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Volti da Elite: la parola a Roberto Cavaliere

Volti da Elite: la parola a Roberto Cavaliere

Se Roberto Cavaliere volesse affermare di conoscere il campionato Allievi èlite come le sue tasche potrebbe farlo senza tema di smentita: ha i requisiti per poter utilizzare quest'espressione, tanto abusata quanto efficace, abbinando alla quantità - le stagioni sportive disputate che assicurano esperienza - anche la qualità che contraddistingue il suo operato, doti di stratega che hanno consentito di rendere l'associazione con il nome del Rinascita Doccia un binomio vincente, che sta permettendo al sodalizio rossoblù di Sesto Fiorentino di conservare la prenotazione della propria poltrona nel salotto più esclusivo del calcio toscano.


La prossima sarà la sua quarta stagione al timone degli Allievi élite del Rinascita Doccia; quando ha fissato la data di inizio dell'avventura con i suoi nuovi atleti, i classe 2004?
'In accordo con la società abbiamo mantenuto la data del 31 agosto come quella di inizio della preparazione; alcune squadre hanno già iniziato, molte lo faranno dal 24; calcolando, e sperando, che il campionato parta ad inizio ottobre c'è comunque tempo per prepararsi adeguatamente. Svolgeremo gli allenamenti presso il nostro impianto, che offre ampi spazi a nostra disposizione'.

Assieme a Francesco Gozzi e Michele Citi - due recordman assoluti di presenze - e Fabio Betti è fra gli allenatori che vantano più presenze in questo campionato, ritenuto il più importante dell'intero settore giovanile. Che tipo di sfida rappresenta a livello personale la competizione con tanti tecnici di alto profilo?
'È un elemento che rende ancor più stimolante prendere parte a questo campionato, che è validissimo anche e soprattutto sotto il profilo tecnico e tattico. Mi fa molto piacere ritrovare mister Gozzi, o affrontare un grande professionista come Michele Citi, ma scorrendo i nomi delle altre squadre troviamo anche altri nomi di altissimo profilo; non mi sento preparato come tanti colleghi ma le motivazioni che ho sono tantissime, anche perché sono consapevole che a questo livello un allenatore deve aggiungere quel qualcosa in più che può fare la differenza, gestendo al meglio la squadra durante l'anno, ma anche durante ogni singola partita o addirittura una parte di essa'.



È abituato a prendere in gestione squadre per un anno specifico negli Allievi èlite; stavolta - a causa dell'emergenza sanitaria - non ha potuto visionare i suoi futuri giocatori. Che idea si è potuto fare della squadra che allenerà?
'Ho una buona conoscenza della formazione Allievi B 2004 e soprattutto di chi, come Pepe e Di Fruscia, è stato aggregato con i miei 2003 quest'anno che abbiamo erminato prima del tempo. Fin qui ho allenato tre squadre con caratteristiche sempre diverse l'una rispetto alle altre ma con una costante: l'eccezionale lavoro di preparazione svolto a monte da Gianni Chiari nell'annata precedente. Mi fido ciecamente di lui e mi dà fiducia avere ricevuto ottime referenze su questa squadra, che un anno fa aveva iniziato non benissimo la stagione ma che poi, fino a marzo, si è resa protagonista di un percorso di crescita esponenziale. Siamo una cenerentola rispetto a tante società che hanno la possibilità di disputare un campionato formativo come gli Allievi B regionali, ma il lavoro di Chiari facilita il mio e ha contribuito ai risultati che abbiamo raggiunto. Visto che stiamo parlando dei miei colleghi, ne approfitto per rivolgere un augurio a un altro grande tecnico che ha in organico il Doccia come mister Marocchi, che allenerà una Juniores che sento un po' mia in quanto i 2001 fuori quota, i 2002 e gli innesti del 2003 sono giocatori che ho avuto il piacere di allenare in questi ultimi anni'.



Pepe, Di Fruscia, l'attaccante Oriti, i centrocampisti Carassai e Barzanti sono alcune delle individualità chiamate a recitare un ruolo da protagonista nella sua squadra; cosa può dire invece dei nuovi innesti?
'In attesa di vederli direttamente all'opera sono molto soddisfatto degli arrivi, in realtà dei rientri a Doccia, di Chemeri, Morettini, Casati e del portiere Collini. L'unica new-entry vera e propria è quella di Molaro dalla Lastrigiana'.

Immaginando che il vostro obiettivo sia ancora una volta una salvezza che varrebbe come una vittoria di un campionato, tanto per usare un'altra espressione abusata, la preoccupa un'eventuale formula del torneo inedita e con una bagarre ancor più serrata ed estesa in zona retrocessione?
'Se possibile ogni singola gara, specialmente nella fase decisiva della stagione, sarà importantissima; mi aspetto tante battaglie, un ritmo sempre intenso e anche qualità. Avrei preferito un maxi-campionato a diciannove squadre piuttosto che una formula che rischia di essere molto spietata per quanto riguarda la zona calda della classifica'.



Se la battaglia per il paradiso avrà tutti i riflettori puntati addosso, come sempre sarà un piacere per noi cronisti illuminare anche l'altrettanto dignitosa e - consentitecelo - spesso più appassionante lotta per non cadere in purgatorio.

Lorenzo Martinelli