• Primavera GIR.B
  • Ascoli
  • 3 - 2
  • Livorno


ASCOLI: Zizzania, Pulsoni (46' Maurizi), Felicetti, Alagna, Alessandretti, Zenelaj, Olivieri, Piliukatis, D'Agostino, Riccardi (46' Pescicolo), Intinacelli (80' Statov). A disp.: Radano, Markovic, Bielikov, Lenoci, Colistra, Franzolini, Meo, Marini. All.: Abascal.
LIVORNO: Beri, Bani, Fremura, Petri, Deverlan, Salvadori, Pecchia, Piccione, Del Bianco (46' Cremonini), Ruggiero, Pallecchi. A disp.: Morandi, Cesaretti, Capriglione, Stringara, Zefi, Campo, Haoudi, Caia, Trotta. All.: Cannarsa.

ARBITRO: Scarpa di Collegno.

RETI: 10' rig. e 45' Pallecchi, 55' e 60' D'Agostino, 85' Piliukatis.



Un tempo per uno, ma alla fine il piatto della bilancia pende dalla parte dei marchigiani: grazie a una ripresa propositiva e a un pizzico di fortuna che nel calcio non guasta mai, l'Ascoli ribalta il Livorno dopo che gli amaranto erano andati al riposo in vantaggio per 2-0. Reduce dal pari a reti inviolate contro il forte Lecce, il team di Cannarsa interpreta molto bene tutto lo sviluppo del primo parziale di gioco: Pallecchi lascia il segno, trasformando prima senza problemi il penalty conquistato dai suoi in calce a un avvio molto positivo, poi raddoppia un attimo prima del riposo. Quella che sembra un gol che può demoralizzare tanti viene assorbito al meglio dai padroni di casa che, al rientro in campo, trovano in D'Agostino l'uomo della provvidenza: il numero nove bianconero dapprima supera il portiere toscano con un forte tiro dalla media distanza, poi realizza il due a due con un gol fortunoso, che vede la sua conclusione deviata in modo decisivo da un avversario. Il match si stabilizza nella successiva fase di gioco e sembra destinato a un epilogo in parità; a cinque minuti dal termine è però Piliukatis a far felice i locali con la rete del definitivo 3-2 che costringe il Livorno alla resa. Ko a parte, è però degna di una sottolineatura la prova di spessore proposta dalla compagine toscana, opposta a una delle squadre più forti e ambiziose della categoria. Costruito per vincere, l'Ascoli ha dovuto fare i conti con un Livorno decisamente all'altezza della situazione.

ASCOLI: Zizzania, Pulsoni (46' Maurizi), Felicetti, Alagna, Alessandretti, Zenelaj, Olivieri, Piliukatis, D'Agostino, Riccardi (46' Pescicolo), Intinacelli (80' Statov). A disp.: Radano, Markovic, Bielikov, Lenoci, Colistra, Franzolini, Meo, Marini. All.: Abascal.<br >LIVORNO: Beri, Bani, Fremura, Petri, Deverlan, Salvadori, Pecchia, Piccione, Del Bianco (46' Cremonini), Ruggiero, Pallecchi. A disp.: Morandi, Cesaretti, Capriglione, Stringara, Zefi, Campo, Haoudi, Caia, Trotta. All.: Cannarsa.<br > ARBITRO: Scarpa di Collegno.<br > RETI: 10' rig. e 45' Pallecchi, 55' e 60' D'Agostino, 85' Piliukatis. Un tempo per uno, ma alla fine il piatto della bilancia pende dalla parte dei marchigiani: grazie a una ripresa propositiva e a un pizzico di fortuna che nel calcio non guasta mai, l'Ascoli ribalta il Livorno dopo che gli amaranto erano andati al riposo in vantaggio per 2-0. Reduce dal pari a reti inviolate contro il forte Lecce, il team di Cannarsa interpreta molto bene tutto lo sviluppo del primo parziale di gioco: Pallecchi lascia il segno, trasformando prima senza problemi il penalty conquistato dai suoi in calce a un avvio molto positivo, poi raddoppia un attimo prima del riposo. Quella che sembra un gol che pu&ograve; demoralizzare tanti viene assorbito al meglio dai padroni di casa che, al rientro in campo, trovano in D'Agostino l'uomo della provvidenza: il numero nove bianconero dapprima supera il portiere toscano con un forte tiro dalla media distanza, poi realizza il due a due con un gol fortunoso, che vede la sua conclusione deviata in modo decisivo da un avversario. Il match si stabilizza nella successiva fase di gioco e sembra destinato a un epilogo in parit&agrave;; a cinque minuti dal termine &egrave; per&ograve; Piliukatis a far felice i locali con la rete del definitivo 3-2 che costringe il Livorno alla resa. Ko a parte, &egrave; per&ograve; degna di una sottolineatura la prova di spessore proposta dalla compagine toscana, opposta a una delle squadre pi&ugrave; forti e ambiziose della categoria. Costruito per vincere, l'Ascoli ha dovuto fare i conti con un Livorno decisamente all'altezza della situazione.




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