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Le vostre interviste: Limetti Marco (Margine Coperta)

Le vostre interviste: Limetti Marco (Margine Coperta)


Ciao Marco,
oggi siamo qui con te, Marco Limetti classe 1967 nato a Milano, immagino che fin da bambino il tuo sogno era fare il giocatore di calcio, cosa ne pensavano i tuoi genitori?

R :
Buongiorno Cinzia,
Intanto ti ringrazio per l'opportunità dell'intervista veramente gradita, te ne ringrazio molto ed ecco le mie risposte.
Diciamo che ho sempre avuto questo obiettivo nella vita fin da piccolo, da una parte ho avuto un padre ovviamente molto propenso e dall'altra invece ho avuto una madre del tutto contraria al fatto che io percorressi questa strada. La fortuna è stata quella di essere andato via da casa a 16 anni che sembra una barzelletta ma è proprio per questo motivo che ho avuto l'opportunità di perseguire il mio obiettivo.
Ovviamente costellato da una marea di rinunce e sacrifici, anche perché sicuramente solo con quello e soprattutto all'epoca per un giovane si poteva arrivare.

Sappiamo che hai tua storia calcistica importante, che inizia nel lontano 1984 approdato in serie C2 nel Rhodense, c'è qualche aneddoto a cui sei legato, che ti è rimasto nel cuore , come prima esperienza?
R:
Arrivavo dalle giovanili dell'Inter dopo 6 anni è il primo impatto non fu fantastico anche perché la delusione per la non conferma nella squadra del cuore fu una mazzata , tanto da mollare tutto!
Poi però come sempre già all'epoca ero abbastanza testardo dissì dentro di me, che ci dovevo arrivare in qualche modo!
Partii con la Beretti e in soli tre mesi arrivai in prima squadra Esordienti a Venezia grazie sicuramente al primo Mister vero che ho avuto ,che ha creduto in un ragazzo di 17 anni il suo nome è Luigino Vallongo lui è stato quello che veramente ha creduto in me e mi ha sempre sostenuto ,mi ha dato fiducia in un tempo dove i ragazzi giovani non erano assolutamente contemplati sia da un fatto numerico ma anche fatto proprio per una esperienza di età .
Lui ci ha creduto, sicuramente questa è stata la mia fortuna

Facciamo un salto di 10 anni circa, 1994 serie C1 Siracusa e 1995 serie C1 Nocerina, ... credo tra le tue stagioni calcistiche più importanti. Cosa hai lasciato e cosa ti hanno dato queste due esperienze ?
R:
Il salto purtroppo è di 25 anni devo dire però, tre anni fantastici, 2 play-off consecutivi per andare in serie B purtroppo persi con Siracusa contro l'Avellino e con la Nocerina contro l'Ascoli .
Sono però due società che hanno lasciato dentro di me ricordi e segni indelebili, due città fantastiche gente strepitosa, amici che ho ancora oggi mi scrivono e mi fanno sentire comunque un importante parte di loro ,questo mi gratifica perché una delle mie caratteristiche è sempre stata quella di giocare per la maglia che indossavo, anche se fosse stata per una partita sola.
Il mio rapporto con la tifoseria delle città dovunque sono stato è sempre stato fantastico.
in più in queste squadre ho avuto la fortuna di avere due allenatori ,che hanno segnato parecchio la mia vita calcistica il primo è Giuliano Sonzogni quando giocavo a Siracusa e l'altro Luigi Del Neri quando giocavo nella Nocerina.

Cosa pensi del calcio degli anni 90 , rispetto al calcio di oggi?
R:
Sicuramente un livello superiore ad oggi escludendo la serie A Credo che la serie C1 di allora,come se fosse una serie B di oggi siano pari ad oggi ai primi 5-6 posti.Un livello superiore un calcio diverso, un calcio purtroppo che non c'è più, fatto di tante altre cose ,però sicuramente il livello superiore per quella categoria e al massimo.

Hai smesso di giocare a calcio, dopo i 40 in Eccellenza, e dopo... ? Come sei arrivato al ruolo di allenatore?
R:
Mah diciamo che ho iniziato per scherzo l'ultimo anno quando giocavo in eccellenza, facevo sia il giocatore che diciamo l'aiuto mister .
Mi fu proposto in un momento di difficoltà della società, chiedendomi di allenare gli allievi regionali e presi subito questo incarico con entusiasmo.
Da lì poi diciamo ,quello che mi ha forgiato tanto è stata l'esperienza fatta dopo nel mondo Milan.
Come coordinatore tecnico del Milan sia in Italia che all'estero con i ragazzi dai 5 ai 16 anni. Quella è stata un'esperienza a fianco di giocatori importanti come Baresi come Evani come Massaro che mi hanno insegnato a livello giovanile veramente molto.

Adesso arriviamo al Margine Coperta,come società e nello specifico Antonio Bongiorni , Ti senti cresciuto con loro?
R:
Sì , mi sento cresciuto molto soprattutto grazie a una persona, Antonio Bongiorni , credo sia il calcio nel senso della parola stessa lui ha delle capacità straordinarie è un uomo che ha un intelletto infinito, legge le situazioni di gara prima di te, vede un talento da come cammina, un mostro in questo in settore.
Da lui ,se uno è bravo e intelligente può prendere veramente qualcosa di straordinario, saper fare tesoro di tutto quello che ti insegna e consiglia.
Il mio grosso rimpianto e di non averlo conosciuto prima ,mi avrebbe fatto crescere tremendamente sotto tutti i punti di vista sia a livello calcistico ma anche a livello morale è umano.

