sette scandiccese vince l'opposizione, non irresistibile, di Vagaggini. Sotto di due gol, l'Affrico tenta di accorciare le distanze e al 38' si profila l'occasione giusta: dall'out di destra parte un cross, il pallone serpeggia tra le gambe della retroguardia ospite tagliando l'area di rigore nella sua ampiezza, sul vertice sinistro, tutto solo, &egrave; appostato Piazza che, anzich&eacute; battere di prima intenzione tenta di addomesticare la sfera perdendo irrimediabilmente un tempo di gioco, il solo utile per cercare di battere Bruni. Sfuma cos&igrave; l'unica reale occasione avuta dall'undici fiorentino in questo primo tempo. Al 39' da registrare la bella conclusione di Oliveri dal limite, neutralizzata da un altrettanto notevole intervento di Vagaggini, plastico nel chiudere lo spiraglio apparentemente sguarnito alla sua destra. Si chiude cos&igrave;, sul parziale di 0-2, la prima frazione di gioco. Mattagli d&agrave; avvio alla ripresa: le parole di Benfari sembrano aver trasmesso ai giocatori il giusto piglio per interpretare diversamente la gara. L'Affrico appare pi&ugrave; volitivo, copre il campo con maggiore gamba, tuttavia la scintilla necessaria a smuovere gli equilibri in campo non si manifesta. Anzi, a gettar acque sul desiderio di rivalsa dell'Affrico arriva ancora una volta, impetuoso, il cinismo di Bardi e compagni. Al 55' infatti un pallone gettata all'interno dell'area di rigore dell'Affrico, affollata data la ressa assiepata per il corner battuto poco prima, viene sospinta oltre la linea di porta dal tocco provvidenziale di Ongaro: il colpo del ko tecnico. &Egrave; 0-3. L'incontro, a mezz'ora dal termine, sembra aver trovato il padrone indiscusso. L'undici di Benfari non si rassegna, ci prova dalla distanza colpendo addirittura due legni nonostante il risultato ormai difficile da ribaltare. Forte delle tre distanze di vantaggio, lo Scandicci amministra, abbassa i ritmi di gioco, pronto comunque a sfruttare eventuali passi falsi. Come quando, a pochi istanti dal triplice fischio, Bardi s'incunea tra terzino destro e centrale intravedendo i margini per il poker: la girata dell'esterno biancoblu &egrave; vincente, slitta sul sintetico viscido del Lapenta, prende velocit&agrave; e s'insacca sul palo lontano. &Egrave; il gol del definitivo 0-4, la rete-sentenza che manda agli archivi novanta minuti di puro godimento per l'undici di Cosaro. La gara termina dunque con un passivo di quattro reti a carico dell'Affrico. Una brutta battuta d'arresto dopo l'incoraggiante pareggio strappato in quel di Altopascio. Di tutt'altro umore invece lo Scandicci, che risorge dalle ceneri dello 0-3 incassato settimana scorsa per mano del Montevarchi ritrovando certezze, sia in avanti, con ben quattro reti messe a segno, sia dietro, data l'inoperosit&agrave; effettiva di Bruni. <b> Calciatoripi&ugrave;: Parrini</b>, nonostante la giornata no dell'intera formazione, si d&agrave; da fare con la solita generosit&agrave; spaziando su tutto il fronte offensivo; sufficiente anche la prova di <b>Giona </b>(Affrico) che l&agrave; davanti prova a creare i presupposti per un eventuale realizzazione. Da premiare la gara di <b>Ongaro</b>: corsa, grinta e freddezza sotto porta. Il gol dello 0-1, il pi&ugrave; importante dei quattro, riassume in un sol colpo il gran pomeriggio della punta scandiccese; degno di lode anche <b>Bardi </b>(Scandicci), una spina nel fianco ingestibile per tutto l'arco della gara per i corazzieri dell'Affrico: le sue marcature sono la naturale conseguenza di un approccio alla gara ineccepibile. Marco Telluri




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