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Lastrigiana, un 2023/24 tutto elite. Intervista al ds Giovanni Mollica

Lastrigiana, un 2023/24 tutto elite. Intervista al ds Giovanni Mollica

Sebbene il diretto interessato sia il primo a non gradirla - la sintesi in effetti è fin troppo estrema - la suggestione di definire Giovanni Mollica uno dei grandi protagonisti della scorsa stagione, in cui si è consacrato come uno dei giovani dirigenti più capaci della nostra regione, è troppo allettante. Certo, il rischio di sintetizzare appunto togliendo qualche merito ai tanti protagonisti di casa Lastrigiana c'è, ma a chi come noi il calcio giovanile lo vive e lo racconta ogni settimana non è sfuggita l'abilità - e il coraggio - mostrati dal diesse nel momento in cui si è caricato sulle spalle l'intera intelaiatura biancorossa. Scommettendo sui valori, e passando poi alla casa per riscuotere la vincita: salvezza comodissima nell'elite Juniores e Allievi, salvezza eroica coi Giovanissimi, centrata grazie al subentro in panchina di Mollica e, colpo di scena, proprio l'aver conservato la categoria con i classe 2008 ha consentito al club di tornare a calcare anche il palcoscenico degli Allievi B regionali. Completando così di nuovo una trafila tutta d'elite che pochissime società possono vantare. Dopo aver fatto benissimo una prima volta a Lastra a Signa, dopo la brillantissima parentesi di Pontedera, il ritorno alla Guardiana di Mollica schiude a un'altra fase di grandi aspirazioni, e non a caso il ds ha già definito un parco allenatori all'altezza per la prossima stagione.

Davide Guasti sale di categoria con il gruppo 2006 e prende la panchina degli Juniores regionali elite, completa il percorso biennale con i 2007 Leonardo Pettinari. La novità è Niccolò Rosamilia promosso sulla panchina degli Allievi B regionali, mentre Filippo Fanfani ha la meritata possibilità di giocarsi un'elite con il gruppo dei 2009, che ha già allenato quest'anno. Completa il quadro l'esperienza di Marco Pratesi con i Giovanissimi B. Ovviamente Mollica resta saldamente al suo posto: non sono mancate le sirene, anzi, anche di un certo calibro, ma seppur onorato dalle attenzioni ricevute la sua permanenza - sottolinea lui stesso - non è mai stata in discussione. Ecco l'intervista al direttore sportivo biancorosso uscita sull'ultimo numero di Calciopiù:

Direttore, fra i nomi dello staff tecnico della stagione 2023-2024 spicca il nome di Niccolò Rosamilia. Ce lo può presentare?
Niccolò era già presente con un ruolo importante all'interno della nostra scuola calcio e nei mesi scorsi ho avuto la possibilità di apprezzare moltissimo il suo modo di lavorare. Per questo abbiamo iniziato a collaborare, seguendo insieme l'ultima parte della stagione scorsa dei 2008. Credo che il calcio giovanile abbia bisogno di ragazzi come lui, preparati, aggiornati, seri, capaci di approcciare i ragazzi sempre nel modo giusto. Se seguirò questa squadra più da vicino? D'istinto, anche perchè giocheranno il sabato, mi verrebbe da dire di sì, ma conoscendomi so benissimo che seguirò da vicino, e allo stesso modo, tutte le squadre che supervisiono.

Si è conclusa una stagione di altissimo profilo per il suo club e se ne apre una potenzialmente alla pari, se non ancor più intrigante a livello di prospettive; quali sono gli obiettivi che avranno ognuna delle squadre del vostro vivaio?
Siamo a luglio, quindi dovrei omologarmi a tanti colleghi che sostengono di aver allestito tutte squadre competitive per il vertice. Scherzi a parte, per quanto suoni retorico alla Lastrigiana il primo e principale obiettivo è quello di migliorare i ragazzi che abbiamo e cercare di costruire attorno a loro un percorso che consenta di divertirsi e formarsi; questo vale per tutte e cinque le squadre che gestisco, agli allenatori delle quali non chiederò traguardi di classifica ma il raggiungimento di determinati obiettivi tecnici. Se punti sui ragazzi, sulla loro valorizzazione e centralità, vengono i risultati; se punti sui risultati non arrivano nè quelli nè la corretta formazione dei giovani calciatori.

Da settembre la Lastrigiana completa di nuovo una trafila tutta d'elite nelle quattro categorie regionali; un risultato che arriva dopo un'annata ricca di soddisfazioni, ma non facilissima. Con particolare riferimento alla salvezza che ha raggiunto in prima persona guidando i 2008, si può dire che la Lastrigiana abbia rimesso Giovanni Mollica al centro del villaggio, e che lei al contempo si sia caricato sulle spalle tante responsabilità?
Questa per me è una casa e una famiglia, mi sento un figlio di questi colori. Per quanto mi riguarda è stata un'annata difficile, ma non posso che essere riconoscente alla società che mi ha fatto sentire tutta la fiducia, sempre, e mi ha consentito di agire in prima persona nelle situazioni più delicate. Difficile in primis perchè con i lavori alla Guardiana non avevamo una casa e sì, non semplice perchè, proprio come in una famiglia, quando qualcuno ha delle difficoltà ha bisogno dell'appoggio di chi gli sta vicino. Mi sono fatto carico di alcune scelte che ho sempre orientato verso il bene della Lastrigiana.

Ora occorre trovare una seduta comoda nel salotto dell'elite.
Anche se siamo al tavolo con le grandi in tutte le categorie siamo e resteremo sempre tanti amici che fanno calcio in una società di paese. E non è detto in senso riduttivo: abbiamo quei valori sani, genuini, fortissimi che sono tipici di quelle realtà in cui ancora il senso di comunità non si è diluito del tutto. Si dice spesso che bisogna imparare dalle big, dalle società che vincono sempre; ma è altrettanto vero che le piccole realtà offrono ugualmente spunti e modelli validissimi. Altra cosa che si ascolta spesso in giro è che il problema dei ragazzi sono spesso i genitori e i loro comportamenti. Vero che c'è ancora tanto da fare in termini di educazione sportiva, ma qui alla Lastrigiana le famiglie dei nostri ragazzi sono una risorsa in più, non un problema. Per quanto possa crescere la nostra struttura sportiva, i rapporti umani resteranno sempre al centro del villaggio.
Lorenzo Martinelli