Ti dico un nome e cognome: Marco Corrado
R:
Ecco qui potrei scrivere un libro anche se lo conosco da soli 2 anni !
Mi sento di dire che è come se lo conoscessi da 40 anni Innanzitutto potrei racchiudere l'uomo in tre parole: stima , lealtà e amore .
Stima perché ,amo la sua caparbietà ,stimo la sua oculatezza nelle nelle partite, stimo la sua perseveranza nel lavoro, stimo la persona e i principi e valori che ha.
Lealtà perché in questo mondo così brutto malvagio chiamalo come vuoi trovare una persona leale soprattutto dopo poco che la conosci, penso che sia qualcosa di incredibile la lealtà non è quella solo di dire la verità e non le bugie, ma è quella di avere la forza di far sentire al sicuro un'altra persona, di far sentire l'altra persona non sola in tutte le battaglie, positive o negative e io credo che questo sia presente da parte di entrambi, un coinvolgimento incredibile.
Amore per lo sport che insegniamo, amore per tutto, amore per venire al campo, amore per i nostri ragazzi, amore per il piacere di vederli crescere, amore e passione per un qualcosa che è difficile ormai nel mondo del calcio.
Il calcio oggi è business o comunque è un qualche cosa che a volte viene fatto quasi perché c'è lo ordina il dottore, qualcosa di forzato. Invece io credo che alla base di tutto questo sport si debba riscoprire l'amore e la passione ,che sono le cose fondamentali, queste fondamentalmente sono le cose che nel mio piccolo cerco e cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi.
Insomma è nata sui campi una bellissima fratellanza !

Come ti sei trovato ad allenare una categoria , di ragazzi così giovani?Credi che loro età sia un ostacolo ho un vantaggio?
R:
Ma non è ho allenato di più giovani.
Diciamo che non ero più abituato, avendo allenato negli ultimi anni o prime squadre o Juniores.
Però sono contento, mi hanno regalato emozioni che credo i grandi non possono regalare e soprattutto mi hanno insegnato tantissime cose , anzi direi, più loro a me che io a loro.

Se potessi paragonare la tua squadra a un piatto, a chi la paragoneresti e perchè?
R:
Ecco la mia squadra!
Qualcosa di incredibile s'è creato, un Alchimia tra di noi che credo nel mondo del calcio avvenga poche volte, un rispetto che forse all'apparenza per chi non ci conosce e non ci vive sembra non esserci, ma che fondamentalmente esiste.
Nel più profondo se dovessi paragonare a un piatto non potrei altro che paragonarli a una carbonara, perché comunque la carbonara è un piatto, come piace definire a me, un piatto ignorante è un piatto che quando lo mangi tutto sommato ti lascia il segno dentro, e diventa difficile non rimangiarlo.
Ecco io credo che questo sia un po' com'è la mia squadra ,una squadra di ignoranti che dovunque vanno e dovunque passano lasciano il segno e vengono Ricordati nel bene o nel male, ma vengono ricordati perché hanno qualcosa dentro che dico sempre a loro che gli altri non hanno.
Io li guardo in faccia alla domenica, li guardo in faccia durante gli allenamenti e mi rendo conto che hanno dei valori che ho visto in pochi, rispetto ad altre squadre, quindi di questo ne vado fiero sono orgogliosissimo della mia squadra dei miei Ignoranti.
La cosa che mi dispiace è purtroppo aver Stoppato quest'annata, ma sono sono convinto che nel momento in cui la riprenderemo saremo più forti di prima e questo ci renderà più uniti che mai.

Che voto daresti a questa mezza stagione?
R:
Come dicevo prima purtroppo, per quello che è successo, (situazione surreale), diventa difficile fare un'analisi, però dal canto nostro, invece io credo che si possa fare lo stesso e darei un bel 10. Gli altri potrebbero dire: ma come 10 , mica siete primi. Sì però io non so quante squadre quest'anno nel nostro girone hanno avuto così tanti infortuni gravi da non poter mai, e dico Mai mettere in campo la formazione intera di inizio stagione.
Cioè avere l'imbarazzo della scelta, mai anzi ho sempre dovuto far giocare tantissimi giocatori fuori ruolo a cui devo ringraziare enormemente e sarà una cosa che non dimenticherò mai, perché mi hanno dato una disponibilità i miei ragazzi fantastica, a fare dei ruoli che credo che nella loro testa non avessero mai avuto, o se qualcuno l'avesse non ci avrebbero mai creduto di poterli fare, quindi questo è un segnale per me fondamentale .
Niente Ribadisco un bel 10 e con la speranza di ripartire il prima possibile.

Cosa farai da grande, come vedi il tuo futuro.
R:
Beh cosa farò da grande , eh eh, di sicuro senza calcio non ci posso stare, credo che oltre essere stato il mio lavoro,è la mia passione da sempre è tuttora .
Il calcio e la cosa che mi rende felice, ma è stata anche la mia vita.
Un qualcosa che ho perseverato ,dove sono riuscito ad arrivare, sicuramente non ho mai giocato in Serie A ma auguro a ogni giocatore che io alleno il 20- 30% di quello che ho fatto io, perché comunque ci sono delle sensazioni che si provano che sono al di fuori di ogni cosa.
Il mio mondo saranno i ragazzi anche perché le soddisfazioni che ti danno loro che non sono solo quelle del risultato sportivo della Vittoria, ma quelle anche della riuscita di un gesto tecnico ,di un gol personale ,di un di un sorriso ,di un abbraccio, di un... c'è la faccio Mister!, di un urlo di gioia, io credo che loro siano il massimo!!!

Nb: Una mia considerazione finale, sono veramente e dico sul serio, Veramente onorata del tempo che ci hai dedicato!
Eh poi ragazzi , è la mia prima intervista ad un calciatore vero! eh eh

Grazie mille del tempo che ci hai dedicato Mister Limetti.

...e un grazie da Campionando... a CINZIA