Campionando.it

GLI SPECIALI DI CALCIOPIù e CAMPIONANDO

Valdarno F.C. - di Andrea Zielmi -Pagina3

Valdarno F.C. - di Andrea Zielmi -Pagina3


FRANCESCO PAMPALONI, l'importanza di un rapporto genuino




Ha iniziato l'avventura con questi colori nella categoria Pulcini otto anni fa. Un percorso che prende forma e passa attraverso il conseguimento, nel 2014, del patentino Uefa B. Da lì in poi inizia una bella esperienza all'interno del Settore Giovanile: prima alla guida della fascia B degli Allievi, poi tecnico dei più grandi di questo biennio. Adesso siede sulla panchina alla guida dei classe 2003 Francesco Pampaloni: la società, dopo avergli affidato la categoria lo scorso anno, lo ha riconfermato e gli ha dato fiducia, quella che serve a questo gruppo per tentare di conquistare una promozione nel campionato regionale.



La fascia di età degli Allievi è una delle più delicate per un ragazzo all'interno del suo percorso nel calcio. Che tipo di responsabilità si sente di avere?


È da quattro anni che ho a che fare con ragazzi di questa età: non è mai una questione di difficoltà, ma bisogna capire come gestire il gruppo. In generale, più i ragazzi crescono e più ti mettono alla prova. Sicuramente nelle fasce d'età inferiori, il rapporto tra allenatore e giocatori è diverso, meno complesso, visto che ci sono meno variabili in gioco. Negli Allievi le cose cambiano. I ragazzi iniziano a formare un loro carattere, la loro opinione: tutte sfaccettature di cui si deve tener conto quando si ha a che fare con degli adolescenti. È una sfida continua quella che viene richiesta.



Che cosa pensa possa fare la differenza in questo caso?


Noi abbiamo una grande fortuna: un ambiente sano e una società che opera un rapporto diretto con i tesserati. Questo rappresenta un grosso vantaggio, sia per me che per i ragazzi. Fa parte della realtà del Valdarno, che vuole dare una mano ed essere presente per i suoi giocatori.



In che modo lei lavora con i componenti del suo gruppo?


Sembra strano, ma da una decina di anni a questa parte sono cambiate tante cose, ed oggi i ragazzi richiedono un approccio diverso rispetto a qualche tempo fa. Io cerco di essere sempre presente ed una figura di riferimento per i giovani con cui ho a che fare tutte le settimane, sia nel calcio come nella vita. Non ho mai creduto nella figura dell'allenatore ‘di ferro' che si impone sul gruppo: ho sempre cercato un tipo di rapporto che abbraccia l'aspetto umano. Se posso essere importante per alcuni ragazzi. questa per me è una grande conquista.



Qual è il motore principale che la spinge a mettersi sempre in gioco?


La passione e la voglia di crescere insieme a questi giovani. Come un rapporto in cui tutti sono coinvolti. Poi, ovviamente, c'è anche la parte dell'aggiornamento: imprescindibile se si vuol portare avanti questo tipo di impegno con costanza e serietà.



Passando al campo, sotto che stella è nata questa nuova stagione?


Perdere la categoria degli Allievi Regionali ha lasciato a tutti l'amaro in bocca. Quindi ci sono grandi stimoli per questa annata. È un gruppo nato dal grande lavoro di Roberto Paoli, Samuele Giorgi e Paolo Luzzi, che mi hanno affidato una squadra che può far divertire e regalare delle soddisfazioni. L'obiettivo è sicuramente quello di riconquistare un posto tra i regionali, ma soprattutto quello di formare ragazzi pronti per vestire la maglia dei ‘grandi', in Prima Squadra. Due cose che vanno di pari passo, visto che la prima garantirebbe un percorso di crescita valido per arrivare a fare quel passo in più per il futuro.



Una Prima Squadra in Eccellenza che crea molto appeal all'esterno:


È vero, questo è un discorso che suscita interesse nei ragazzi che vogliono vestire questa maglia, magari iniziando dagli Allievi. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di andare avanti con le nostre forze aggiungendo dei piccoli innesti all'interno delle varie rose, anno dopo anno, in modo tale da creare gruppi competitivi e affiatati, in cui i nuovi arrivati possano sentirsi a loro agio.



Su che aspetto ritiene si debba concentrare maggiormente il suo lavoro con questi ragazzi?


Sull'intensità e sulla velocità di esecuzione, sia in allenamento che in partita. Più avanzi di categoria, più che questo aspetto è fondamentale. Si tratta di spingersi oltre, trovare sempre nuovi stimoli senza adagiarsi. Solo così si cresce, non è solamente un discorso legato alla tecnica e alla tattica, ma alla tipologia di lavoro che si va a svolgere.



Intanto la stagione è iniziata bene, e può contare su ragazzi che già conosce:


Ci sono stati dei piccoli innesti, ma il gruppo storico è rimasto, e conosce il mio metodo di lavoro. Vedo un gruppo sano, uno spogliatoio unito ed il rapporto tra me ed i ragazzi è ottimo. All'esordio abbiamo vinto, mentre con il Terranuova Traiana è stata una partita contratta con poche occasioni. Siamo un cantiere aperto, ma ho delle buone sensazioni per questa stagione.



Nel week end, infine, una bella vittoria in casa del Pratovecchio Stia:


Una buona partita, in cui siamo stati attenti e abbiamo concesso pochissimo all'avversario. Ho visto un gruppo in crescita, che non ha mollato neanche quando ha dovuto fronteggiare l'inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. Uscire con i tre punti da un campo così difficile fa bene al morale dei ragazzi. Continuiamo così.